Pizzo della Presolana Orientale - Via Cesareni/Berizzi/Pansera |
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Zona montuosa |
Alpi Orobie - Gruppo della Presolana |
Località di partenza |
Passo della Presolana
(BG) |
Quota partenza |
1297 Mt. |
Quota di arrivo |
2485 Mt. |
Dislivello totale |
+970 Mt. circa dal parcheggio all'attacco
+218 Mt. la via (290 lo sviluppo) |
Sentieri utilizzati |
n. 32, 315, 328, 316 |
Ore di salita |
2 h. 30' dal parcheggio all'attacco
3 h. 30' la via |
Ore di discesa |
30' fino al Monte Visolo
2 h. dal Monte Visolo al parcheggio |
Esposizione |
Sud |
Giudizio sull'ascensione |
Discreta |
Data di uscita |
12/08/2020 |
Difficoltà |
V, V+ |
Sass Balòss presenti |
Bertoldo. |
Amici presenti |
Raffo. |
Condizioni climatiche,
dei sentieri e della roccia |
Un cielo sereno ha accompagnato l'avvicinamento mentre la salita si è svolta per buona parte nella nebbia. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente e presenta un breve tratto attrezzato con catene in corrispondenza del Canalone Bendotti.
La roccia in via è ottima. |
Eventuali
pericoli |
Soliti d'arrampicata in ambiente. Prestare attenzione alle diverse terrazze detritiche presenti. |
Presenza
di acqua |
C'è una fontana nel piazzale accanto al negozio di souvenirs, poco distante dal parcheggio. |
Punti
di appoggio |
La
baita Cassinelli (1568 Mt.) e il bivacco Città di Clusone (2050 Mt.). |
Materiale
necessario oltre al tradizionale |
Normale materiale per arrampicata su roccia. Portare una serie di friend e alcuni cordini per le clessidre. Chiodi e martello possono tornare utili. |
Caratteristiche dell'arrampicata |
Descrizione generale
La Presolana Orientale è alpinisticamente meno rinomata e
frequentata rispetto alle altre cime del massiccio. Molti degli
itinerari che vi sono stati tracciati sulla parete Sud sono caduti
nel dimenticatoio; uno di questi è la via che Giulio Cesareni, Franco Berizzi e Amelia Pansera tracciarono il 13 settembre del 1931. Per dovere di cronaca va evidenziato che la scalata venne effettuata nel pomeriggio e la notte colse la cordata pochi metri sotto la vetta, che non venne raggiunta. L'ultimo tratto venne percorso qualche giorno dopo, prima in discesa e poi in salita.
L'ascensione, nei punti più interessanti, venne cinematografata da Berizzi.
La via attacca sul fianco sinistro della parete, sale un avancorpo di facili rocce e si porta sotto un ripido muro di roccia compatta oltre il quale, un facile canale consente di guadagnare una cresta e quindi la vetta.
La relazione pubblicata sul libro "Il massiccio della Presolana" di Walter Tomasi assegna alla salita difficoltà di III+.
Attacco, descrizione della via
Da Bergamo seguire le indicazioni per la Val Seriana fino al Passo della Presolana. Sulla sinistra, poco prima di raggiungere il passo, vi è la casa per ferie "Neve" mentre, sulla destra, ci sono degli impianti sciistici con un grande spiazzo dove è possibile parcheggiare. Da qui camminare in direzione del passo per una decina di metri fino a quando, sulla sinistra, si stacca una piccola strada con l'asfalto danneggiato dove è posizionata una palina con cartelli in legno che indicano la Presolana
e la baita Cassinelli. Seguire la strada che sale e diviene priva di
asfalto. In corrispondenza del secondo tornante abbandonarla e
seguire il sentiero che entra nel bosco fino a raggiungere la
baita Cassinelli (1568 Mt.). Da qui seguire il sentiero n. 315 che sale verso la parete sud del massiccio e che conduce al bivacco Città di Clusone ed all'adiacente cappella Savina Barzasi.
Per raggiungere l'attacco bisogna seguire, prima di
giungere al bivacco, una traccia
sulla destra che sale in direzione della parete (sentiero 328 per il monte Visolo).
Transitare sotto il pilastro che caratterizza lo Spigolo Sud
(attacchi delle vie Echi Verticali, Spigolando, Hemmental Strasse, Gian-Mauri,
ecc.) e proseguire fino al Canale Bendotti dove si trova un tratto attrezzato con catene. Continuare ancora lungo l'evidente sentiero giungendo in breve dinnanzi alla Presolana Orientale. Abbandonare la traccia e salire per terreno ripido tra rocce ed erba in direzione del grosso pilastro che da accesso al profondo canale che indice il fianco sinistro della parete. Al centro dell'avancorpo è facilmente identificabile una rampa che sale in obliquo da sinistra verso destra. Alla sua base si trova l'attacco. Più a destra corre la via Pellicioli/Spiranelli.
1° tiro:
salire la rampa, da sinistra verso destra, sino a entrare in un facile canale che, in obliquo verso sinistra, conduce a una parete con roccia compatta che sbarra l'accesso alla parte alta del canale. Portarsi a sinistra in direzione del punto più alto del dosso erboso. Qui si sosta (clessidra+cordino+chiodo). 40 Mt., IV, III+, II.
2° tiro:
alzarsi sulla placca e traversare delicatamente verso destra per circa 10 metri. Proseguire in verticale sfruttando una vaga lama (sulla sinistra - chiodi) che poi diviene diedro. Spostarsi a sinistra per rientrare, dopo pochi metri, a destra. Continuare in verticale sino alla sosta (2 chiodi+cordone) difficile da individuare. E' anche possibile sostare su una grossa clessidra con cordone poco prima della sosta vera e propria. Allungare bene le protezioni.
Nota: la relazione pubblicata sul Bollettino del CAI di Bergamo nel 1931 dagli apritori descrive molto bene il traverso - le placche si attaccano da sinistra a destra con una traversata di circa 10 metri con appigli scarsi ma sicuri. Alcune cordate hanno evitato il lungo traverso salendo più direttamente a destra e con difficoltà minori (soluzione da noi non verificata).
40 Mt., V, V+, V, 3 chiodi, 2 clessidre con cordino.
3° tiro:
portarsi a destra ed entrare nel canale.
Superare facili rocce e puntare alla spaccatura che sale in obliquo da sinistra verso destra. Al suo termine superare uno strapiombino sulla destra e sostare (2 chiodi+clessidra+cordone).
40 Mt., II, III, IV, 1 chiodo, 1 clessidra con cordone.
4° tiro:
salire a destra della sosta sino a rimontare uno spigolo. Proseguire facilmente sino a un intaglio alla base di una placca verticale quindi sostare (grosso masso da attrezzare). 20 Mt., III, passi di IV.
5° tiro:
spostarsi a destra e salire il canalino erboso superando poi facili passaggi di roccia sino alla sosta (2 clessidre con cordone).
45 Mt., III+, IV-, III.
6° tiro:
proseguire lungo lo spigolo sino alla sosta (da attrezzare). 55 Mt., III, III+.
7° tiro.
proseguire facilmente sino a uscire sull'anticima (croce). Qui si sosta (da attrezzare). 30 Mt., II.
Discesa
Dall'anticima seguire la brevissima cresta fino alla cima. Da qui si scende verso destra (est) seguendo i bolli (sentiero a tratti esposto con brevi passi d'arrampicata, II) fino all'intaglio sotto al Monte Visolo (palina e scritte rosse su un masso). Verso sinistra s'imbocca il Sentiero della Porta che scende sul versante nord verso il rifugio Albani (soluzione che non ci riguarda); verso destra (indicazione Cappella Savina, sentiero n. 328) si scende nel canale ritornando in breve alla base della Presolana Orientale; salendo dritti invece si raggiunge la vicinissima cima del Monte Visolo (5', consigliato). Ora, seguendo il facile sentiero n. 316, si torna alla macchina ricongiungendosi al percorso dell'avvicinamento poco sotto alla Baita Cassinelli. Con una breve deviazione (palina) è possibile raggiungerla. |
Commenti vari |
Dal libro "Presolana 1870-1970" di Angelo Gamba:
Negletta, la Presolana Orientale se ne stava in disparte e seguiva le vicende che si svolgevano sulle altre due punte maggiori, la Occidentale e la Centrale. Invero la Orientale, dal Sud, non si mostra con la gagliarda potenza delle altre due, che presentano spigoli, pareti, creste e canaloni che l'occhio di un qualsiasi arrampicatore coglie con estrema facilità. La sua struttura la Orientale la mostra in tutta evidenza con le due pareti, Nord-Ovest e Nord-Est, pareti però visibili soltanto dalla Val di Scalve e in modo stupendo dai circhi del Polzone e del Fupù; da Sud la Orientale presenta una parete giallastra, prospiciente il Canalone Meridionale (impropriamente chiamato "Canalone Bendotti") da una parte e il canalone del Visolo dall'altra. Le giallastre placche che costituiscono questa parete non attirano gli sguardi di nessuno, all'infuori di quelli di Giulio Cesareni che il 13 settembre 1931 apre una via in cordata con Amelia Pansera e Franco Berizzi proprio al margine sinistro della parete. Il margine destro, decisamente più repulsivo, strapiombante, sarà appannaggio di altre cordate e diverrà forte di vie accademiche: per il momento la prima via sulla Sud della Orientale è appunto quella di Cesareni che la vince in circa otto ore di lotta. Dirà Cesareni: "non si conoscono tentativi per tale parete che a primo giudizio sembra inaccessibile data la verticalità della roccia che dalla base sale per 300 metri fino alla vetta, ed invero la scalata si può annoverare fra le più difficili finora percorse sul massiccio della Presolana. Da studi fatti dai componenti della nostra cordata si è ritenuto di non attaccare la parte destra della parete per chi guarda dal basso, così come è conformata da pareti lisce e gialle solcate da ripidi canali strapiombanti. Considerammo quindi più agevole scegliere il punto d'attacco nella parte sinistra indirizzandoci verso la base di un ben solcato canale". La salita venne in parte filmata dalla cordata (e sarebbe oltremodo interessante oggi rivedere le fasi di questa scalata e la tecnica cinematografica di allora accoppiata all'alpinismo); se le otto ore di Cesareni oggi appaiono molte (infatti la si può tranquillamente salire in poco meno di tre ore dall'attacco) si devono però considerare le incognite rappresentate da una scalata totalmente nuova e mai tentata, e soprattutto il fatto che oggi la tecnica di salita è notevolmente migliorata ed avvantaggiata di artifici tecnici che le vecchie cordate non conoscevano.
La "Sud della Orientale"
per la via di Cesareni è comunque un'ottima e sicura via di salita, su roccia salda, e con il suo IV grado di difficoltà può sempre rappresentare una fonte di soddisfazioni per molti arrampicatori. Nella seconda salita di questa via, effettuata da Caccia e Piccardi il 19 giugno 1932, venne tracciata una variante d'attacco, sulla destra della via originaria, dove si apre una nera spaccatura che sale diagonalmente verso sinistra e va a raggiungere la via di Cesareni sopra le placche di base.
Per dovere di cronaca è bene evidenziare che questa variante d'attacco è la prima lunghezza originale della via Pellicioli/Spiranelli. |
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Matteo durante l'avvicinamento |
Raffaele impegnato sul delicato traverso del secondo tiro |
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Will quasi alla S2... |
...e qui impegnato sul terzo tiro |
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Raffo si avvicina alla S3 |
Quarto tiro |
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Matteo sui primi metri della quinta lunghezza |
Raffo e Will in vetta all'anticima della Presolana Orientale |
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Parete sud della Presolana Orientale col tracciato delle vie:
Cesareni/Berizzi/Pansera e Pellicioli/Spiranelli.
Il primo tiro della via Pellicioli/Spiranelli segnato in foto è quello seguito durante la nostra ripetizione e non l'originale |
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