Pala delle Masenade - Via Soldà

 
Zona montuosa Dolomiti - Gruppo del Moiazza Località di partenza Passo Duran (BL)
Quota partenza 1605 Mt. Quota di arrivo 2413 Mt. circa
Dislivello totale

+229 Mt. circa dal parcheggio al rif. Carestiato
+319 -70 Mt. circa dal rifugio all'attacco
+260 Mt. circa la via (355 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. 549, Alta Via n. 1
Ore di salita 40' fino al rif. Carestiato
30' dal rifugio all'attacco
5 h. 30' la via
Ore di discesa 1 h. 15' fino al rifugio
30' dal rifugio alla macchina
Esposizione Sud Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 03/07/2010 Difficoltà V+, VI
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Alessandro, Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata inizialmente stupenda... poi un temporale ha deciso di passare sopra di noi prima di lasciare posto nuovamente al bel tempo.
Il sentiero che conduce all'attacco è evidente; la roccia in via, dopo le prime due lunghezze va da buona ad ottima.

Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio

Rifugio Carestiato (1834 Mt.), rifugio Passo Duran (1605 Mt).

Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito da arrampicata in ambiente. Inutili i chiodi. Portare cordini per le clessidre e dei friend perché in via sono presenti pochi chiodi.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Via aperta da Gino Soldà e Hans Kraus il 20 agosto del 1959 che si snoda in piena parete fra le due grandi strisce nere che caratterizzano la Pala delle Masenade. L'itinerario oggi è a tutti gli effetti divenuto una delle classiche della zona ed è molto ripetuto; l'arrampicata regala parecchie soddisfazioni. La roccia nella prima parte della via non è delle migliori ma poi diviene spettacolare.

Attacco, descrizione della via
Dal Passo Duran (raggiungibile sia da Agordo che da Longarone) imboccare il sentiero n. 549 che sale inizialmente lungo dei prati sino a raccordarsi con una strada sterrata che si segue fino al rifugio Carestiato.
Da qui imboccare il sentiero dell'Alta Via n. 1 in direzione del gruppo del Civetta e del rifugio Vazzoler. Superare il bivio per la ferrata Costantini e poco dopo salire per il canalone sulla destra in direzione della parete. L'attacco è posto in corrispondenza della sommità destra del canale, alla base di grosse placconate appoggiate.

1° tiro:
seguire la fessura obliqua verso destra sfruttando anche le placche. Sosta da attrezzare. 45 Mt., III.

2° tiro:
salire lungo risalti rocciosi sino alla colata nera incisa da una fessura. Al suo termine spostarsi a sinistra su cengia sino alla sosta (2 chiodi). 45 Mt., V, 1 chiodo, 1 clessidra con cordone.

3° tiro:
traversare a sinistra in leggera ascesa sino alla sosta (2 chiodi). 25 Mt., III, 1 sosta intermedia a spit.

4° tiro:
spostarsi a destra in direzione di un evidente diedro. Non salirlo direttamente ma sfruttare le rocce più semplici sulla destra. Rientrare nel diedro e salirlo sino alla sosta che si trova in corrispondenza di un pulpitino (2 chiodi + cordone su masso incastrato). 25 Mt., V, 2 chiodi.

5° tiro:
salire sopra la sosta seguendo l'arco verso destra e ritornare a sinistra fino a raggiungere il pulpito di sosta (2 chiodi).
20 Mt., VI- oppure A0, V+, 4 chiodi.

6° tiro:
salire il diedro sino alla parete gialla. Qui traversare a sinistra (attenzione a non proseguire dritti lungo la parete gialla - visibili dei cordini) sino alla sosta (3 chiodi). Volendo è possibile dividere in tiro sostando su di una clessidra in corrispondenza della parete gialla. Attenzione, lungo il tiro, sulla sinistra, sono presenti chiodi e cordini fuori via. 40 Mt., IV+, V, II, 4 chiodi, 2 clessidre con cordone.

7° tiro:
superare lo strapiombo sopra la sosta e poi obliquare a destra lungo una bellissima placca in piena parete. Alzarsi per 2/3 Mt. e spostarsi 1 Mt. a sinistra. Continuare poi dritti per circa 3 Mt. e obliquare a sinistra per rocce più semplici sino alla sosta (2 chiodi + 1 clessidra).
45 Mt., VI- oppure A0, V+, V, 6/7 chiodi.

8° tiro:
traversare a sinistra per facili rocce sino alla sosta (3 chiodi). Attenzione: dopo una clessidra con cordone è necessario abbassarsi qualche metro. 30 Mt., II°, 1 clessidra con cordone.

9° tiro:
alzarsi verticalmente sopra la sosta e obliquare leggermente a sinistra su roccia gialla. Traversare 3 Mt. a destra ed alzarsi; superare direttamente uno strapiombo e poi obliquare a sinistra sino a prendere una fessura ad arco. Superare lo strapiombo che la chiude e proseguire per rocce più semplici sino ad una cengia nel canale. Sosta su clessidra. 50 Mt., VI sostenuto, IV, 6 chiodi.

10° tiro:
inizialmente per facili rocce, poi continuare per risalti erbosi sino alla base della parete successiva dove termina la via. Sosta su di un chiodo tra due bolli rossi. 30 Mt., III, I.
Discesa
1- La discesa avviene lungo un comodo sentiero. Seguire la traccia verso sinistra (viso a monte - direzione dello Scalet delle Masenade) che pian piano si abbassa sino a raggiungere una parete giallastra. Qui abbassarsi lungo un pendio (qualche passo di I e II) sino a raccordarsi al sentiero dell'Alta Via n. 1 che conduce al rifugio Carestiato. Dopo un primo tratto la discesa è segnalata con dei bolli rossi.
2- In alternativa si può scendere sfruttando la ferrata Costantini. In questo caso, dal termine della via, traversare verso destra per tracce ed ometti fino a raccordarsi con le ferrata che si segue in discesa fino al suo termine, a pochi minuti dal rifugio Carestiato.

Note
La colata nera della seconda lunghezza può essere evitata con un giro verso destra su difficoltà inferiori III, IV.
   
Ale alla seconda sosta
Luca sul diedro della quarta lunghezza
   
Bertoldo a pochi metri dalla quarta sosta

Il quinto tiro

   
Claudia sulla sesta lunghezza
Claudia sulla traverso del sesto tiro (fatta sosta intermedia)
   

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Luca sulla verticalissima placca del settimo tiro

Da sinistra Luca, Claudia, Ale e Matteo a fine via

   
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Cielo dopo il temporale
La Pala delle Masenade con il tracciato della via
   
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