Cima Orientale dei Piazzotti/Bastionata Sud-Est - Via Francesca

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Cusio (BG)
Quota partenza 1514 Mt. Quota di arrivo 2222 Mt.
Dislivello totale +480 Mt. per l'attacco
+228 Mt. la via (205 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 108, 101
Ore di salita 1 h. 15' per l'attacco
4 h. la via
Ore di discesa 5' fino al rifugio Benigni
1 h. 45' dal rifugio al parcheggio
Esposizione Est, sud-est Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 15/07/2018 Difficoltà V, V+
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti
Daniele C.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Il tempo durante tutta la salita è stato bello. Il sentiero che conduce all'attacco è ben evidente. La roccia in via varia da molto buona a ottima. Prestare attenzione sul canale delle prime due lunghezze dove le corde potrebbero smuovere alcuni grossi sassi appoggiati.

Eventuali pericoli
I soliti dell'arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
Lungo il sentiero, dopo circa 50' di cammino, si trova la fonte San Carlo (1775 Mt.) che sgorga dalla roccia.
Punti di appoggio
Rifugio Cesare Benigni (2222 Mt.), eventualmente il rifugio Salmurano (1848 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale dotazione alpinistica. Con la chiodatura attuale sufficienti alcuni friends per integrare (dal n. 0.3 al 2 Camalot).
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Salendo da Cusio verso il rifugio Benigni si può ammirare, per buona parte del percorso, una imponente bastionata rocciosa formata da placche grigie e nere, pilastri e diedrini più o meno evidenti. Nonostante sia una zona non molto rinomata dal punto di vista arrampicatorio, su questa bastionata si trovano alcuni itinerari degni di nota. Sicuramente quella più conosciuta e ripetuta è la via Francesca, aperta da Luca Serafini, Angelo Panza e Sergio Pesenti il 13 agosto 1981. Arrampicata varia in placca, diedro e fessura. Il suo punto forte è sicuramente il bellissimo diedro che si sviluppa sopra all'evidente abete posto a circa metà parete. A detta di qualcuno il diedro più bello delle Orobie. La chiodatura, di tipo tradizionale, è decisamene parsimoniosa lungo i tiri ma si trovano le soste attrezzate. Nel 2004 è stato aperto un nuovo itinerario attrezzato a fix che ricalca il terzo tiro della Francesca (vedi "commenti vari" a fine relazione). Purtroppo gli apritori di questa linea non si sono fatti scrupoli ed hanno piazzato i fix anche accanto alla fessura che porta all'abete.
Attacco, descrizione della via
Da Bergamo salire verso il passo San Marco. Giunti ad Olmo al Brembo prendere la strada sulla sinistra per raggiungere Cusio. Continuare in macchina sulla strada che sale ai Piani dell'Avaro fino ad una scalinata sulla sinistra con indicazioni per il rifugio Benigni e passo di Salmurano (località Sciocc 1514 Mt.). Attenzione che l'ultimo tratto della strada è a pagamento (€ 2.00 al giorno, macchinetta ben indicata). Imboccare la scalinata in cemento e poi proseguire per il sentiero mai eccessivamente ripido. Dopo meno di un'ora possiamo rifornirci d'acqua alla fresca fonte di San Carlo. Continuando lungo il sentiero n. 108, ci si avvicina velocemente alla Bastionata dei Piazzotti già ben visibile per quasi tutto l'avvicinamento (individuare, come punto di riferimento, il grosso abete alla base del diedro di L4). Si ignora la deviazione che conduce al passo di Salmurano per continuare pochissimi metri in direzione del rifugio Benigni. Salire brevemente la pietraia portandosi all'inizio del canale che si trova sotto l'abete.
Possibile alternativa di avvicinamento dalla Val Gerola (più breve se si utilizzano gli impianti di risalita, ma per noi bergamaschi poco conveniente dal punto di vista automobilistico). Raggiungere Gerola Alta e proseguire fino alla stazione a valle della funivia Pescegallo (1450 Mt.). A piedi (o in funivia) raggiungere il rifugio Salmurano in circa 45' e poi l'omonimo passo (altri 20'). Si prosegue verso destra in leggera discesa, in direzione del rifugio Benigni, fino ad incrociare il sentiero che sale da Cusio a pochi metri dall'attacco.

1° tiro:
salire il canale, aggirando due saltini sulla destra, fino un punto pianeggiante. Sulla parete destra si trova la sosta (2 chiodi+1 fix+cordone+maglia rapid). 40 Mt., II, III, 1 chiodo, 1 masso incastrato con cordone+maglia rapida.

2° tiro:
continuare nel canale fino alla sosta (1 chiodo+1 fix+cordone+maglia rapida) che si trova sempre sulla parete destra.
30 Mt., II, III, 1 chiodo.

3° tiro:
spaccare sulla parete sinistra e iniziare a traversare verso sinistra (passo iniziale non banale). Abbassarsi un metro e seguire la fessura, che inizialmente sale un po' in obliquo verso sinistra e poi più verticale, fino all'abete sul quale si sosta (vecchio cordone). Allungare bene le protezioni dove c'è il passo in discesa. Volendo è possibile, nel punto in cui la fessura diviene verticale, spostarsi 3 metri a sinistra e sostare
(1chiodo+2 fix). 35 Mt., IV+, V+, IV+, 2 chiodi, 7 fix.

4° tiro:
salire il belissimo diedro fessurato fino al suo termine.
Dopo i primi metri decisamente verticali si appoggia un po'. Si sosta (3 chiodi) su un piccolo ripiano alcuni metri sotto un pronunciato strapiombo. 30 Mt., V+, IV+, IV, 1 chiodo, 1 friend incastrato (difficile da usare).

5° tiro:
spostarsi a destra e salire il diedro/camino nascosto fino uno strapiombino che lo chiude. Superarlo e spostarsi un poco a sinistra. Seguire il pilastrino/fessura fino alla terrazza erbosa sulla quale si
sosta (2 chiodi+cordone+anello calata). Attenzione agli ultimi, infidi, metri erbosi. 30 Mt., V-, V, IV+, 2 chiodi.

6° tiro:
seguire il diedrino pochi metri e poi spostarsi a destra sulle placchette appoggiate. Continuare facilmente fino al loro termine presso uno spigolino con terrazzino erboso dove si trova la sosta (2 chiodi). 40 Mt., III+, III.

Salire l'ultimo facile risalto (II) eventualmente ancora legati (1 fix in cima) e poi traversare il pendio erboso. Da qui, in pochissimi minuti, si raggiunge il visibile rifugio Benigni.
Discesa
Seguire il sentiero n. 101 che porta nel ripido canale caratteristico per gli escursionisti che salgono al riugio. Giunti alla base del canale si transita
, dopo pochi metri, sotto all'attacco della via. Da qui, seguendo a ritroso il percorso effettuato durante l'avvicinamento, si ritorna alla macchina.

Note
Il traverso del terzo tiro che abbiamo seguito noi è sulla linea a fix della via del Pino. Probabilmente il traverso giusto della Francesca dovrebbe essere pochi metri più in basso; di conseguenza anche la seconda sosta.
Commenti vari

Il 19 settembre 2004 è stata aperta la via del Pino (Andrea Amighetti, Paolo Zanardi, Michael, Mauro ed Emanuele). Gli apritori dichiarano che in parte questa linea ricalca una precedente via a chiodi. Hanno piazzato fix accanto alla fessura sotto all'abete della via Francesca e fix accanto alla fessura successiva della via Viviana (I. Facheris, E. Gasparini e F. Cattani, estate 2000). Abbiamo fatto vedere lo schizzo di questa "via del Pino" ad uno degli apritori della "via Viviana" e sembrerebbe che le due linee non coincidano solo "in parte". Ci siamo ripromessi di andare a verificare...

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La fonte San Carlo

Alessandro Monaci sul diedro di L4

   

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Luca sul diedro del quarto tiro

Daniele quasi alla quinta sosta

   

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La facile placchetta finale

Stambecco per nulla impaurito dalla nostra presenza

 

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La Bastionata sud-est della Cima Orientale dei Piazzotti con il tracciato della via Francesca