Cima Paganella - Ferrata delle Aquile

 
Zona montuosa Dolomiti di Brenta - Sottogruppo della Paganella/Gazza Località di partenza Andalo (TN)
Quota partenza 1033 Mt. (parcheggio telecabina) Quota di arrivo 2125 Mt.
Dislivello totale

+1092 Mt. dal parcheggio al rif. La Roda (possibilità impianti)
-110 Mt. dal rifugio all'attacco
+100 -115 Mt. la ferrata
+140 Mt. per tornare al rif. La Roda

Sentieri utilizzati n. 647, 602
Ore di salita 20' dal parcheggio al rif. La Roda (utilizzando gli impianti)
20' dal rifugio all'attacco
1 h. 40' la ferrata
Ore di discesa 30' sino al rif. La Roda
20' dal rif. al parcheggio
(usando gli impianti)
Esposizione Sud-ovest, sud, sud- est Giudizio sull'escursione Molto bella
Data di uscita 26/07/2018 Difficoltà EEA
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della ferrata

Giornata con meteo stupendo. I sentieri che si percorrono sono evidenti e ottimamente segnalati. La ferrata è di recente costruzione e tutte le attrezzature sono in ottimo stato.

Eventuali pericoli

In ferrata è assolutamente vietato cadere... le conseguenze potrebbero essere fatali per via del fattore di caduta molto alto.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Il rifugio La Roda proprio sulla cima della Paganella.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Caschetto, imbracatura e set da ferrata completo di dissipatore. Se si percorre la ferrata d'estate portare una buona scorta d'acqua anche se si tratta di un percorso breve.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Ferrata di recente costruzione (2016) nata da un'idea di Eduino Gabrielli e Franco Giongo e realizzata poi da Elio Orlandi. Il percorso corre lungo un sistema di cenge e diedri sugli Spaloti di Fai, una struttura rocciosa articolata di pareti e pilastri che sorge ad est del Canalone Battisti.
Sugli Spaloti sono presenti 15 vie d'arrampicata tracciate da alpinisti illustri come Claudio Zeni, Heinz Steinkotter, Cesare Maestri, Heini Holzer, ecc... che sono tagliati dalla ferrata stessa. Questo ha generato pesanti critiche da parte di alcuni alpinisti trentini e non.
La ferrata è dedicata a Carlo Alberto Banal, ex Presidente della SAT di Andalo, deceduto nel 2014 durante una gita di scialpinismo. Durante i lavori di realizzazione e pulizia della parete, Gabrielli, Giongo e Orlandi diedero nomi ad alcuni tratti della ferrata e oggi sono presentati ai ripetitori con curiosi cartelli metallici.

Nel 2017 è stata realizzata una variante d'uscita che sale lungo due scale a spirale ed un piccolo ponte tibetano.
Attacco, descrizione della ferrata
Raggiungere la cima della Paganella (a piedi oppure con gli impianti di risalita - A/R € 17,00; ridotto soci CAI € 14,00) dove sono presenti il rifugio La Roda e la stazione meteorologica dell'Aeronautica Militare. Da qui è impossibile non notare gli imponenti ripetitori posti sulla cima della Roda accanto all' ex rifugio Cesare Battisti. Si scende tramite sentiero o pista da sci puntando all'imbocco dell'evidente canale posto a sinistra dei ripetitori e che separa la Roda dagli Spaloti di Fai.
Raggiunto l'imbocco del canale (parapetto di sicurezza in loco - palina che presenta la ferrata) si scende, stando alla sua sinistra ed entrando così nel "Antro delle Pegore" e la successiva "Grotta del Mistero". Segue l'esposta "Traversata degli Angeli" e la discesa nella "Conca d'Oro". La "Cengia Terlago" consente di portarsi sul versante sud della parete e di tagliarla mediante una comoda cengia che termina nei pressi di un canalone. Qui un ponte tibetano consente di raggiungere il "Dos de la Marenda", un pilastrino staccato. Risalirlo e, mediante un altro ponte tibetano denominato "Ponte del Cielo", riportarsi in parete e raggiungere in breve una comoda cengia dove si trova il libro di via. Da qui è possibile terminare la ferrata salendo lungo lo "Spigolo del Vento" (uscita originale) oppure traversare a destra e continuare lungo l'impegnativa variante d'uscita che risale due scale a spirale e alcune placche intervallate da un piccolo ponte tibetano. Sia lo "Spigolo del Vento" che la variante conducono al "Trono dell'Aquila", un punto paronamico su tutta la Val d'Adige che segna anche il termine della ferrata.
Discesa
Prendere la traccia verso sinistra (viso a monte) che si snoda lungo tutto il ciglio superiore della parete sino a raggiungere nuovamente l'attacco della ferrata (prestare attenzione alle numerose radici di mugo che escono dal terreno).
Da qui si ritorna in breve sulla cima della Paganella e alla macchina (tramite sentiero o con gli impianti sciistici).

Commenti vari

La ferrata venne inaugurata il 25 giugno del 2016 e ad oggi conta già numerose ripetizioni.

   

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La Grotta del Mistero

Il tratto dopo la Grotta del Mistero;
la ferrata è sempre molto trafficata

   
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La Traversata degli Dei...

... e la Cengia Terlago che consente di cambiare versante

   

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Alpinisti tedeschi sull'ultimo tratto della Cengia Terlago

Il Dos de la Marenda con i suoi due ponti tibetani

   

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Ivano sul primo ponte tibetano

Will (fotografia di Ivano Siligardi)

 

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Il secondo ponte tibetano consente di riportarsi in parete
(fotografia di Ivano Siligardi)

La cengia che conduce alla variante d'uscita inaugurata nel 2017

 

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Ivano sulla prima scala a spirale

Matteo in uscita dalla prima scala
(foto di Ivano Siligardi)

 

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Ivano sulla cengia che collega le due scale e in uscita dalla seconda scala a spirale