Cima Sud del Lago Gelt

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Valbondione (BG)
Quota partenza 900 Mt. Quota di arrivo 2804 Mt.
Dislivello totale 1900 Mt. circa Data di uscita 26/08/2017
Ore di salita 4 h. 30' Ore di discesa 3 h. 30'
Sentieri utilizzati n. 305, 308, 310 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Splendida giornata estiva. Sentieri perfettamente segnalati e ben tenuti durante tutto il percorso, tranne per il tratto di cresta che porta sulla Cima Sud del Lago Gelt: qui non esistono tracce o indicazioni (durante la discesa ho posizionato qualche piccolo ometto di pietra), l'esposizione è piuttosto elevata e si necessita l'uso delle mani in più punti..

Eventuali pericoli
Nulla. Una certa attenzione lungo la breve cresta finale.
Presenza di acqua
Troverete acqua lungo gran parte del percorso.
Punti di appoggio
Dopo meno di due ore da Valbondione arriverete al rifugio Curò e all'adiacente ostello. Dopo un'altra oretta eccoci al rifugio del Lago Naturale del Barbellino. A pochi minuti dal Passo di Caronella si trova un bivacco AES sempre aperto ricavato dalla ristrutturazione di una vecchia polveriera militare; dalla curiosa ed originale forma, presso questo pietroso ricovero, troverete solo un tavolo ed alcuni assi di legno. Altri dieci minuti di cammino ed eccoci al rifugio privato AEM (2602 Mt.): isolata struttura dotata anche di locale invernale, sulle rive del piccolo specchio d'acqua del Lago della Cima.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla. Io ero dotato di pila frontale per camminare al buio prima dell'alba.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
I monti che circondano il lago artificiale e quello naturale del Barbellino sono sicuramente tra i più belli delle Orobie bergamasche. Alcune di queste cime sono piuttosto frequentate e conosciute (Monte Recastello, Pizzo Strinato, Monte Gleno, Pizzo del Diavolo di Malgina, Monte Torena, ecc.), altre sono decisamente meno frequentate e pochissimo conosciute; tra queste possiamo tranquillamente mettere la Cima del Lago Gelt o meglio le cime, visto che questa poco pronunciata montagna presenta due distinte vette, separate da una stretta selletta: quella sud, di poco più alta e quella nord (di 2768 Mt. di quota). Il percorso proposto consente di salire al Lago Naturale del Barbellino, proseguire fino al Passo di Caronella, raggiungere la più alta delle due cime Gelt lungo una breve ma un poco impegnativa cresta rocciosa, scendere al curioso Lago Gelt (da cui il nome della montagna) e proseguire fino al Lago di Malgina, per poi ricongiungersi al percorso fatto in salita, poco a valle del Lago Naturale del Barbellino. L'intero itinerario richiede una discreta preparazione fisica (servono circa 9 ore per completare il giro, con oltre 1900 metri di dislivello), ma se si esclude l'evitabile salita alla vetta, non presenta nessuna difficoltà, né pericolo. Inoltre l'ambiente, severo e affascinante, consente di godere bellissime sensazioni.
Descrizione percorso
Da Valbondione, in alta Valle Seriana, si sale lungo l'ampio e sterrato sentiero 305 che in meno di 2 ore porta al rifugio Antonio Curò. Inizialmente si cammina nel bosco, poi, sempre su comodo e ampio sentiero, si fuoriesce da questo per iniziare un lungo tratto tra prati. Il percorso taglia i ripidi pendii che scendono dall'alta vallata in cui siamo immersi. La zona del rifugio è ben presto visibile, poco a destra del salto delle cascate del fiume Serio (aperte varie volte durante l'anno, quando vengono rilasciate per alcuni minuti le acqua imprigionate nel bacino artificiale del Lago Barbellino), ma il tragitto è ancora lungo, anche se non faticoso e compie un ampio giro verso destra per poi tornare a sinistra, passare lungo una comoda ed ampia cengia tagliata nella roccia verticale del Monte Verme e quindi arrivare alle soglie del rifugio Curò (1915 Mt.) da poco affiancato dall'ostello Barbellino. Il rifugio è posto sopra il bellissimo invaso artificiale del Barbellino, dal colore turchese intenso. Seguiamo ora la pianeggiante e comoda strada sterrata militare che costeggia il lago sul lato destro (per chi sale) e porta in circa 1 ora al lago Naturale del Barbellino dove si trova il rifugio Barbellino (2130 Mt.). Da qui una palina in legno ci indica varie mete: destra per il Pizzo Strinato, sinistra per il Passo di Caronella ed il Passo del Serio ed il Monte Torena. Seguiamo quindi verso sinistra, salendo decisamente per prati e pascoli. Evitiamo la traccia più bassa che conduce al lago naturale del Barbellino e si porta verso il Passo Grasso di Pila. Dopo un breve tratto più ripido, il tracciato si dirige verso nord e segue una bella terrazza erbosa con andamento pianeggiante, parallelo al sottostante Lago del barbellino. Sopra do noi si vedono tre alti tralicci dell'energia. Poco più avanti inizia una tranquilla serie di tornanti molto dolci e poco faticosi. Man mano si sale, l'erba tende a diminuire ed aumentano i tratti pietrosi. Lasciamo alla nostra destra il percorso per il Passo del Serio, le sorgenti dell'omonimo fiume e le Cime di Caronella. Proseguiamo dritti verso il Passo di Caronella. Ora siamo molto vicini alla linea di alcuni tralicci dell'energia elettrica che sale al passo. Giunti all'inizio di un valloncello roccioso, ecco che termina improvvisamente l'erba. Ci dirigiamo verso il valloncello e subito lo attraversiamo verso sinistra. Superiamo un traliccio elettrico e poi poco più in alto un secondo. Eccoci ora, improvvisamente, davanti al bivacco AES (Gruppo Escursionisti di Sforzatica) in pietra. Siamo a 2591 metri di quota. Proseguiamo oltre il ricovero e in breve arriviamo in una conca alla cui destra sorge il rifugio AEM (chiuso e privato), posto nei pressi di un laghetto (Lago della Cima, 2606 Mt.). Sopra rifugio si innalza la cresta che sale alle Cime di Caronella. Qui si trova il Passo di Caronella (2612 Mt. di quota; 3h 30' - 4 h dalla partenza). Alla sinistra del passo si innalzano le due vette della Cima di Lago Gelt, più a sinistra la Cima Sud e più a destra quella Nord. Sotto di esse si estende una grossa pietraia fatta da grandi blocchi di pietra rugosa e scura. Numerosi ed evidenti segnali ci indicano la via per il Lago di Malgina. Risaliamo quindi la pietraia, restandone al suo margine destro. Il percorso è piuttosto ripido e tortuoso ed in circa 20 minuti ci porta alla stretta selletta tra le due cime (Forcella di Lago Gelt, 2730 Mt.). Poco sotto di essa si trova una lunga palina in metallo rossa e bianca. Per la Cima Sud seguiamo la cresta a sinistra risalendola senza incontrare nessun segnale o bollo, e nemmeno tracce di passaggio. Occorre un minimo di attenzione e di intuito, ma le difficoltà maggiori si riducono ad un paio di passaggi (max II) su placche verticali ed esposte, di cui la prima probabilmente aggirabile verso sinistra. Una volta superata la seconda placca, le difficoltà si riducono decisamente e si necessità solo di seguire il filo di cresta. Ad un certo punto la cresta si allarga e ci troviamo all'interno di una specie di trincea rocciosa lunga una ventina di metri, larga 3-4 metri e profonda 2-3 Mt. Usciti da questa risaliamo alcuni grossi blocchi rocciosi, per poi tornare in cresta, seguirne il facile sviluppo e ritrovarci sulla piccola cima tondeggiante, dove c'è un piccolo ometto di pietra. Bellissimo il panorama verso il Lago Gelt ed il Pizzo del Diavolo di Malgina, nonché sulle Cime di Caronella.
Discesa
Ridiscesi alla selletta lungo il medesimo itinerario lungo la cresta (maggior attenzione durante la discesa delle due placche), andiamo verso sinistra, scendendo nel ripido vallone che conduce al Lago Gelt, seguendo le indicazioni per il lago stesso e per quello di Malgina. La discesa è ripida e su terreno sdrucciolevole, ma in breve arriviamo sul fondo del vallone dove un paio di laghetti ci attendono. Siamo ora in un bel pianoro roccioso costellato di pozze e rivoli d'acqua. Da qui, seguiamo il piccolo rigagnolo d'acqua che scende a valle, passando tra grossi massi e pietraie. Quando il corso d'acqua si incunea in uno stretto canyon, lo abbandoniamo per andare leggermente a sinistra. Risaliamo un breve tratto fino ad un dosso roccioso nei cui pressi si trova una alta palina metallica. Da qui è ben visibile il sottostante Lago di Malgina che dobbiamo raggiungere. Riprendiamo la discesa che alterna tornantini e tratti più regolari. Alla nostra sinistra si ha una bella visione della vedretta del Trobio ciò che di essa rimane. Giunti sulle rive del Lago di Malgina (45' dalla selletta), andiamo a sinistra e poco dopo attraversiamo il torrente che esce dal lago per gettarsi nella valle sottostante (Valle di Malgina). Subito dopo il torrente, andiamo ancora a sinistra scendendo lungo la ripida valle. Passiamo sotto una alta parete rocciosa che si trova sopra l'altro lato del torrente. Il sentiero è pietroso ma sicuro. Terminata la parte pietrosa del sentiero, questo diviene erboso ed effettua un traverso pianeggiante verso sinistra, per poi piegare verso destra e tornare nel solco principale della valle. Scendiamo ancora e giunti ad un ponticello di cemento, attraversiamo il torrente d'acqua e riprendiamo la discesa, ora più dolce verso alcuni invitanti prati sotto di noi. Qui giunti, andiamo verso sinistra, in direzione del Passo del serio. Arrivati nei pressi di alcuni roccioni, la traccia nell'erba ripiega verso valle e in breve incrocia l'ampia strada militare che scende dal Lago Naturale del Barbellino verso il rifugio Curò. Qui arrivati, in meno di 45' praticamente pianeggianti, con il bellissimo lago artificiale del Barbellino sotto di noi a destra, continuiamo la discesa verso Valbondione lungo il medesimo itinerario di salita.

Note
Oltre alla qui salita Cima Sud, è possibile in meno di mezz'ora, salire alla più bassa Cima Nord del Lago Gelt. Questa presenta passaggi più impegnativi nel breve canalino roccioso iniziale (II - esposto) e lungo alcune roccette in cresta molto esposte. Il Lago Gelt, dalla curiosa forma a cuore e nei pressi del quale siamo transitati, è considerato il più alto delle Orobie bergamasche, con i suoi 2562 Mt. di quota, ma a ben vedere il Lago della Cima, nei pressi del Passo di Caronella, si trova ad un'altezza maggiore (2606 Mt.).
Commenti vari
Unica nota stonata di questa bella escursione, che si svolge in un ambiente decisamente meritevole, è rappresentata dalla fastidiosa presenza di una lunga serie di tralicci dell'alta tensione che risalgono fino al Passo di Caronella, rovinandone irrimediabilmente il contesto: peccato!
   

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La curiosa spada nella roccia al Lago artificiale del Barbellino

Il rifugio AEM nei pressi del Passo di Cronella

   

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Le Cime del Lago Gelt viste dal Passo di Caronella

Il Lago Gelt visto dalla Forcella omonima

   

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Un tratto della cresta per la Cima Sud

Omar all'ometto della Cima Sud del Lago Gelt

   

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Panorama della cima

Il Lago di Malgina visto dalla Cima del Lago Gelt