Sass da le Undes (Cima Undici)/Piramide Matteo Armani - Via Saturno

 
Zona montuosa Dolomiti - Gruppo della Marmolada Sottogruppo dei Monzoni-Vallaccia Località di partenza Pozza di Fassa (TN)
Quota partenza 1520 Mt. Quota di arrivo 2400 Mt. circa
Dislivello totale +565 Mt. circa per l'attacco
+315 Mt. circa la via (420 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 615
Ore di salita 1 h. 45' per l'attacco
6 h. 30'
la via
Ore di discesa 1 h. 15' il sentiero fino al bivacco
1 h. 10' dal bivacco al parcheggio
Esposizione Ovest Giudizio sull'ascensione Ottima
Data di uscita 03/08/2019 Difficoltà VII+/VI+, A0
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti
Paolo Z. e Tommaso.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Bella giornata soleggiata. Il sentiero che conduce al bivacco è evidente, segnalato e in ottimo stato. L'attacco, a pochi minuti dal bivacco, si raggiunge tramite evidente traccia. Il sentiero di discesa è a tratti evidente, altri un po' meno, ma abbastanza intuibile. Presenta un canalino con facili passi d'arrampicata.
Per la roccia onestamente ci aspettavamo molto meglio dal momento che si legge ovunque che è ottima. In realtà è nel complesso molto bella ma ottima solo a tratti; inoltre in più zone bisogna prestare attenzione poiché un po' delicata.

Eventuali pericoli
Soliti d'arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
No. In base alla stagione si potrebbe trovare acqua di fusione nei pressi del bivacco.
Punti di appoggio
Bivacco Donato Zeni (2079 Mt., 4 posti +2 di emergenza).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale dotazione alpinistica. Indispensabile una serie di friends (dal n. 0.3 al 3 Camalot) per integrare le protezioni presenti. Martello e chiodi non usati ma potrebbero tornare utili. Sulle placche ci sono molti buchi, probabilmente i tricam troverebbero buon utilizzo.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Le cime della Vallaccia sono sempre state e lo sono tuttora, poco frequentate se paragonate agli altri gruppi dolomitici a pochi chilometri di distanza. Nell'ultimo ventennio però, da quando nel 2000 Heinz Grill e compagni aprirono la via Pilastro Bello e negli anni successivi molte altre, sono diventate una meta sicuramente più conosciuta rispetto a prima.
Tra le tante linee presenti attualmente su queste pareti la via Saturno sembra quella più frequentata. E' stata aperta da Heinz Grill, Ivo Rabanser, Franz Heiss, Florian Kluckner, Klaus Oppermann, Barbara Holzer, Petra Himmel e Maurizio Giordani nel settembre 2014. Non raggiunge la cima del Sass da le Undes ma quella della Piramide Matteo Armani: un elegante torrione triangolare di placche grigie che a prima vista si confonde con l'imponente muraglia della cima principale. A fine via è possibile continuare fino alla vetta principale con altri 5/6 tiri, vedi "note" a fine relazione.
L’arrampicata si svolge prevalentemente su belle placche a buchi decisamente tecniche. La distanza tra le protezioni obbliga spesso a passaggi non semplici sui quali non è sempre possibile proteggersi a piacimento.
Attacco, descrizione della via
Da Pozza di Fassa salire verso la valle di San Nicolò. Percorrendo la strada Ruf de Ruacia, che poi diventa De Meida, si giunge in corrispondenza di un ponte oltre il quale, sulla sinistra, si trovano il ristorane Soldanella ed il Camping Vidor Family & Wellness Resort. Parcheggiare nelle sue vicinanze o nei parcheggi a pagamento poco sotto. Nel periodo della nostra visita, poche decine di metri più avanti, la strada era interdetta al transito di veicoli privati. S'imbocca la strada forestale a destra appena prima del ponte (palina con indicazioni Malga Crocefisso, Val dei Monzoni e Val San Nicolò. Sentiero n. 615). Si segue la strada sterrata fino una palina con indicazioni per il bivacco Zeni. Si sale per sentiero, fino ad allacciarsi poco dopo a un altro sentiero che sale dalla strada principale. Si continua nel bosco e poi si supera un tratto roccioso attrezzato recentemente con cavi metallici e gradini. In breve si arriva al bivacco Zeni dal quale si ha un'ottima vista sulle pareti. Sul lato sinistro si vedono 2 nicchie con all'interno una madonnina (attacco via dello Spigolo) e più a destra un evidente diedro ad arco (via dei Tre diedri). La via Saturno attacca appena a destra di questo diedro. Seguire una traccia che taglia a sinistra verso le pareti. Portarsi a destra del diedro identificando un cordone a circa 5 metri di altezza.

1° tiro:
salire verso la fessura obliqua in direzione del cordone. Ora obliquare leggermente verso sinistra fin sotto allo strapiombo nerastro soprastante. Qui continuare in obliquo decisamente a destra fino alla sosta (1 grossa clessidra con cordone).
E' possibile, senza raggiungere la sosta, agganciarsi direttamente alla L2 seguendo i cordoni verso sinistra.
35 Mt., VI-, V, 3 clessidre con cordone.

2° tiro:
traversare a sinistra tornando all'ultimo cordino e continuare a traversare, ora con maggiori difficoltà, fino a quando si riesce a superare lo strapiombo nel suo punto più debole (attenzione alla roccia). Si sosta poco oltre (1 clessidra con cordone).
25 Mt., V, VI+, V, 4 clessidre con cordone.

3° tiro:
traversare in leggera ascesa verso destra per circa 5 metri e poi su in verticale per placca. Raggiunta una piccola lama traversare a destra e poi, per rocce un po' più articolate, salire fino alla sosta (1 fix con anello). 35 Mt., VI+, V, 4 chiodi.

4° tiro:
salire la placca a buchi per i primi metri in verticale e poi in leggero obliquo a sinistra. Raggiunto un pilastrino ci si sposta un po' a destra e poi si sale dritti fin sotto al tetto dove si sosta (1 fix con anello). Tiro lungo e continuo, con movimenti tecnici e percorso un po' da capire. Roccia a tratti da valutare. 40 Mt., V+, VI, VI+, 4 chiodi, 4 clessidre con cordone.

5° tiro:
attraversare a sinistra alzandosi fin sotto al tetto. Raggiunto il breve diedro giallo salirlo ed uscire a destra sostando (1 fix con anello+1 chiodo) appena oltre lo spigolo. 20 Mt., VI+, 2 chiodi.

6° tiro:
obliquare leggermente a sinistra alla base di una placchetta compatta. Salirla, movimento iniziale difficile verso sinistra, poi su dritti seguendo i buchi fino alla sosta (1 fix con anello). 30 Mt., VII oppure VI+ e A0, VI, 4 chiodi, 3 clessidre con cordone.

7° tiro:
salire a destra della sosta fino allo strapiombino. Superarlo e proseguire per placche appigliate tendendo leggermente a destra. Si sosta (1 fix con anello) all'inizio della terrazza inclinata di rocce ed erba. 40 Mt., VI, V-, 1 chiodo, 3 clessidre con cordone.

8° tiro:
risalire la terrazza obliquando verso destra alla base dell'evidente diedro ricurvo verso sinistra (nel quale corre la via dei Tre diedri).
La sosta (1 clessidra con cordone) si trova pochissimi metri alla sua destra. 40 Mt., II, III.

9° tiro:
alzarsi per breve muretto raggiungendo la fessura che sale leggermente obliqua verso sinistra. Ad un certo punto è necessario spostarsi sulla sinistra e superare un tratto in placca. Si riprende ora la fessura e si continua fino alla sosta (1 fix con anello).
35 Mt., VI+, VI, 3 chiodi.

10° tiro:
salire circa 5 Mt. per diedrino fino al cordone che si vede. Qui il diedro piega verso sinistra, traversare invece a destra circa 3 metri e riprendere a salire costeggiando un pilastrino (attenzione alla roccia). Al termine del pilastrino si sosta (1 fix con anello).
35 Mt., VI, VI+, V, 2 chiodi, 2 clessidre con cordone.

11° tiro:
si sale leggermente in obliquo a destra ad un vago e superficiale diedrino. Si traversa ora a sinistra e si sale dritti per placca a buchi fino alla sosta (1 fix con anello). 25 Mt., V, VI-, V+, 2 chiodi, 2 clessidre con cordone.

12° tiro:
salire il difficile muro iniziale (primo cordone alto). Poi si continua con passaggi sempre verticali ma meno obbligati. Raggiunto un diedrino con roccia dubbia si esce verso destra superando lo spigoletto. Si continua ancora per ripida placca a buchi, ora un po' più semplice, fino una pancia. Superarla e sostare (1 fix con anello).
40 Mt., VII+ oppure VI+ e A0, VI+, VII- oppure VI+ e A0, V+, 5 chiodi, 7 clessidre con cordone.

13° tiro:
si superano gli ultimi metri e si raggiunge la cresta sommitale. Traversare a destra fino alla sosta (3 chiodi+cordoni+moschettone).
20 Mt., III+, I.
Discesa
Dalla sosta effettuare una doppia nel canale diedro la Piramide Armani (35-40 Mt.). Cercare di non abbassarsi troppo ma obliquare decisamente verso sinistra (guardando l'ancoraggio della calata) individuando un ripiano nel canale dal quale poi si risale senza difficoltà.
Risalire il canale e poi il pendio erboso fino al suo culmine (qui vicino, in una grottino, dovrebbe esserci il libro di via "comune" per tutte le vie della Piramide M. Armani e della Piramide C. Delmonego). Abbassarsi per un breve canale di porfido e poi traversare verso destra (viso a monte). Si risalgono delle roccette e poi si scende per pendio erboso (stando sempre abbastanza vicini alla parete) fino ad imboccare un secondo canale di porfido. Lo si scende (II) fino al ghiaione e poi al sottostante sentiero che riporta, in breve, al bivacco Zeni. Alcuni ometti lungo i percorso. Possibilità di trovare neve in alcuni punti fino a stagione inoltrata.

Note

Per cordate veloci, e ben allenate, è possibile proseguire il viaggio verso la sommità di Cima Undici percorrendo la "Uscita diretta Cima Undici" oppure la via "Camino rosso". Entrambe le soluzioni sono consultabili sul sito degli apritori (Heinz Grill e compagni) a questo link.

   

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Paolo e Luca fanno colazione al bivacco Donato Zeni

Tommaso sul primo tiro assicurato da Paolo

 

 

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Traverso all'inizio della seconda lunghezza

Luca sul terzo tiro
   

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Lungo tiro in placca per raggiungere la base del tetto

 

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L5. Tommaso aggira il tetto a sinistra

Sesta lunghezza
   

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Paolo a poche metri dalla S6

Tommaso supera lo strapiombino sopra alla S6

   
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Raggiungendo l'ottava sosta a destra del diedro Paolo sul decimo tiro
   
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La placconata finale. A sinistra Paolo, e a destra Luca, sull'undicesima lunghezza
   
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Tommy all'inizio di L12.
Se fatto in libera è il tratto chiave della salita
Paolo ormai al termine delle difficoltà
   
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La Piramide Matteo Armani, vista dal bivacco Donato Zeni, con il tracciato della via Saturno