Poca
neve nella parte bassa fino alla dorsale del Ghignol d'Aral. Da qui
neve in discreta quantità, ma con vari tratti puliti. Dalla cima del
Chignol d'Aral in poi, la neve è risultata abbondante e abbastanza
portante. Lungo la cresta della Cima Menna il manto nevoso era
consistente lungo la salita, ma cominciava ad ammorbidirsi lungo la
discesa dopo le ore 10:00. Cornici abbondanti nella parte finale. La
croce sulla cima è risultata sepolta dal metro e mezzo di neve presente
al suolo. Percorso ben segnalato fino a quando abbandoniamo il sentiero
n. 234 presso una catena di ferro che chiude l'accesso ai non
autorizzati. Poi comunque ben evidente fino alla base della dorsale per
il Passo dell'Orso e il Chignol d'Aral. Da qui in poi basta seguire
l'evidente dorsale che porta alla cima suddetta, da qui alla Croce di
Zorzone, scende al Bivacco MAGA e poi percorrere la bella cresta del
Menna senza possibilità d'errore. |
Descrizione generale La
Cima Menna è un'ampia montagna che sorge tra la Valle Brembana e la
Valle Seriana, caratterizzata da verticali pareti rocciose verso Nord e
ripidi pendii erboso-pietrosi verso Sud. Assieme alla Cima di Grem, al
Monte Alben e alla Arera, forma un affascinante gruppo montuoso di
natura calcarea. Se il classico percorso normale per la sua cima è
piuttosto semplice nella stagione estiva (lungo la Val Carnera), in
quella invernale, passando per il Passo dell'Orso, le poco note cime satelliti del Chignol
d'Aral, la Croce di Zorzone e la cresta Sud, non deve essere
sottovalutato, ma non presenta comunque difficoltà tecniche degne di
nota. Necessita solo di un minimo di dimestichezza con creste nevose e
ripidi pendii innevati.
Descrizione percorso
Saliamo
alla piccola frazione di Zorzone, presso il paese di Oltre il Colle,
tra la Val Brembana e la Val Seriana. Giunti a Oltre il Colle seguiamo
le indicazioni per Zorzone. Scendiamo verso il ponte che permette di
superare il torrente Parina e risaliamo con alcuni tornanti verso il
centro della frazione. Lasciamo l'auto in un ampio parcheggio presso
una fontanella ed alcuni evidenti carrelli delle miniere, posti a
monumento e che qui una volta davano lavoro alla gente. Camminiamo su
asfalto risalendo la strada. Il primo tornante porta verso destra. Poco
dopo il secondo tornante verso sinistra, abbandoniamo la strada per
salire a destra lungo un poco evidente sentierino. Subito questo
presenta un bivio, noi andiamo a sinistra e sbuchiamo in pochi minuti
sulla stessa strada abbandonata in precedenza. Davanti a noi vediamo un
cartello giallo che ci indica la Cima Menna. Lo seguiamo verso sinistra
e saliamo un tratturo tra baite. Seguiamo un muretto a secco. Al primo
bivio andiamo a destra. Superiamo un meleto protetto da reti
antigrandine e sbuchiamo poco sopra su una ampia strada sterrata che
seguiamo verso sinistra. La strada è comoda ed ampia. Giunti ad una
catena di ferro, la strada andrebbe verso destra (indicazioni per
sentiero panoramico e Cascina Mattuida). Noi abbandoniamo la strada,
attraversiamo la catena e seguiamo una altra sterrata che attraversa
quello che sembra il greto di un fiume in secca. Saliamo regolarmente
su fondo sassoso. Più in alto la strada inizia a compiere alcuni
tornanti ampi. In alcuni casi, questi sono sorretti da muri a secco.
Proseguiamo senza opzioni tra cespugli ed alberi, guadagnando
costantemente quota. Arrivati ad alcuni grossi faggi, verso destra si
innalza un poco evidente sentierino non segnalato che prendiamo,
abbandonando così la strada sterrata che porterebbe ad una vicina e ben
visibile cascina. Saliamo ripidamente tra faggi, betulle e cespugli,
lungo una evidente costa che alla nostra destra precipita quasi
verticale, mentre alla nostra sinistra si abbassa in un valloncello.
Salendo, la vegetazione tende a diminuire. Ora siamo sul margine della
costa, facendo attenzione al precipizio alla nostra destra. Giunti in
vista di un ripetitore, proseguiamo la salita su terreno più aperto. Ci
troviamo tra prati e pascoli, sempre lungo la comoda ma ripida costa
che in breve ci conduce al Passo dell'Orso (1 ora e mezza dalla
partenza), dove un palo di metallo è infisso nel terreno. Proseguiamo
sempre su medesimo terreno verso il Chignol d'Aral al quale arriviamo
dopo una mezzora dal Passo dell'Orso. Bella la vista sull'Arera alla
nostra destra e sulla zona della Val Parina e il Monte Ortighera alla
nostra sinistra. Da qui iniziamo una leggera discesa, sempre lungo
l'ampia e facile cresta erbosa, facendo attenzione a qualche sasso che
se celato dal manto nevoso potrebbe creare pericolosi buchi. Arriviamo
senza problemi alla croce metallica della Croce di Zorzone (2050 Mt., 10 minuti dal Chignol d'Aral). Firmato il libro di vetta
contenuto in un cilindro di metallo, proseguiamo la nostra discesa
verso il vicino bivacco Palazzi MAGA (2013 Mt., 2 ore e
mezza da Zorzone) al quale arriviamo per ripido pendio erboso. Dopo una
meritata sosta attacchiamo l'evidente e logico percorso per la Cima
Menna, proprio davanti a noi. Saliamo inizialmente un ripido pendio
erboso sulla sinistra della costa che scende dal Menna. Spostandoci
piano piano verso destra, ecco che ne raggiungiamo il filo di cresta
dopo circa 15 minuti d salita a zig-zag. Da qui ci manteniamo
fedelmente sul filo di cresta, mai sottile e mai difficile. Giunti
sotto ad una zona rocciosa, la risaliamo sempre su comoda costa nevosa,
anche se ora la pendenza si fà più marcata e la fatica più decisa. Alla
nostra destra, sulle rocce calcaree si nota una targa. Dopo questa
rampa più ripida, segue un tratto semi pianeggiante ma più sottile, al
quale segue un aumento di pendenza e poi secondo tratto ripido di una
cinquantina di metri. Ora affrontiamo un bel falsopiano che però non
deve farci rilassare, poiché qui si trovano grandi cornici aggettanti
verso sinistra sulle quali dobbiamo camminare, mentre verso destra il
pendio cade ripidissimo. Superati questi 20-30 metri da fare in
velocità e ben distanziati da chi ci precede, eccoci all'ultimo
strappetto che precede la vetta. Panorama ampissimo.
Discesa Ripercorriamo a ritroso i nostri passi fatti in salita. |