Cima Mengol e Cima delle Casse Larghe

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Rifugio Cimon della Bagozza - Schilpario (BG)
Quota partenza 1580 Mt. Quota di arrivo 2421 Mt. la Cima Mengol
2388 Mt. la Cima delle Casse Larghe
Dislivello totale 800 Mt. con i saliscendi
Sentieri utilizzati n. 417, 428, 6 (Alta Via Camuna)
Ore di salita 4 h. 20' (fino a Cima Mengol) Ore di discesa 2 h. 20' (dal Passo delle Ortiche)
Data di uscita 10/09/2022 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Gölem e Omar Difficoltà EE, passaggi di I
Condizioni climatiche e dei sentieri

Giornata discreta, rovinata al pomeriggio da un temporale che ci ha raggiunto durante la discesa del canalone sotto il Cimone della Bagozza. Sentieri ben segnalati fino al Passo dei Campelli. Qualche incertezza di itinerario lungo la salita al successivo Passo di Baione. Sentiero segnalato verso la sella tra Cima Mengol e Cima delle Casse Larghe. La salita alla Cima Mengol si svolge su traccia esigua, spesso da ricercare, con qualche raro e poco visibile ometto. Saliata alla Cima delle Casse Larghe su crestina logica ed evidente (il sentiero vero, segnalato, corre poco a sinistra della cresta). Discesa alla sella tra la Cima delle Casse Large ed il Cimon della Bagozza, piuttosto avventurosa e scivolosa. Da qui ci si inoltra nel ripido canalone Bagozza che poi diviene ampio vallone su ghiaione fino al laghetto dei Campelli, dal quale si riprende il sentiero ben segnalato.

Eventuali pericoli
Un minimo di attenzione in alcuni tratti della salita al Passo di Baione, per via di una possibile caduta di sassi su chi vi segue. Attenzione anche nel percorrere l'insidioso sentiero n. 6 che collega il Passo Baione al Passo delle Ortiche: a tratti sarebeb definibile come potenzialmente pericoloso a causa dei passaggi leggermente esposti su pendii ripidissimi coperti di erba e rocce affioranti. Durante l'ascesa della Cima Mengol (e a maggior ragione in discesa), la pendenza su balze erbose e roccette, richiede una certa cura. Molta attenzione anche nel tratto in discesa dalla Cima delle Casse Larghe fino alla sella con il Cimon della Bagozza (Passo delle Ortiche): qui siamo infatti su terreno molto ripido e scivoloso.
Presenza di acqua
Presso il rifugio Cimon della Bagozza.
Punti di appoggio
Il suddetto rifugio, posto a pochi minuti dalla partenza. Verso il Passo dei Campelli, supereremo Malga Campelli (1815 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Caschetto.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Camminando nella bellissima Conca dei Campelli, vi trovate circondati, almeno verso Sud, dalle dolomitiche ed affascinanti cime di questo isolato gruppo montuoso – dalle caratteristiche assolutamente dolomitiche – che pochissimo o nulla ha a che fare con il resto delle Orobie. Partendo dal Passo di Baione, procedendo verso ovest, possiamo osservare una lunga serie di cime più o meno aguzze, torrioni, guglie, forcelle e sellette. In questa bella escursione andiamo a salire due (ma potrebbero facilmente diventare tre, aggiungendo il Cimon della Bagozza) di queste vette, con salita dal Passo di Baione e discesa dal Passo delle Ortiche. Sebbene priva di vere difficoltà tecniche, la camminata non è da sottovalutare ed è adatta a escursionisti esperti, svolgendosi su terreni esposti, ripide balze erbose e tratti rocciosi. Panorami molto belli.
Descrizione percorso
Da Schilpario, in Valle di Scalve, la più orientale ed isolata delle valli bergamasche, si prende la bella strada che conduce al Passo del Vivione. La seguiamo in auto fino ad un piccolo spiazzo sulla destra, pochi metri sotto il rifugio Cimon della Bagozza. Qui parcheggiamo ed imbocchiamo il vicino sentiero n. 428 per il Passo dei Campelli. In breve lasciamo alla nostra sinistra la deviazione che porterebbe al vicino rifugio (meno di 200 Mt. di distanza su sentiero pianeggiante). Altri cinque minuti di cammino ed usciamo anche dal bosco di abeti per trovarci finalmente nella splendida conca dei Campelli. Ci guardiamo attorno e vediamo alla nostra destra le dolomitiche cime del Cimon della Bagozza, del Pizzo Camino, della Cima Mengol, del Corno Baione, ecc. Dritti davanti a noi sono invece riconoscibili il Monte Campione ed il Campioncino, separati da una profonda sella non praticabile. A sinistra, si eleva benevolo il Monte Gardena e più ad ovest il Monte Colli. Poche decine di metri ed incontriamo la deviazione per il Gardena a sinistra. La oltrepassiamo e attraversiamo un piccolo ponticello. Subito dopo ecco la deviazione a destra per il Passo di Valzellazzo; ignoriamo anche questa per procedere dritti e tranquilli sull'ampia traccia davanti a noi verso il Passo Campelli ed il rifugio Campione, dati entrambi ad un'ora di cammino (cosa non possibile, visto che il rifugio si trova oltre il passo...). Man mano che ci inoltriamo nella conca, l'ambiente diviene sempre più piacevole ed affascinante: le alte pareti rocciose che osserviamo ci sembrano sempre più vicine. Un quarto d'ora dopo l'ultima palina, eccoci nei pressi della Madonnina dei Campelli e ad una piccola croce in ferro sul bordo del sentiero. Qui si trova anche una palina che segnala la deviazione per la Cima della Bacchetta, a ben 5 ore di cammino. Davanti a noi ora si staglia il Cimone della Bagozza con il suo imponente spigolo e il ripido vallone che quando è innevato viene percorso da molti sci alpinisti. In meno di venti minuti, il percorso ci conduce, senza sforzo, alla Baita Campelli. Da qui, possiamo proseguire dritti con alcuni saliscendi, oppure deviare a sinistra e con un giro in senso orario, salire direttamente al Passo dei Campelli, ben visibile poco lontano. La pendenza come sempre è modesta, ed in 15-20 minuti arriviamo al passo (1892 Mt.). Da qui, dopo aver ammirato il panorama, scendiamo in territorio bresciano lungo l'ampia sterrata. Dopo un paio di tornanti, eccoci ad una bacheca di legno, qui abbandoniamo la sterrata per deviare verso destra e seguire un sentierino (n. 81, direzione Bivacco Valbaione) che perde ulteriore quota, passando sotto pendii rocciosi e pietrosi. Dopo pochi minuti di discesa, riprendiamo a salire a mezza costa lungo un piccolo ghiaione, a cui seguono alcuni saliscendi, fino ad arrivare all'imbocco di un ampio vallone detritico che dobbiamo faticosamente risalire seguendo i rari e spesso poco evidenti bolli bianco-rossi. Facciamo attenzione all'instabilità del fondo. Il percoso alterna tratti molto ripidi ad altri meno faticosi, ma comunque non riposanti. La salita ci regala anche qualche tratto su elementari roccette piuttosto friabili. Giunti in prossimità del Passo di Baione, compiamo un breve traverso verso sinistra su esigua cengia. Giunti al passo, l'ambiente cambia completamente: ci troviamo ora su ampi prati con la presenza di doline e rocce affioranti. Bella vista sulla Cima della Bacchetta e sulla Cima dei Landrinai. Alla nostra destra possiamo vedere i contrafforti della Cima di Baione, alla quale abbiamo fatto un (fallito) tentativo di salita. Dal passo seguiamo i bolli del sentiero n. 6 verso destra che con andamento in saliscendi su terreno prevalentemente erboso ci permette di riprendere fiato. Attraversiamo poi una pietria. Superiamo un costone roccioso. Ci troviamo ora ai piedi di un ampio vallone erboso che dobbiamo risalire tendendo verso sinistra nella parte mediana di questo. Arriviamo ad una selletta con bollo n. 6 e bella vista sulla zona di Lozio ed il fondovalle camuno. Segue un tratto pianeggiante. In lontananza davanti a noi si vede la triangolare Cima delle Casse Larghe con la crestina che andremo a salire più tardi. Noi dobbiamo arrivare alla evidente sella alla base della cresta e che divide la suddetta cima con la Cima Mengol. Poco dopo ci troviamo davanti ad un ripido canalino da discendere con una certa attenzione, questo tratto è sconsigliabile ad escursionisti poco esperti. Qualche bel passo di facile arrampicata in discesa ed eccoci alla base del canalino. Poco più avanti la traccia discende da balze erbose e rocce affioranti molto ripide, ed occorre prestare la dovuta attenzione a non scivolare. Procediamo ora su traccia erbosa che taglia un ripido valloncello erboso a cui segue una rampa pietrosa. Eccoci alla sella tra la Cima Mengol e quella delle Casse Larghe. Andiamo decisamente a destra per salire la Cima Mengol. Dinanzi a noi abbiamo la bella piramide rocciosa che attraversiamo alla sua base su traccetta appena visibile. Poi deviamo verso l'alto muovendoci su ripide balze erbose, alternate a qualche elementare roccetta un poco esposta sul ripido pendio sotto di noi. Aguzziamo la vista per individuare qualche raro e ben mimentizzato ometto, oppure cercando di trovare le labili tracce dei passaggi precedenti. Più in alto, omai in vista della croce, il terreno diviene più roccioso. Ormai in cresta, tra blocchi e balze rocciose, la seguiamo verso sinistra ed in breve ci troviamo davanti alla piccola croce in ferro della vetta. Panorama mozzafiato. Ripercorriamo i passi della salita fino alla sella con le Casse Larghe. Qui arrivati ci troviamo davanti l'invitante crestina rocciosa che, più suggetiva che difficile, possiamo risalire stando sul filo di essa. Per chi non se la sentisse (max I grado), alla sinistra della cresta rocciosa, sale il ripido sentiero erboso che porta facilmente in vetta. Noi abbiamo seguito la cresta e non ce ne siamo pentiti, anzi, la salita è breve e divertente, su placchette e gradoni rocciosi. Ultimi metri su erba ed eccoci al piccolo ometto di vetta. Bellissima vista sul Cimon della Bagozza e sulla Mengol appena salita.
Discesa
Dall'omino di vetta proseguiamo brevemente in cresta, fino a prendere la traccia (segnata) che scende verso sinistra. Dopo una breve e facile discesa, segue un mezzacosta, per poi riprendere la discesa. La pendenza diviene in breve piuttosto notevole e così l'esposizione. Una caduta qui sarebbe difficile da arrestare. Ai tratti di ripide e scivolose balze erbose si alternano tratti su roccette affioranti, altrettanto ripide e unte, spesso sporche di terriccio. Con una certa apprensione arriviamo alla bocchetta (Passo delle Ortiche, 2292 Mt.) che divide la Cima di Casse Larghe dal Cimon della Bagozza (salibile da qui in meno di mezz'ora). Dalla bocchetta scendiamo verso destra nel ripido e tetro canalone (Canalone Bagozza) dominato dalla slanciatissima Torre Nino, ben visibile davanti a noi. Dopo un centinaio di metri percorsi su sfasciumi instabili, il canale si allarga e il terreno diviene più agevole. Passiamo ora su ghiaia insidiosa e terreno sdrucciolevole. Più in basso le pendenze si riducono ed il fondo diviene più agevole. Scandiamo ora su pietraia mobile fatta da sassi piccoli che ammorbidiscono i passi, fino a trasformare la camminata in una specia di sciata. Giunti sul fondo del ghiaione segue una breve risalita su sentiero pietroso e poi una comoda discesa tra arbusti fino al pittoresco Laghetto dei Campelli (più una pozza che un vero laghetto..., 1680 metri di altezza). Da qui, dopo aver ammirato il Cimon della Bagozza dal basso, risaliamo lungo un breve boschetto fino ad arrivare al sentiero che percorre la Conca dei Campelli (n. 417). Lo seguiamo verso sinistra, ripercorrendo i passi fatti all'andata fino al rifugio Cimon della Bagozza e da qui all'auto.

Note
È possibile, anzi consigliato, proseguire verso il Cimon della Bagozza, una volta scesi dalla Cima delle Casse Larghe; qui giunti, in meno di mezz'ora di facile ma ripida salita, si sale alla grande croce; si può poi scendere al Passo della Bagozza e poi dal canalone alla nostra destra (Canale del Lupo) ed arrivare comunque al Laghetto dei Campelli.
Commenti vari
Era nostra intenzione salire l'impegnativa Cima di Baione, per poi discendere nuovamente al sentiero n. 6 e proseguire con l'escursione come da relazione, ma abbiamo avuto notevoli difficoltà ad individuare il canalino di salita che ci avrebbe portato alla cresta da percorrere per giungere in vetta: dopo tre tentativi falliti per altrettanti canalini, abbiamo optato per una mesta rinuncia, perdendo non meno di un'ora e mezza di tempo. A seguito di questo tempo perso, abbiamo dovuto rinunciare anche alla salita del Cimon della Bagozza. L'appuntamento con la Cima di Baione è solo rimadato... pare infatti che alla fine il canale lo avessimo azzeccato (d'altronde ne mancava solo uno!) ma vista l'ora, abbiamo preferito proseguire oltre.

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Parte della lunga sequenza di cime e passi
del gruppo dei Campelli

Il traverso da seguire per arrivare al vallone
che porta al Passo di Baione

   

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Lungo il sentiero n. 6 dopo il Passo di Baione

In salita verso la Cima Mengol

   

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Ultime facili roccette in cresta

Accanto alla croce di vetta della Cima Mengol

   

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L'estetica crestina della Cima delle Casse Larghe

Guly impegnato nella facile cresta

   

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Percorso per la Cima Mengol dalla Cima delle Casse Larghe In discesa dal vallone ai piedi del Canalone Bagozza
   
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