Punta Grohmann - Via Dimai

 
Zona montuosa Dolomiti - Gruppo del Sassolungo Località di partenza Passo Sella (BZ)
Quota partenza 2240 Mt. Quota di arrivo 3126 Mt.
Dislivello totale +436 Mt. circa per l'attacco
+450 Mt. la via (595 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 1 h. per l'attacco
5 h. la via
Ore di discesa 2 h. fino alla forcella
1 h. 30' dalla forcella al parcheggio
Esposizione Sud Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 26/08/2021 Difficoltà IV, IV+
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Alessandro.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Meteo perfetto con temperature gradevoli. L'avvicinamento avviene lungo dei sentieri evidenti. La roccia in via è ottima ma occorre prestare attenzione alle diverse terrazze detritiche presenti.

Eventuali pericoli

Soliti d'arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Rifugio Carlo Valentini (2218 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale

Solito d'arrampicata. Necessari per integrare dadi, friend e cordini.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
La Punta Grohmann (o Sasso Levante) è una struttura rocciosa a forma di piramide situata tra la Punta delle Cinque Dita e la Torre Innerkofler. Venne salita per la prima volta il 23 agosto del 1895 da Luise Von Chelminsky con Ernst e Josef Enzensperger lungo un percorso tortuoso e di difficile orientamento che parte dalla forcella delle Cinque Dita. Lungo questo itinerario si svolge gran parte della discesa.
La via Dimai venne salita da Antonio Dimai, Johann Summermatter e dalle baronesse Rolanda e Ilona Von Eötvös l'11 agosto 1908 in seguito a un precedente tentativo dello stesso Dimai con Jeanne Immink e Giuseppe Zecchini dell'estate 1891.
La via è diventata nel corso del tempo una classica ed è tra le più ripetute del gruppo; sale inizialmente in prossimità dello spigolo Sud-Est per poi spostarsi con un esposto traverso verso destra, in piena parete Sud. Il tratto chiave della via consiste nel superamento di una delicata rampa obliqua denominata "Menschenfalle" (Trappola umana). Oggi lungo questo tratto sono presenti dei fittoni resinati e il superamento è cosa da poco ma nel 1908, con gli scarponi ai piedi, era certamente un'altra cosa...
La sommità della Punta Grohmann è costituita da un'ampia terrazza detritica dalla quale è possibile godere di un panorama eccezionale.
Lungo la via sono presenti rari chiodi di passaggio, ma la roccia si presta a una facile integrazione delle protezioni. Diverse soste si svolgono su anelli cementati. L’itinerario non è adatto a giornate incerte, anche in funzione della discesa, che richiede particolare attenzione.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere Passo Sella e parcheggiare. Imboccare la strada che dal passo scende in val Gardena per abbandonarla dopo poco seguendo, verso sinistra, la strada che conduce al rifugio Valentini (2218 Mt. - possibilità di parcheggio a pagamento). Continuare lungo la strada sterrata (sbarra) in direzione del Col Rodella e poi abbandonarla per salire verso destra lungo l'evidente crinale, che si segue in direzione della Punta Grohmann.
Giunti ad una sella sotto la parete (qui conviene cambiarsi) si seguono gli ometti che portano a risalire il primo tratto (erba e rocce - qualche passo di II), fino a quando è possibile traversare verso sinistra lungo una specie di pendio sassoso che conduce a una terrazza inclinata sovrastata da una piccola nicchia. Qui si trova l'attacco (sosta da attrezzare - operazione non proprio facile). Dalla sella all'attacco ci sono circa 100 metri di dislivello.

1° tiro:
salire in obliquo verso sinistra sino a raggiungere la sosta (anello cementato). 30 Mt., II.

2° tiro:
spostarsi ancora a sinistra, superare il colatoio nerastro e salire in verticale sino a raggiungere la sosta (anello cementato). E' possibile concatenare questa lunghezza alla successiva, ma prestare molta attenzione agli attriti. 30 Mt., II.

3° tiro:
alzarsi leggermente e spostarsi a sinistra sino alla sosta (anello cementato). 15 Mt., II.

4° tiro:
alzarsi sopra la sosta e spostarsi a sinistra in direzione di un vago spigolo. Proseguire in verticale e raggiungere la sosta situata in una vaga nicchia (2 chiodi). 30 Mt., III+.

5° tiro:
spostarsi a sinistra e salire in obliquo in direzione di una grande nicchia nera, posta sulla verticale di un canale. Qui si sosta (anello cementato). 45 Mt., II.

6° tiro:
spostarsi a destra della sosta, salire il muretto passando per una spaccatura sulla destra. Proseguire tendendo leggermente a sinistra e, in prossimità di una fascia strapiombante, rimontare la parete verso destra. La sosta è esposta (anello cementato). Più a sinistra si trova la nicchia con la sosta della via Harrer (anello cementato). 40 Mt., IV-, III+, 1 chiodo.

7° tiro:
traversare (esposto) verso destra e quando le rocce diventano più articolate, salire in obliquo verso destra puntando al colatoio e sostando all'imbocco di un canale nerastro (1 clessidra con cordone). In caso di attrito delle corde è possibile dividere il tiro sfruttando una sosta intermedia (1 chiodo con anello+1 clessidra con cordone).
45 Mt., IV, IV-, 1 sosta intermedia (1 chiodo con anello+1 clessidra con cordone), 1 clessidra con cordone, 2 chiodi (di cui uno con cordone).

8° tiro:
alzarsi lungo il canale nerastro e spostarsi a sinistra in direzione del diedro fessurato. Salirlo e poco prima del suo termine uscire a destra. Proseguire in verticale sino alla sosta (1 clessidra con cordone), situata sotto a un marcato strapiombo.
45 Mt., III, IV, 1 clessidra con cordone, 1 chiodo.

9° tiro:
traversare a destra per circa 8 Mt. e salire la caratteristica rampa obliqua verso sinistra (trappola umana) sino a raggiungere il camino e quindi la sosta (2 chiodi di cui 1 con anello). 20 Mt., IV, IV+, 1 chiodo con cordone, 3 fittoni resinati.

10° tiro:
salire il camino che poi diviene canale; ignorare una placca sulla sinistra (la roccia è sgombra dai detriti) e salire lungo il secondo camino fino a quando è possibile traversare a sinistra (esposto) e guadagnare la cengia di sosta (spuntone da attrezzare+2 chiodi un po' alti e un po' nascosti. 40 Mt., IV, III, IV,1 sosta intermedia (2 chiodi) alla base del secondo camino.

11° tiro:
spostarsi a sinistra e salire il pilastro per poi rimontare la parete e proseguire in verticale fino a una parete giallastra, dove si sosta in una nicchia (2 chiodi). Appena prima, sulla sinistra, c'è un terrazzo con ometto. 50 Mt., III.

12° tiro:
spostarsi a destra e doppiare lo spigolo, salendo per rocce nere a sinistra di un canale. Ignorare una sosta su clessidra e continuare tendendo un po' a sinistra. In prossimità di un camino spostarsi a sinistra e sostare (clessidra bassa da attrezzare) presso una stretta forcella. 55 Mt., IV, III, II, 1 sosta intermedia (clessidra con cordone).

13° tiro:
proseguire in verticale lungo la cresta sino a quando questa si abbatte. Portarsi alla base della parete successiva e sostare (fix).
55 Mt., III, II, I.

14° tiro:
alzarsi e spostarsi verso destra. Salire un camino (non visibile dalla sosta) e proseguire sino a uscire su di una terrazza. Qui sostare (clessidra con cordone). 35 Mt., IV-.

15° tiro:
alzarsi sopra la sosta e spostarsi a destra in direzione di una parete nera. Rimontarla e per rocce rotte uscire sulla terrazza sommitale. Sosta da attrezzare. 60 Mt., III, I, III.In breve si raggiunge facilmente la vetta.
Discesa
La discesa avviene lungo la parete Nord (in direzione della Punta delle Cinque Dita e del Sassolungo).
Dalla vetta seguire gli ometti che portano a una facile, ma molto esposta, paretina. Abbassarsi con semplici passi di arrampicata (II) rimanendo su di un vago spigolo (ometti). Ad un certo punto (viso a valle), traversare a destra a una specie di colatoio (II) e abbassarsi sino a guadagnare una sosta di calata (clessidra+cordoni+maglia rapida).
1a calata: 15 Mt., fino ad una forcella.
Rimontare una paretina sulla cui sommità sono presenti dei grossi blocchi e degli ometti. Abbassarsi sul versante opposto (esposto) e mediante una cengia verso destra (viso a valle) guadagnare una sosta (anello cementato).
2a calata: 15 Mt., fino ad una forcella.
Portarsi, mediante una rampa obliqua, fino a un intaglio. Qui, sulla sinistra, è presente una sosta di calata (spuntone+cordone+maglia rapida). Noi abbiamo evitato la calata e ci siamo abbassati arrampicando (II - esposto) fino a un anello cementato situato leggermente a sinistra (viso a valle - ancoraggio di difficile individuazione).
3a. calata: 20 Mt., lungo il diedro di sinistra (viso a valle) sino alla sosta successiva (2 chiodi cementati con anello).
4a. calata: 25 Mt., fino a una terrazza.
Alzarsi leggermente fino a una sosta di calata su spuntone (cordini+maglia rapida).
5a. calata: 25 Mt., scendere entrando nel camino fino alla sosta successiva (2 clessidre+cordini+maglia rapida). Dovrebbe essere possibile scendere fino alla sosta successiva (soluzione non verificata).
6a. calata: 20 Mt., abbassarsi lungo il camino fino alla terrazza.
Salire alla forcella di sinistra (viso a valle) e abbassarsi lungo il canale fino alla sosta (anello cementato).
7a. calata: 25 Mt., scendere lungo il canale.
Dal termine della calata, salire a sinistra (ometti) e iniziare ad abbassarsi (ometti) superando facili passi d'arrampicata fino a identificare sulla sinistra una sosta di calata (spuntone+cordini+maglia rapida).
8a. calata: 30 Mt., scendere lungo il canale di sinistra (viso a valle).
Al termine della calata seguire una cengia in salita e riprendere ad abbassarsi superando facili passi d'arrampicata (I, II) seguendo gli ometti e guadagnando la forcella tra la Punta Grohmann e la Punta delle Cinque Dita.
Scendere lungo il canale di destra (percorso non obbligato - possibile presenza di neve a inizio stagione) e il successivo (e infinito) ghiaione. Per prati ricongiungersi al sentiero di accesso.

   

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Will sul quarto tiro...

Alessandro su L6

   

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Matteo sull'ottavo tiro...

... seguito da Alessandro

   

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Inizio della nona lunghezza

Matteo in uscita dalla "Trappola umana" - L7

   

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Sull'undicesimo tiro

Matteo

   
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La Punta Grohmann con il tracciato della via Dimai