Grignetta/Torrione Vittorio Ratti - Via dello Scudo |
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Zona montuosa |
Gruppo delle Grigne |
Località di partenza |
Ex Rifugio Alippi - Piani Resinelli (LC) |
Quota partenza |
1178 Mt. |
Quota di arrivo |
1570 Mt. |
Dislivello totale |
+282 Mt. per l'attacco
+110 Mt. la via
(140 lo sviluppo) |
Sentieri utilizzati |
n. 9 (Sentiero delle Foppe) |
Ore di salita |
1 h. 10'
per l'attacco
3 h. 40' per la via |
Ore di discesa |
45' (le doppie)
1 h. dall'attacco alla macchina
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Esposizione |
Sud-est |
Giudizio sull'escursione |
Molto Bella |
Data di uscita |
25/04/2008 |
Difficoltà |
VII-/VI, A1 |
Sass Balòss
presenti |
Luca, Bertoldo. |
Amici presenti |
Claudia. |
Condizioni climatiche, dei sentieri
e della roccia |
Il tempo è stato ottimo per tutta la giornata. Il sentiero d'avvicinamento è ben segnalato e ha due tratti attrezzati con una corda fissa. La roccia in via
quasi sempre ottima. Qualche scaglia instabile all'inizio del
secondo tiro e sassi instabili sugli ultimi metri dell'ultima
lunghezza.
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Eventuali
pericoli |
Soliti da arrampicata in ambiente. |
Presenza
di acqua |
No. |
Punti
di appoggio |
Il Rifugio Rosalba situato circa 30' oltre il torrione del Pertusio. |
Materiale
necessario oltre al tradizionale |
Solito da arrampicata. La via è stata riattrezzata a fittoni resinati ma risultano fondamentali i friend per proteggere ulteriormente la salita.
In via si trovano anche alcuni vecchi chiodi. Utili le mezze corde da 60 Mt. (possibilità di
unire le calate). Tutte le soste sono su fittoni resinati attrezzate con anello di calata. |
Caratteristiche dell'arrampicata |
Descrizione Generale
Il Torrione Ratti è alto circa 120 metri e in passato era noto con il nome di "Sass d'la Mutolta". Successivamente acquisì anche il nome di "Scudo del Pertusio" e di "Torre Zio". In seguito venne dedicato a Vittorio Ratti, forte arrampicatore lecchese e compagno di Riccardo Cassin in numerose scalate, caduto per mano nazifascista a Lecco nel 1945. La via dello Scudo, che risale la parete sud-est è stata aperta l'11 ottobre del 1970 dal forte lecchese Daniele Chiappa e Giorgio Monti. Le difficoltà della salita sono concentrate nella seconda lunghezza. L'arrampicata è piuttosto varia e alterna diedri e fessure con qualche passaggio in placca.
Attacco, Descrizione della via
Dal parcheggio dei Piani Resinelli proseguire fino ad incontrare sulla destra una piccola chiesetta. Qui svoltare a destra e subito dopo a sinistra. La strada prosegue in piano per qualche centinaio di metri
dopodiché inizia a perdere quota fino a raggiungere l'Ex Rifugio Alippi. Qui vi è anche un piccolo campeggio. Poco prima del campeggio sulla destra vi è una stretta strada sterrata (Via alle Foppe). Questa strada attraversa il bosco e conduce ad un piccolo gruppo di case di villeggiatura. Qui è possibile parcheggiare. In prossimità delle case parte il sentiero n. 9 che conduce al Rifugio Rosalba. Percorrere il sentiero seguendo sempre le indicazioni "Sentiero delle Foppe". Ad un certo punto si incontrerà un'indicazione CAI in metallo affrancata ad un grosso masso che indica verso sinistra il Torriore Ratti. Svoltare a sinistra e seguire la debole traccia che risale un ripido pendio
erboso sino a raggiungere una selletta. Da qui appare ben
visibile il Torrione Ratti. Proseguire ora attraversando in piano verso ovest i ripidi pendii erbosi, oltrepassare un ghiaione con dei grossi blocchi,
e poi nuovamente per prati fino al cospetto del torrione. Ci si
abbassa alcuni metri fino a raggiungere il punto più basso della
struttura per poi, attraverso un rado boschetto, risalire sino
ad un colle. Qui una traccia più marcata verso destra raggiunge la parete sud-est del
Torrione Ratti. Una placca con al centro un fittone resinato e alla sua sinistra un pilastrino appoggiato
alla parete vi daranno la certezza di aver raggiunto l'attacco.
1° tiro:
la via originale sale a sinistra lungo il camino formato dalla parete e il
pilastro appoggiato... ma gli invitanti fittoni di una via
sportiva spostano facilmente i primi metri d'arrampicata sulla
placca più a destra. Terminato il caminetto si sale obliquando a sinistra raggiungendo un bel muretto
di due metri strapiombante oltre il quale si trova la sosta. 30 Mt., IV+, V, 6 fittoni, 2 chiodi.
2° tiro:
lunghezza chiave della via. Dalla sosta traversare a sinistra per due metri raggiungendo così l'inizio di una fessura verticale (attenzione al primo tratto: alcune prese instabili!!!). Seguirla sino al suo termine, indi traversare a destra e uscire su di un comodo terrazzino di sosta. La "Guida dei Monti d'Italia" del CAI-TCI assegna al traversino iniziale una difficoltà di VI- e la successiva fessura un V-. Noi lungo questa lunghezza abbiamo imprecato molto e siamo riusciti a
superare le difficoltà soltanto sfoderando un'improvvisata tecnica di artificiale che ci ha portato a staffare su di una clessidra, dei friend e persino un clif (A2 ?). I nostri lettori saranno certamente più capaci di noi e guadagneranno la sosta con una strepitosa arrampicata libera... a loro i nostri complimenti!!! Tornando a casa abbiamo scoperto, consultando la guida di Pietro Corti che questa fessura vanta difficoltà di VII-.
40 Mt., VII- oppure VI e A1 (A2 ?), 4 fittoni, 3 chiodi, 1 clessidra. Lunghezza decisamente poco
protetta in relazione alle difficoltà.
3° tiro:
salire il diedro-canale verso sinistra sino a raggiungere la sosta (in comune con la via "Barriti Celesti"). 20 Mt., IV-, III, 2 fittoni.
4° tiro:
spostarsi a sinistra per 5 metri sino a raggiungere una spaccatura. Rimontarla e uscirne a destra, continuare obliquando a destra sino a raggiungere una scaglia, grazie alla quale si guadagna la sosta. 25 Mt., VI-, V, 4 fittoni, 2 chiodi.
5° tiro:
salire il diedro a destra della sosta per 15 metri indi spostarsi a sinistra e per rocce rotte raggiungere la sosta. 25 Mt., IV+, III°, 2 fittoni.
Per rocce rotte si raggiunge la sommità del torrione.
Discesa:
La discesa di svolge in doppia sfruttando le soste della salita. Con mezze corde di 60 Mt. è possibile accorpare le calate:
1a. calata: 45 Mt., dall'ultima sosta alla terza;
2a. calata: 20 Mt., dalla terza sosta alla seconda;
3a. calata: 55 Mt., dalla seconda sosta alla base della parete (stare a sinistra del pilastro appoggiato - viso a monte - per evitare d'incastrare le corde.
Possibilità di dividere la calata utilizzando anche la prima
sosta).
Passare per la stretta feritoia tra il pilastro appoggiato e la parete raggiungendo così l'attacco.
Seguendo a ritroso il sentiero dell'avvicinamento si ritorna alla macchina.
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Claudia al termine del camino del primo tiro |
Bertoldo in uscita
dal muretto del primo tiro |
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Luca
in due momenti sui primi metri del secondo tiro |
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Claudia sempre sul secondo tiro |
Luca
nella fessura finale del secondo tiro |
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Matteo e Claudia alla terza sosta |
Bertoldo assicura Luca sulla quarta lunghezza |
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Matteo e Claudia alla quarta sosta |
A pochi metri dalla vetta del Torrione |
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