Descrizione generale
Il
grande massiccio calcareo della Presolana si erge, con caratteristiche
dolomitiche, dai verdi pascoli sopra Castione della Presolana, al
confine tra la Valle Seriana e la Val di Scalve. Lungo le sue lunghe
creste si distinguono tre principali vette: quella Occidentale (la più
alta e maggiormente salita), quella Centrale (seconda in altezza e meno
frequentata delle tre) e l'Orientale (più bassa e più abbordabile).
Oltre a queste vette principali, possiamo individuare anche altre cime
secondarie e pochissimo frequentate, perchè di difficile accesso, salvo
con itinerari di arrampicata o con lunghi ed impegnativi percorsi in
cresta: la Presolana di Castione e la Presolana del Prato. In questa
bella escursione dal carattere alpinistico (ma mai difficile), andiamo
a salire la Presolana Centrale lungo la sua via normale, ossia il
famoso Canale Bendotti (usato soprattutto in discesa dopo le vie di
arrampicata in zona, oppure in inverno come canalone innevato), per poi
proseguire con un bel tratto di cresta articolata fino alla vetta
Orientale, non priva di punti emozionanti. Dalla vetta Orientale,
scendiamo poi alla Bocchetta del Visolo per guadagnare in breve la cima
del Visolo stesso e da qui scendere comodamente al Passo della
Presolana. Possiamo definire questa bella uscita come un'interessante
immersione nel mondo calcareo della cima definita “Regina delle
Orobie”, con alcuni tratti dal vago sapore alpinistico, senza mai
superare difficoltà nell'ordine del II grado o poco oltre (qualche
relazione in rete parla addirittura di III-). Sicuramente
l'escursione non mancherà di regalarci belle sensazioni e piacevoli
momenti, legati all'ambiente, al panorama e ai divertenti passaggi su
roccia che dovemo affrontare.
Descrizione percorso
Giunti
al Passo della Presolana, tra la Valle Seriana e la Val di Scalve,
parcheggiamo l'auto sulla nostra sinistra, poco prima del cartello
indicante il valico stradale. Da qui imbocchiamo l'evidente sentiero
che conduce alla baita Cassinelli (sentiero n. 315, chiare indicazioni
in loco). Prima per breve tratto asfaltato e poi su ampia sterrata, il
percorso sale verso un boschetto di abeti. Ad un tornante verso
sinistra, proseguiamo tranquillamente all'ambra delle piante. Al
successivo tornante destrorso, abbandoniamo la sterrata per andare
dritti lungo un ripido tratto nel bosco. La sterrata viene abbandonata
per il sassoso sentierino. Restando fedeli a questo tracciato,
guadagnamo rapidamente quota, alternando tratti più o meno ripidi.
Superiamo un traliccio dell'alta tensione. Qui il fondo del sentiero è
piuttosto sconnesso. Oltre il traliccio, le pendenze diminuiscono e
possiamo rilassanci passeggiando su dolci saliscendi ombrosi. In breve
arriviamo alle prime radure che ci lasciano vedere il bellissimo
massiccio della Presolana. Arrivati alla Baita Cassinelli, una palina
ci indica di salire verso la Cappella Savina, sempre lungo il sentiero
n. 315. Il tracciato è ripido e diviene presto sassoso. Giunti a poche
decine di metri dall'evidente Bivacco Città di Clusone, andiamo a
destra, seguendo una palina che indica il Monte Visolo per il sentiero
n. 328 (per esperti). Alle nostre spalle si vede la Cappella Savina.
Camminiamo ora lungo traversi sassosi, costeggiando le alte pareti
rocciose della Presolana. Superiamo alcune deviazioni che portano
all'attacco di alcune vie di roccia. Passiamo accanto ad una parete
strapiombante sotto la quale si vede una specie di grotta (ottimo
riparo in caso di pioggia). Poco oltre incontriamo alcune catene che
facilitano il passaggio in discesa di un tratto molto friabile e
scivoloso. Le catene ci conducono all'attacco del Canale Bendotti,
molto evidente alla nostra sinistra. Iniziamo quindi a risalire il
canale, inizialmente sul suo lato destro (per chi sale). Seguiamo alcni
bolli rossi. Superiamo una lapide abbastanza recente e restiamo sul lato
destro del canale. Procediamo tra divertenti muretti e qualche
placchetta facile facile. Saliamo senza particolari problemi,
seguendo il percorso indicato dai bolli. Alcuni punti risulteranno un
poco più impegnativi, ma mai difficili, restando sempre attorno al II. Dopo una seconda lapide più vecchia, ci spostiamo sul lato
opposto del canale e subito le difficoltà aumentano un poco e il
terreno diviene meno stabile. Alcuni muretti hanno anche delle soste
per facilitare il ritorno in corda doppia. Sempre con difficoltà
limitate e tratti camminabili, usciamo dalla parte più impegnativa del
canale, per proseguire su ripida traccia sassosa che in pochi minuti ci
conduce all'auscita del canale e alla vicina croce di ferro della Cima
Centrale della Presolana. Il tempo di rifiatare, goderci il panorama,
fare qualche fotografia ed è ora di ripartire verso destra per
proseguire alla volta della Cima Orientale. Seguiamo fedelmente la
linea di cresta. Questa presenta numerosi saliscendi, passi un poco
esposti e tratti friabili, ma non oppone mai una vera difficoltà. Dopo
una prima ripida discesa, risaliamo una modesta sommità, poi una
seconda dalla quale scendiamo con attenzione. Davanti ad una terza
cimetta, tagliamo il pendio, senza quindi salirci e ci troviamo in
breve davanti al punto più ostico ben evidente: un pulpito dove un
salto roccioso verticale può essere sceso con una breve calata in
doppia, oppure restando più a sinistra disarrampicando lungo un
canale-spaccatura ben separato dalla parete alla sua sinistra. In
entrambi i casi sono presenti due soste attrezzate per eventuale
assicurazione. Nulla di difficile, ma certamente il passaggio più serio
dell'intera escursione. Alla base di questo punto, alzando lo sguardo
vedremo un curioso foro nella roccia sopra le nostre teste, vagamente a
forma di cuore, con un cordone alla sua sinistra. Poco dopo entriamo in
un ripido e sdrucciolevole canale da scendere con molta attenzione,
evitando di far cadere sassi (molto presenti e mobili) su chi ci
precede. Usciti da questo canale, il tracciato tende ad andare verso
sinistra e risalire in cresta per facili roccette gradinate (attenzione
ai bolli non sempre ben individuabili). Ripresa la cresta non ci resta
che seguirla e dopo un paio di altre sommità e relative discesine,
eccoci alla piccola croce di legno dell'antecima Orientale della
Presolana. Ora, dopo una breve crestina camminabile eccoci alla cima
vera e propria, con croce in ferro ed ometto di sassi. Torniamo alla
croce in legno. Ora non ci resta che scendere verso la Bocchetta del
Visolo, su terreno più tranquillo, ma pur sempre roccioso, cercando il
passaggio migliore man mano si procede seguendo più o meno il tracciato
della cresta. Dopo una ripida cengia-rampa pietrosa in discesa ed un
pendio roccioso senza difficoltà, eccoci alla bocchetta. Da qui
risaliamo in breve per ripida traccia tra roccia ed erba, fino alla
cima del Monte Visolo.
Discesa Volgiamo
le spalle alla piccola piramide in ferro sulla cima del Visolo e
iniziamo la lunga e ripida discesa per prati che in circa 1 ora
abbondante ci conduce nuovamente nei pressi di Baita Cassinelli. Da
qui, deviamo verso sinistra e lungo il sentiero 315, già salito in
mattina, torniamo in un'altra mezz'ora al Passo della Presolana.
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