Descrizione generale
Piacevole e veloce camminata con una divertente ferrata, abbastanza breve e di limitata difficoltà, anche se da non sottovalutare per via di alcuni punti piuttosto esposti. Il gruppo del Resegone è una fucina di sentieri e vie ferrate di varia natura e difficoltà, ma che si sviluppano sempre in un ambiente piuttosto affascinante e dal vago sentore dolomitico, e anche questa non si sottrae alla regola. Il dislivello della ferrata è di 150 metri ed è stata installata nel lontano 1963, ma in seguito completamente restaurata e modificata nel 2005. L'attuale percorso è un poco forzato e sfrutta molto poco la naturale conformazione della roccia, basandosi principalmente sull'aiuto dato dagli innumerevoli gradini in ferro.
Descrizione percorso
Giunti a Brumano, in alta Valle Imagna, si supera la chiesa ed il cimitero; poco dopo si incontra un segnale di divieto di transito. Immediatamente prima, sulla sinistra trovate un piccolo lavatoio e un parcheggio per poche auto (piazzetta Carlo Vitari). Lasciata qui l'automobile, ci si incammina sul sentiero 587. Questo passa accanto ad alcune casette e cascine. I bollini che trovate indicano sentiero 13. Seguiteli e, tra prati, qualche macchia boscosa e tratti asfaltati, arriverete ad un tornante destrorso dove un cartello indica il bivio per il rifugio Capanna Alpinisti Monzesi al Resegone. Seguiamo quest'ultima direzione lungo un breve prato per poi entrare in un boschetto all'inizio del quale una palina ci invita ad andare verso sinistra lungo il sentiero 576. In breve arriviamo ad un grande prato che attraversiamo puntando ad un grande faggio poco più in alto, ai cui piedi si trovano un tavolo ed una panca. Proseguiamo fino ad incrociare la strada privata asfaltata che proviene dal parcheggio in corrispondenza di una casa sulle cui pareti è dipinto un grande cervo, e la seguiamo a sinistra fino ad una santella ed una casa presso cui termina il tratto asfaltato. Qui scendiamo nel bosco lungo un comodo sentiero che procede perdendo quota in modo lieve ma continuo. Il sentiero, in mezzacosta, ci condurrà in circa 1 h. 10' alla Passata. Subito incontriamo una bacheca con una bella cartina della zona e poco oltre una palina ci invita a proseguire verso sinistra. Dopo il tratto in lieve discesa, torniamo a salire leggermente fino al Passo della Porta (1123 Mt., 35' dal bivio per il rifugio Monzesi). Da qui scendiamo nuovamente camminando accanto ad alcune paretine rocciose che a tratti lambiscono il sentiero. Passiamo una santella e pochi minuti dopo siamo ad un bivio che indica a destra la Passata (sentiero 575) e a sinistra Valsecca. Saliamo ora più ripidamente fino alla Passata (1244 Mt., 1 h. dal bivio per il Monzesi) dove troviamo un piccolo rifugio privato, due antichi cippi di confine e l'inizio del sentiero 571 delle creste sud. Procediamo ora lungo il sentiero 575. Giunti ad un paio di cavità nella roccia alla nostra destra, andiamo avanti fino ad un baitello adibito a bivacco di fortuna, proprio pochi metri prima dell'ingresso di alcune miniere visitabili arrivando in località Rolla, dove una piccola croce in ferro battuto fa bella mostra di sé. Qui si stacca il sentiero della Civetta verso le creste del Resegone. Noi andiamo dritti verso il rifugio Monzesi. Ad un certo punto usciamo per un breve tratto dal bosco e traversiamo un piccolo valloncello pietroso a cui segue il greto asciutto di un torrente sul cui fondo si trovano grossi massi. Si sale qualche decina di metri di dislivello fino a giungere al cospetto della parte posteriore del
rifugio Capanna Alpinisti Monzesi (1171 Mt., 1 h. 30' dalla partenza). Ci portiamo sul davanti del rifugio e prendiamo il sentiero che sale al Passo del Fò a alla Capanna Ghislandi, che raggiungiamo in circa 15' di ripida salita nel bosco. Al passo una palina indica varie direzioni. Noi saliamo dritti nel ripido prato ai piedi di una bella bastionata rocciosa. Al culmine del prato una palina ci indica di andare verso destra per il sentiero attrezzato del Caminetto e a sinistra per la ferrata del Centenario. Andiamo quindi a sinistra per poche decine di metri fino all'attacco della nostra ferrata. Indossato il set da ferrata ed il caschetto iniziamo subito sul lato sinistro di un evidente canale roccioso. La presenza di numerosi gradini in ferro ci rende facile salire quello che altrimenti sarebbe molto complicato da affrontare. Il percorso non è difficile, ma molto verticale ed esposto. La roccia è buona, ricca di appigli e appoggi (anche se di piccole dimensioni). Usciti da questo tratto verticale, ci spostiamo leggermente verso destra con un breve ma esposto traverso. Al termine di questo ricominciamo a salire dritti sempre grazie a numerosi gradini in ferro. Proseguiamo per altre paretine meno impegnative fino ad un gruppo di piante. Qui, una lunga catena di metallo conduce ad una bella rampa diagonale verso destra. La percorriamo senza nessuna difficoltà, facendo attenzione a non smuovere troppi sassi. Al termine della rampa entriamo in un tetro canalone roccioso che presenta subito un bellissimo salto verticale reso più facile da vari gradini, ma che è possibile risalire anche sfruttando la roccia. Dopo questo primo salto, ci spostiamo a sinistra e ci troviamo alla base di uno stretto camino da salire in opposizione (oppure aiutandosi con i gradini di ferro). Al termine di questo tratto le
difficoltà diminuiscono. Alle nostre spalle vale la pena osservare un bellissimo torrione roccioso ormai più basso di noi, ma comunque slanciato. Inizia ora un bel tratto dove una catena rende sicuro il procedere, ma che non offre più le
difficoltà di quelli precedenti. Finita la catena, siamo ormai al termine della ferrata, non ci restano che le ultime facili rocce alternate a tratti erbosi fino ad arrivare al cartello che indica il termine della ferrata (45' dall'attacco). Da qui, proseguiamo dritti lungo il ripido pratone del Pian Serrada, ignorando alla nostra destra il bivio per il sentiero attrezzato del Caminetto che ci riporterebbe in discesa al Passo del Fo'. Dopo pochi minuti di salita nell'erba, ecco che incrociamo il sentiero n° 1 che sale verso il rifugio Azzoni e la vetta del Resegone. Lo seguiamo fedelmente. Superato un irto tratto tra sassi ed erba, eccoci ad una placca un poco liscia verso destra (presenza di un cavetto metallico utile in caso di neve o ghiaccio). Sempre su comodo sentiero molto panoramico entriamo in un ampio canale al cui termine si vede bene il rifugio Azzoni. Risaliamo l'ampio e facile canalone, arriviamo al rifugio e percorsi alcuni ripidi gradini di cemento e pietre eccoci al cospetto della croce in ferro sulla vetta del Resegone.
Discesa
Per il ritorno io ho optato per la veloce e facile discesa diretta verso Brumano lungo il sentiero 571 (relazione del 1999). Nulla vieta però di percorrere altre vie di discesa (vedi le relazioni del 3 maggio e 27 luglio e 1 novembre 2014). |