Cima di Leten

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Loc. Campella - Parre (BG)
Quota partenza 680 Mt.
Quota di arrivo 2093 Mt.
Dislivello totale 1600 Mt. con i saliscendi Sentieri utilizzati n. 241, 240
Ore di salita 4 h. 30' Ore di discesa 3h. 30'
Data di uscita 22/05/2021 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar
Difficoltà E
Condizioni climatiche e dei sentieri

Giornata uggiosa, con qualche sprazzo di sereno al mattino e qualche goccia di pioggia al pomeriggio. Nel mezzo è successo di tutto, dalla nebbia fitta, al vento freddo, dalla improvvisa grandinata, alla spruzzatina di neve nei pressi della vetta. Sentieri ben segnalati e ben tenuti. Solo un poco di attenzione ad alcuni tratti poco evidenti dopo la Baita del Fop, verso il rifugio Santamaria in Leten. Anche il tratto iniziale di discesa verso Parre da Baita Forcella è poco chiaro, ma comunque rintracciabile.

Eventuali pericoli
Nessuno in particolare. Durante il traverso che porta al rifugio Santamaria, dobbiamo superare un paio di canaloni che scendono ripidi dal monte Secco e dalla cima del Fop, se dovessimo incontrare neve residua in questi punti, prestiamo la massima attenzione e non esitiamo a calzare i ramponi anche se per poche decine di metri.
Presenza di acqua
Alla partenza, presso il parcheggio in località Campella, si trova un bel fontanino. Durante il periodo estivo, in località Monte Alino, presso la chiesetta di Sant'Antonio, si trova un ristoro. Sempre qui, è stato recentemente aperto un punto d'accoglienza che all'interno dispone di ogni ben di Dio: bibite, merendine, gelati, il tutto ad offerta libera; sono disponibili anche libri, cartine, ed altro ancora; il tutto è usufruibile liberamente e tutti i giorni dell'anno, nella speranza che chi ne trarrà assistenza e conforto non ne approfitti, obbligando alla chiusura della meravigliosa occasione offerta agli escursionisti e ai turisti di passaggio. Altra acqua la troveremo al rifugio Monte Vaccaro dove una fontana ci disseterà (salvo ghiaccio...). Nei pressi del rifugio privato Santamaria in Leten, scorre un fresco e limpido torrente. Durante la discesa verso Campella, arriveremo ad un fontanino detto 'Mandre' dove attingere acqua fresca. Un'altra fontanella la troviamo all'uscita dal bosco, nei pressi di un crocefisso, ormai in vista dell'arrivo.
Punti di appoggio
Nella parte bassa saranno numerose le baite e i casolari che incontreremo. Dopo un'oretta eccoci alla bella chiesetta di Sant'Antonio al Monte Alino (1045 Mt. di quota) dove troveremo eventuale riparo. Dopo circa 2 ore di cammino dalla partenza arriveremo al rifugio Monte Vaccaro (vedi relazione del 02-03-2013), preceduto da un paio di baite isolate, dotato di locale invernale con stufa, tavolo, sedie e letti (senza coperte né materassi). Più sopra, pochi minuti dopo, ecco la Terza Baita del Vaccaro. Da qui in meno di trenta minuti, arriveremo alla Baita della Forcella con un ampio portico. Dopo un breve tratto di discesa, arriviamo alla Baita del Fop, spartana, ma con un piccolo riparo disponibile. Per arrivare al rifugio privato Santamaria in Leten, dobbiamo camminare oltre 1 ora, ma con la garanzia di trovare un ottimo riparo in caso di maltempo (informarsi presso il numero 035-701537; oppure cellulare 348-5625687, sig. Peracchi per eventuali aperture o ritiro delle chiavi).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Ramponi in caso di neve residua lungo la salita finale alla Cima di Leten, oppure lungo l'articolato traverso sotto le pendici del Monte Secco dalla Baita del Fop al rifugio Santamaria in Leten.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Questa piacevole e lunga escursione si snoda alle pendici di uno dei più bei gruppi montuosi delle prealpi Orobie, il gruppo Leten-Fop-Secco. In questo caso ne percorriamo parte delle pendici meridionali, sicuramente meno affascinanti di quelle rocciose e verticali della parte settentrionale, ma non senza fascino. Ci muoviamo infatti tra ampi pascoli, isolate e bucoliche baite, ripidi canali da attraversare, dolci prati coperti di fiori a primavera inoltrata, ampie dorsali e durante il ritorno fitti boschi di abeti e faggi. La camminata può essere già appagante fino al rifugio privato Santamaria in Leten, ma se ne avrete la possibilità, la salita alla Cima di Leten, se fatta in condizioni di bel tempo, vi regalerà una meravigliosa e vertiginosa vista sul lato della Valcanale e sull'imponente parete Nord della Cima di Valmora (vedi anche relazione del 20-09-2014).
Descrizione percorso
Risaliamo la Valle Seriana fino al bivio tra Clusone ed il Passo della Presolana a destra e Valbondione a sinistra. Andiamo a sinistra e dopo poche centinaia di metri saliamo ripidi verso sinistra per il paesello di Parre (terra di produzione degli scarpinocc, un tipico e gustoso tipo di ravioli). Arrivati davanti alla chiesa del paese, andiamo a destra eseguiamo strada in salita fino a dove possibile. Al termine di questa ci troviamo in località Campella. Qui, una bella bacheca riporta i sentieri e i monti della zona. Seguiamo a destra e parcheggiamo nei pressi di una piccola isola ecologica. A piedi scendiamo lungo una strada asfaltata con divieto alle automobili. In fondo ad un valloncello, superate un ponticello e iniziate a salire, sempre su asfalto, fino ad incontrare una freccia che indica la mulattiera sassosa per il rifugio del Monte Vaccaro. Si entra in un bosco camminando su ciottoli e gradini sassosi con moderata pendenza. Dopo circa 30 minuti sbucherete nei pressi di una vecchia baita con alcuni cavalli, su una stradina asfaltata. Seguite l'asfalto in salita per circa 10 minuti, superando alcune belle baite ristrutturate fino ad arrivare alla bella chiesetta di Sant'Antonio (40-45' dalla partenza). Splendido panorama sull'altopiano di Clusone, sul Pizzo Formico, sulla Presolana vista da un'amgolatura diversa dal solito. Lasciate la chiesa alla vostra destra e proseguite lungo la strada in salita per un paio di tornanti. Oltrepassiamo una grandissima panchina, di quelle che si allestiscono ora in varie zone panoramiche. Quando il percorso lo consente, prendete a destra e tagliate lungo i pascoli salendo fino a sbucare nuovamente sull'asfalto nei pressi di una sbarra che chiude la strada. Superate la sbarra e proseguite dritti fino ad incontrare i primi rari abeti. Il percorso perde pendenza e attraversa una bella fascia boscosa di abeti e faggi. Riprende poi a salire e giunge dinanzi ad un capanno – mimetizzato dalle piante – adibito ad osservatorio faunistico dall'Università di Milano. Qui un tornante piega a sinistra e poco dopo si raggiunge la prima baita del monte Vaccaro (1412 Mt.), nei pressi della quale si trova una bella pozza con vista sulla Presolana. Il panorama si fa bello ed ampio. Dopo pochi minuti tra pascoli, si raggiunge la seconda baita (1496 Mt.) posta sotto le pendici del monte Vaccaro. Da qui, andando verso sinistra, in pochi minuti quasi pianeggianti si arriva al rifugio del Monte Vaccaro (1519 Mt.). Nei pressi del rifugio trovate una bacheca con cartina e poco oltre una palina con varie indicazioni. Noi saliamo dritti nei prati dietro il rifugio e con una certa fatica arriviamo alla sovrastante Terza Baita del Vaccaro (1649 metri) dove vediamo anche una pozza d'acqua. L'ennesima palina ci segnala di proseguire verso la Baita Forcella distante circa 45 minuti. Lungo una comoda sterrata dalla quale ci godiamo ampie viste, arriviamo prima alla Forcella e da qui con breve discesa ed un ampio tornante verso sinistra, eccoci alla Baita omonima (1718 metri di quota). Nei pressi della baita sorge una ripida altura erbosa sulla cui sommità si intravede un piccolo monumento. Raggiungiamo in pochi minuti tale cimetta per poi ridiscendere alla baita. Qui una palina ci invita a proseguire la discesa su sterrata verso la Baita Fop alla quale arriviamo in 10-15 minuti perdendo un centinaio di metri di quota. Dalla Baita Forcella è ben visibile la nostra metà finale, ossia la Cima di Leten, alle cui spalle si erge la severa parete nord della Cima di Valmora. Giunti alla Baita Fop (1597 metri), passandole dietro riprendiamo a salire tra prati, sassi sparsi e qualche cespuglio, lungo una traccia poco evidente fino ad arrivare ad una selletta erbosa dove troviamo alcune evidenti paline di legno colorate di rosso e bianco. Poco sotto la selletta erbosa, vediamo una pozza d'acqua alla nostra sinistra. Dopo il comodo tratto erboso, il sentiero n. 240 prende a procedere in mezzacosta passando sotto le pendici del Monte Fop ed attraversando numerosi canali e canaloni che ne solcano i pendii. Alcuni di questi potrebbero essere ancora ricchi di residui nevosi o resti di vecchie slavine. Con continui saliscendi ed alcuni tratti franati, eccoci all'ultimo dei canali dopo il quale una ripida salita a gradini ci deposita in una zona erbosa con alcuni abeti. Proseguiamo verso il rifugio Santamaria in Leten dapprima su un mezzacosta erboso per poi entrare in una ampia vallata prativa ricca di fioriture primaverili e qualche masso sparso nei pascoli. Giungiamo senza fatica al rifugio Santamaria in Leten dopo circa due ore dal rifugio Vaccaro. Passiamo oltre il rifugio, lasciandolo alla nostra destra e seguendo il sentiero n. 240 per la Baita Camplano. Saliamo ripidamente per prati fino al bivio per il sentiero n. 243 per il Passo del Re. Questo ci conduce verso destra fino ad una evidente sella. Abbandoniamo il sentiero per seguire ora l'evidente dorsale erbosa della Cima di Leten. Proseguiamo in salita ripida fino ad una seconda sella dalla quale inizia l'ultimo strappo finale, sempre sull'ampia cresta fino al bastone di legno infisso sulla vetta della Cima di Leten. In caso di bel tempo godiamoci il suggestivo panorama.
Discesa
Ritorniamo lungo il medesimo percorso fino alla Baita della Forcella. Qui è presente un'evidente pozza d'acqua. Costeggiamo la pozza, passando sotto le pendici erbose di un dosso sulla cui sommità si trova un piccolo monumento (salito all'andata). Proseguiamo in falsopiano lungo il sentiero n. 240 per Parre (come da palina nei pressi della pozza). Alla prima deviazione prendiamo a sinistra e scendiamo in uno stretto valloncello cespuglioso con bolli rossi e bianchi sbiaditi. Proseguiamo la discesa all'interno di questo valloncello (Scale della Forcella). Superiamo una freccia in legno con le indicazioni per un fontanino (Fontanino della Fame). Inizia ora una serie di tornantini sassosi piuttosto stretti e scivolosi. Poi arrivano alcuni gradini in pietra. Passiamo accanto ad alcune pareti rocciose alla nostra sinistra. Dopo altri tornanti eccoci davanti ad un gorsso abete sul cui tronco leggiamo le indicazioni per il sentiero 240 con direzione Mandre, dove si trova un fontanino. Qui scendiamo per prati fino ad un vicino bosco di abeti nel quel entriamo all'improvviso. Gli abeti, più in basso lasciano il posto ai faggi. Giunti al Fontanino di Mandre (1271 metri di quota) ci godiamo un poco di pausa sotto un grande faggio. Proseguiamo la discesa costeggiando una specie di forra alla nostra sinistra. Più in basso, dipo circa 3-4 minuti dal fontanino lasciamo alla nostra destra un faggio secolare. Arrivati ad un incrocio andiamo a destra (palina con indicazioni per Parre). Passiamo accanto ad un grande muro di pietra con un presepio ricavato dentro un antro del muro stesso, il tutto preceduto da una piccola pietraia che scende da destra. Camminiamo ora comodamente su ampio sentiero semipianeggiante fino ad uscire dal bosco nei pressi di un crocefisso (palina). Da qui, sempre seguendo i bolli del sentiero n. 240, perdiamo più velocemente quota tra ciottoli, cemento e sterrate. Giunti ad un cartello che segnala di essere nelle Orobie Bergamasche, andiamo a sinistra (piccola freccia su un sasso) e tagliando la strada principale, sbuchiamo nelle vicinanze di un parco nel bosco. Da qui, seguendo la strada cementata scendiamo in pochi minuti alla località Campella dove abbiamo lasciato l'auto.

Note
Munendosi di permesso, acquistabile presso il comune di Parre o contattando il rifugio Vaccaro, è possibile salire in auto fino alla chiesetta di Sant'Antonio ad Alino, risparmiando così circa 1 ora di cammino in salita; in questo caso, però, siamo obbligati a tornare lungo il medesimo itinerario. Per altre foto della zona ed info, date un'occhiata anche alla relazione del Monte Vaccaro, fatta in data 23-12-2017.
Commenti vari
Una migliore segnaletica in zona Baita della Forcella, per quanto riguarda la discesa verso Parre, lungo il sentiero n. 240, sarebbe auspicabile. Qui infatti è facile sbagliare il sentiero e dirigersi verso prati aperti e pascoli, anzichè lungo la direzione corretta. Io stesso, palesemente impedito nell'orientarmi senza il mio socio Guglielmo, ho seguito un bel sentiero che mi ha portato a vagare per ripidi prati e pascoli, nel bel mezzo di un nebbione, costringendomi a ritorni e correzioni per trovare la direzione corretta.
   

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Presolana tra le nubi

Simpatico incontro al rifugio Vaccaro

   

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Pozze alla Forcella dopo il rifugio Vaccaro

Cima di Leten e Cima di Valmora dietro spruzzate di neve

   

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Alcuni canali da attraversare verso il rifugio Santamaria

La conca prativa con il rifugio Santamaria in Leten

   

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Percorso verso la Cima di Leten

Lungo la facile dorsale della Cima di Leten

   

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Omar tra la nebbia sulla Cima di Leten   Il traverso da Baita Fop al rifugio Santamaria