Pizzo della Presolana Occidentale - Via Un Sorriso Per Marilena |
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Zona montuosa |
Alpi Orobie - Gruppo della Presolana |
Località di partenza |
Passo della Presolana
(BG) |
Quota partenza |
1297 Mt. |
Quota di arrivo |
2322 Mt. termine via (2521 Mt. la vetta) |
Dislivello totale |
+885 Mt. circa dal parcheggio all'attacco
+140 Mt. la via (180 lo sviluppo) |
Sentieri utilizzati |
n. 32, 315 |
Ore di salita |
2 h. 10' dal parcheggio all'attacco
4 h. la via
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Ore di discesa |
30' le doppie
1 h. 45' il sentiero fino al parcheggio |
Esposizione |
Sud |
Giudizio
sull'ascensione |
Bella |
Data di uscita |
13/10/2018 |
Difficoltà |
V+, VI- (1 passo) |
Sass Balòss presenti |
Luca. |
Amici presenti |
Alessandro S. |
Condizioni climatiche,
dei sentieri, della roccia |
Giornata inizialmente molto bella, soleggiata e calda. Poi si è alzato un po' di vento e sono arrivate le nuvole e la temperatura si è decisamente abbassata. La roccia in via varia da discreta a ottima. Noi sulla seconda lunghezza abbiamo percorso quella che pensiamo essere una variante e lì, sugli ultimi metri, la roccia era abbastanza marciotta. |
Eventuali
pericoli |
Soliti da arrampicata in ambiente. |
Presenza
di acqua |
C'è una fontana nel piazzale accanto al negozio di souvenirs, poco distante dal parcheggio. |
Punti
di appoggio |
La baita Cassinelli (1568 Mt.) ed il bivacco Città di Clusone (2050 Mt.). |
Materiale
necessario oltre al tradizionale |
Normale dotazione alpinistica. Chiodatura insufficiente a chiodi e vecchi spit.
Indispensabile una serie di friends (dal n. 0.3 al 3 Camalot). Martello
e alcuni chiodi vivamente raccomandati; durante la nostra ripetizione l'unico chiodo presente su L5 si è sfilato con le mani e l'abbiamo ripiantato. |
Caratteristiche dell'arrampicata |
Descrizione generale
Le pareti e i vari torrioni presenti sulla Sud della Presolana sono percorsi da moltissimi itinerari d'arrampicata: alcuni sono iper frequentati, altri un po' meno ma comunque conosciuti, e di altri ancora se ne conosce a malapena il nome. "Un sorriso per Marilena" rientra in quest'ultma categoria. Si trova solamente qualche scarna informazione sul vecchio libricino di Alessandro Ruggeri "Lo spit sulla luna - Arrampicate moderne sul calcare della Presolana" con i caratteristici disegni di Cicciolino (Giovanni Noris Chiorda ndr) e sulla più recente "Prealpi Lombarde" del Sasso Matteo. Il giorno prima della nostra ripetizione una ricerca in internet non ha prodotto alcun minimo risultato... Ci auguriamo, com'è già successo per altre vie, che questa nostra relazione contribuisca alla riscoperta di un itineraio troppo a lungo dimenticato.
La via "Un sorriso per Marilena" è stata salita per la prima volta da Biagio Ferrari, M. Caserio e M. Dondi l'11 agosto 1988.
Arrampicata varia lungo fessure, placche e anche uno strapiombino. Le due lunghezze finali sono le più belle e remunerative della salita: la guidina del Ruggeri addirittura consiglia di ripetere solo queste evitando quelle iniziali (vedi note a fine relazione). La chiodatura è molto scarsa e vecchia. E' necessario integrare e saper valutare le condizioni dei vecchi spit.
Nel complesso una salita meritevole e di soddisfazione ma, con la chiodatura attuale ed i tratti in cui la roccia andrebbe un po' bonificata, consigliabile solo a chi ha una certa esperienza alpinistica ed ha già percorso gli altri itinerari più noti del massiccio.
Attacco, descrizione della via
Da Bergamo seguire le indicazioni per la Val Seriana e immettersi sulla Strada Provinciale n. 671, che sale verso il Passo della Presolana. Poco prima di raggiungere il passo sulla destra ci sono degli impianti sciistici. Sulla sinistra vi è la casa per ferie "Neve" e sulla destra un grandissimo spiazzo dov'è possibile parcheggiare. Da qui camminare in direzione del passo per una decina di metri fino a quando sulla sinistra si stacca una piccola strada con l'asfalto danneggiato dov'è posizionata una palina con cartelli in legno, che indicano la Presolana e la
baita Cassinelli. Seguire la strada che sale e diviene priva di asfalto. In corrispondenza del secondo tornante abbandonarla e seguire il sentiero che entra nel bosco fino a raggiungere la
baita Cassinelli (1568 Mt.). Da qui seguire il sentiero n. 315 che sale verso la parete sud del massiccio e che conduce al bivacco Città di Clusone ed all'adiacente cappella Savina Barzasi.
Continuare sul sentiero in direzione del canalone che porta alla Grotta dei Pagani ed alla via Normale. Giunti sul tratto di sentiero abbastanza pianeggiante è ben identificabile il Torrione Scandella. Salire per ghiaione, con traccia non sempre evidente, fino alla base della parete dove si notano due lapidi. Costeggiare il torrione verso sinistra ( msuperando gli attacchi delle vie A sud di nessun nord, Il tramonto di Bozard, Vecchia Quercia) e poi risalire la parte finale dell'infido canale detritico fino dove questo si restringe e si insinua tra le pareti. Noi abbiamo attaccato in questo punto portandoci pochi metri più a sinistra, all'inizio di un ramo secondario del canale. Crediamo però che sia possibile evitare il primo tiro risalendo il canale principale per alcuni metri e poi deviando a sinistra sotto ad un caratteristica nicchia allungata dove si trova la S1.
1° tiro:
risalire il ramo secondario del canale, che piega un po' verso destra, fino al suo termine nei pressi di una forcelletta. Superare il breve diedro aperto (con fessura per friends) e continuare su una crestina e poi su roccette erbose puntando alla caratteristica nicchia allungata. Alla sua sinistra, circa 3 metri più in basso, si trova la sosta (1 spit con maglia rapida+1 chiodo+cordone). 40 Mt., I, IV, I.
2° tiro:
salire sul bordo sinistro della nicchia e poi dritti puntando ad uno strapiombino giallastro. Sullo strapiombo si vede un chiodo con moschettone e dovrebbe essere l'itinerario originale. Noi qui abbiamo traversato a destra (spit) portandoci alla base di una breve ma bella placca a buchi. Superata la placca si continua per rocce rotte e marciotte fin quasi in cima al pilastro. Sosta da attrezzare (spuntoni).
50 Mt.,
V, IV+, III, 2 chiodi, 2 spit.
La via originale dovrebbe correre alcuni metri più a sinistra e dovrebbe esserci una sosta poco oltre lo strapiombino giallastro.
3° tiro:
attraversare il canale detritico portandosi alla base della larga placconata con molti buchi. Costeggiarla verso destra, fino dove si riesce a camminare facilmente, e sostare (1 chiodo). 20 Mt., I.
4° tiro:
salire obliquando verso destra fino una breve, ma entusiasmante, lama bianca. La si supera, ci si alza ancora un paio di metri, e si esce a destra su un vago spigolo a balze. La sosta (1 spit+1 chiodo+cordone) si trova poco sopra.
35 Mt., IV+, V, II, 1 chiodo con cordino.
5° tiro:
salire dritti sfruttando un sistema di fessure sino una lama orizzontale posta sotto un muretto verticale. Lo si supera all'estremità sinistra e, appena oltre, si ritorna 2 metri a destra sulla placca. Si risalgono gli ultimi metri (più facile di quello che sembra) raggiungendo un vago canalino. Non alzarsi troppo ma uscire quasi subito a destra raggiungendo la sosta (1 spit+2 chiodi+cordoni+maglia rapida).
35
Mt., V, V+, VI- (1 passo), V+, V-, II, 1 chiodo, 1 spit, 1 chiodo a pressione.
Discesa
La soluzione più rapida è indubbiamente con delle calate in corda
doppia:
1a. calata: 60 Mt., dalla S5 fino al canale nei pressi della S3
(possibile dividere la calata utilizzando la S4).
Scendere il canale (attenzione terreno molto instabile con sassi
mobili anche di dimensioni considerevoli) fino un salto verticale.
Qui sulla sinistra (viso a valle) si trova la sosta di calata (4
chiodi+cordone+moschettone).
2a. calata: 50 Mt., fino al termine del canale (proprio accanto
all'attacco della via).
Seguire a ritroso i sentieri percorsi durante l'avvicinamento fino
al parcheggio. |
Note |
Premesso che noi consigliamo di percorrere l'itinerario nella sua totalità,
perché solo così se ne può assaporare l'essenza, le lunghezze più belle, gratificanti e con roccia migliore sono le ultime due. Ruggeri nella sua guidina "Lo spit sulla luna" del 1993 consiglia di saltare le lunghezze iniziali percorrendo prima un itinerario sul Torrione Scandella. E' necessario arrivare in cima al torrione e poi scendere nel canale verso sinistra (viso a monte). Prima di arrivare al salto verticale dove bisognerebbe effettuare la doppia, si risale nel canale che ci si trova di fronte, passando sotto due grossi pilastri, fino alla base della grande placconata dove si trova un vecchio chiodo (S3 di Un sorriso per Marilena). |
Commenti vari |
La S5 si presentava con 1 chiodo
insicuro, 1 vecchio spit e cordini molto logori. Abbiamo integrato con 1 chiodo, 1 nuovo cordone ed una maglia rapida. Purtroppo il chiodo che abbiamo messo non è entrato tutto. Bisognerebbe portarsi un cordone d'abbandono bello lungo per poter piantare il chiodo in una fessura migliore. |
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Ale sulla seconda lunghezza. Nella foto di destra aggira lo strapiombino originale seguendo la variante in placca più a destra |
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Luca alla S3 |
Ale sulla lama bianca del quarto tiro |
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Quarta lunghezza |
L5. Dopo il chiodo bisogna salire ancora dritti per la fessura.
Noi ci siamo erroneamente spostati subito a sinistra |
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Luca ed Ale a fine via |
La S5 dopo la nostra integrazione |
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In primo piano il Torrione Scandella col tracciato delle vie Vecchia Quercia e Il tramonto di Bozard.
Alla sua sinistra il tracciato delle via Un sorriso per Marilena |
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