Descrizione generale
Itinerario alpinistico di stampo classico aperto per ricordare il grande alpinista Giuliano Stenghel, morto il 14 agosto 2020 durante una scalata all'isola di Tavolara.
La via è stata aperta in solitaria da un alpinista locale, che ha deciso di non rivelare il suo nome per dare maggior risalto alla figura di Giuliano e alla sua semplicità.
E' possibile raggiungere l'attacco direttamente dal sentiero (vedi descrizione) oppure percorrendo la Placca delle Lumache (che parte direttamente dal sentiero 170).
Dalla sommità del Pilastro Stenghel, una calata di 40 Mt. deposita nei pressi dell'attacco della via Stefani/Bertolotti alla Torre Luca Franceschini, che rappresenta il proseguimento naturale dell’itinerario.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere il passo di Campogrosso (da Recoaro, superato il centro cittadino, si prende a destra la strada che, attraversando il paese di Merendaore, sale al
passo) e parcheggiare nello spiazzo di fronte al rifugio. Alle spalle del parcheggio parte il sentiero n. 170 che, in breve, conduce ai vasti prati che sovrastano la malga Bovental. Da qui sono facilmente riconoscibili la Torre Bovental, il Monte Cornetto e, alla sua base, la Torre Luca Franceschini.
Attraversare i prati e continuare lungo il sentiero entrando nel bosco fino a quando, proprio in mezzo al sentiero, si nota una evidente radice; poco oltre, sulla sinistra, si trova un faggio con due segnavia CAI molto vicini. Pochissimi metri dopo, sulla destra, si stacca la traccia che conduce alla base della parete (continuando si raggiunge il bivio - ometto - per lo Spigolo Bellavista alla Torre Bovental). Salire zigzagando (numerosi ometti) fino a incontrare un bivio. Prendere a sinistra e guadagnare in breve l'attacco (chiodo+cordino).
La Malga Bovental può essere raggiunta anche dal Pian delle Fugazze. In questo caso lasciare l'auto nei pressi del ristoro "Mangia e bevi" e imboccare la "Strada delle
Sette Fontane" e di seguito continuare lungo il sentiero n. 173 fino alla malga.
1° tiro:
salire la placca dapprima in obliquo verso sinistra e poi in verticale. Quando la parete diviene meno verticale, traversare facilmente a sinistra sfruttando una grossa lista in direzione dello spigolo. La sosta (mugo+cordone+maglia rapida) si trova circa tre metri a sinistra dello spigolo. 30 Mt., IV, IV+, V, V+, IV, III, 6 chiodi, 1 clessidra con cordone.
2° tiro:
salire a destra della sosta e seguire il filo dello spigolo e la successiva bella placca lavorata fino a guadagnare la cengia dove, sulla sinistra, in corrispondenza di una nicchia, si trova la sosta (chiodo da rinforzare). La via originale segue fedelmente il filo dello spigolo ed esce direttamente in vetta percorrendo anche la lunghezza successiva.
20 Mt., V, IV, III, 1 chiodo, 4 clessidra con cordone, 1 mugo con cordone.
3° tiro:
spostarsi a destra e vincere un tratto strapiombante sfruttando una netta fessura. Traversare a destra sfruttando una cengetta per circa 3 metri e proseguire lungo facili risalti fino a raggiungere la sommità del pilastro, dove si trova la sosta (mugo+cordone+maglia rapida+libro di via). 30 Mt., II, V+, V, III, 1 chiodo, 3 clessidre con cordoni.
Discesa
Opzione 1: dalla cima abbassarsi pochi metri e seguire la traccia tra i pini mughi (ometti), che dopo pochi minuti si collega al sentiero n.176. Da qui è possibile salire fino all'attacco dello Spigolo Soldà, traversare verso destra (viso a monte) in direzione dell'attacco della via degli Ometti, oppure seguire il sentiero verso sinistra (dopo alcune gallerie di guerra ci si ricollega al sentiero n. 170) tornando al Passo Campogrosso.
Opzione 2: dalla cima compiere una calata di 40 Mt. e guadagnare la base della Torre Luca Franceschini, dove corre la via Stefani/Bertolotti. Percorrendo in discesa la traccia si ritorna velocemente sul sentiero n. 170.
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