Monte Reseda

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Gromo (BG)
Quota partenza 650 Mt. Quota di arrivo 2383 Mt.
Dislivello totale 1800 Mt. con i saliscendi Data di uscita 10/11/2018
Ore di salita 4 h. Ore di discesa 3 h.
Sentieri utilizzati n. 233, 233A Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Pioggia in basso e neve in alto per quasi tutta la giornata. Eppure qualche timida apertura durante il ritorno mi ha concesso un fugace sguardo sul bell'ambiente attraversato. Dal Passo della Portula in poi si deve seguire una bella cresta che era completamente ricoperta di neve (circa 30 cm in vetta) per cui non so dire se ci fossero bolli lungo il percorso. Evidenti lacune nella segnaletica si rinvengono alla partenza da Gromo, dove non si trova nessuna indicazione per la nostra meta, per cui si deve salire ad intuito oltre il bel borgo medioevale del paese e poi continuare con la logica fino ad incrociare i primi segnali dopo oltre mezz'ora di cammino, in località Ripa Bassa, dove si trova una bella chiesetta, per altro raggiungibile in automobile.

Eventuali pericoli
Nessuno. Un minimo di attenzione durante la salita della facile ma esposta cresta del Reseda, dal Passo della Portula, specialmente in caso di neve o scarsa visibilità.
Presenza di acqua
Rifornitevi d'acqua preso le varie fontane nel centro storico di Gromo. Lungo il resto del percorso, sebbene si rinvengano numerosi laghetti e corsi d'acqua, non ho trovato fonti potabili.
Punti di appoggio
A parte le numerose baite, cascine e casere che si rinvengono nella prima parte del percorso, fino alla località Ripa Bassa e poi oltre fino a Ripa Alta, lungo il resto del tracciato avremo la possibilità di trovare riparo presso altre baite solitarie. Arriveremo, inoltre, presso la Baita Cardeto dove esiste la possibilità di pernotto e pranzo (cell. 3382193131; 3478417335) a circa due ore abbondanti da Gromo. Dopo altri 15 minuti di salita eccoci presso un'ultima baita. Dal Passo della Portula, scendendo in Valle Brembana, è possibile arrivare al rifugio Fratelli Calvi in circa 1 ora.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla. Ovviamente ramponi in caso di neve e clima freddo.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Camminata dai due volti: la prima parte è fattibile da tutti e la metà intermedia è la bellissima zona dei Laghetti del Cardeto; ambiente rilassante e dai panorami molto delicati. La seconda parte, dai laghetti fino al Passo della Portula e da qui alla cima del Reseda, è riservata, almeno nella stagione nevosa, ai più allenati, sia per il dislivello che per la pendenza ed il tipo di terreno, specialmente lungo la cresta finale che, sebbene non sia difficile, può creare qualche problema ai meno preparati in caso di neve. Nel complesso si tratta di una lunga escursione dal dislivello medio-alto (oltre 1750 metri complessivi) che ci porta dal fondovalle della Valle Seriana allo spartiacque tra questa e la Valle Brembana, tra bellissimi boschi di abeti prima, ampi spazi prativi punteggiati di laghetti poi e ripidi pendii pietrosi nella parte più alta. Probabilmente è meglio affrontare la camminata nel periodo autunnale che con terreno già coperto di neve.
Descrizione percorso
Risaliamo la Valle Seriana fino al bel borgo di Gromo, caratterizzato da un'impronta medioevale. Lasciamo l'auto nell'ampio parcheggio a fianco della strada di fondovalle. Qui si trovano alcune bacheche con cartine e informazioni riguardanti la zona. Saliamo lungo una scalinata e passiamo sotto ad un porticato. Seguiamo la strada del centro storico verso destra, arriviamo nella piazza del municipio e andiamo verso sinistra passando accanto alla biblioteca e più avanti ecco l'asilo. Da qui andiamo verso destra fino ad arrivare in via Aviasco. Da qui la strada diviene ciottolata e scende lungo una breve scalinata per poi immettersi lungo un viottolo in salita ai margini del bosco. Superiamo alcune belle case in stile liberty e poi immergiamoci nel bosco sopra l'abitato di Gromo. Proseguiamo senza margine di errore fino ad un bivio dove procediamo verso destra. Davanti a noi si vede un grande prato con una casa poco distante. Camminiamo fino ad arrivare sull'asfalto in via Ripa Alta. Passiamo accanto ad alcune cascine fino a vedere poco sotto di noi, verso destra la chiesetta di Santa Maria. Passiamo alti sopra la chiesetta tra prati. Lasciamo alla nostra destra un crocefisso e rieccoci sull'asfalto in coincidenza con un tornante. Pochi metri sulla strada e la abbandoniamo per prendere un sentiero acciottolato sulla sinistra che sale a fianco di rivolo d'acqua. Più avanti eccoci sbucare sulla strada abbandonata. Qui vediamo finalmente una palina di metallo con le indicazioni del sentiero n. 233 per il Passo della Portula. Poco oltre un altro cartello indica le Baite Cardeto. Riprendiamo a salire lungo il corso d'acqua. Arrivati ad un ponticello di cemento che conduce verso una baita, deviamo a destra lungo un ripido sentiero scivoloso. Arrivati ad un crocefisso nei pressi di una casa in via S.S. Trinità, prendiamo il sentierino a sinistra che sale dritto nel bosco misto. Tra radure e boscaglie eccoci nei pressi di alcune cascine in via Morstabilini. Qui si trova una santella. Attraversiamo la strada e prendiamo l'evidente sentiero davanti a noi. Poco più avanti si vede un cartello giallo per la Baita Cardeto. Da qui il panorama si apre a perdita d'occhio verso il fondovalle da qui proveniamo fino ai monti della Zona Coca e Redorda. Peccato per la presenza di alcuni tralicci dell'alta tensione che rovinano l'ambiente altrimenti idilliaco. Superiamo alcune baite isolate ed un piccolo edificio in pietra dell'acquedotto. Il tracciato è bello e rilassante, a tratti su selciato. Superata l'ultima bellissima baita, entriamo ora in un bel bosco di abeti. Seguiamo fedelmente l'evidente tracciato nel bosco fino ad un improvviso tornente verso destra. Qui il fondo del sentiero diviene pietroso e ripido. Poco dopo usciamo dal bosco e ci troviamo in un'ampia radura alla cui sinistra si vede una baita isolata (Baita Nedulo a 1487 metri di quota) Camminiamo in falsopiano con ampi panorami che vanno dal fondovalle, alla Val Sedornia, dal Monte Calvera, alla zona del rifugio Curò ed il Lago Barbellino. Saliamo con lieve pendenza tra prati puntinati di piante. Il panorama ora si apre anche sulla zona del Monte Grabiasca, Madonnino ed il Passo della Portula ed il sentiero procede in mezzacosta. Arrivati ad una palina con varie indicazioni proseguiamo dritti verso il Laghetti di Cardeto ed il Passo della Portula. Dal sentiero spariscono anche le ultime piante ed in breve eccoci ad un ponticello di legno e poi al bivio tra il sentiero 233A che permette di andare ai laghetti ed il n. 233 che porta al Passo della Portula. Andiamo dritti verso il passo. In questo punto torneremo al ritorno scendendo dal 233A dopo aver visitato i laghi. Camminiamo verso un evidente pianoro acquitrinoso al cui centro si trova una baita. La zona è incredibilmente rilassante. Senza arrivare alla baita, andiamo verso destra e con un giro in senso antiorario aggiriamo la zona paludosa, attraversiamo un torrente con un ponticello e riprendiamo leggermente a salire verso il passo (palina). La salita non è faticosa e con un bel colpo d'occhio sui laghetti del Cardeto, sempre più visibili man mano si sale, arriviamo alla Baita Cardeto. Dietro la baita si trova un'altra palina. Saliamo ora più ripidamente per prati fino alla successiva baita presso la quale si incrocia il sentiero n. 233A che proviene dai laghetti e dal quale scenderemo al ritorno. Oltre la baita entriamo in una zona pratosa cosparsa di grossi massi. Più in alto il sentiero diviene più stretto e con un lungo mezza costa in salita attraversiamo un tratto pietroso. Passiamo prima sotto una fascia rocciosa scura e bagnata e più in alto sotto una seconda zona rocciosa più chiara. In breve eccoci al Passo della Portula con bella vista sul versante opposto dove si stende la Valle Brembana. Dal passo pieghiamo decisamente verso destra lungo l'evidente e ripida crestona che ci condurrà al Monte Reseda. Saliamo tra balze erbose e facili tratti pietrosi (da non sottovalutare in caso di neve). Dopo un primo tratto ripido, seguiamo la cresta in falsopiano per poi tornare a salire. Giunti ad una prima sommità con ometto di sassi, si prosegue in falsopiano sempre a ridosso del filo di cresta che verso destra cade verticale e rocciosa (attenzione alla cornice in caso di neve ventata). Perdiamo poi leggermente quota per poi risalire verso la vetta vera e propria, sempre su terreno misto, mai difficile, ma da non prendere troppo alla leggera in caso di neve. L'ultimo tratto è il più ripido e presenta qualche punto esposto da affrontarsi con la dovuta cautela, specie in discesa. Eccoci ora sulla sommità del Monte Reseda dove un ometto di pietra ci aspetta. Bellissimo il panorama... in caso di bel tempo.
Discesa
Ripercorriamo i nostri passi fino alla piccola baita posta sopra la Baita Cardeto. Da qui seguiamo verso destra le indicazioni del sentiero n. 233A per il giro dei Laghi del Cardeto. Seguiamo i numerosi bolli bianchi e rossi tra prati e grossi massi affioranti. Giunti nei pressi di un torrentello lo seguiamo verso una bella pozza d'acqua semi ricoperta da una specie erbacea che in questa stagione assume un particolare color rosso vivo. Proseguiamo in leggera discesa fino al primo dei Laghetti del Cardeto: il Lago Alto, posto a 1862 metri di quota e dalla forma vagamente rotondeggiante. Proseguiamo la discesa facendo bene attenzione ai bolli che in alcuni punti sono poco evidenti. Arriviamo così al Lago di mezzo, il più piccolo dei tre laghi. Avanti sul medesimo terreno eccoci sopra ad una una conca prativa pianeggiante nella quale serpeggia un bel torrente e dove è ospitato il laghetto basso, dalla forma più allungata. Altri 10 minuti di cammino in leggera discesa, sempre tra piccole conche e dossi ed eccoci all'incrocio con il sentiero 233 percorso all'andata. Da qui lo seguiamo verso destra e ripercorriamo il medesimo tragitto fatto in salita, fino all'auto.

Note
Il borgo medioevale di Gromo merita senz'altro una visita dopo la camminata: troverete edifici di sicuro fascino e stile diverso, scorci molto belli e romantici, strade dall'antico sapore e sicuro effetto.
Commenti vari
Consiglio vivamente di parcheggiare ben oltre Gromo, in località Ripa Bassa, nei pressi di una bella chiesetta, risparmiando oltre mezz'ora di cammino su stradine, ciottolati, e viuzze varie.
   

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Il Passo della Portula e l'antecima del Monte Reseda a destra

La bella zona paludosa ai piedi della salita
per il Passo della Portula

   

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La Baita Cardeto

La cresta verso l'antecima del Monte Reseda

   

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Il tratto finale del Monte Reseda

Omar sulla cima del Reseda

   

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La zona dei Laghetti del Cardeto vista dall'alto

Il Lago Alto