Descrizione generale
Salendo da Cusio verso il rifugio Benigni si può ammirare, per buona parte del percorso, una imponente bastionata rocciosa formata da placche grigie e nere, pilastri e diedrini più o meno evidenti. Nonostante sia una zona non molto rinomata dal punto di vista arrampicatorio, su questa bastionata si trovano alcuni itinerari degni di nota. Sicuramente quella più conosciuta e ripetuta è la via Francesca, aperta da Luca Serafini, Angelo Panza e Sergio Pesenti il 13 agosto 1981. Arrampicata varia in placca, diedro e fessura. Il suo punto forte è sicuramente il bellissimo diedro che si sviluppa sopra all'evidente abete posto a circa metà parete. A detta di qualcuno il diedro più bello delle
Orobie. La chiodatura, di tipo tradizionale, è decisamene parsimoniosa lungo i tiri ma si trovano le soste attrezzate. Nel 2004 è stato aperto un nuovo itinerario attrezzato a fix che ricalca il terzo tiro della Francesca (vedi "commenti vari" a fine relazione). Purtroppo gli apritori di questa linea non si sono fatti scrupoli ed hanno piazzato i fix anche accanto alla fessura che porta all'abete.
Attacco, descrizione della via
Da Bergamo salire verso il passo San Marco. Giunti ad Olmo al Brembo prendere la strada sulla sinistra per raggiungere Cusio. Continuare in macchina sulla strada che sale ai Piani dell'Avaro fino ad una scalinata sulla sinistra con indicazioni per il rifugio Benigni e passo di Salmurano (località Sciocc 1514 Mt.). Attenzione che l'ultimo tratto della strada è a pagamento (€ 2.00 al giorno, macchinetta ben indicata). Imboccare la scalinata in cemento e poi proseguire per il sentiero mai eccessivamente ripido. Dopo meno di un'ora possiamo rifornirci d'acqua alla fresca fonte di San Carlo.
Continuando lungo il sentiero n. 108, ci si avvicina velocemente alla Bastionata dei Piazzotti già ben visibile per quasi tutto l'avvicinamento (individuare, come punto di riferimento, il grosso abete alla base del diedro di L4). Si ignora la deviazione che conduce
al passo di Salmurano per continuare pochissimi metri in direzione del rifugio Benigni. Salire brevemente la pietraia portandosi all'inizio del canale che si trova sotto l'abete.
Possibile alternativa di avvicinamento dalla Val Gerola (più breve se si utilizzano gli impianti di risalita, ma per noi bergamaschi poco conveniente dal punto di vista automobilistico). Raggiungere Gerola Alta e proseguire fino alla stazione a valle della funivia Pescegallo (1450 Mt.). A piedi (o in funivia) raggiungere il rifugio Salmurano in circa 45' e poi l'omonimo passo (altri 20'). Si prosegue verso destra in leggera discesa, in direzione del rifugio Benigni, fino ad incrociare il sentiero che sale da Cusio a pochi metri dall'attacco.
1° tiro:
salire il canale, aggirando due saltini sulla destra, fino un punto pianeggiante. Sulla parete destra si trova la sosta (2 chiodi+1 fix+cordone+maglia rapid). 40 Mt., II, III, 1 chiodo, 1 masso incastrato con cordone+maglia rapida.
2° tiro:
continuare nel canale fino alla sosta (1 chiodo+1 fix+cordone+maglia rapida) che si trova sempre sulla parete destra.
30 Mt., II, III, 1
chiodo.
3° tiro:
spaccare sulla parete sinistra e iniziare a traversare verso sinistra (passo iniziale non banale). Abbassarsi un metro e seguire la fessura, che inizialmente sale un po' in obliquo verso sinistra e poi più verticale, fino all'abete sul quale si sosta (vecchio cordone). Allungare bene le protezioni dove c'è il passo in discesa. Volendo è possibile, nel punto in cui la fessura diviene verticale, spostarsi 3 metri a sinistra e sostare (1chiodo+2 fix). 35 Mt., IV+, V+, IV+, 2 chiodi, 7 fix.
4° tiro:
salire il belissimo diedro fessurato fino al suo termine. Dopo i primi metri decisamente verticali si appoggia un po'. Si sosta (3 chiodi) su un piccolo ripiano alcuni metri sotto un pronunciato strapiombo. 30 Mt., V+, IV+, IV, 1 chiodo, 1 friend incastrato (difficile da usare).
5° tiro:
spostarsi a destra e salire il diedro/camino nascosto fino uno strapiombino che lo chiude. Superarlo e spostarsi un poco a sinistra. Seguire il pilastrino/fessura fino alla terrazza erbosa sulla quale si sosta (2 chiodi+cordone+anello calata). Attenzione agli ultimi, infidi, metri erbosi. 30 Mt., V-, V, IV+, 2 chiodi.
6° tiro:
seguire il diedrino pochi metri e poi spostarsi a destra sulle placchette appoggiate. Continuare facilmente fino al loro termine presso uno spigolino con terrazzino erboso dove si trova la sosta (2 chiodi). 40 Mt., III+, III.
Salire l'ultimo facile risalto (II) eventualmente ancora legati (1 fix in cima) e poi traversare il pendio erboso. Da qui, in pochissimi minuti, si raggiunge il visibile rifugio Benigni.
Discesa
Seguire il sentiero n. 101 che porta nel ripido canale caratteristico per gli escursionisti che salgono al riugio. Giunti alla base del canale si transita,
dopo pochi metri, sotto all'attacco della via.
Da qui, seguendo a ritroso il percorso effettuato durante l'avvicinamento, si ritorna alla macchina. |