Monte Pontalt - Via Ricordando il Ragno delle Dolomiti

 
Zona montuosa Prealpi Trentine
Sottogruppo Costiera della Mendola
Località di partenza Località Rocchetta - Ton (TN)
Quota partenza 274 Mt. Quota di arrivo 1107 Mt. circa (termine via)
Dislivello totale +553 Mt. circa per l'attacco
+280 Mt. la via (305 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 516B
Ore di salita 1 h. per l'attacco
5 h. la via
Ore di discesa 1 h. 40' il sentiero fino al parcheggio
Esposizione Nord-Ovest Giudizio sull'arrampicata Bella
Data di uscita 19/06/2021 Difficoltà V+, A1
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Diego G.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata con meteo stupendo ma con temperature piuttosto calde. I sentieri che si percorrono durante l'avvicinamento e la discesa, in alcuni tratti, non sono proprio evidenti; occorre prestare molta attenzione. La roccia in via è generalmente buona ma non mancano dei brevi tratti dove occorre prestare attenzione.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Per ogni componente della cordata 2 staffe e fifi. Portare circa 20-25 rinvii e un minimo assortimento di friend medio-piccoli per integrare le lunghezze in libera.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Itinerario d'arrampicata aperto, a più riprese e in solitaria, da Franco Sartori nella primavera 2021 e dedicato a Cesare Maestri.
La via si snoda lungo la parete Nord-Ovest del Monte Pontalt e può essere divisa in due sezioni: la prima, in arrampicata libera, corre lungo uno zoccolo di roccia ed erba, mentre la seconda supera in artificiale una compatta parete giallastra intervallata da brevi strapiombi.
La progressione non è mai troppo faticosa, ma l'itinerario non va per nulla sottovalutato: lo sviluppo suggerirebbe una ripetizione estiva, ma il caldo, nonostante la favorevole esposizione, può causare non pochi problemi. La discesa si svolge a piedi, ma è lunga e il primo tratto, dove ci si alza per circa 150 metri, può risultare non troppo evidente. Conviene quindi programmare la salita in primavera o all'inizio dell'autunno, attaccando presto in modo da essere sicuri di affrontare la discesa (almeno la prima parte) con la luce.
Attacco, descrizione della via
Da Mezzolombardo (TN) seguire per la Val di Non. Raggiunto il valico della Rocchetta (imbocco della galleria con indicazioni per la Val di Non) parcheggiare sulla sinistra in un comodo parcheggio, che fa da divisorio tra i sensi di marcia (bar ristorante nelle immediate vicinanze). Da qui è ben visibile la parete del Monte Pontalt.
Attraversare la strada e imboccare una vecchia strada asfaltata chiusa da una sbarra. Qui salire lungo il sentiero n. 516B che conduce alla Malga Boldrina. Dopo pochi minuti si arriva a una seconda indicazione per la Malga Boldrina; abbandonare il sentiero per prendere una traccia sulla destra (ometti e bolli gialli) che conduce a un sentiero più marcato. Seguirlo in salita e dopo vari zig-zag prendere una traccia a destra (ometti e bolli gialli) che si dirige verso la parete. Raggiunto un bivio (grossi ometti - scritte in vernice rossa Cima Cornella a sinistra e Monte Pontalt a destra) prendere a destra. Qui il percorso non è più obbligato ma sono presenti diversi ometti e bolli rossi. Un crinale roccioso conduce alla base della parete; dopo averla raggiunta, portarsi in prossimità di un canale di scarico, vicino a un cespuglio. Un chiodo con cordone indica l’attacco (visibili diverse protezioni di progressione).

1° tiro:
salire la placca per poi spostarsi verso sinistra. Un muretto strapiombante (roccia da verificare) conduce alla sosta (fix+chiodo).
20 Mt., V, 5 fix, 4 chiodi.

2° tiro:
spostarsi a destra della sosta e salire la placca e il successivo muretto verticale (buoni appigli sulla destra). Per rocce facili raggiungere la sosta (fix+chiodo). 20 Mt., V, 3 fix, 2 chiodi.

3° tiro:
proseguire in verticale sopra la sosta e per balze proseguire in direzione della parete sino a guadagnare la sosta (fix+chiodo).
35 Mt., III, 2 chiodi, 1 fix.

4° tiro:
salire in obliquo verso sinistra e poi compiere un traverso a destra di circa 3 metri (roccia delicata - fix alto poco visibile). La sosta (fix+chiodo) si trova alla base di un muro giallo. 20 Mt., V, V+, 4 fix, 1 chiodo.

5° tiro:
salire in verticale sino alla sosta (2 chiodi+fix). 25 Mt., A1, 2 fix, 1 chiodo, 11 chiodi a pressione.

6° tiro:
proseguire in verticale e superare il tetto verso sinistra. In breve si raggiunge la sosta (2 fix).
15 Mt., A1, 1 fix, 1 chiodo, 5 chiodi a pressione.

7° tiro:
salire in verticale superando uno strapiombo, ignorare la sosta intermedia e proseguire in obliquo verso destra sino alla scomoda sosta (2 fix). 30 Mt., A1, 7 fix, 1 chiodo, 17 chiodi a pressione.

8° tiro:
salire il diedro e spostarsi a destra. Lumacheggiare nel tunnel (libro di via) e sostare (2 fix) a destra della nicchia.
20 Mt., A1, 1 clessidra con cordone, 1 chiodo, 1 fix, 6 chiodi a pressione.

9° tiro:
salire in obliquo verso sinistra e proseguire in verticale. Spostarsi poi verso destra sino alla comoda sosta (2 fix).
25 Mt., A1, 4 fix, 1 chiodo, 13 chiodi a pressione.

10° tiro:
alzarsi sopra la sosta (delicato) e traversare a sinistra sfruttando una cengia. Al suo termine, proseguire in verticale lungo un muro compatto. La sosta (2 fix) si guadagna grazie a uno spostamento verso destra. 30 Mt., A1, 4 fix, 2 chiodi, 12 chiodi a pressione.

11° tiro:
proseguire in verticale per poi spostarsi a destra e sostare (2 fix). 15 Mt., A1, 1 fix, 5 chiodi a pressione.

12° tiro:
allungare bene le protezioni! Alzarsi in verticale e poi piegare a sinistra lungo una placca. Proseguire in obliquo verso sinistra lungo un vago diedro (attenzione ai sassi) fino a quando è possibile salire in verticale. La sosta è da attrezzare su pianta (sulla destra sono visibili i bolli rossi che indicano la discesa). 50 Mt., V, A1, V+, III, 4 chiodi, 3 fix, 1 clessidra con cordone, 10 chiodi a pressione.
Discesa
Dal termine della via, seguire i bolli rossi verso destra (traverso) e poi proseguire in verticale tendendo leggermente verso sinistra. I bolli rossi (in alcuni punti vanno un po' cercati) conducono a un traverso su roccia un po' esposto (II). Proseguire camminando fino a raggiungere un boschetto; qui si compie un traverso verso sinistra e si guadagna un'ampia radura dove sono presenti delle saline per i caprioli.
Abbassarsi lungo la radura, stando sulla destra, fino a un cartello in legno che indica il sentiero Marco Battan. Imboccarlo e seguirlo (la traccia non è sempre evidente) fino ad arrivare su di una strada sterrata. Proseguire lungo il sentiero 516B (al nostro passaggio erano in corso dei lavori di disboscamento e abbiamo faticato a trovare la deviazione) fino al parcheggio.

Note
Si sconsiglia la salita durante il periodo estivo causa l'eccessivo caldo.
Clicca per visualizzare lo SCHIZZO DELLA VIA
(Disegno di Franco Sartori)
   

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La prima lunghezza

Diego sul quarto tiro

   

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Will sul primo tiro di artificiale (L5)

Diego sul sesto tiro

   

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La settima lunghezza: a sinistra Will sale da primo; a destra Diego in sosta

   
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Diego Will a pochi metri dal libro di via
   
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Diego a pochi metri dalla nona sosta... ... e qui sul decimo tiro
   
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Durante la discesa Il Monte Pontalt col tracciato della via
Ricordando il Ragno delle Dolomiti