Val di Mello/Placche dell'Oasi - Via Uomini e Topi

 
Zona montuosa Masino/Bregaglia/Disgrazia Località di partenza Fraz. San Martino - Val Masino (SO)
Quota partenza 1075 Mt. Quota di arrivo 1400 Mt. circa
Dislivello totale +125 Mt. circa per l'attacco
+200 Mt. la via (420 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati

n. 20

Ore di salita

1 h. 10' per l'attacco
2 h. la via

Ore di discesa 1 h.
Esposizione Sud Giudizio sull'ascensione Scarsa
Data di uscita 03/10/2004 Difficoltà III, IV+
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia
Il tempo durante la mattinata è stato incerto. Solo nel pomeriggio sono spariti i nuvoloni lasciando posto al sole. Il Sentiero è ben segnalato ed è impossibile perderlo. Si arrampica su delle stupende placche di granito. In alcuni punti la roccia è sporca e coperta da muschi. Il sentiero di discesa non è numerato e non sempre è intuibile.
Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata. La via è poco proteggibile. Valutate bene le vostre capacità perché qualora dovreste affrontare una ritirata le possibilità di attrezzare una sosta e calarsi sono poche.
Presenza di acqua
Lungo il sentiero n. 20 che risale la valle si trovano dei piccoli borghi con delle abitazioni e qualche fontana.
Punti di appoggio
Rifugio Luna Nascente (anche stazione di Soccorso Alpino) ed altri rifugi/agriturismi della valle.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito da arrampicata. Un paio di cordini necessari per attrezzare alcune soste. Portare eventualmente dadi e friend medio-piccoli ma la via non necessita ulteriori protezioni. Sufficiente una corda da 60 Mt. e 5 coppie.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
La Val di Mello è nota a moltissimi alpinisti per le spettacolari vie che sono state aperte su placche apparentemente impossibili da salire. La maggior parte degli itinerari presenti vanta un grado piuttosto alto; tuttavia esistono anche delle vie un po' più semplici. Una di queste è la via Uomini e topi, situata nella parte terminale della valle, aperta in solitaria da Giuseppe 'Popi' Miotti nell'ottobre 1977. Arrampicata prevalentemente di aderenza su placche appoggiate non difficili ma con lunghi tratti sprotetti e difficili, o addirittura impossibili, da proteggere. Noi, dopo la S1, abbiamo seguito una variante mentre l'originale obliqua subito a destra. La nostra relazione, che segue un percorso più lungo,  riprende l'originale dalla S6.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere la frazione San Martino nel comune di Val Masino (SO). Superato il parcheggio all'inizio del paese (presente parchimetro per il ticket obbligatorio per posteggiare in Val di Mello) svoltare a sinistra in direzione dei bagni di Masino. Al secondo tornante proseguire verso destra (indicazioni per la Val di Mello) e percorre la stretta strada per circa 2 km sino ad un piazzale sterrato oltre il quale è impossibile proseguire in macchina (attenzione, da quando la valle è stata dichiarata riserva naturale è necessario munirsi del ticket per il posteggio € 5,00 - 80 posti auto al giorno. Dal 2014 divieto assoluto nei fine settimana, informarsi poiché queste norme sono soggette a variazioni).
Imboccare il sentiero che attraversa tutta la Val di Mello oltrepassando il rifugio Luna Nascente e la contrada Rasica dove è posto l'omonimo rifugio. Poco oltre il sentiero si addentra nel bosco ed inizia a guadagnare quota. Giunti ad un bivio (scritte rosse su massi) si prosegue dritti per la Val Cameraccio (a sinistra indicazioni per la Val Torrone). Superare il torrente sfruttando un ponte costruito con tronchi d'albero e continuare fino alle prime placche che si intravedono tra le piante. Abbandonare il sentiero e raggiungere il punto più basso della placconata dove attacca la via (in comune con la via Il gioco dello scivolo).


1° tiro:
salire la placca che via via diviene meno verticale fino a raggiungere la sosta (1 anello cementato). Nel tiro non è possibile aggiungere nessun tipo di protezione. 60 Mt., III, 1 fix con anello.

2° tiro:
da qui la via originale obliqua a destra. Noi abbiamo seguito una variante.
Proseguire ancora dritti in direzione di alcune lame (1 chiodo). Oltrepassare un piccolo avvallamento e prendere un diedro abbattuto che sale verso destra in direzione di un evidente albero secco (possibile sosta 50 Mt. circa). Sfruttando una fessura si traversa verso destra raggiungendo un boschetto dove si sosta (pianta con cordini). 60 Mt., IV, III, 1 chiodo.

3° tiro:
risalire il tratto erboso, obliquando a sinistra dopo i primi metri, fino a raggiungere la placca soprastante e un terrazzino sul quale si attrezza la sosta (alberelli).

4° tiro:
proseguire verso destra su placca mirando a dei grossi alberi cresciuti alla base della parete che si stà attraversando. 50 Mt., III.

5° tiro:
continuare la traversata verso destra per placche un po' più sporche (chiodo) fino a giungere al termine della placca. Addentrarsi nel bosco e attrezzare una sosta (grossi arbusti). 40 Mt., IV, III, 1 chiodo.

6° tiro:
prendere come punto di riferimento la pianta al centro della placca e sopra un grosso lamone: scendere quindi per sentierino nel bosco e traversare giungendo così alla grossa placconata successiva. Attrezzare una sosta. 60 Mt, I, II.

7° tiro:
da qui si ritorna sull'itinerario originale. Salire direttamente la placca (III) fino a giungere a delle fessure e spaccature (IV+). Poi piegare leggermente a destra fino a raggiungere la pianta sulla quale si sosta (cordone+anello). 50 Mt., III, IV+, 1 dado incastrato.
Possibilità di aggirare la placca a sinistra.

8° tiro:
proseguire in placca puntando alla cima dello spigolo destro dove si sosta (1 chiodo con cordino). 45 Mt., II, III.

9° tiro:
sempre su placca semplice fino a giungere ad un salto della parete. Qui è possibile recuperare il socio sfruttando un piccolo arbusto o affrontare il salto utilizzando la fessura centrale ben ammanigliata (IV+). Sostare appena oltre (da attrezzare su pianta). 45 Mt, II, IV+.
Possibilità di aggirare l'ostacolo uscendo a sinistra ove possibile e risalire nel bosco.
Discesa:
Per certi versi la discesa è più impegnativa della via di salita. Una volta terminata l'ascensione seguire la traccia verso destra che attraversa una cengia. Il percorso di discesa non è molto chiaro... dovrete inizialmente attraversare una placca per poi riprendere delle tracce di sentiero. Ad un certo punto avrete l'impressione che il sentiero scenda nettamente ma non è così. Le tracce che scendono si fermano poco dopo quando siete in prossimità di un salto. Dovrete dunque risalire e proseguire per piccole tracce a destra. Vi troverete nuovamente in prossimità di un salto ma una grossa spaccatura vi permetterà di arrampicare in discesa. Proseguire poi per tracce fino a giungere ad una placca. Scendere arrampicando (apparentemente difficile) oppure sfruttare le radici di un piccolo pinetto per attrezzare una calata. Il sentierino si addentra nel bosco fino a riprendere il sentiero n. 20 abbandonato in prossimità dell'attacco.

Note
I tratti con difficoltà di IV+ sono aggirabili.
Commenti vari
Itinerario semplice adatto per "l'iniziazione" all'arrampicata in aderenza tipica della Valle. Attenzione però poiché le pacche, seppur semplici, non sono per niente proteggibili!
   

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Bertoldo sul primo tiro

Luca nel passaggio di IV+ del settimo tiro