Bella
escursione pensata per impegnare una mezza giornata, che è
stata l’occasione per vedere da vicino i Carpazi, vasta
catena montuosa tra le più giovani in Europa, e per tanti
versi simile alle nostre Alpi, anche se ovviamente in scala minore.
Bello l’ambiente montano, i locali frequentano le montagne
nei fine settimana molto più di quanto non si faccia qui
da noi, è facile trovarne molti, di cui parecchi giovani,
arrampicarsi per i sentieri a gruppi anche molto numerosi. Purtroppo
sembra che alcuni di loro però non rispettino molto l’ambiente,
lungo il sentiero abbiamo rinvenuto moltissime bottiglie, scatolette
e vari tipi di rifiuti abbandonati. Il gruppo dei monti Bucegi,
e in particolare il sottogruppo del Caraiman (contrafforti orientali),
è caratterizzato da pareti rocciose molto ripide che precipitano
a salti giù nella valle del Jepilor (significa “pino
nano”, forse mugo), che scende fino a Busteni. Bello il
paesaggio, di tipo alpino con radi pascoli, rocce di conglomerato,
cascate e strette valli incassate tra le pareti rocciose.
Descrizione percorso
Una volta giunti a Busteni, svoltare lungo la strada
in salita che porta all’albergo Silva, dove occorre parcheggiare.
Nei giorni festivi si può avere difficoltà a trovare
posto per la macchina, in quanto i turisti arrivano a frotte per
salire sulla funivia che da qui porta in quota sul massiccio montuoso.
Salire alla stazione della funivia,
e da li ai prati sovrastanti, passando sotto i cavi della funivia.
Prendere la larga strada sterrata che sale nel bosco. Ad un certo
punto seguire a destra le indicazioni per il rifugio (cabana)
Caraiman, il sentiero, stretto ma ben segnato, è indicato
con una croce blu su campo bianco. Seguire il sentiero che sale
molto ripidamente nel bosco fitto andandosi ad infilare nel canyon
del Jepil, che scorre in basso incassato tra le due pareti ripidissime.
Qualche passaggio un po’ esposto su pendio ripidissimo sempre
nel bosco, sul versante opposto della valle, ma a pochi metri
di distanza, si vede un rifugio in un piccolo prato in mezzo al
bosco, (punto di soccorso alpino). Proseguire lungo il sentiero
che si addentra sempre più nella valle salendo ora meno
ripidamente, ad un certo punto si scende un po’ e si attraversa
il torrente di fondovalle, passando sull’altro versante.
Il sentiero, continuando ad entrare sempre più nella valle,
corre parallelo al torrente rimanendo un po’ più
in alto, il bosco sempre più rado, finisce, lasciano spazio
a dei pascoli un po’ brulli e molto ripidi, con rocce che
affiorano qua e là. Noi, in un tratto dove il sentiero
si riavvicinava al fiume, ad un certo punto abbiamo abbandonato
il sentiero per scendere sul fondo della valle, che era ancora
colmo di neve, marcia per la verità. Per rendere più
alpinistica la salita abbiamo faticosamente risalito il canalone
sperando che conducesse in cima ad un passo, invece ad un certo
punto il canale si faceva strettissimo e molto ripido, e, parecchio
stanchi, siamo risaliti a destra sul sentiero, più o meno
nel punto dove dalla parete di sinistra precipita una spettacolare
cascata. Ripreso il sentiero lo abbiamo seguito per un po’
arrivando a dei tratti rocciosi. Da qui in avanti la progressione
si fa più tecnica con dei tratti attrezzati che aiutano
nei passaggi più esposti o difficili (max II), e
la salita si fa piacevole e divertente, mentre ci si avvicina
alla sommità della piana dove sorge la cabana Caraiman,
già visibile ad un certo punto sulle rocce in alto a sinistra
(salendo) della valle. Un ultimo tratto in arrampicata su boccette,
poi il sentiero attraversa verso sinistra un nevaio (pascolo in
estate) e punta al rifugio (2025 Mt., 2 h. 45'), posto a balconata
sulla valle sottostante e sulla cittadina di Busteni. Belli i
prati che dalla spianata del rifugio risalgono verso i pascoli
più alti, li abbiamo rinvenuti pieni di fiorite di crochi.
Da qui, non contenti della sfacchinata,
Cristian e Bertoldo hanno proseguito ancora lungo il comodo sentiero
in salita, raggiungendo probabilmente la cabana Babele (singolari
formazioni rocciose nelle vicinanze) e poi una sommità
con croce di cui non conosciamo il nome.
Discesa
Discesa effettuata
per lo stesso percorso della salita.
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