Punta Emma - Via Fedele

 
Zona montuosa Dolomiti - Gruppo del Catinaccio Località di partenza Rif. Gardeccia - Pozza di Fassa (TN)
Quota partenza 1949 Mt. Quota di arrivo 2617 Mt.
Dislivello totale +335 Mt. per l'attacco
+245 Mt. la via (255 lo sviluppo)
+88 Mt. circa di roccette per la vetta
Sentieri utilizzati n. 546, 542
Ore di salita 30' per l'attacco
4 h. la via
Ore di discesa 1 h.
Esposizione Sud-est Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 04/07/2009 Difficoltà IV+, V-
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti
Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata stupenda. Il cielo era completamente azzurro. Per raggiungere l'attacco si sale lungo una strada carrozzabile e successivamente un sentiero molto evidente. La roccia in via è generalmente molto buona.

Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
Al rifugio Gardeccia c'è una fontana.
Punti di appoggio
Rifugio Gardeccia (1949 Mt.), rifugio Vajolet (2243 Mt.), rifugio Re Alberto (2621 Mt.)
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale materiale per arrampicata su roccia, molto utili friends e cordini per integrare le protezioni presenti.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Salita classica del gruppo del Catinaccio. Le prime lunghezze dell’itinerario originale sono ormai state abbandonate ed esiste un attacco più diretto che è quello da noi seguito e descritto.
Aperta da F. Bernard e G. Masè Dari il 16 luglio 1929 regala un’arrampicata abbastanza facile ma con alcuni passaggi da non sottovalutare; offre inoltre la possibilità di un breve assaggio di quasi tutti gli stili dell’arrampicata dolomitica tra diedri, placche, fessure e camini. La chiodatura è classica e da integrare ma ad alcune soste sono comparsi dei fix. 

Attacco, descrizione della via

I sentieri per l'avvicinamento partono dalla piccola contrada Gardeccia situata sopra Pera di Fassa. Purtroppo non è possibile raggiungere la frazione mediante macchina in quanto vige un divieto di circolazione durante tutto l'anno. E' possibile servirsi del servizio navetta (andata e ritorno 7 Euro) per evitare una lunga camminata su strada asfaltata.
La navetta parte a Pera di Fassa in corrispondenza di un parcheggio che si incontra sulla destra salendo verso Canazei. C'è una seggiovia e un grosso cartello "Bus per Gardeccia". Le corse sono abbastanza frequenti.
La navetta vi lascerà in corrispondenza del rifugio Gardeccia. Da qui camminare lungo la strada sterrata (sentiero n. 546) che sale al rifugio Vajolet. La strada salendo costeggia l'imponente parete del Catinaccio. Arrivati al rifugio imboccare il sentiero n. 542 che sale verso il rifugio Re Alberto. Sulla sinistra è possibile ammirare la parete sud-est della Punta Emma e l'inconfondibile rampa obliqua (da destra verso sinistra) dove passa la via Steger. Abbandonare il sentiero principale ed avvicinarsi alla rampa. Continuare a traversare a sinistra su cengia, oltrepassando la rampa, fino ad aggirare la parete. L’attacco si trova prima dell’intaglio che separa la Punta Emma dalla parete est del Catinaccio.

1° tiro:
alzarsi per facili roccette sino a raggiunge la rampa obliqua verso destra. Seguirla sino ad un terrazzino dove si sosta (3 chiodi) alla base del diedro. 35 Mt., III, IV, 2 chiodi.

2° tiro:
seguire il diedro sino alla sosta (2 chiodi). 25 Mt., IV+, IV, 2 chiodi.

3° tiro:
seguire ancora il diedro, poi superare lo spigolo e salire dei gradini fino alla base di una placca fessurata, superata la quale si raggiunge la sosta (3 chiodi+cordini) su terrazzino. 50 Mt., IV, IV+, 1chiodo.

4° tiro:
obliquare leggermente a destra (ignorare la sosta intermedia) puntando alla grossa fessura strapiombante. Appena prima di raggiungerla salire la placca nera alla sua sinistra. Al suo termine obliquare a sinistra sino alla sosta (2 fix) su cengia.
40 Mt., III, II, IV, IV+, V-, 3 chiodi, 1 sosta intermedia (2 chiodi).

5° tiro:
obliquare a sinistra puntando alla placca nera. Superarla poi, con l’aiuto di una lama, raggiungere un piccolo strapiombo giallo. Affrontarlo direttamente con passaggio atletico (ben manigliato) e sostare (2 fix) sul terrazzino soprastante. 30 Mt., IV, V-, 4 chiodi.

6° tiro:
per un vago diedro nero sopra la sosta e poi in verticale sino al camino che caratterizza l’uscita della via. Risalirlo pochi metri e sostare (2 fix). 35 Mt., IV+, IV, 2 chiodi.

7° tiro:
seguire il camino. Appena prima del suo termine uscirne a destra e sostare (grosso spuntone da attrezzare).
40 Mt., IV+, IV, 1 chiodo, 1 clessidra con cordino.

A questo punto proseguire per rocce facili e sfasciumi sino alla vetta (qualche ometto). Circa 150 Mt., max II.

Discesa
Dalla vetta puntare al rifugio Re Alberto seguendo l'evidente traccia (ometti) che discende sul versante nord-ovest. Con un breve tratto molto esposto (proteggersi) spostarsi decisamene a sinistra (viso a valle) in direzione della forcella tra la Punta Emma ed il Catinaccio. In corrispondenza di un piccolo terrazzino con ometto (difficile da individuare) c'è un ancoraggio cementato per effettuare una calata in corda doppia e raggiungere il canale sottostante. Imboccare poi il sentiero che conduce a valle.

Note
La salita è stata ripetuta durante il corso di roccia avanzato 2018 nato dal gemellaggio tra la Scuola Valle Seriana e la Scuola di Como N. Noseda Pedraglio-F. Muschialli.
Durante questa ripetizioni è stato segnalato che, alla S5, sono state tolte le piastrine dei fix. Attualmente la sosta è su 2 chiodi.
Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti nord-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Sulla rampa della prima lunghezza

Luca sul terzo tiro

   

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Due immagini della quarta lunghezza

   

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La placca nera della quinta lunghezza

Claudia a pochi metri dalla sesta sosta, nel camino finale

   

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Il camino finale

Il versante sud-est della Punta Emma con i tracciati delle vie:
Fedele e Steger