Rifugio Nasego (tentativo) |
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Zona montuosa |
Prealpi
Bresciane |
Località
di partenza |
Lodrino (BS) |
Quota
partenza |
720 Mt. circa |
Quota di
arrivo |
1200 Mt. circa |
Dislivello
totale |
500 Mt. circa |
Data di
uscita |
25/02/2006 |
Ore di
salita |
3 h. |
Ore di
discesa |
1 h. 30' |
Sentieri utilizzati |
n. 3V |
Giudizio sull'escursione |
Mediocre |
Sass Balòss
presenti |
Omar, Gölem |
Difficoltà |
EE |
Condizioni
climatiche e dei sentieri |
Neve, neve e ancora neve... Tutti i
segnali erano coperti da circa 50-60 Cm. di neve fresca. Forte nebbia
e sentieri non visibili. Pericolo di valanghe in alcuni punti. Tanto
che a pochi minuti dal rifugio, abbiamo preferito rinunciare. |
Eventuali pericoli |
Nessuno, salvo quelli legati alla neve. Attenzione all'ultimo tratto
in caso di neve abbondante perchè abbiamo trovato alcune slavine
cadute di recente, per cui si tratta di una zona a rischio. |
Presenza di acqua |
Al rifugio Nasego. |
Punti di appoggio |
No, tranne il rifugio. |
Materiale necessario oltre al tradizionale |
Ghette. |
Caratteristiche dell'escursione |
Descrizione Generale
In teoria si tratta di una semplice camminata a
bassa quota, su sentieri facili e ben segnalati, tra monti poco frequentati e
ancora non intaccati dal turismo di massa, per arrivare ad un rifugio, sempre in
teoria, aperto tutte le domeniche dell'anno. In realtà, dalle fotografie, vedete
quali erano le condizioni.
Descrizione Percorso
Lasciata l'auto
lungo la strada che attraversa il centro di Lodrino, all'altezza dell'ufficio
postale, si stacca una strada asfaltata con l'indicazione "Pineta". La si prende
e in circa mezz'ora di asfalto si giunge alla Pineta sopra il paese, passando
per strade e stradine che serpeggiano tra case affacciate sulla valle. In
prossimità di un monumento ai Caduti (poco sopra il quale, in caso di pioggia
potrete cambiarvi sotto ad alcune strutture nel parco comunale degli alpini),
una palina indica di proseguire verso destra. Dopo pochi metri incontrerete una
curva verso sinistra. Proseguite lungo la carrareccia principale. Superate le
ultime case, trovate sulla destra una piccola e poco visibile freccia su un
tronco con la direzione da seguire per il rifugio Nasego. Siamo ora all'interno
della bella pineta (in realtà si tratta di un'abetaia...). La si attraversa fino
ad un grosso steccato, superato il quale, abbiamo avuto i primi problemi con il
sentiero. Tralasciando tutte le nostre deviazioni ed i nostri errori errori, si
segue lo steccato su terreno pianeggiante, fino a superare alcune panchine sulla
destra. Poco dopo, il sentiero devia impercettibilmente (con la neve...) verso
destra, perde un poco di quota e poi ricomincia con una serie di su e giù ad
addentrarsi nella vallata. Si cammina in un bosco poco interessante. Il
sentiero è poco ripido e l'andamento è costante. Una volta superata la Val
Gavregna, evidente intaglio che scende ripida dall'alto, si inizia a salire più
ripidamente e con una serie di tornanti che passano accanto ad variei formazioni
rocciose, si arriva ad una piccola forcella. Da qui si prosegue verso sinistra,
si sale, per un poco tra arbusti e piante fino ad una freccia su una piante con
l'indicazione "variante per il rifugio". La si ignora, per evitare un pendio a
mezzacosta, e si prosegue dritti, Poco dopo termina la vegetazione e si cammina
sempre con vari tornantini su quello che potrebbe essere un terreno prativo.
Dopo pochi minuti di salita, noi siamo ritornati sui nostri passi, rifacendo il
sentiero di salita. Continuando, invece, si arriva ad una bella conca
pianeggiante. Alla fine della conca in direzione est, trovate un piccolo passo,
superato il quale, si scende di pochi metri fino al sottostante rifugio. |
Commenti vari |
L'eccezionale nevicata durata 48 ore,
ha trasformato la "facile e comoda escursione, adatta ad ogni
periodo dell'anno", ad una estenuante e faticosa camminata senza
punti di riferimento, continui errori di percorso, ritorni sui
propri passi, e quanto di stressante possiate immaginare, per poi
rinunciare alla metà, quando ormai eravamo certi del sentiero,
avevamo trovato le indicazioni, e mancavano pochi minuti di cammino,
ma troppo alto era il rischio di slavine sull'ultimo pendio ripido e
aperto. |
Note |
A causa della neve anche sulle strade
principali, abbiamo dovuto lasciare l'auto sulla statale, ma
normalmente si deve continuare fino alla località Pineta,
risparmiando in tal modo, almeno 30' di scarpinata su asfalto. |
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All'inizio del sentiero |
All'inteno della pineta |
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Lungo la staccionata |
La neve aumenta |
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Losio arranca nella neve |
Anche Omar arranca... |
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