Pioda di Sciora - Via Bramani

 
Zona montuosa Masino/Bregaglia/Disgrazia Località di partenza Bondo (Val Bondasca - Svizzera)
Quota partenza 1300 Mt. Quota di arrivo 3165 Mt. (3238 la vetta)
Dislivello totale

+820 per la Capanna Sciora
+350 Mt. circa per l'attacco
+690 Mt. la via (1005 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 1 h. 20' dal parcheggio alla Capanna Sciora
1 h. 20' dalla Capanna all'attacco
8 h. la via
Ore di discesa 4 h. 30' le doppie
1 h. il sentiero fino a Capanna Sciora
1 h. dalla Capanna al parcheggio
Esposizione Ovest Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 11/08/2014 Difficoltà VII/VI, A1
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Paolo, Francesco e Cristina.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata in parte nuvolosa ma che ci ha concesso di compiere in tutta tranquillità la salita. Durante la discesa a corde doppie siamo stati colpiti da un piccolo acquazzone. Il sentiero che sale alla Capanna Sciora è evidente, così come quello per il passo di Cacciabella. L'attraversamento della morena detritica che si effettua per raggiungere l'attacco avviene seguendo i rari ometti e richiede un po' d'intuizione. La roccia in via è generalmente ottima ma la dodicesima e tredicesima lunghezza sono spesso bagnate (e quindi molto ostiche da superare).

Eventuali pericoli

I soliti dell'arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
Alla Capanna Sciora c'è una fontana con acqua potabile.
Punti di appoggio
Capanna Sciora (2120 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale dotazione alpinistica. Le soste sono tutte attrezzate (fix o anelli cementati) ma occorre integrare durante i tiri. Una staffa può facilitare il superamento del tetto del tredicesimo tiro. Informarsi presso la Capanna Sciora se sono necessari i ramponi per raggiungere l'attacco.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
La Pioda di Sciora (3238 Mt.) venne conquistata il 12 luglio del 1891 da M. Barbaria, C. Klucker e A. Von Rydzewsky mediante un'impegnativa scalata lungo i versanti Est e Sud-Est. Vitale Bramani ed Elvezio Bozzoli Parasacchi della SEM di Milano il 16 agosto del 1935 vinsero la slanciata parete ovest mediante un itinerario lungo e complesso.
La cordata evitò di affrontare direttamente il grande tetto nerastro che interrompe la salita spostandosi verso destra in prossimità del canalone che precipita dalla Forcola di Sciora e che divide la Pioda dalla Sciora di Fuori.
Oggi parte dell'itinerario originale non è più seguito a favore di una linea più diretta e più impegnativa che Bobi Götte tracciò in occasione del posizionamento di anelli cementati utili a evitare una lunga ed impegnativa discesa lungo la via normale.
Le difficoltà oggi sono dunque più sostenute e la via non va assolutamente sottovalutata. Talvolta si superano placche impegnative con chiodatura lontana e con difficoltà nell'integrare.
La lunghezza del tetto e quella che la precede (L12 e L13) sono spesso bagnate (e talvolta ricoperte da uno strato di vetrato), il loro superamento può rallentare notevolmente la salita. Evitare di ripetere la via dopo recenti piogge perché la roccia asciuga molto lentamente.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere il paese di Bondo in Val Bregaglia (823 Mt. - Svizzera). Entrare nel paese e seguire la strada che conduce in Val Bondasca (indicazioni). La strada molto stretta porta a un posteggio, dove un distributore automatico permette di acquistare il permesso che consente di proseguire per altri 4.7 Km. lungo la valle (dopo qualche chilometro è
presente un bivio ma una palina C.A.S. indica la strada da seguire per la Capanna Sciora e il rifugio Sasc Furà). Raggiunta la fine della strada parcheggiare. 
Imboccare il sentiero (segnavia T3) che conduce al rifugio Sasc Furà e alla Capanna Sciora. Dopo circa 10 minuti si raggiunge un bivio in località Laret (1368 Mt., palina C.A.S. e panchina per riposarsi). Prendere a sinistra e continuare lungo il ripido sentiero sino a raggiungere la Capanna Sciora (2120 Mt.).
Da qui imboccare il sentiero per il passo di Cacciabella e dopo circa 15/20 minuti, in corrispondenza della morena, abbandonarlo per traversare verso destra (viso a monte) in direzione della Pioda superando diversi sali-scendi (numerosi ometti). Portarsi sotto la verticale dell'intaglio tra la Pioda di Sciora e il torrione basale.
Date le difficoltà contenute dei primi 150 Mt. della via è opportuno (anche per guadagnare tempo) salire slegati fino alla S2.


1° tiro:
mediante un sistema di fessure e canalini raggiungere l'intaglio tra la Pioda e il torrione basale. 60 Mt., III, IV, 1 chiodo.

2° tiro:
salire lungo le facili placche sino a quando lo spigolo si raddrizza e forma una cresta. Qui spostarsi a destra in direzione del canalone e raggiungere una targa commemorativa. 100 Mt., I.

3° tiro:
salire a sinistra della targa (primi metri verticali) e, raggiunto lo spigolo, spostarsi a destra sino alla sosta (anello cementato+fix).
40 Mt., IV+, III, II.

4° tiro:
salire il diedro e al suo termine uscire a destra; proseguire in verticale per pochi metri sino a raggiungere la sosta (anello cementato) posta un poco più a destra. 30 Mt., V, 2 chiodi.

5° tiro:
salire in obliquo verso destra sino a raggiungere la sosta (anello cementato). 25 Mt., III.

6° tiro:
seguire il filo di cresta sino alla sosta successiva (anello cementato+chiodo+cordino). 40 Mt., III, IV, 1 fix.

7° tiro:
salire lungo la cresta per pochi metri (chiodo) e poi uscire a sinistra in placca. Proseguire sfruttando i punti più deboli sino a raggiungere la sosta (anello cementato) posta poco prima di una terrazza detritica. Salendo il tiro, per errore ci siamo spostati troppo a sinistra per poi tornare a destra in corrispondenza della terrazza. 50 Mt., IV+, V, 1 chiodo, 1 sosta intermedia (2 chiodi+cordone).

8° tiro:
superare la terrazza detritica e proseguire lungo la placca sino alla sosta (anello cementato). 70 Mt., IV+.

9° tiro:
salire la placca spostandosi a sinistra e superare un breve risalto. Si sosta (anello cementato) poco dopo. 50 Mt., VI-, 1 chiodo, 1 fix.

10° tiro:
salire lungo la fessura e superare il successivo muretto. Si evitano rocce rotte traversando a sinistra ed entrando in un diedro. Salire per pochi metri in verticale sino alla sosta (anello cementato) sulla destra. 50 Mt., V+, 1 fix, 2 chiodi.

11° tiro:
salire il diedro e traversare a destra appena possibile puntando a una sosta (fix+chiodo+cordino+maglia rapida) sul filo dello spigolo. Proseguire in verticale sino alla sosta (2 fix+chiodo+cordini+maglia rapida).
40 Mt., V+, 1 chiodo, 1 sosta intermedia (fix+chiodo+cordino+maglia radipa).

12° tiro:
traversare a sinistra e superare una scaglia. Spostarsi poi a sinistra (non salire in verticale!) fino alla sosta (2 fix). 15 Mt., VI, 2 chiodi.

13° tiro:
salire la placca sin sotto il tetto. Traversare a destra e superarlo nel punto più debole. Facili rocce conducono alla sosta (anello cementato). 30 Mt., VII oppure V+ e A1, 8/9 chiodi, 6 fix.

14° tiro:
salire la placca in obliquo verso destra sino alla sosta (anello cementato). 20 Mt., III, IV.

15° tiro:
salire la placca tendendo leggermente a sinistra sino a raggiungere un comodo terrazzino dove si trova la sosta (anello cementato).
45 Mt., III, IV, 3 chiodi.

16° tiro:
salire la placca e spostarsi a sinistra mediante delle lame. Seguire il diedro (roccia a tratti delicata) e uscire a destra in sosta (anello cementato). 50 Mt., IV+, V, 2 chiodi, 1 fix.

17° tiro:
non raggiungere il diedro a destra ma salire la bella placca sfruttando delle lame sino alla sosta (anello cementato).
50 Mt., V+, VI-, 2 fix, 1 chiodo.

18° tiro:
salire a sinistra della sosta (ignorare un primo anello cementato) e proseguire per placca in verticale sino alla sosta successiva (anello cementato). 45 Mt., V, 2 fix, 1 sosta intermedia (anello cementato).

19° tiro:
salire in obliquo verso sinistra sino alla sosta (anello cementato) quasi sul bordo dello spigolo. 50 Mt., V+.

20° tiro:
salire la placca in obliquo verso destra sino a raggiungere un diedrino; salirlo e al suo termine proseguire in placca sino alla sosta (anello cementato). 35 Mt., VI, 4 chiodi, 1 fix.

21° tiro:
salire verso destra per pochi metri. La via ora si porta a sinistra e sale un'impegnativa placca (VI? - 2/3 fix). Noi abbiamo continuato su quella che crediamo essere la via originale traversando a destra mediante delle lame e raggiungendo poi un terrazzino alla base di un diedro. Sosta da attrezzare (friend). 30 Mt., V+, V, 1 chiodo, 1 fix.

22° tiro:
salire il diedro e al suo termine traversare a sinistra su rocce rotte (prestare attenzione alla roccia delicata). Sostare alla base di un muretto alla cui destra c'è un diedro (fix+maglia rapida). 35 Mt., IV, V.

23° tiro:
salire il diedro a destra e proseguire lungo una placca impegnativa sino alla sosta (anello cementato). La via originale, dopo il superamento del diedro segue una fessura-canale verso destra e con due lunghezze di corda raggiunge la sommità della Pioda.
45 Mt., V+, VI, 1 fix.

24° tiro (da noi non percorso):
salire la placca e superare un tettino. Proseguire poi a sinistra sino alla sosta (anello cementato). 45 Mt., VI.

25° tiro (da noi non percorso):
in verticale seguendo facili risalti sino alla sosta (anello cementato). 15 Mt., IV, IV+.
Discesa
La discesa, che per lungo tempo avveniva lungo l'impegnativa via Normale, è stata abbandonata in seguito alla riattrezzatura dell'itinerario con gli anelli cementati.
Si tratta di una successione di corde doppie lungo la linea di salita. Occorre fare attenzione alla concreta possibilità d'incastro delle corde.
Scendere lungo l'itinerario di salita sfruttando le soste utilizzate durante l'ascensione.
Fare attenzione a:
1) quattro calate dopo il tetto, s'incontra la terrazza detritica descritta nell'ottavo tiro. Qui le corde terminano prima di raggiungere l'anello cementato. Percorrere alcuni metri a piedi.
2) Raggiunta la targa commemorativa dell'attacco abbassarsi a piedi sino a raggiungere delle facili placche. Qui un ometto indica un anello cementato (non utilizzato durante la salita) che consente di fare una calata in corda doppia di 60 Mt. e raggiungere così l'intaglio tra la Pioda e il torrione basale.
Oltrepassare l'intaglio e mediante degli ometti portarsi sulla parete del torrione dove una sosta (2 fix+cordini+maglia rapida) consente una calata di 30 metri. Raggiunta una terrazza abbassarsi a piedi sino a raggiungere un'ultima sosta attrezzata (2 fix+cordini+maglia rapida - ometto) che deposita alla base della parete.
Mediante i sentieri di avvicinamento rientrare alla Capanna Sciora e quindi al parcheggio.

Note
Noi abbiamo terminato la salita al 23° tiro. La via originale prosegue per terreno semplice verso destra sino alla vetta e da qui risulta problematico imboccare le calate. Inoltre l'ultima lunghezza impegnativa (L24) ci è sembrata una forzatura non in linea con il resto della salita.
Commenti vari
Dal libro "100 Scalate Estreme" di Walter Pause e Jurgen Winkler:
"Chi da Soglio, il luminoso villaggio di antichissime origini sopra Bondo, guarda verso meridione vede allineati i celebri spigoli granitici della Val Bregaglia che creano uno spettacolo assolutamente selvaggio: Spigolo di Fuori, Spigolo Pioda, Spigolo Gemelli, Spigolo Cengalo e Spigolo Badile. E' una brillante rassegna di scalate magnifiche ma impegnative, in granito levigato e allo stesso tempo ruvido come il porfido, il minerale 'primordiale più giovane' del sistema alpino. [...].
Lo spigolo Pioda è annoverato fra gli itinerari più importanti della Val Bregaglia. Una volta lo si considerava 'impossibile'. Nel 1935 arrivarono i rocciatori Vitale Bramani (inventore tra l'altro della suola ViBram) bravissimo, con il suo compagno Elvezio Bozzoli Parasacchi, e l'impossibile divenne possibile. Bramani era considerato allora il campione della Val Bregaglia. [...].
Lo spigolo Bramani alla Pioda di Sciora non è molto ripetuto perché solo raramente le condizioni di questo possente pilastro sono buone".
   

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Paolo sul diedro della quarta lunghezza

Salendo verso il tetto che caratterizza la via

   

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Francesco e Matteo sull'undicesimo tiro

Undicesima lunghezza

   

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Will

Dodicesimo tiro... completamente bagnato!

   

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Paolo sul sedicesimo tiro

Diciassettesima lunghezza

   

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Francesco sull'impegnativo ventesimo tiro

Il diedro del ventiduesimo tiro

   

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Francesco

Inizia la lunga discesa!

   

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La Pioda di Sciora con il tracciato della via Bramani

   

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