Descrizione
Generale
Il Monte Brento precipita verso est con una parete alta quasi mille metri nella quale troviamo placconate inclinate, pilastri verticali e impressionanti strapiombi. E' una zona molto selvaggia solcata da alcuni itinerari di estrema difficoltà. La qualità della roccia è molto varia passando da zone incredibilmente friabili ad altre invece molto compatte.
Guardando il Monte Brento è impossibile non notare la zona centrale caratterizzata da enormi strapiombi teatro, nelle belle giornate, degli spettacolari salti da parte dei base jumper con le tute alari. Sul lato sinistro è presente un'ampia e lunghissima fascia di placche inclinate denominate appunto Grande Placconata. La via della Speranza è uno degli itinerari che sale in questo settore ed è stata aperta da Heinz Grill e Florian Klukner nel 2002 con l'utilizzo di soli 15 chiodi. L'itinerario attualmente seguito non ricalca completamente quello originale ma è opera di un grosso migioramento effettuato nel 2009 durante il quale è anche stata rivista la chiodatura della via.
Oggi in tutte le soste è presente almeno uno spit e se ne trova un discreto numero anche sui tiri più difficili.
L'arrampicata è per la maggiore di aderenza
anche se non mancano alcune lunghezze in fessura e diedro.
Attacco, Descrizione della via
Raggiungere la località di San Giovanni (alcuni chilometri oltre la parete di Padaro) e parcheggiare (buone possibilità vicino alla chiesetta). In corrispondenza del cartello con la scritta "San Giovanni" prendere la strada sterrata verso destra seguendo le indicazioni per Dro (sentiero n. 425). Si passa accanto ad alcune abitazioni e poi la strada diviene sentiero ed inizia a perdere quota. Dopo circa 10 minuti il sentiero piega decisamente a destra e dritto inizia una strada forestale. La si segue (bolli rossi) ignorando i primi bivi poco marcati fino a raggiungerne uno molto evidente al quale è necessario andare a sinistra. Seguire sempre la stada sino a giungere nei pressi del bordo dell'altopiano boscoso della Cima alle Coste. Qui la strada piega a destra. Abbandonarla e proseguire dritti individuando delle frecce rosse che conducono al ripido canale che permette di abbassarsi fino alla quota dell'attacco. Attenzione agli ultimi metri del canale con roccia abbastanza friabile. Al termine del canale portarsi, tramite sentiero abbastanza pianeggiante, fino alla base della grande placconata.
A pochi metri da terra è presente un'evidente strapiombo ad arco. Portarsi sotto la sua estremità destra dalla quale scende una fessura/diedro lungo la quale, a circa 6-7 Mt. da terra, una "S" scritta con vernice azzurra darà la certezza del giusto attacco.
1° tiro:
salire verso la "S". Non salire la fessura/diedro ma piegare a destra. Superare la placca tramite una piccola fessura ed al suo termine obliquare ancora leggermente a destra sino alla sosta (1 spit+clessidra+cordone). 55 Mt., IV, 2 chiodi, 1 spit.
2° tiro:
traversare brevemente a destra, superare lo strapiombino e poi salire la placca più o meno verticalmente sino un comodo terrazzino di sosta (2 spit). 55 Mt., V, IV, 3 chiodi, 2 spit.
3° tiro:
per rocce rotte verso sinistra sin sotto una breve placchetta. La si supera e ci si sposta verso sinistra su cengia sini alla sosta (2 spit).
30 Mt., IV, V, 2 chiodi, 1 spit.
4° tiro:
per rocce un po' delicate in obliquo verso sinistra sino uno stretto pulpito di sosta (1 spit). 30 Mt., IV, V, 2 chiodi, 1 spit.
5° tiro:
in verticale per circa 8-10 metri, poi si traversa a destra e si sale in leggero obliquo a sinistra sino an'ampia cengia dove si sosta (1 spit). In questo tiro, sulla placca più a destra, si vedono spit e chiodi della via Gandalf il Mago. 30 Mt., V, VI-, V, 1 chiodo, 3 spit.
6° tiro:
appena a destra della sosta, poi ci si alza per rocce rotte sino una breve placchetta, la si supera e si prosegue per rocce più semplici fino un difficile strapiombo. Dopo lo strapiombo si raggiunge la terrazza detritica e si obliqua a destra in direzione della sosta (2 spit+cordoni) alla base delle placconate successive che rappresentano i tiri più impegnativi e belli dell'itinerario. 60 Mt., V+, A0, IV-, 3 chiodi, 4/5 spit.
7° tiro:
obliquare a destra portandosi al centro della placca. Con difficile passo in aderenza si raggiunge la fessura che si segue sino una cengetta. Da qui in leggero obliquo verso sinistra su muro verticale sfruttando piccole fessurine e buchetti sino alla sosta (2 spit+cordoni) posta sulla verticale della precedente. 30 Mt., V+, A0, VI-, 4 chiodi, 2 spit, 2 clessidre con cordone.
8° tiro:
alzarsi appena sopra la sosta e traversare brevemente a destra. Poi ancora in verticale per circa 3 metri fino a prendere la fessura un poco più a destra che si segue sino al suo termine. Traversare a destra in leggera ascesa sino una rampa ove si trova la sosta (1 spit+1 chiodo). 40 Mt., VI-, A0, VI-, IV+, 4 chiodi, 3 spit.
9° tiro:
seguire la rampa verso destra e poi salire dritti alla sosta (2 spit). 30 Mt., IV, 2 chiodi.
10° tiro:
dritti sino a raggiungere la placca compatta incisa da una rigola sulla destra. Con l'aiuto della rigola ci si alza e poi si obliqua a sinistra sino alla sosta (1 spit) in mezzo alla placca. 35 Mt., V, VI-, 2 chiodi, 1 spit.
11° tiro:
in obliquo a sinistra e poi in verticale puntando alla base di una liscia fascia strapiombante dove si sosta (1 spit+1 chiodo+cordone).
30 Mt., V-, VI-,
3 chiodi, 3 spit.
12° tiro:
si supera il diedro che forma la liscia fascia strapiombante. Al suo termine non proseguire per le rocce più facili a sinistra ma superare la successiva fascia strapiombante con difficile passo verso destra. Ora in verticale per placche sin sotto un ulteriore strapiombo dove si sosta (1 spit+1 chiodo+cordone). 45 Mt., VI, V+, V, 3 chiodi, 4 spit, 1 clessidra con cordino.
13° tiro:
si aggira lo strapiombo più facilmente verso destra, poi dritti per placchetta alcuni metri indi obliquare a sinistra sino una comoda sosta
(2 spit). 50 Mt., V-, 2 chiodi, 2 spit.
14° tiro:
per rocce rotte in leggero obliquo a destra per poi obliquare verso sinistra in direzione di alcuni grossi blocchi. Un breve traverso verso destra permette di raggiungere la sosta (2 spit, di cui uno senza piastrina). 50 Mt., IV, 3 chiodi, 1 spit.
15° tiro:
alzarsi circa 3 metri a destra della sosta e poi traversare in leggera discesa verso destra. Salire ora per rocce marce sino un difficile muro strapiombante oltre il quale si traversa a destra sino un'ulteriore muro che conduce alla sosta (1 spit+1 chiodo+cordone).
40 Mt., IV+, VI, A0, 4 chiodi, 6 spit.
16° tiro:
si prende la bella lama orizzontale tramite la quale si traversa verso sinistra sino un diedro nascosto. Si risale completamente il diedro (roccia migliore man mano che si sale) ed al suo termine si traversa su larga cengia verso destra sino al punto si sosta (2 spit lontani).
25 Mt., V, V+, V, 2 clessidre con cordone.
17° tiro:
si traversa verso destra su larga cengia facile ma inizialmente molto friabile. Alla fine della cengia si risale brevemente la placchetta sino alla sosta (1 spit+1 chiodo). 40 Mt., II, IV-, 1 chiodo.
18° tiro:
traversino verso sinistra appena sopra la sosta, poi si segue la grossa lama gialla con roccia decisamente buona nonostante l'apparenza. Al termine della lama si procede ancora in obliquo verso sinistra su muretto strapiombante per circa 4 metri e poi si sale dritti puntando allo strapiombo che permette di guadagnare l'ultima sosta (pianta con cordone). 40 Mt., VI e A0, 3 chiodi, 3 spit, 1 clessidra con cordino.
Discesa
Salire per tracce verso sinistra seguendo i bolli rossi. Attenzione dopo pochi minuti a non abbassarsi ma andare ancora in alto (freccia rossa su masso tra i tronchi di un albero) sino a raggiungere un sentiero che si fa via via più netto. Seguirlo in piano e poi in discesa sino ad una strada forestale che in breve riporta alle abitazioni viste durante l'avvicinamento e poi al cartello "San Giovanni". |