Monte Pascaniello

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Ornica (BG)
Quota partenza 969 Mt. Quota di arrivo 2084 Mt.
Dislivello totale 1100 Mt. Sentieri utilizzati n. 106
Ore di salita 3 h. Ore di discesa 2 h.
Data di uscita 30/06/2021 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar
Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Tuoni, fulmini, tempesta, acquazzoni, vento freddo e chi più ne ha più ne metta; neve a parte, dal cielo è sceso di tutto. Le previsioni davano possibili temporali nel tardo pomeriggio, invece i primi tuoni minacciosi, si sono sentiti già alle 10 di mattina e nel giro di un'oretta un fortissimo temporale si è scatenato in Val d'Inferno. La pioggia e la grandine hanno reso insidioso il ripido valloncello che sale alla vetta del Pascaniello. Sentieri comunque ben segnalati fino alla Baita Predùi. Da qui alla vetta non esiste traccia, bollo o ometto ad indicarci la via. Occorre affidarsi all'intuito e alla logica del terreno che abbiamo di fronte.

Eventuali pericoli
In caso di pioggia, o erba bagnata, il ripido valloncello che sale alla vetta del Pascaniello è piuttosto scivoloso, specialmente in discesa. Le pendenze sono importanti e una caduta qui potrebbe avere brutte conseguenze.
Presenza di acqua
Lungo la prima parte nel bosco, un fresco torrente vi permette di refrigerarvi. Acqua fresca la troverete anche presso l'alpeggio Ferdy, dopo circa 1 ora abbondante di cammino. Anche proseguendo avrete il conforto di un torrente. Dalla baita Predù in poi non c'è più acqua.
Punti di appoggio
Numerose le baite private che si incontrano nel percorso fatto. A parte quelle nella prima parte di sentiero, a partire dall'inizio della Val d'Inferno, troverete possibilità di riparo nell'agriturismo d'Alpe Ferdy (La Casera, 1415 Mt.; 1h. dalla partenza); nella Baita Ciarelli (1629 Mt.), che permette di accedere ad un piccolo locale sempre aperto al pubblico. Poco oltre si giunge al ricovero Baita Predù a quota 1800 Mt. (nome che deriva da grossa pietra e non da predoni...) ricavato sotto un grosso masso.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Monte Pascaniello? Dov'è? Questa probabilmente sarebbe la reazione della maggior parte degli escursionisti a cui parlaste della nostra metà odierna. Poco conosciuto, ancor meno salito, come testimonia l'assenza di indicazioni o tracce per la sua cima, il Monte Pascaniello si trova a circa metà di una cresta rocciosa che scende dal Pizzo Giarolo verso il fondo della Valle d'Inferno, sul suo versante orientale, in Val Brembana. La sua salita richiede poco tempo e si sviluppa su con un dislivello limitato, ma necessita di una certa capacità di muoversi su terreni non frequentati e segnalati. Il canale finale è decisamente ripido, anche se privo di difficoltà e non va sottovalutato durante la sua discesa. Bello il colpo d'occhio dalla cima sulla zona della Cima Fontane e del Pizzo Tre Signori.
Descrizione percorso
Dall'ingresso di Ornica, ameno e solitario paesino in alta Val Brembana, si prosegue fino ad una evidente curva verso sinistra. Poco dopo un cartello indica la partenza del sentiero 107. Noi proseguiamo dritti tra le case del paese fino ad un successivo tornante verso destra. Qui una strada stretta sale dritta (Via del Santuario, indicazioni anche per il sentiero 106 e l'agriturismo Ferdy). Io ho parcheggiato poco prima di questa strada, ma consiglio di proseguire in salita fino ad arrivare ad un piccolo santuario poco prima del quale esiste la possibilità di parcheggiare comodamente l'auto e guadagnare qualche decina di metri di dislivello. Ovunque abbiate parcheggiato, a piedi si supera il suddetto santuario (969 Mt.), poco dopo si incontra una bella fontana alla nostra destra (palina che indica la località Prato del Forno, 1000 Mt.) e circa 100 Mt. oltre, abbandoniamo l'asfalto per prendere un sulla sinistra sentierino che costeggia uno spumeggiante torrente. Saliamo lungo il sentiero che in breve sbuca di nuovo sulla strada asfaltata appena abbandonata. Sarà così per qualche minuto. Il sentiero taglierà tornanti e curve della strada. Arrivati ad un ampio tornante destrorso, proseguiamo dritti abbandonando definitivamente l'asfalto per il ripido sentiero n. 106. Entriamo in un bellissimo bosco misto. Il percorso segue ed attraversa in più punti il torrente che scende dall'alto (attenzione ai tronchi con cui sono fatti i ponticelli perché risultano molto scivolosi). Con ripidi e continui tonanti il sentiero sale velocemente nel bosco misto. Supera le Baite di Costa (1279 Mt., 30' dal parcheggio), svolta decisamente a destra e passa accanto alla Baita Giai. Cinque minuti dopo incrociamo un'ampia e pianeggiante strada sterrata (lo Stradù) che seguiamo verso sinistra. Dopo circa 200 Mt. la strada compie un curva verso destra e noi possiamo ammirare un bellissimo scorcio sul fondovalle. Dopo la curva proseguiamo in leggera discesa fino a deviare verso destra (vi è una piccola struttura dell'acquedotto) su un sentierino che si immerge in un fitto bosco di abeti, pulito e ben tenuto. Il percorso prosegue in leggera salita. In pochi minuti arriviamo alla fine del bosco ed all'inizio della bella Val d'Inferno. Risaliamo ora l'ampio sentiero sterrato che serpeggia tra prati e abeti fino ad arrivare presso l'Agriturismo d'Alpe Ferdy (1415 Mt., 1 h. dall'auto). Da qui scendiamo leggermente verso sinistra, attraversiamo un ponticello di legno per poi tornare a salire piuttosto ripidamente verso la testata della valle, tra prati, recinti per animali, faggi, larici ed abeti. Giunti presso la Baita Ciarelli (1 h. 20' dalla partenza), l'ambiente si fa più ampio e si riducono le piante d'alto fusto. Continuiamo a salire su comodo ma ripido sentiero, attraversando verso sinistra il torrente al centro della valle per poi risuperarlo verso destra fino ad arrivare ad una curiosa costruzione posta sotto ad un enorme masso di verrucano lombardo (tipica roccia di queste zone): si tratta della Baita (più giusto chiamarla ricovero...) Predù (40' dall'agriturismo). Poche decine di metri prima del ricovero, pieghiamo decisamente a destra, senza alcuna traccia, e risaliamo i prati che puntano dritti verso una stretta selletta alla sinistra di una evidente ed aguzza cima in parte erbosa ed in parte rocciosa. La pendenza inizialmente è modesta, ma poi si fa man mano più ripida, fino a sbucare alla detta selletta erbosa. Da qui pare aprirsi un nuovo mondo davanti a noi, un grande vallone a cui seguono dei ripidi pendii erbosi con qualche abete isolato. Dalla selletta andiamo verso sinsitra e compiamo un mezzacosta fino a portarci sopra al solco del vallone che scende dalla nostra sinistra. Senza percorso obbligato cerchiamo il passaggio migliore per arrivarci. Spesso il fondo del vallone è coperto della neve di numerose slavine che scendono dalla costiera soprastante. Dal solco del vallone, riprendiamo a salire, senza traccia per ripidi prati che si alternano a balze sempre erbose con qualche roccia sparsa e rari abeti isolati. Il monte Pascaniello è quella cimetta rocciosa più evidente dritta davanti a noi, lungo la cresta che scende da sinsitra. Dal basso è ben evidente un valloncello stretto e ripido, quasi un canale erboso che scende dalla sinistra della cima. È qui che dobbiamo portarci facendo attenzione alla pendenza del pendio che ora diviene anche a tratti scivoloso e friabile nei punti in cui il terriccio prende il posto dell'erba. Saliamo tale valloncello stando sul suo lato sinistro, passando accanto ad alcune rocce scure, per poi portarci al centro ed infine verso destra. Usciti dal canale, non ci resta che percorrere i pochi metri di mezzacosta nei pressi della cresta e portarci così sulla cima del Pascaniello dove un piccolo ometto segna la vetta.
Discesa
Ripercorriamo l'itinerario della salita.

Note
Dalla cima del Pascaniello è possibile, con qualche iniziale tratto esposto, scendere dal versante opposto a quello di salita, ossia il versante orientale. Giunti alla Baita Pastrengo, si può seguire il sentiero n. 107 fino ad Ornica.
Commenti vari
Il fortissimo temporale che mi ha sorpreso a circa 30 minuti dalla cima del Pascaniello, mi ha costretto ad una corsa contro il tempo per arrivare in vetta e da lì scendere immediatamente a cercare riparo presso la Baita Predù, all quale sono arrivato in tempi record (per me...), ma ciò non è bastato a farmi evitare una mega lavata di pioggia e grandine, nonchè un eccessivo rischio di esposizione ai numerosi fulmini caduti, fortunatamente non vicinissimi. Dopo un primo temporale, pareva che il sole fosse tornato, ma giusto il tempo di riprendere la marcia dopo una bella oretta di attesa al riparo della Baita Predù, che un nuovo acquazzone si è velocemente concretizzato poco più a valle, tanto da costringermi ad un'altra lunga pausa presso la Baita Ciarelli, in compagnia di altri escursionisti. Peccato manchi un sentiero tracciato, anche solo da ometti o bolli, per la salita al Pascaniello e chi ne voglia salire la cima sia costretto ad improvvisare un itinerario non sempre sicuro.
   

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La parte bassa della Val d'Inferno

Il Monte Pascaniello salendo in Val d'Inferno

   

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Il Pascaniello nei pressi della cimetta aguzza sopra Baita Predù

Dalla selletta erbosa il vallone da scendere e attraversare

   

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Il Pascaniello con il canale erboso da risalire a sx

Sguardo indietro sul vallone da attraversare

   

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Un tratto del canale erboso

Omar in vetta ansioso di scendere sotto i tuoni e i fulmini