Monte di Mezzocorona/Strapiombi del Castello - Tetto di San Gottardo

 
Zona montuosa Prealpi Trentine
Sottogruppo Costiera della Mendola
Località di partenza Mezzocorona (TN)
Quota partenza 270 Mt. Quota di arrivo

395 Mt.

Dislivello totale +100 Mt. circa per l'attacco
+25 Mt. la via (50 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 30' per l'attacco
1 h. 30' la via
Ore di discesa 10' la doppia
25' il sentiero fino al parcheggio
Esposizione Sud Giudizio sull'arrampicata Molto bella
Data di uscita 23/04/2016 Difficoltà A1, A2
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Anita, Diego. Riccardo e Laura impegnati sulla vicina via del Basilisco.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata incerta, ma per questa salita solo l'avvicinamento può essere compromesso dalla meteo. Il sentiero che conduce all'attacco è abbastanza evidente e in alcuni tratti molto ripido. La roccia in via è ottima.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Non si è molto lontani dal paese.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Per ogni componente della cordata 2 staffe e fifi. Portare almeno 30/35 rinvii. Alcuni passaggi sono su vecchi chiodi a lama e può risultare comodo avere con se un martello per ribatterli ed eventualmente qualche chiodo.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
"L'estesa parete meridionale del Monte di Mezzocorona è caratterizzata da strapiombi gialli e friabili. Alla base di questi, proprio sotto un enorme soffitto orizzontale, si trovano gli antichi ruderi del Castello di San Gottardo ed è proprio lungo questo soffitto che sono stati aperti alcuni itinerari, brevi ma sicuramente interessanti. L'ambiente è molto tranquillo e isolato e l'arrampicata, svolgendosi sopra i vecchi ruderi, risulta particolarmente originale e suggestiva".
Dal libro "Oltre la verticale" di Giuliano Bressan e Diego Filippi.
Il Tetto di San Gottardo è stato salito per la prima volta da Andrea Andreotti e Marcello Rossi nel 1970. L'itinerario fu superato con chiodi a lama e chiodi a pressione. La chiodatura è stata integrata con alcuni fix ma buona parte della progressione avviene ancora sui vecchi ancoraggi che conviene verificare prima di utilizzare.
A sinistra dell'attacco si notano due fix: appartengono al monotiro "Risotto al Teroldego" (difficoltà A3) aperto da Diego Filippi che termina in corrispondenza del tetto (sosta a fix).
ATTENZIONE: Nel febbraio 2021 si è verificato un distacco che preclude la ripetizione della via.

Attacco, descrizione della via
Raggiungere il comune di Mezzocorona e da qui imboccare via Cristiani. Dopo qualche centinaio di metri sulla destra c'è un ampio parcheggio (presente anche un centro per anziani - civico n. 38). Proseguire lungo la strada; dopo aver superato una piccola cappellina sulla destra c'è una deviazione. Qui la strada verso destra sale nuovamente al centro per anziani e in corrispondenza della deviazione è presente un cancello (civico n. 40). Oltrepassarlo (sempre aperto) e dopo pochi metri imboccare il sentiero che ripido sale nel bosco (tenere la sinistra - bolli rossi) e che conduce a delle reti paramassi. Successivamene il sentiero bollato piega a destra, qui abbandonarlo e proseguire lungo una traccia all'inizio poco evidente verso sinistra. Ben presto la traccia diviene più marcata e molto ripida fino a raggiungere la cengia dov'è incastonato il castello. Percorrerla verso sinistra fino a raggiungere il castello vero e proprio dietro al quale si trova una sorgente. A destra della sorgente, in corrispondenza di una fessura, si trova l'attacco della via del Basilisco, mentre più a sinistra, nella zona più aperta si trova l'attacco del Tetto di San Gottardo. L'attacco è facilmente riconoscibile dai vecchi chiodi di progressione.

1° tiro:
alzarsi in verticale superando un primo strapiombino. Continuare poi lungo un diedrino fessurato sin sotto al tetto (la sosta a fix appartiene al monotiro "Risotto al Teroldego"). Proseguire allungando bene le protezioni ed affrontare il soffitto al termine del quale la via si raddrizza e conduce ad una sosta (2 fix+catena+chiodi a pressione). 50 Mt., A1, A2.
Discesa
Mediante una calata in corda doppia si raggiunge nuovamente la base della parete e da qui si ritorna al paese mediante il sentiero d'avvicinamento.

Note
Si sconsiglia la salita durante il periodo estivo causa l'eccessivo caldo.
   

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I primi metri della via

Laura al termine del tetto

   

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L'itinerario è adatto a giornate con tempo incerto