Cima Nodice - Combinazione Il Disertore

 
Zona montuosa Prealpi Trentine Località di partenza Fraz. Pregasina - Riva del Garda (TN)
Quota partenza 532 Mt. Quota di arrivo 840 Mt. circa (termine via)
852 Mt. (la vetta)
Dislivello totale +158 Mt. circa per l'attacco
+150 Mt. la via (235 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 429, 422
Ore di salita 30' per l'attacco
3 h. 30' la via
Ore di discesa 40' dal termine via al parcheggio
Esposizione Sud Giudizio sull'ascensione Sufficiente
Data di uscita 12/01/2020 Difficoltà 6a+/5c, A0
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti

Alessandro.

Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata soleggiata ma con temperature abbastanza basse e vento fastidioso. L'avvicinamento avviene lungo una debole traccia dove sono presenti molti ometti; la discesa invece si effettua lungo un comodo sentiero CAI che poi diviene strada. Lungo la via la roccia è generalmente buona tranne sulla prima lunghezza dov'è particolarmente friabile e occorre prestare molta attenzione.

Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
L'abitato di Pregasina.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale materiale per arrampicata su roccia. La via è ben protetta ma qualche friend può tornare utile.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Cima Nodice è un 'panettone' roccioso che sorge sopra l'abitato di Pregasina, una frazione di Riva del Garda. Un tempo nota come Cima di Lè, oggi porta il nome dell'ufficiale austriaco Nodic che diresse le opere di fortificazione della sommità poco prima della Grande Guerra. Nel 1915 gli italiani riuscirono, dopo 5 giorni, a espugnarne la cima mantenendola fino alla fine della guerra. Oggi sono presenti e visitabili diverse fortificazioni e trincee. Durante la discesa si percorre la "Scala Santa" ovvero una sequenza di gradini intagliati nella roccia che conduce a una falesia dove si trova il Popò di Lè, un curioso monolite roccioso. Una cengia separa la parete vera e propria da uno zoccolo. La prima esplorazione delle pareti avvenne da parte di Eugenio Cipriani che, con Giuseppe Vidali e Carlo Andrighetto, a partire dal 1990 tracciò diversi itinerari sulla parete sud (tutti partendo dalla cengia mediana).
1) Via dello Spigolo: Eugenio Cipriani e Giuseppe Vidali - Gennaio 1991 - corre lungo una sequenza di placche a destra della via della Nicchia;
2) Via dei Tre: Eugenio Cipriani, Carlo Andrighetto - Dicembre 1990 e risistemata successivamente con Giuseppe Vidali - attacca a fianco dei ruderi presenti sulla cengia mediana e raggiunta la nicchia a metà parete si sposta per pochi metri a sinistra e prosegue in verticale per terreno più semplice;
3) Via della Nicchia: Eugenio Cipriani e Giuseppe Vidali - Gennaio 1991 - attacca nei pressi della pancia dello spigolo sud (circa 20 metri più a destra dei ruderi – S2 dell’itinerario qui di seguito descritto) e raggiunge la nicchia a metà parete, supera il muretto strapiombante e prosegue per placche più semplici;
4) Via della Cresta Est utilizzata in discesa e tracciata assieme a Carlo Andrighetto al ritorno dalla Via dei Tre (qualche doppia su alberi); Dopo il grande incendio avvenuto alla fine degli anni Novanta e che rese impercorribile per un decennio la parete e i boschi sottostanti, Cipriani abbandonò la parete per tornarvi solo venti anni dopo, cioè nel 2010 e 2011 salendo altre due vie, più a sinistra di quelle fatte negli anni Novanta, sotto e a destra della "Scala Santa".
5) Via Cipriani-Zola: Eugenio Cipriani e Rosa Zola - Inverno 2010 - attacca lungo un camino che porta a una rampa che sale a destra della "Scala Santa" (150 Mt., III, IV);
6) Via Cipriani-Sestilli: Eugenio Cipriani e Gianni Sestilli - 2011 - la via sale parallela alla precedente ma più a destra (180 Mt., dal III al V).
Nel 2014 Mauro Bernardi scopre la parete e con essa le vie esistenti e decide di sistemare/riattrezzare la via dei Tre. Raggiunta la nicchia, però, attraversa a sinistra evitando l'uscita originale (che sale appena a sinistra della nicchia), guadagnando delle placche fessurate che salgono fino alla sommità.
Nel 2019 entra in scena Enrico Garbaini che sale lo zoccolo che sorregge la parete e prosegue per la combinazione Cipriani/Bernardi. Vengono aggiunti e sostituti dei fix (alcuni di Cipriani e altri di Bernardi) battezzando l'itinerario, che nuovo non è, come: Il Disertore. L'itinerario qui descritto non è quindi una via nuova ma una combinazione che unisce due lunghezze di corda lungo lo zoccolo (aperte da Garbaini), un tratto centrale (aperto da Cipriani/Andrighetto) e una variante d'uscita (salita da Bernardi). L'itinerario è oggi attrezzato con fix, cordoni in clessidra e qualche chiodo.
Nel Gennaio 2020, Heinz Grill e Florian Kluckner tracciano la via Anima sensiente che parte a sinistra dei ruderi della cengia mediana e sale fino alla sommità (il quinto tiro condivide alcuni metri con una via di Cipriani).
Attacco, descrizione della via
Da Riva del Garda imboccare la strada che conduce nella Val di Ledro (strada statale 240). Usciti dalla lunga galleria svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Pregasina e lasciare l'auto nell'ampio parcheggio sotto la chiesa. Salire la scalinata che termina nei pressi di una grande fontana. Proseguire verso destra e dopo circa 50 metri, in corrispondenza di un tornante, prendere la strada a sinistra. Terminata la strada proseguire lungo il ripido sentiero che costeggiando delle radure si porta in direzione della parete (numerosi ometti - traccia via via meno marcata). Proseguire lungo terreno ripido sino a raggiungere una piccola piazzola con un grande ometto e un albero sulla destra (scritta rossa sulla roccia "il disertore"). Da qui una corda fissa consente di raggiungere la scomoda S0 (2 fix+cordoni+maglia rapida).

1° tiro:
dalla sosta alzarsi leggermente e traversare verso destra. Proseguire in verticale superando placche sporche e con roccia molto delicata sino a raggiungere la sosta (2 fix+cordone). 30 Mt., 6a oppure 5c e A0, 6a+ oppure 5c e A0, 5c, 11 fix.

2° tiro:
salire la placca lungo un vago corridoio per poi spostarsi a sinistra e superare un tratto verticale. La sosta (2 fix+cordone) si trova in corrispondenza della cengia che taglia la parete. 45 Mt., 5c, 6a oppure 5c e A0, 12 fix.

3° tiro:
percorrere la cengia verso sinistra sino a raggiungere un vecchio rudere. Qui attrezzare la sosta. 25 Mt., I.

4° tiro:
salire le placche tendendo leggermente verso destra. Superare un muretto impegnativo e raggiungere la nicchia dove si trova la sosta (4 fix+cordoni+anello). 35 Mt., 5c, 6a oppure 5c e A0, 8 fix, 1 chiodo, 4 clessidre con cordone.

5° tiro:
traversare a sinistra sfruttando dapprima buoni appigli e poi delle lame.
Proseguire in verticale lungo delle belle placche sino alla sosta (2 fix+cordone+libro via) posta in corrispondenza di una cengia. 55 Mt., 5c, 4a, 7 fix, 1 pianta con cordone, 3 clessidre con cordone.

6° tiro:
salire la placca a destra della sosta e spostarsi a sinistra per superare una seconda placca, ora più facile, che conduce al termine della via. Si sosta (fix) si di un comodo terrazzo. 45 Mt., 4a, 4 fix, 1 pianta con cordone, 5 clessidre con cordone.
Discesa
Dal termine della via si guadagna facilmente un'esile traccia. Prendere a sinistra e mediante la caratteristica "Scala Santa" raggiungere la falesia. Da qui, seguendo una traccia più marcata, si raggiunge il sentiero n. 429 e il successivo 422 che porta alla chiesa e alla scalinata che scende al parcheggio.

Note
Le relazioni delle vie di Cipriani sono facilmente reperibili su queste pubblicazioni:
Il Grido del Gabbiano - Fausto Camerini, Giuliano Stenghel - Associazione Serenella 2001
Il Garda Verticale - Fausto Camerini, Giuliano Stenghel - ZetaBeta 2002
Prealpi Bresciane - Fausto Camerini - CAI/TCI 2004
Commenti vari
Si sconsiglia la ripetizione dell'itinerario d'estate per via del troppo caldo.
   

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Alessandro sulla prima delicata lunghezza Secondo tiro
   

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Matteo quasi alla S4

Il traverso iniziale di L5

   

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Matteo sull'ultimo tiro

Ale in uscita dalla via. Sotto il lago di Garda e Pregasina

   
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La Cima Nodice con il tracciato della combinazione che porta il nome de "Il Disertore"