Valle dell'Oro - Rifugio Omio (tentativo)

 
Zona montuosa Alpi Retiche Località di partenza Bagni di Masino (SO)
Quota partenza 1178 Mt. Quota di arrivo 2000 Mt. circa
Dislivello totale +850 Mt circa Data di uscita 09/04/2005
Ore di salita 3 h. Ore di discesa 1 h. 45'
Sentieri utilizzati n. 1 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar, Gölem Difficoltà E
Condizioni climatiche e dei sentieri
Nevicata durante tutto il percorso, sia in salita che in discesa. Nebbia fitta, visibilità raramente superiore ai 50 metri.
Eventuali pericoli
Nessuno.
Presenza di acqua
Alla partenza (Bagni di Masino), poi torrentelli lungo il tracciato (attenzione nel periodo estivo per gli animali al pascolo) e infine al rifugio.
Punti di appoggio
C'è un casotto in pietre ricavato sotto una roccia circa a due terzi del percorso, all'uscita del bosco, e nei pressi anche un enorme roccia che offre riparo con il suo tetto.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Ghette e dotazione da neve, ma solo se salite in inverno. Altrimenti nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Escursione piacevole, soprattutto se effettuata in una giornata di sole. Purtroppo noi abbiamo dovuto scavare il consueto solco nella neve, per la gioia di due escursionisti che ci seguivano...

In genere questa salita, che non presenta alcuna difficoltà, viene presa d'assalto nel periodo estivo, il posto è senz'altro molto bello ma noi non avendolo effettivamente mai visto (vedi le note) non possiamo dire nulla al proposito.
Descrizione percorso

Si parte dai Bagni di Masino (in fondo alla Val Masino, qualche chilometro dopo San Martino), dal parcheggio delle terme (a pagamento nel pieno dell'estate) proseguire lungo la mulattiera e al bivio indicato prendere a sinistra il sentiero n. 1 per il rifugio Omio.

Si risale con alcuni tornanti il ripido e umido bosco di faggi e abeti, giungendo in un prato dove è posta una malga.

Prima di giungere alla malga il sentiero piega verso sinistra addentrandosi nella Valle dell'Oro, salendo ancora con un po' di tornanti.

Si sbuca infine al limite del bosco, dove si trovano due opportunità di riparo: una casupola ricavata con un muro di pietre sotto un masso sporgente, o poco prima un enorme tetto naturale che offre riparo dalle interperie.

Una volta superata la grande roccia a forma di tetto, ci si trova ai piedi di un'ampia pietraia molto insidiosa in caso di forte innevamento, in quanto risulta facile mettere i piedi in grossi vuoti tra i massi. Da qui, rivenendo a fatica un paio di bollini semi sepolti dalla neve, siamo riusciti a procedere verso destra aggirando un piccolo sperone roccioso, per poi tornare verso sinistra ritrovandoci sopra quest'ultimo. Sempre per tentativi si sale lungo un pendio verso destra e del quale ignoravamo se la parte superiore fosse soggetta a slavine. Da sottolineare infatti il continuo rumore di slavine tutto attorno. Arrivati nei pressi di un torrentello e di alcune grandi rocce, si piega nuovamente a sinistra per trovarsi sopra un piccolo pianoro al di sotto del quale si intravede un cascinetto adibito a ricovero per animali. Qui è terminata la nostra avventura in quanto il versante che avremmo dovuto attraversare per portarci al centro della pietraia dove si trovava il rifugio, risultava troppo esposto al pericolo di slavine.
Discesa
La discesa avviene per lo stesso percorso di salita.

Note

Forse non è destino che noi saliamo al rifugio Omio... ma forse basterebbe accontentarsi di salire in estate come fanno tutti.

La cruda realtà dei fatti: contro la sfiga non c'è nulla da fare. Avevamo già tentato di salire a Pasqua del 1999, con l'intento di pernottare nel locale invernale del rifugio, ma già allora l'abbondante (e tardivo) innevamento, unito alla prossima oscurità, ci avevano spinto alla rinuncia.

   
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"Leggendo" il sentiero sotto la neve
Al ricovero naturale al riparo del masso
   
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Continua incessante la nevicata
Giochi d'acqua sulla via del ritorno
   
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