Rifugio Croce di Marone |
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Zona montuosa |
Prealpi Bresciane |
Località di partenza |
Fraz. Inzino -Gardone Val Trompia
(BS) |
Quota partenza |
400 Mt. |
Quota di arrivo |
1166 Mt. |
Dislivello totale |
+766 Mt. |
Data di uscita |
03/03/2002 |
Ore di salita |
3 h. 30' |
Ore di discesa |
2 h. |
Sentieri utilizzati |
3V per un tratto |
Giudizio sull'escursione |
Sufficiente |
Sass Balòss
presenti |
Omar, Gölem, Luca,
Bertoldo |
Difficoltà |
E |
Condizioni climatiche
e dei sentieri |
La giornata era molto fredda. I
giorni precedenti aveva piovuto molto ma quella mattina il tempo
era ancora incerto, e ci ha risparmiati dalla pioggia per tutta
la giornata. Sentiero in buono stato a volte però nascosto e cancellato
dal torrente ingrossato.
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Eventuali
pericoli |
No, solo
un breve tratto su roccette attrezzato con fune metallica. |
Presenza
di acqua |
In abbondanza,
soprattutto quando ha piovuto esce da tutte le parti. |
Punti
di appoggio |
Rifugio
Croce di Marone, al passo omonimo. |
Materiale
necessario oltre al tradizionale |
Noi abbiamo
trovato molto utili le ghette ed i pantaloni invernali per attraversare
svariate volte il torrente senza bagnarci i piedi! |
Caratteristiche
dell'escursione |
Descrizione percorso
Al termine
della strada asfaltata che da Inzino si infila nella valle, in prossimità
di un piccolo bar-osteria (400 Mt. circa), si lascia l'auto e si
cammina lungo un largo sterrato pianeggiante fino a trovare un torrente
normalmente facile da attraversare ma piuttosto tumultuoso e profondo
(circa 40 cm) dopo le piogge. Si entra così nella bella valle di
Inzino, camminando su un sentiero quasi pianeggiante, con rari tratti
in salita, su un terreno vario ma prevalentemente sassoso e scivoloso.
Si continua così attraversando una decina di volte il torrente.
Il terreno cambia quando si entra in una buia e profonda gola tipo
canyon, qui si cammina su un sentiero a strapiombo sul letto del
torrente che scorre vari metri più in basso. Si torna poi a livello
del torrente per attraversalo nuovamente e a qui il sentito diviene
più brutto, spesso una traccia in un bosco fitto e sporco; si supera
un facile tratto con delle funi d'acciaio e si torna nel bosco,
il torrente, qui appena accennato, appare e scompare dal sottosuolo.
Si esce infine nei pressi di una bella conca prativa circondata
da monti. Da qui si sale in un prato verso sinistra e in pochi minuti
si arriva al rifugio, proprio al passo (1166 Mt.), dove ci si affaccia
ad Ovest sul Lago d’Iseo.
Discesa
Dal rifugio si torna leggermente indietro e si sale lungo
il sentiero a sinistra fino ad imboccare un comodo e largo sterrato.
Lo si segue fino in prossimità di una casa con un dipinto delle
3 cime di Lavaredo sulle pareti! Da qui si continua per un sentierino
che si stacca sulla destra entrando in un bel bosco e uscendone
dopo pochi minuti. Riprendere lo sterrato in discesa.
Si arriva in Località Spino (1077 Mt., poco prima della forcella
di Sale, altro valico tra Valtrompia e Sebino), in vista del versante
Nord della Punta Almana, e si abbandona il sentiero 3V per prendere
quello che va in discesa a sinistra seguendo le indicazioni per
Inzino. Arrivati alle Casere (933 Mt.), dove c’è una caratteristica
stalla, si devia nel prato che costeggia la stalla e si scende per
lieve traccia fino rientrare nel bosco seguendo un sentiero
a tratti in ripida discesa, con salitelle, si transita da alcune
vecchie case ormai divorate dal bosco, fino a arrivare nei pressi
di Inzino, poco sotto a dove si era parcheggiato, e da qui si torna
alla macchina. |
Note |
La Valle di Inzino,
storica via di passaggio tra Valtrompia e Lago d’Iseo, è un lungo
e suggestivo canyon, dove il torrente si snoda tra i numerosi
salti di roccia, formando rapide e numerose cascate. In caso di
piogge recenti il torrente si ingrossa e superarlo diventa un
divertente ma “rischioso” lavoro. In più si rallenta
notevolmente la salita. |
Commenti
vari |
C'è chi
all'inizio (Luca e Bertoldo), pensando di dover attraversare una
sola volta il torrente, ha tolto gli scarponi e l'ha attraversato
a piedi nudi! I 2, non contenti, al secondo guado hanno ritolto
gli scarponi. Alla terza volta, stanchi di rischiare il congelamento
delle dita (era marzo) e di sentire i porconi da parte degli altri
due per l'enorme perdita di tempo, si sono conformati a ghette e
pantaloni invernali! |
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Omar alle prese con
un guado |
Bertoldo cerca di imitare il "Maestro" |
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Luca guarda attento i
passi di Bertoldo |
Questa volta si fa aiutare |
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Salamandra |
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