Monte Cimo/Le Bastionate - Via Il Leone di Nemea

 
Zona montuosa Prealpi Trentine - Valle dell'Adige Località di partenza Località Tessari - Rivoli Veronese (VR)
Quota partenza 110 Mt. circa Quota di arrivo 520 Mt. circa
Dislivello totale +185 Mt. circa per l'attacco
+225 Mt. la via (290 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 71
Ore di salita 20' per l'attacco
3 h. 30' la via
Ore di discesa 40'
Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Sufficiente
Data di uscita

16/02/2019

Difficoltà 6a+/5c, A0
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Enrico.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata soleggiata e con temperature gradevoli che ci ha permesso di arrampicare in maniche corte nonostante la stagione invernale. Il sentiero di avvicinamento è evidente mentre quello di discesa richiede intuizione nella ricerca del percorso migliore da seguire. La roccia è varia: tratti ottimi si alternano ad altri più delicati.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata. Durante la nostra ripetizione abbiamo avuto un incontro ravvicinato con un paio di vipere.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale materiale per arrampicata su roccia. Utili friend medi per integrare la seconda parte di L6; fondamentali se si sceglie di percorrere la variante "Stefani".

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Itinerario d'arrampicata aperto da Mario Brighente, Christian Confente e Manuel Leorato nell'inverno 2018/2019. La via corre lungo placche, diedri e fessure raggiungendo la sommità del settore denominato "Le Bastionate" che si trova sopra l'abitato di Tessari. Già dal parcheggio è possibile scorgere l'intera linea di salita.
Il "Leone di Nemea" (o Leone Nemeo) è un animale della mitologia greca combattuto da Ercole in una delle sue dodici fatiche. Probabilmente la stessa fatica che gli apritori hanno dovuto affrontare durante l'apertura, l'attrezzatura e la pulizia di questo itinerario.
La prima ripetizione è stata effettuata in solitaria da M. Stefani il 15 dicembre 2018 il quale, raggiunta la S8, ha aperto una variante molto impegnativa.
Attacco, descrizione della via
Da Affi seguire le indicazioni per Brentino e successivamente per Tessari. Svoltare a sinistra e oltrepassare il ponte sull'autostrada e il successivo sul torrente Biffis. Svoltare a destra e parcheggiare dopo alcuni metri (pochi posti auto+fontanella dell'acqua) in corrispondenza delle abitazioni.
Incamminarsi verso sud, e terminate le vigne imboccare la strada sterrata che sale in direzione della parete (subito dopo la strada si trova, sulla destra, un grande parcheggio e sulla sinistra un rustico). Seguirla superando alcun tornanti e ignorando la deviazione verso sinistra del sentiero CAI n. 71. Proseguire lungo l'ampio sterrato sino ad identificare, sulla sinistra, una traccia che sale (presenti, poco più in alto, due grossi massi con bolli poco visibili).
Guadagnare quota (qualche targhetta metallica lungo il percorso) e raggiunta la parete abbandonare il sentiero (ometto) principale per prendere una traccia poco marcata verso sinistra. In breve si raggiunge una ex-cava. Abbassarsi di pochi metri e portarsi a sinistra dove una scritta rossa "Leone di Nemea" indica l'attacco della via.

1° tiro:
salire la placchetta (primo fix abbastanza alto) e traversare a destra per pochi metri; proseguire in verticale fino al termine della placca. Uno spostamento a destra consente di guadagnare un piccolo terrazzino dove si trova la sosta (2 fix di cui 1 con anello+cordone).
30 Mt., 5b, 5a, 5 fix, 1 clessidra con cordone.

2° tiro:
alzarsi per pochi metri lungo la placca che sovrasta la sosta e traversare a sinistra sino a raggiungere la seconda pianta. Qui sostare (pianta con cordoni+maglia rapida). 10 Mt., 1 passo di 5c, 2a, 2 fix, 1 cordone su pianta.

3° tiro:
salire la placchetta soprastante (ottimi appigli sulla destra) e, poco prima del suo termine, spostarsi a sinistra per circa 4 metri. Proseguire in verticale e uscire dalle difficoltà; per facili gradoni guadagnare la sosta (2 fix di cui 1 con anello+cordone).
25 Mt., 5a, 6a+ oppure A0, 6a oppure A0, 2a, 6 fix, 1 chiodo.

4° tiro:
proseguire in verticale lungo la placca e spostarsi verso destra. Superare facili gradoni e continuare lungo uno spigololetto sino alla sosta (2 fix di cui 1 con anello+chiodo+cordone) posta alla base del diedro. 30 Mt., 4b, 4c, 3a, 4 fix, 2 chiodi.

5° tiro:
superare il diedro e al suo termine traversare a sinistra. Continuare lungo un secondo diedro, stando sulla placca di sinistra, sino alla sosta (2 fix di cui 1 con anello+cordone). 30 Mt., 6a+ oppure A0, 6a oppure A0, 10 fix.

6° tiro:
continuare lungo il diedro sino al suo termine. Proseguire per rocce rotte e delicate sino alla sosta (2 fix di cui 1 con anello+cordone).
La seconda parte del tiro deve essere completamente protetta a friend. 40 Mt., 5b, 4c, 2c, 4 fix.

7° tiro:
alzarsi per terreno semplice sino al successivo sperone roccioso. Rimontarlo e proseguire in obliquo verso sinistra sino a raggiungere la base di un diedro dove si trova la sosta (2 fix+cordone). 35 Mt., 4b, 4a, 4 fix, 2 clessidre con cordone.

8° tiro:
superare il bel diedro ed uscire sulla grande terrazza. Rimontare i facili salti di roccia (ed erba) e portarsi alla base della parete. Qui attacca la variante "Stefani" (aperta in solitaria il 15/12/2018: alzarsi lungo la placca e traversare a sinistra lungo la fessura orizzontale. Proseguire in verticale, sempre sfruttando la fessura sino ad uscire sulla ferrata. 25 Mt., V, VII, VI, VI+, V, 2 clessidre con cordone, 1 cordone su masso incastrato - difficoltà da confermare). Spostarsi a destra e raggiungere la sosta (2 clessidre+cordone), posta alla base di un diedrino poco marcato. 30 Mt., 6a oppure 5c e A0, 5c, 2a, 4 fix, 4 fix, 1 clessidra con cordone.

9° tiro:
salire la placchetta (buoni appigli a sinistra del diedro) e traversare a sinistra per proseguire per terreno evidente sino alla ferrata. Qui si trova una sosta (fix+golfaro). Allungare bene la protezione e traversare a sinistra in leggera discesa sino alla base della spaccatura. Attrezzare una sosta (fix+maglia rapida+libro di via). 30 Mt., 5b, 6a+ oppure A0, 4b, 5 fix.

10° tiro:
salire la spaccatura sino alla pianta; proseguire per terreno via via più facile sino a raggiungere la sommità e sostare (clessidra+cordone). 30 Mt., 5a, passo di 5c, 2c, 2 fix, 1 clessidra con cordone.
Discesa
La discesa richiede un po' d'intuizione. Dal termine della via imboccare la traccia verso sinistra (sud) che scende in direzione del forte di S. Marco (segnavia con strisce rosse-gialle-azzurre). Lungo il sentiero (che qui è evidente) s'incontrano sulla sinistra alcuni ometti che si ignorano. Poco prima di arrivare alla grande sella, sulla sinistra, si notano dei terrazzamenti di roccia con delle piante. Qui un ometto indica la debole traccia da seguire (percorso da ricercare).
Abbassarsi superando alcuni passi d'arrampicata e guadagnare una zona erbosa. Qui la traccia diviene abbastanza marcata e, con lunghi traversi, dapprima verso sinistra, perde quota e conduce al bosco. Scendere tendendo sempre verso sinistra (quasi costeggiando la parete) lungo una vaga traccia (terreno abbastanza franoso) fino alla sommità di un ghiaione. Non percorrerlo (pericolo caviglie) e sfruttare una traccia, ora più marcata,
che corre tra gli alberi alla sua destra (viso a valle). Riportarsi, quando possibile, a sinistra e guadagnare una zona erbosa. Abbassarsi all'evidente sentiero orizzontale (CAI n. 71) e seguirlo verso sinistra sino a ricongiungersi alla strada percorsa durante l'avvicinamento e che in breve riporta alla frazione di Tessari.

Note
Come tutte le altre vie della valle è consigliata la salita nelle mezze stagioni o nelle belle giornate invernali. Da evitare il periodo estivo.
   

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Enrico poco prima della S1

Quarto tiro
   

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Il bel diedro del quinto tiro

A pochi metri dalla S6
   

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L7

La variante "Stefani"
   

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Il nono tiro

Dettaglio della parete col tracciato della via Il leone di Nemea