Descrizione generale
Piacevole escursione sulle montagne che separano la Valle Trompia dalla
Valle Sabbia, lungo la dorsale/cresta che raccorda le cime rocciose di
alcune montagne aspre e invitanti: da Est a Ovest si susseguono la
Corna di Savallo (con varie cime minori), il Monte Palo (che è
l'elevazione maggiore), la Corna di Caspai e il Monte Inferni.
L'itinerario circolare qui proposto è particolarmente remunerativo per
la varietà di ambienti che si attraversano, e per le belle vedute che
offre sulle Prealpi Bresciane; nelle giornate più limpide è possibile
gettare lo sguardo fin sulle acque del Lago di Garda. È potenzialmente
adatto da compiersi tutto l'anno, ma magari è meglio evitare i mesi più
caldi dell'anno a causa della quota modesta di queste montagne, che
possono riservare temperature abbastanza torride.
Descrizione percorso (fino al Monte Palo) Dalla
Valle Trompia, provenendo da Brescia, superare il paese di Marcheno, e
in località Brozzo seguire a destra le indicazioni per Lodrino. In
pochi chilometri di curve e tornanti si raggiunge il paese, portarsi
nella sua parte più alta, in località Pineta, dove, poco oltre la
trattoria Genzianella, in corrispondenza di un tornante verso sinistra
c'è ampia possibilità di parcheggio.
Seguire le evidenti indicazioni per il Rifugio Nasego verso destra, il
sentiero è ben marcato e facilmente camminabile, sale subito con tre
tornanti, poi prende un andamento rettilineo verso Sud-Est mentre sale
costantemente tagliando il pendio, passando in un paio di frangenti in
una sorta di trincea incassata tra pareti rocciose, poi taglia ancora a
mezzacosta il pendio erboso che scende ripidissimo dal Monte Palo
sovrastante (ignorare il sentiero che si stacca al di sopra e che punta
direttamente verso la cima della montagna), e subito dopo quattro
tornantini molto stretti si affronta l'ultimo rettilineo, passando ad
un certo punto sotto ad un enorme traliccio dell'alta tensione, per poi
raggiungere l'ampio valico dove sorge il Rifugio Nasego (1317 Mt., 1h.
15' dalla partenza), in bella posizione panoramica a cavallo tra la
valle di Lodrino a Sud, e quella di Marmentino a Nord.
Dal rifugio saliamo dapprima sulla corna di Savallo: in soli 20 minuti,
seguendo la facile cresta verso Est, si raggiunge dapprima il traguardo
del tracciato di una corsa in montagna (“Trofeo Nasego”), poi una
cimetta con delle cannule in metallo che aiutano ad identificare le
cime circostanti, e infine, a poche decine di metri di distanza,
tramite un tratto attrezzato che francamente ci è parso abbastanza
inutile si giunge alla croce di vetta della Corna di Savallo, recintata
con una staccionata (1436 Mt.).
Ridiscesi al rifugio, si affronta ora la salita al Monte Palo,
percorrendo la cresta in direzione opposta, verso Ovest. Si entra in un
marcato valloncello che di fatto suddivide la cresta in due cordigliere
separate, al loro interno si trova un curioso piccolo pascolo sospeso
sul crinale della montagna, con una minuscola zona umida, poi una
vecchia cascina semi-diroccata nei pressi di un faggio solitario (vedi
le note in fondo alla pagina), da qui si incomincia più marcatamente a
salire verso al cima del Monte Palo. Davanti a noi prosegue il
valloncello incassato tra le due creste: è possibile salire
indifferentemente lungo la cresta di destra o lungo quella di sinistra,
il risultato è il medesimo in quanto le due creste si ricongiungono
poco prima della cima. Sulla vetta il panorama è notevole, e
immancabilmente campeggia la consueta (e grande) croce recintata.
Discesa (dal Monte Palo)
Dalla
cima del Monte Palo proseguire lungo la cresta verso Ovest, perdendo
quota con alcuni tratti abbastanza ripidi e scivolosi mentre si segue
la (qui abbastanza labile) traccia di passaggio che taglia il pendio
erboso. Si piega ben presto verso Nord seguendo l'ampia dorsale che va
in direzione del visibile paese di Marmentino, fino all'evidente sella
dove sorge il roccolo Morandi (1227 Mt.), dove è situato un posto fisso
di caccia in un ampio prato attorniato da boschi.
Dal roccolo seguire verso sinistra il sentiero 3V (indicazioni per
Lodrino e il Passo della Cavada), che con andamento quasi pianeggiante
(in realtà si perde leggermente quota) in una ventina di minuti fa
attraversare il versante settentrionale del Monte Palo, transitando da
altri posti di caccia con ruderi di vecchi edifici, fino ad arrivare ad
un'altro passo: il Passo della Cavada (1158 Mt.).
Qui giunti, imbocchiamo il sentiero verso la Corna di Caspai
(itinerario indicato come “per esperti”), che prende a seguire la
cresta, particolarmente rocciosa e accidentata. Il sentiero segue
fedelmente la cresta, ma noi in realtà ad un certo punto lo abbiamo
smarrito, finendo per seguire delle tracce poco marcate che rimangono
poche decine di metri al di sotto del filo di cresta, sul versante Nord
della montagna, e rimontando poi con degli stretti tornanti su pascoli
magri e ripidissimi (attenzione in caso di neve o bagnato) gli ultimi
metri per raggiungere la cima della Corna di Caspai, dove campeggia
un'altra grande croce, anch'essa recintata. Qui sotto, sul versante Sud
che si affaccia direttamente su Lodrino, termina la via ferrata.
Dalla cima della Corna di Caspai proseguire sempre lungo la cresta
verso Ovest (indicazioni per il Passo della Cisa), la quale si fa
subito particolarmente stretta, con un paio di passaggi un po' delicati
su delle rocce, che tuttavia si superano senza difficoltà alcuna. Poi
la discesa inizia a farsi più ripida mentre le rocce lasciano il posto a
prati molto scoscesi, si superano alcune balze rocciose un po' esposte e
ricoperte di erba scivolosa, per poi transitare nei pressi di un'enorme
roccia appoggiata a fianco del sentiero. Ancora pochi altri minuti e si
perviene ad un altro passo, abbastanza stretto: si tratta del Passo
della Cisa (1227 Mt.), dove si trova una baita (Baita Fratelli Ghisla)
e una santella con una Madonna e una targa in ottone riportante una
“Preghiera del Cacciatore”, a testimonianza – qualora ce ne fosse
ancora bisogno – della radicata e antica passione che i “locals”
nutrono per la pratica della caccia.
Da qui è possibile in soli 15-20 minuti salire in cima al Monte
Inferni, nuova cima lungo la cresta che si eleva poco sopra. Noi invece
abbiamo imboccato il sentiero che scende direttamente verso Lodrino
(indicazioni presenti il loco), attraverso boschi e pascoli, si
discende molto rapidamente passando al di sotto delle pareti possenti
della Corna di Caspai, su cui si sviluppa la nota ferrata di cui già si
accennava sopra. In un mezz'oretta scarsa dal Passo della Cisa si
perviene ad una grande casa rurale posta alla fine di una strada
forestale. Seguendo verso sinistra questa strada in pochi minuti si
raggiungono le prime case e i bei villini della località Pineta.
Facendo attenzione a non infilarsi nella pineta (si vagherebbe cercando
un varco nella recinzione attorno alle case, al limitare della pineta),
scendere subito a destra alla prima occasione sbucando sulla strada
asfaltata, che percorsa in discesa in pochi passi riconduce al tornante
dove si era lasciata l'automobile. |