Descrizione generale
Bell'itinerario ad anello in una zona molto interessante sotto vari
aspetti: naturalistici (si attraversano ambienti vari, tra cui zone
umide), storici (meritano una visita le trincee della Linea Cadorna; il
rifugio Cà San Marco che era un edificio della dogana veneta; la via
Mercatorum) ed escursionistici (belle creste erbose, pittoreschi
valloni e vette panoramiche). Sicuramente il tema ricorrente di questa
escursione è rappresentato dalle creste lungo le quali si sviluppa gran
parte del percorso.
Descrizione percorso
Risalita la Valle Brembana fino a poche centinaia di metri dal Passo
San Marco, deviamo verso sinistra per raggiungere il rifugio Cà San
Marco. Lasciamo qui l'auto e saliamo al passo vero e proprio lungo il
sentiero che passa dietro al rifugio stesso e che anche un tratto
dell'antica Via Priulia, utilizzata in passato per motivi commerciali.
Dal passo andiamo verso sinistra seguendo fedelmente la linea di cresta
erbosa che ci condurrà in poco più di un ora al Passo di Verrobbio.
Camminiamo lungo la cresta che si presenta comoda e facile. Superiamo
una prima cimetta che dovrebbe essere il Monte Cimetto (appunto...) per
proseguire oltre. Un breve saltino roccioso (aggirabile verso sinistra)
un poco più impegnativo ci consente di non abbandonare il filo di
cresta. Nessuna altra difficoltà ci divide dalla seconda vetta della
gironata: il Monte Verrobbio. Da qui si prosegue in forte discesa
sempre in cresta. Da adesso occorre molta attenzione per via della
forte pendenza e di una certa esposizione. Dopo un ripido tratto
erboso, dobbiamo abbandonare la cresta per scendere verso sinistra e
compiere un esposto traverso su ripidissima erba. Tornati sulla linea
di cresta la seguiamo in discesa. Siamo ormai in vista del passo quando
dobbiamo abbandonare per la seconda volta la cresta che compie alcuni
salti rocciosi quasi verticali. Ci appoggiamo quindi ancora a sinistra
ed arriviamo comodamente al Passo di Verrobbio (2022 metri di quota, 1 h.
e 30' dalla partenza). Qui ci concediamo 10' per una breve visita delle
trincee della Linea Cadorna. Una palina indica varie direzioni, ma noi
le ignoriamo tutte per dirigerci verso l'ampia conca pietrosa che
scende davanti a noi e ci condurrà verso la seconda lunga cresta della
giornata: quella dal Colombarolo al Monte Ponteranica (prima orientale
e poi occidentale). Saliamo senza percorso obbligato. Superiamo
numerose piccole pozze d'acqua più o meno ampie. Il percorso serpeggia
tra placche inclinate di roccia ruvida, zone erbose e le citate pozze.
Salendo, cerchiamo di andare leggermente verso sinistra, evitando il
centro dell'ampio vallone. Ad un certo punto, dovremmo riuscire ad
individuare alcuni ometti di pietra. Consiglio di seguire questi ometti
per evitare u tortuoso girovagare tra rocce e pietrame. Il percorso si
sposta verso sinistra man mano sale, fino al margine praticabile del
vallone. Ora sale su terreno più friabile e ripido ed in breve ci porta
sotto la cresta nei pressi di una specie di breve trincea naturale che
seguiamo in salita per alcuni metri fino alla cresta. Andando a
sinistra si arriva ad un ometto di sassi (Monte Colombarolo?, quota
2309 Mt.). Da qui si ha una bellissima vista sul percorso compiuto fino
ad ora: il rifugio Cà San Marco, il Passo di Verrobbio, la cresta che
li unisce, il vallone appena risalito. Proseguiamo seguendo la cresta
verso destra, in direzione ovest, verso il Ponteranica. Il percorso è
agevole e non faticoso. Camminiamo su una larga cresta erbosa con
alcuni comodi saliscendi. Arriviamo ad un secondo ometto di vetta dal
quale iniziamo a vedere in lontananza le belle e frastagliate forme del
Monte Valletto. Sempre lungo la cresta in breve arriviamo al Monte
Ponteranica Orientale (2378 Mt.). Qui è posto un terzo ometto di pietra.
Sotto di noi verso si ha una bella vista sul Lago Pescegallo. Davanti a
noi si trova un grosso monolite sulla cui cima vediamo un piccolo
gruppo di pietre: lo ignoriamo. Per proseguire, non possiamo più
seguire la cresta che poche decine di metri oltre l'ometto diviene
impraticabile; occorre tornare alla selletta poco prima della vetta del
Ponteranica Orientale e seguire una labilissima traccia che taglia i
ripidi prati che sovrastano i Laghetti di Ponteranica. Il percorso è
appena visibile, su erba ripida e scivolosa e presenta un saltino
facile facile in discesa. Dopo il saltino si riprende il traverso su
balze erbose, facendo attenzione a non abbassarsi troppo. Una volta
aggirati alcuni salti rocciosi della cresta abbandonata, riprendiamo la
stessa nei pressi di una selletta. Da qui possiamo proseguire con
maggior tranquillità e facilità lungo il filo della dorsale che con
alcuni saliscendi ci conducono al cospetto del grande ometto di pietra
posto sull'antecima del Ponteranica Occidentale. Spettacolare la vista
sul Monte Valletto davanti a noi, leggermente a sinistra, con le sue
forme quasi dolomitiche e con il caratteristico intaglio roccioso che
pare essere stato creato da un enorme colpo d'ascia. Per raggiungere la
cima vera e propria dobbiamo salire un breve tratto erboso, piegare un
poco a sinistra e giunti davanti a d una piccola croce a ricordo di un
escursionista, salire direttamente una divertente paretina ben
appigliata alta circa tre metri. Sbuchiamo così direttamente davanti al
piccolo ometto di vetta (2370 Mt. di quota). Davanti a noi si innalza un
bellissimo pinnacolo roccioso di cui non conosco il nome e sulla cui
cima si intravede un paletto metallico. Bellissimo ed ampio il panorama
sia in lontananza che sotto di noi verso i laghetti.
Discesa
Tornati al grande ometto dell'antecima, si scende lungo una evidente
traccia che inizia poco prima di esso, verso destra e tende a spostarsi
verso il lato destra dell'ampio vallone sottostante. Dobbiamo portarci
sotto le ardite e verticali rocce del Monte Valletto, per poi passare
sotto di esse con un breve traverso in salita. Alzando lo sguardo non
si può che rimanere stupiti dalla bellezza dei torrioni rocciosi sopra
di noi. Una breve salita su pietre ci conduce ad una selletta erbosa.
Da qui saliamo lungo la facile dorsale erbosa verso sinistra che in
breve ci conduce alla lignea croce del Monte Tribortoi (2309 Mt. di
quota). Scendiamo tranquillamente lungo la dorsale; superiamo un ometto
di pietre ed arriviamo ad un'altra selletta. Qui, da sinistra, giunge
anche il sentiero che scende direttamente dalla cima del Monte
Ponteranica Orientale. Attacchiamo ora il ripido tratto di cresta che
ci permette di proseguire il percorso senza abbandonare il filo della
dorsale: si tratta di un punto un poco delicato che richiede l'uso
delle mani per superare alcuni salti rocciosi erti e su rocce un poco
friabili. Il sentiero originale aggira questo tratto spostandosi verso
destra e salendo su comoda erba o facili sfasciumi. Seguendo invece la
cresta si sbuca direttamente sulla sommità di questo rilievo.
Continuiamo ora sull'ampia dorsale erbosa in discesa fino alla
successiva selletta e la successiva risalita fino all'ennesimo ometto
di pietra a cui segua l'ormai classica discesa. Da qui è possibile
vedere il bel vallone sotto di noi, dove serpeggia il torrente che esce
dai Laghetti di Ponteranica, nonché i laghetti stessi. Proseguiamo la
discesa fino ad incrociare il sentiero che proviene dai laghetti e che
ignoriamo. Pochissimo più a valle eccoci all'incrocio con il sentiero
n. 101 che si dirige a sinistra verso il rifugio Cà San Marco e che
seguiamo fedelmente. Questo scende nel bel vallone sotto di noi su
comodo ed ampio tracciato. Giunto nel pianoro sottostante, ci permette
di attraversare il torrentello in una zona umida ed acquitrinosa per poi
risalire verso una piccola baita e poi oltre fino ad immetterci in un
secondo vallone che scende verso il Lago di Valmora. Il percorso è
agevole e rilassante. Sotto di noi, verso sinistra si notano numerosi
massi di grosse dimensioni sparsi lungo il torrente che sinuoso scende
a valle. Con un lungo mezzacosta il sentiero ci conduce, senza perdere
troppa quota, verso una curiosa croce di ferro alle cui estremità si
trovano fiori stilizzati. Da qui riprendiamo una leggera salita verso
sinistra fino ad arrivare in vista della lontana lingua d'asfalto del
Passo di San Marco. Al termine della salita eccoci cambiare versante e
iniziare una ripida discesa verso il Piano dell'Acqua Nera tra
bellissimi larici, piccole pietraie e bellissimi panorami verso il
Passo San Marco. Una palina ci indica di proseguire lungo il sentiero
101 e poco oltre una bacheca riporta la cartina della zona e una breve
descrizione della Via Mercatorum lungo la quale ci troviamo. La discesa
riprende più ripida e con brevi tornantini, tra larici e rododendri.
Giunti sul fondo della valle, attraversiamo il pianoro erboso ed
acquitrinoso del Piano dell'Acqua Nera (1780 Mt. di quota), ci portiamo
sul suo lato opposto e riprendiamo una regolare salita su pascoli,
superiamo un baitello, fino ad incrociare il sentiero n. 161 che verso
sinistra porterebbe al Passo di Verrobbio. Noi invece andiamo verso
destra e con un lungo ma comodo sentiero in mezzacosta torniamo al
Rifugio Cà San Marco. |