Descrizione generale
Il Pizzo Alto è la maggior elevazione della lunga catena montuosa tra
il Monte Legnone ad ovest ed il Pizzo dei Tre Signori ad est. Le sue
forme eleganti e slanciate la rendono una meta di sicuro interesse
escursionistico. La lunghezza del percorso, il buon dislivello, il
tratto attrezzato, l'ambiente isolato e poco frequentato e l'eventuale
presenza di neve nei numerosi canali che si devono attraversare o
risalire, rendono questa escursione adatta a persone ben allenate e con
una certa esperienza. In caso di bel tempo, le vostre fatiche saranno
ripagate dal magnifico panorama visibile dalla vetta. La parte più
bassa del percorso è caratterizzata da fitti boschi misti, poi da
ripidi alpeggi prativi ed infine da due bellissimi laghetti alpini, i
quali, da soli, valgono già la camminata.
Descrizione percorso
Giunti a Premana, isolato paesotto della Valsassina, in provincia di
Lecco, dove un tempo si forgiavano spade e lance ed ora ci si
accontenta di forbici e coltelli, si cerca l'evidente parcheggio
pubblico sopraelevato a sinistra della strada che sale verso il centro.
Oppure, meglio ancora, si lascia l'auto nel parcheggio (aperto al
pubblico) del Centro ricerche e sviluppo della ditta CAMP. In questo
secondo caso, sarà sufficiente attraversare la strada ed eccoci davanti
alla palina che indica l'inizio del percorso verso i roccoli Lorla,
Subiale e Gianello basso. Saliamo dunque a sinistra, seguendo la
freccia in legno anche per il Bivacco del Bocc. Se, invece, avete
lasciato l'auto nel parcheggio sopraelevato, dovrete tornare alla
strada del paese, scendere dopo la sede della Croce Rossa, arrivare
davanti alla CAMP ed imboccare il suddetto sentiero. Saliamo lungo una
stradina cementata che costeggia alcune case. In breve la stradina
termina e diviene un bel sentiero erboso che supera un primo nucleo di
case mezze diroccate, dall'architettura tipica della zona (da notare le
particolari grate di legno poste alle finestre). Qui una prima
fontanella ci permette di fare il pieno di acqua. L'incontro successivo
è con una piccola santella al cui interno si trova una statuetta della
Madonna ed alla quale ne segue una successiva, poco distante. Giunti ad
una terza santella con San Francesco, nei pressi di un gruppetto di
case, una palina ci invita a proseguire verso destra per i Laghetti di
Deleguaggio, dati a quasi 3 ore di distanza. In breve si arriva ad una
seconda fontanella e poi all'ennesimo nucleo di baitelle. Alcuni tratti
di sentiero tagliano prati e pendii piuttosto ripidi, per poi rientrare
nel bosco misto. Giunti ad una bella fontanella in legno, attraversiamo
il torrente alla nostra sinistra e saliamo per gradini di pietra la
verdeggiante valle sopra di noi. Lasciamo alla nostra destra una
piccola santella nei pressi di una strapiombante parete rocciosa e
saliamo una erta scalinata di pietra protetta da una staccionata di
legno (1 ora dalla partenza). Dopo circa 15 minuti eccoci davanti
all'ennesima santella (questa volta più grande) con annessa fontanella.
Siamo ora fuori dal bosco e stiamo per iniziare la lunga e costante
salita per dolci tornantini verso l'Alpe di Deleguaggio. Poco dopo la
santella, una freccia in legno ci indica la direzione per il Bivacco
del Bocc; noi la ignoriamo e proseguiamo la salita lungo il percorso
principale, tra rare betulle, cespugli e gradoni in pietra. Alla nostra
sinistra, poco distante scorre un bel torrente che ci regala una bella
cascata. Sopra di noi si intravede un alto palo di legno. Una volta
raggiuntolo scopriamo che si tratta di un'altissima croce fatta con un
tronco d'albero: eccoci all'Alpe di Deleguaggio (due ore da Premana).
Superiamo il pittoresco borgo di casette in pietra tenendo la destra e
passando accanto ad alcune fontanelle. Arrivati ad una madonnina, ecco
che una palina ci invita a proseguire verso sinistra (indicazioni per
il Lago di Sotto, il Pizzo Alto ed il Monte Legnone). Si sale ora per
prati e cespugli, guadagnando rapidamente quota. Superiamo un piccolo
crocefisso in legno posto su un panoramico dosso. In breve dobbiamo
attraversare il torrente che scende dall'alto: in caso di neve residua
potrebbe esserci qualche problema, visto la pendenza del terreno.
Superato il corso d'acqua, eccoci ai piedi di una bella cascata che
scende da alcune balze rocciose. Superiamo anche questa e riprendiamo a
salire con regolarità. Il prati, lentamente lasciano il posto alle
pietraie. In circa 1 ora dal villaggio di Deleguaggio arriviamo davanti
al Lago Inferiore (2090 Mt.), preceduto da una capanna. Il laghetto si
trova ai piedi di una ripida e ombrosa conca pietrosa. Aggiriamo il
lago in senso antiorario fino a portarci sotto le ripide pietraie che
lo sovrastano. Giunti ad un quarto della circonferenza del lago,
saliamo a destra verso l'attacco del canale attrezzato che ci condurrà
al Lago Superiore. Il canale non è ben individuabile e, in caso di
neve, anche i bolli potrebbero essere praticamente introvabili. Saliamo
fino a scorgere alcuni bolli che affiorano tra le rocce e la neve e
cercando le prime catene, eccoci all'attacco. Dal basso, il canale non
è visibile, anche perché non è un vero e proprio canale, all'inizio.
Comunque dovrebbe esserci un grosso bollo bianco e rosso che si
dovrebbe vedere dal lago. Le prime catene portano ad un breve traverso
pianeggiante, per poi iniziare a risalire su roccia non sempre solida,
ma ben appigliata. Man mano che si sale, il canale si stringe. Le
difficoltà solo limitate, mentre l'ambiente circostante appare severo e
selvaggio. Il percorso si sviluppa logico e ben protetto; alcune staffe
di ferro possono essere utili ai meno sicuri; la catena è solida e ben
tesa. Improvvisamente, dopo circa 20 minuti di divertente e panoramica
arrampicata, eccoci fuori dal canale per trovarci in un bel praticello
pianeggiante. Una piccola pozza, posta al limite della parete che
precipita sul lago Inferiore, precede il pittoresco Lago Superiore
(2230 Mt.), posizionato al centro di una ampia e soleggiata conca. Una
“ottimistica” palina ci indica il Pizzo Alto ad un'ora di cammino.
Seguiamo la direzione suggerita costeggiando il lago verso sinistra per
alzarci rapidamente sopra di esso tra prati e pietre e puntando alla
evidente Bocchetta del Cortese, visibile davanti a noi, leggermente a
destra, posta tra due tratti rocciosi, divisi da uno scivolo di neve.
La salita inizialmente è regolare per poi divenire più ripida una volta
giunti sotto la verticale della bocchetta. In caso di assenza di neve,
è probabile che si debba fare un lungo traverso più in alto, ma con la
neve abbiamo preferito portarci sotto di essa e raggiungerla con
percorso diretto e dritto (20-30 minuti di salita). Bella la vista sul
lago sottostante alle nostre spalle. All'intaglio (2350 Mt.), tra le
rocce sulla sinistra si trova una madonnina bronzea. Segue un bel
tratto su cengia erbosa quasi pianeggiante. Un lungo traverso su ripidi
fianchi erbosi ci conduce ai piedi di un primo breve canaletto
innevato, da risalire restando sul lato sinistro. Usciti su una piccola
selletta, ecco il successivo tratto erboso in mezzacosta che ci porta
ai piedi del successivo canale (sempre facile) che si risale senza
problemi, anche se da lontano pare molto ripido. Su di una roccia si
legge distintamente la frase “W il Fofo” (chi sia o cosa non è dato
sapere...). Qualche passaggio su facili balze erbose e rocce per
evitare la neve molle ed eccoci fuori anche da questo passaggio. Dopo
l'ennesimo tratto in saliscendi in mezzacosta su erba arriviamo
all'ultimo ripido e breve canaletto che termina ad una selletta con una
palina. Questa ci indica di andare a sinistra e per facili balze
rocciose ed erbose in meno di 10 minuti arriviamo al cospetto della
grande croce in ferro del Pizzo Alto.
Discesa
Ripercorrere a ritroso la strada fatta in salita. |