Monte Magnodeno - Cresta della Giumenta

 
Zona montuosa Alpi Orobie - Sottogruppo del Resegone Località di partenza Erve (LC)
Quota partenza 600 Mt. Quota di arrivo 1241 Mt.
Dislivello totale +900 Mt. compresi i saliscendi Data di uscita 01/05/2014
Ore di salita 2 h. 30' Ore di discesa 2 h. 30'
Sentieri utilizzati n. 11V (variante), 23, 11 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Bella giornata di sole, calda e limpida. Sentieri perfettamente segnati ed evidenti; un poco di carenza di segnali lungo la discesa dal rifugio Monzesi verso Erve. La cresta presenta dei tratti sdrucciolevoli, ma attrezzati con catene nuove e ben posizionate.

Eventuali pericoli
Prestate una certa prudenza lungo la cresta nei due punti un poco più impegnativi e nei tratti con fondo sdrucciolevole.
Presenza di acqua
Troverete acqua lungo tutto il tragitto, a parte in cresta.
Punti di appoggio
Il rifugio Capanna Ghislandi all'inizio della cresta nei pressi del Passo del Fò; il bivacco al Magnodeno con tavoloni, panche e caminetto per barbecue e il rifugio Capanna Alpinisti Monzesi poco distante dalla Ghislandi durante la discesa.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Essendo un sentiero attrezzato, la cresta della Giumenta dovrebbe essere effettuata con set da ferrata, come da cartelli posti al suo inizio; in realtà a mio parere può essere tranquillamente affrontato anche senza queste attrezzature.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
La bella e sottile cresta della Giumenta unisce il Resegone al Monte Magnodeno e rappresenta un bellissimo percorso, aereo e panoramico, fattibile anche dai poco avvezzi a cimentarsi con catene e passaggi esposti. Può essere fatta sia partendo dal Passo del Fò verso il Magnodeno che nella direzione opposta; quest'ultima scelta è forse la migliore perché permette di affrontare il passaggio più bello in salita. In generale, il Monte Magnodeno offre un affascinante balcone panoramico su Lecco, i laghi e le montagne nelle vicinanze, ma non manca di regalare possibili sguardi fino alle Alpi.
Descrizione percorso
Provenendo da Bergamo verso Lecco, giunti a Calolziocorte, si prenda la strada verso destra con chiare indicazioni per Erve. Dopo alcuni km di tornanti e affascinanti passaggi sotto a rocce strapiombanti, si arriva al piccolo nucleo di casa di Erve. Entrati in paese, si prosegue dritti ignorando tutte le stradine e deviazioni che si incontrano, fino ad arrivare ad una strettoia con cartello di strada a fondo chiuso. Proseguiamo oltre la strettoia e poche centinaia di metri dopo parcheggiamo nei pressi di una piccolissima rotatoria che permette alle auto di fare dietro-front. Qui si trovano anche alcuni pannelli con cartine e fotografie della zona. Ci incamminiamo ora sulla strada asfaltata fino alla suddetta rotondina, la oltrepassiamo e attraversiamo il torrente Galaveso su un piccolo ponticello di cemento. Entriamo così nella Valle del Galavesa che risaliamo su ripida stradina cementata rimanendo sulla sua destra per sfruttare alcuni gradini. Alla nostra destra scorre allegro il torrente, con salti, pozze e cascatelle. Superiamo una piccola baita e poco dopo la strada diviene pianeggiante fin nelle vicinanze di una pozza d'acqua. Qui attraversiamo il torrente verso destra e arriviamo al Ristoro I Due Camosci. Passato un ponticello di legno si entra nel bosco verso destra che subito sale piuttosto ripido. Alla prima palina prendiamo il sentiero n. 11 variante per esperti (che per esperti non ha nulla, ma è solamente ripido e faticoso fin dai primi metri). Il sentiero sale deciso all'interno di un bel bosco misto, piega verso sinistra, sbuca su alcuni salti erbosi per poi infilarsi in una vallone stretto, ripido e con il fondo irregolare ed umido. A tratti, il sentiero scorre in una profonda trincea del suolo. Arrivati al termine del vallone si esce nei pressi di un bel pianoro erboso. Ora il tracciato procede molto più luminoso e comodo, tra prati e cespugli, con alcuni saliscendi rilassanti su bella traccia erbosa. Proseguiamo così per alcuni minuti, ma appena possibile abbandoniamo la comoda traccia per portarci verso destra sul filo della crestina alla nostra sinistra, che corre alta sopra il sentiero originale. Seguendo la crestina (non segnalata) si incontrano anche un paio di punti con catene. Ad un certo punto si incrocia il sentiero n. 24 che scende verso sinistra a tagliare ripidi fianchi erbosi e porta al Monte Magnodeno lungo la via Normale. Ignoriamo questa deviazione e proseguiamo in salita, ora non più in cresta, ma sempre tra prato e cespugli. Dopo pochi minuti si giunge nei pressi del Passo del Fò (1296 Mt.) ed alla sottostante Capanna Ghislandi. Dal passo si piega verso sinistra e si inizia la bella cresta della Giumenta (sentiero attrezzato n. 23). Tra passaggi divertenti, catene sul filo di cresta, brevi traversi, un bellissimo camino verticale da farsi in discesa con la dovuta cautela (questo è il punto più difficile e più bello) e salti rocciosi si arriva alla Cima del Fò (1365 Mt.) dove troviamo una croce di metallo. Da qui si continua su percorso meno esposto scendendo ad un intaglio per affrontare un bel caminetto strettissimo, aggirabile sulla sinistra su terreno più aperto ed esposto. Terminano qui le difficoltà maggiori, ora si prosegue senza altre difficoltà tecniche, incontrando solo punti ripidi e scivolosi, continui saliscendi sul filo della cresta. Arrivati ad una fontanella termina anche la cresta vera e propria, ma per giungere sulla cima del Magnodeno si devono percorrere ancora alcuni minuti di comodo sentiero ed un paio di saliscendi. Sulla cima troviamo una grande croce ed un bivacco, la pista d'atterraggio di un elicottero e alcuni tavolini per pranzare (1 ora abbondante dal Passo del Fò).
Discesa
Si ripercorre la cresta della Giumenta fino al Passo del Fò, si scende alla Capanna Ghislandi (1284 Mt.) e da questa, per evidente sentiero indicato da una palina, si continua verso il rifugio Capanna Alpinisti Monzesi (15' dalla Ghislandi, 1220 Mt.). Dalla Monzesi si scende nel bosco lungo il sentiero 11 fino ad incrociare un bivio. Noi prendiamo il sentiero n° 11 "facile" verso sinistra, lasciando a destra la variante per "esperti", ed entrando in una bella valle boscosa. Si prosegue la discesa, comoda e a piccoli tornantini. Fare attenzione ad alcune deviazioni con la freccia "Erve" non sempre ben visibili. Arrivati nei pressi del torrente, lo si segue, godendo delle sue spumeggianti acque e delle numerose cascatelle. Ormai prossimi al fondovalle, ci imbattiamo nella fonte di San Carlo che ci invita ad una pausa ristoratrice su comodi tavoli nel fresco del bosco. Scesi pochi metri si supera il ponticello del Bruco (45' dalla Monzesi), dedicato ad un eroico e infaticabile mulo, per poi risalire verso il bivio del sentiero 11 facile-difficile incontrato la mattina; da qui si scende comodamente al ristoro I Due Camosci e quindi ad Erve su stradina sterrata (1 ora dalla Monzesi).

Note
La zona è molto frequentata, specialmente nei pressi dei due rifugi, per cui questa escursione è da evitare nei periodi di maggior affluenza, per fuggire la calca vociante.
Commenti vari
Io ho percorso la cresta della Giumenta sia all'andata dal Passo del Fò che al ritorno, ma sarebbe più logico, poco prima del passo, prendere a sinistra il sentiero 24 che procede in mezzacosta fino alla cima del Magnodeno e poi tornare verso il passo seguendo la Giumenta.
   

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Verso il Resegone dal Ristoro I Due Camosci

La crestina che porta al Passo del Fò

   

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Inizio della Cresta della Giumenta

Altro tratto della Cresta

   

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La croce del Monte Magnodeno

Omar sul Magnodeno con Lecco sullo sfondo

   

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La Cresta della Giumenta al ritorno con il Resegone

Il rifugio Capanna Alpinisti Monzesi

 

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