Monte Cimo/Boomerang - Via Nato Sotto Un Cavolo

 
Zona montuosa Prealpi Trentine - Valle dell'Adige Località di partenza Località Turan - Brentino (VR)
Quota partenza 120 Mt. circa Quota di arrivo 405 Mt. circa (termine via)
Dislivello totale +200 Mt. circa per l'attacco
+85 Mt. la via (135 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 50' per l'attacco
3 h. 30' la via
Ore di discesa 1 h.
Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita

04/10/2020

Difficoltà 6a+/6a e A0
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Silvano, Ivan e Matteo M.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata inizialmente soleggiata poi divenuta nuvolosa ma sempre con temperature gradevoli. Il sentiero che si percorre per raggiungere l'attacco non è sempre ben evidente e necessita di un po' d'intuizione. La roccia in via è ottima.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale materiale per arrampicata su roccia. La via è completamente attrezzata a fix; qualche friend può risultare utile per integrare alcuni passi su L3 e L4.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
La via "Nato sotto a un cavolo" è stata aperta da Gigi Pinamonte, M. Tommasi e L. Pezzoli nel 1996. L'itinerario si snoda lungo il fianco destro dell'estesa bastionata del Boomerang e sale con una sequenza di traversi delle bellissime placche a gocce di calcare grigio.
Il primo tiro originale della via (diedrino sulla destra) è stato abbandonato a favore di una variante d'attacco boulderosa individuata da Beppo Zanini.
La via è, insieme alla 31 agosto, tra le più frequentate di questo settore.
Il nome dell'itinerario trova origine nel fatto che durante l'apertura il povero Pinamonte venne tartassato da Pezzoli con i racconti legati alla sua vita e alle numerose vicissitudini negative che lo avevano coinvolto.
Attacco, descrizione della via
Da Affi seguire le indicazioni per Brentino; oltrepassare l'abitato di Tessari e il successivo Santuario del Cristo della Strada. Circa 100 Mt. dopo la strada piega a sinistra e passa sotto l'autostrada; subito dopo si è alla piccola località di Turan. Qui, sulla sinistra, in corrispondenza della curva si trova una piccola fabbrica. Parcheggiare evitando di oltrepassare la sbarra che segna il confine di proprietà.
Incamminarsi brevemente verso la fabbrica e individuare sulla destra un largo sentiero chiuso da una sbarra. Seguirlo sino a quando (prestare attenzione), sulla sinistra, si stacca una traccia che sale in direzione della parete (targhetta metallica "S6").
Lungo il percorso s'incontra qualche raro bollo sbiadito. Ad un certo punto è presente una deviazione a sinistra (placchetta metallica "S6" poco visibile, bollo e freccia sbiaditi). Imboccarla e seguirla sino a raggiungere la base della parete (cartello in legno con la scritta "Davide Tomelleri"). Qui, si è nei pressi dell'attacco della via "Va' dove ti porta il cuore". Percorrere lungamente il sentiero verso destra per circa 500 metri fino a identificare una traccia ripida che sale sulla sinistra e che conduce a un muretto attrezzato con una corda fissa, grazie alla quale si guadagna una cengia sotto la parete che si segue verso destra per circa 25 metri fino a raggiungere l'attacco, posto un poco a sinistra di un diedro inclinato verso sinistra (passo boulder iniziale - visibili i fix).

1° tiro:
superare l'ostico boulder iniziale e proseguire in obliquo verso sinistra fino a una placca verticale con roccia molto compatta. Salirla con arrampicata tecnica e, al suo termine, sostare (2 fix+maglia rapida+cordone). 30 Mt., 6a+ oppure 6a e A0, 12 fix.

2° tiro:
spostarsi a destra e salire in verticale entrando in un diedrino. Salirlo per alcuni metri e spostarsi a destra uscendo in placca. Proseguire in verticale sino alla sosta (2 fix+maglia rapida+cordone). 30 Mt., 5c, 7 fix, 2 clessidre con cordone.

3° tiro:
traversare verso destra sino a raggiungere la sosta (2 fix+cordone). A metà tiro un grosso fico ostacola la progressione. Lottate con fiducia perchè subito dopo si trova un fix non visibile. 30 Mt., 5c, 7 fix.

4° tiro:
traversare ancora verso destra per pochi metri e poi salire in verticale lungo la bella placca per circa 5 metri. Riprendere a traversare verso destra sino a raggiungere la sosta (2 fix+cordone). 25 Mt., 5c, 7 fix.

5° tiro:
alzarsi in verticale lungo la placca e, poco prima di raggiungere la fascia strapiombante, traversare verso destra. Abbassarsi leggermente sino a guadagnare una cengia, dove si trovano due soste. Utilizzare quella più a destra (viso a monte - 2 fix+catena+maglia rapida). Sopra la sosta, lungo la fascia strapiombante, è visibile il penultimo tiro della via Babilonia (chiodatura vetusta).
20 Mt., 6a, 4 fix, 1 sosta intermedia (2 fix+catena+maglia rapida).
Discesa
In corda doppia utilizzando una sosta fuori via:
1a. calata: 58 Mt. sino a una grossa pianta (albero+cordoni+anello);
2a. calata: 30 Mt. sino alla base della parete.
Percorrere la traccia verso sinistra (viso a monte) sino a recuperare quella percorsa durante l'avvicinamento e, mediante questa, rientrare all'auto.

Note
Il sentiero che costeggia la parete è dedicato a Davide Tomelleri, uno degli apritori della via 31 agosto, morto giovanissimo nel 1994 sulle Grandes Jorasses.
Commenti vari
Come tutte le altre vie della valle è consigliata la salita nelle mezze stagioni. Da evitare il periodo estivo per l'eccessivo caldo.
Altre ripetizioni
La via era già stata salita da Luca, Claudia e Alessandro il 13 febbraio 2010.
   

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Silvano sul primo tiro

Luca e Claudia quasi alla S1 (2010)
   
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Alessandro e Silvano sulla seconda lunghezza
   
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Roccia a gocce anche sul secondo tiro (2010) Matteo quasi alla S2
   
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Il traverso del terzo tiro, poco prima della fastidiosa pianta di fico. Le foto ritraggono lo stesso passaggio a distanza di 10 anni
   
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Quarto tiro Ivan nei pressi della S4
 
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Dettaglio della parete col tracciato della via Nato sotto un cavolo (fotografia di Giuliana Steccanella)