Descrizione generale
Il Salbitschijen è una bella montagna che domina la vallata a Ovest di Göschenen ed è caratterizzata da un insieme di guglie e torri che compongono le sue tre principali creste: la Ovest, la Sud e la Est.
Si tratta di salite remunerative e al tempo stesso impegnative per la loro lunghezza e per l'arrampicata sostenuta e atletica. Nel 2003 sugli itinerari sono stati posizionati alcuni fix di protezione ma è necessario integrare durante la progressione.
La Cresta Sud, meno impegnativa della Ovest ma non per questo meno gratificante, venne salita nel 1935 da Alfred Amstad, Otto Amstad e Guido Masetto.
E' possibile abbandonare la salita in alcuni punti sfruttando le soste delle vie che salgono lungo il versante Est della Torre Zahn, della Plattem e della Zwilling. Queste "scappatoie" non vanno prese alla leggera in quanto il percorso delle vie non è sempre evidente.
Attacco, descrizione della via
Dall'Italia imboccare l'autostrada svizzera A2 che collega Chiasso con Basilea. Attraversare tutto il Canton Ticino e imboccare il tunnel del San Gottardo. Appena usciti dal tunnel prendere la prima uscita (indicazioni Göschenen - Andermatt) e raggiungere il paese di Göschenen. Da qui seguire le indicazioni per la Goscheneralptal e dopo averla imboccata raggiungere il parcheggio di Grit. Qui una palina CAS (Club Alpino Svizzero) indica il sentiero per salire alla Salbit Hütte.
Imboccare la ripida traccia e seguirla fino al rifugio (dopo aver guadagnato circa 500 Mt. di dislivello, a quota 1680 Mt., s'incontra il Regliberg, un rifugio/ristorante che da circa 5 anni ha terminato l'attività ed
ora è un'abitazione privata. Una volta offriva anche un
servizio di teleferica dal parcheggio per chi voleva alleggerirsi le
spalle per il tratto più ripido della salita al rifugio).
Dalla Salbit Hütte imboccare il sentiero che, dopo aver disceso un dosso, si dirige verso il Salbitschijen. Al bivio prendere a sinistra seguendo le indicazioni per il bivacco (questa struttura si trova alla base della Prima Torre della Cresta Ovest) e il Salbit Brucke, un ponte sospeso lungo 100 metri. Il sentiero guadagna quota e poco prima di raggiungere la sella che consente di cambiare versante abbandonare la traccia principale per seguire quella che sale verso l'attacco (scritta bianca "Südgrat" su di un masso). Il sentiero guadagna quota (bolli bianchi) tra le pietraie e conduce a un ripido canale
che sale verso la cresta; salirlo stando sul lato destro (passi di
II, alcuni tratti attrezzati con catene e pioli).
Usciti dal canale ci si trova su di un'ampia terrazza; portarsi alla base del masso con la scritta bianca "salita diretta 10 h" e continuare per tracce verso sinistra sino ad arrivare nei pressi di una targhetta metallica con la scritta
"Südgrat". Da questo punto in poi valutare in base alle proprie capacità se proseguire slegati oppure legarsi.
Salire il canalino a destra della targhetta e quando questo si stringe uscire a destra su di una placca (passo delicato). Rimontare le rocce e raggiungere un
terrazzino dal quale si può ammirare il Salbit Brucke. Da qui salire
leggermente verso destra ad una placchetta; risalirla stando a
sinistra dove è decisamente più facile. Appena si riesce spostarsi a
destra e abbassarsi leggermente guadagnando il comodo terrazzino dove si trova la S0 (1 fix+1 chiodo+cordino+maglia rapida).
1° tiro:
salire la placca con passaggi in aderenza e proseguire lungo il successivo diedro fino a raggiungere la sosta (3 fix+cordoni).
30 Mt., IV+, 3 fix.
2° tiro:
salire in verticale sfruttando delle piccole lame; portarsi poi a sinistra e superare uno strapiombo con buoni appigli. Continuare ora per rocce più semplici sino a uscire su di una terrazza dove si sosta (2 fix+cordino).
35 Mt., V+, IV+, 6 fix, 1 cordone su masso incastrato.
3° tiro:
ci sono due possibilità: salire il muretto soprastante (30 Mt., V+, 3 fix) oppure continuare lungo il tracciato originale (soluzione da noi adottata e qui descritta).
I due tracciati si riuniscono prima della sosta.
Dalla sosta spostarsi a sinistra; risalire le facili rocce e la successiva lama. Raggiunta una spaccatura verticale salirla;
poi continuare per lama e infine muretto ripido fino alla sosta (2 fix+cordino+1
chiodo). 35 Mt., IV+, V, 1 cuneo, 1 fettuccia su masso incastrato, 1 fix.
4° tiro:
seguire la facile rampa verso destra fino alla base di un muretto verticale inciso da una fessura. Salirla direttamente e sostare (2 spit+cordone+moschettone) poco dopo nei pressi della vetta della Torre Zahn (2728 Mt.).
35 Mt., III+, IV+, 4 fix, 1 chiodo, 1 friend incastrato.
Spostamento:
percorrere la cengia verso destra fino a identificare la sosta di calata (anellone cementato+fix con anello, 10 Mt. circa).
Da qui effettuare una calata in doppia di circa 20 Mt. fino alla forcella. Rimontare le facili rocce fino alla sosta attrezzata (2 fix+cordino+maglia rapida, 10 Mt. circa) alla base della cresta che ora diviene uno spigolo molto verticale, aereo ed elegante.
Da qui possibile via di fuga con 2 calate da 50 Mt. sul versante Est.
5° tiro:
spostarsi e rimanere a sinistra del filo di cresta. Superare una sequenza di lame e fessure fino ad
una stretta forcella dove si sosta (anellone cementato). 35 Mt., IV+, IV, IV+, 1 fix.
6° tiro:
obliquare leggermente a destra superando una ripida placca con
l'aiuto di alcune fessure superficiali. Spostarsi a destra
portandosi sul versante Est. Proseguire lungo un bellissimo ed
impegnativo diedro (denominato "Elefantenbauch") sino all'intaglio. Qui portarsi sulla parete di destra e superare dei muretti verticali sino a raggiungere la sosta (anellone cementato+1 fix con anello).
40 Mt., V+, 6 fix, 2 chiodi, 1 chiodo a pressione, 1 cordino incastrato.
7° tiro:
alzarsi alcuni metri e poi abbassarsi all'intaglio. Superare la spaccatura e proseguire in verticale sfruttando delle lame sino alla sosta (anellone cementato+1 fix con anello+1 chiodo+1 chiodo a pressione). 35 Mt., V+, 3 fix.
8° tiro:
salire lungo una fessura a sinistra del successivo torrione. Proseguire per rocce più verticali verso destra sino ad una sosta
(altra via). Ignorarla e proseguire lungo il diedrino alla sua sinistra sino alla sosta (anellone cementato+1 fix con anello).
30 Mt., V, 3 fix, 1 chiodo.
9° tiro:
lunghezza chiave della via. Proseguire lungo il filo di cresta abbassandosi a una forcella. Con una spaccata delicata portarsi sulla successiva parete. Salire il muro
articolato fino a raggiungere una lama, poi passo in placca
obbligato ed infine un facile diedro fessurato oltre il quale si trova la sosta (anellone cementato+1 fix con anello). 35 Mt., IV+, V+, VI+ oppure A0, V+, 4 fix, 4 chiodi.
10° tiro:
salire a sinistra lungo rocce rotte e il successivo diedro dal quale si esce a destra. Una placca conduce alla sosta (1 fix+maglia rapida).
25 Mt., V-, 3 fix, 3 chiodi.
11° tiro:
abbassarsi leggermente e raggiungere la base dell'ago roccioso (Nadel). Salire mediante delle fessure e raggiunto il fix traversare a sinistra e contornare la struttura. Salire la successiva parete mediante un diedro e delle fessure sino a guadagnare la sommità della Torre Platten.
Qui si sosta (2 fix con anelli+cordino). 40 Mt., V, 2 fix, 3 chiodi.
12° tiro:
seguire brevemente la facile cresta sino a raggiungere la sosta (anellone cementato+fix con anello+cordone). 10 Mt., IV.
Effettuare una calata in corda doppia di 10 Mt. sino allo stretto intaglio. Qui sostare (2 fix con anello+1 chiodo a pressione+1 chiodo).
Dovrebbe essere possibile effettuare una calata più lunga e poi
traversare facilmente, per roccette ed erba, in direzione della
parete finale raggiungendo la terrazza con enormi massi sopra ai
quali parte L15. In questo modo si evitano L13 ed L14 di seguito
descritte ed un ulteriore doppia. Soluzione non verificata ma che
dovrebbe far risparmiare un po' di tempo.
13° tiro:
seguire l'affilato spigolo e poi traversare a destra per
raggiungere la sosta (anellone cementato) posta al centro di una
placca.
20 Mt., IV+, 2 fix.
14° tiro:
in verticale sfruttando la lama e, raggiunto il secondo fix, traversare delicatamente a destra. Rimontare ora rocce più semplici e proseguire sul fianco destro di un piccolo torrione. Oltrepassare una sosta con il libro di via e raggiungere la sosta di calata (2 fix di cui uno con maglia rapida+cordino). 35 Mt., V+, 2 fix, 1 chiodo, 1 nut incastrato,
1 sosta intermedia (2 fix+catena+libro di via).
Dalla Torre Zwilling effettuare una calata in corda doppia di
circa 40 Mt. verso Nord-Ovest portandosi alla base del versante
Ovest della successiva torre (1 fix con anello; presente una sosta intermedia - spuntone+cordini+maglie rapide).
Raggiungere senza difficoltà la terrazza detritica alla base dell'ultimo salto. Qui rimontare le rocce verso destra portandosi sopra degli enormi massi ed individuando la sosta (1 fix). Circa 15 Mt., I.
15° tiro:
salire la facile placca sino alla sosta (anellone cementato). 25 Mt., IV-, 3 fix.
16° tiro:
questa lunghezza e la successiva offrono un'arrampicata molto
bella. Salire la placca sopra la sosta che porta ad un'ostica
strozzatura. Superarla e continuare per delle belle lame/fessure.
Attenzione a non andare a destra ma salire dritti. Si raggiunge una
terrazza sulla quale si individua la sosta (anellone cementato). 35 Mt., V+, 6 fix.
17° tiro:
salire in obliquo verso sinistra fino alla base di una netta fessura verticale.
Scalarla ed al suo termine sostare (anellone cementato). 35 Mt., II, III, V+, 5 fix, 1 chiodo.
Da qui è possibile raggiungere in breve la cima e poi salire, con
un'ulteriore lunghezza di corda, la "fiamma" che rappresenta il
punto più alto del Salbitschijen. La discesa è segnata in rosso e si
ricongiunge, in breve, a quella descritta qui sotto .
Discesa
La discesa avviene lungo la via Normale, che si snoda lungo il versante Nord. Dal termine della via abbassarsi sul versante opposto a quello di salita in direzione dei bolli rossi
che provengono dalla cima. Seguirli superando alcuni salti rocciosi e brevi tratti attrezzati con cavo metallico. La traccia effettua alcuni ripidi zig-zag e conduce alla sommità di un grande canalone che permette, stando sulla destra orografica, di perdere velocemente quota. Alla base del canale oltrepassare il torrente e continuare a scendere
sino a ricongiungersi al sentiero d'avvicinamento. Mediante questo si ritorna al rifugio e poi al parcheggio. |