Lago del Grillo

 
Zona montuosa Alpi Retiche Località di partenza Località Uschione - Prata Camportaccio (SO)
Quota partenza 750 Mt. Quota di arrivo 1934 Mt.
Dislivello totale 1250 Mt. Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 4 h. 45' Ore di discesa 2 h. 30'
Data di uscita 23/02/2019 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar, Gölem Difficoltà E
Condizioni climatiche e dei sentieri

Escursione dai due volti: il primo su comodi sentieri privi di neve, evidenti e ben segnalati; il secondo tra grandi ed inaspettate quantità di neve che ha tranquillamente raggiunto i 50 cm, creandoci non pochi problemi nell'individuare il corretto itinerario, numerosi dietro-front ed errori, nonché enorme sforzo per proseguire. I tempi di salita sono stati infatti amplificati da questa situazione. Nel complesso i sentieri sono comunque evidenti e ben tracciati (salvo in caso di molta neve che tende a nascondere bolli e segnali), privi di pericolo anche se spesso con decise pendenze.

Eventuali pericoli
Abbiamo rinvenuto alcuni tratti ghiacciati che ci hanno impegnato più del preventivato, ma in generale l'itinerario risulta sicuro, anche se pochissimo frequentato.
Presenza di acqua
Non abbiamo trovato fonti d'acqua lungo il percorso, ma è molto probabile che presso i numerosi alpeggi incontrati, si possano rinvenire fontane o altre possibilità di approvvigionamento idrico.
Punti di appoggio
Come detto, lungo l'intera camminata si attraversano vari alpeggi o baite isolate, per cui non mancano punti di riparo in caso di necessità. Elenchiamo, in ordine di cammino, i principali punti di appoggio. Numerosi crotti, caratteristici anfratti rocciosi ricavati sotto a grossi massi, nei quali tradizionalmente venivano fatti stagionare i formaggi o i salumi prodotti in loco, nella prima mezz'ora di salita nel bosco alle spalle di Uschione e Nesossi. Baita Prezzot, in mezzo al bosco dopo 1 ora di cammino. A questa segue baita Rovre. Eccoci poi alla bellissima conca dell'Alpe Damino (o località Piazlong, 1320 metri di quota) dopo circa 1 ora e mezza di cammino, preceduta di alcuni minuti da tre baite (la prima nominata Baita al Giog) ristrutturate in magnifica posizione soliva. Proseguendo, in circa 30 minuti, giungiamo in località Pozzai (1470 metri) dove una grande baita isolata nel bosco è in fase di recupero. Più avanti ecco l'ennesima baita in località Tigiola (nome dialettale, che sulle mappe dovrebbe essere l'Alpe Trecciali a 1575 metri d'altezza). Ultimo punto d'appoggio è la Baita presso l'Alpe Mottaccio (1910 metri) dopo circa 4 ore da Uschione. Una volta arrivati in località Pozzai, deviando dal nostro tracciato ed andando verso sinistra, è possibile in meno di 1 ora arrivare al bivacco Scarlazoo, rustico e spartano ricovero dal quale è possibile tornare ad Uschione lungo un differente percorso.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla. Utili le ciaspole nelle condizioni da noi trovate. Ramponi in caso di neve ben indurita visto che si devono passare alcuni traversi su ripidi pendii prima dell'Alpe Mottaccio.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Il Lago del Grillo, ma sarebbe meglio definirlo stagno, viste le sue striminzite dimensioni, si trova poco oltre il crinale che separa la Val Schiesone dalla Val Grande. Il laghetto giace in una bella e profonda conca, circondato da larici e sovrastato dalla mole del Corno Garzonedo (o Corna Garzone) e del Pizzo del Grillo. Purtroppo negli ultimi periodi lo specchio d'acqua è in fase di prosciugamento, ma vale ugualmente la pena di raggiungerlo, soprattutto nella stagione autunnale, per poterne ammirare i bellissimi colori e per godere dell'affascinante ambiente che lo circonda e che dobbiamo percorrere per arrivarci, ricco di baite (qui nominate "avert"), boschi, radure ed alpeggi, nonché per il bellissimo panorama sulla severa parete Nord del Pizzo di Prata.
Descrizione percorso
Dalla strada che da Lecco porta verso il Passo dello Spluga, prima di arrivare a Chiavenna, all'inizio del paese di Prata Camportaccio, proprio nei pressi del cartello indicante l'inizio dell'abitato, si devia verso destra, passando sotto la ferrovia. Si sale verso la chiesa e la si supera, proseguendo verso Via per Uschione, che è una frazione del paesello. Saliamo lungo una ripida e tortuosa strada asfaltata tutta curve e tornanti, passando anche sotto ad alcune piccole falesie d'arrampicata. Giunti al termine della strada, un piccolo parcheggio sterrato sulla sinistra consente di lasciare l'auto, nei pressi di una sbarra che chiude una stradina che sale verso destra. Lasciata l'auto, ci incamminiamo lungo la strada agro-silvo-pastorale Uschione-Pradella, ignorando la deviazione a destra. Camminiamo sotto alcune basse falesie rocciose ed arriviamo in vista di Uschione. Senza raggiungere la frazione, saliamo a destra seguendo le indicazioni di una palina per l'Alpe Damino. Subito entriamo in un bel bosco misto ricco di grossi massi accatastati, sotto i quali sono stati ricavati degli antichi crotti, alcuni anche abbastanza interessanti ed articolati. L'ambiente ha un che di fatato, tra alberi, massi muschiosi, muretti a secco, sentierini lastricati serpeggianti e scorci improvvisi. Proseguiamo lungamente e con una certa fatica, sempre su terreno piuttosto ripido ed umido, all'interno del fitto bosco costellato dalle tracce di una ormai lontana presenza umana. Improvvisamente usciamo dal bosco, su un tronco si trova una freccia che indica la nostra provenienza da Uschione e davanti a noi ecco la Baita al Giog. Saliamo l'aperto pendio erboso alla nostra sinistra e oltrepassiamo due bellissime baite ristrutturate, passando all'interno di un boschetto di betulle. Oltre il boschetto, arriviamo in vista dell'Alpe di Damino in località Piazlong a 1320 metri. Poco prima di questa, sulla sinistra si trova un cocuzzolo roccioso sormontato da una grande croce di legno: si tratta del Pizzo Damino (quotato 1350 metri) che raggiungiamo lungo un serpeggiante sentierino tra cespugli e rocce nerastre. Splendido il colpo d'occhio dalla croce verso valle dei dintorni di Chiavenna. Ridiscesi sul sentiero, in breve, lungo ampi prati saliamo alle belle casette dell'Alpe Damino. Da qui andiamo decisamente a destra rientrando in un bosco di abeti. Subito dopo una palina ci invita a piegare verso sinistra (indicazioni per il Lago del Grillo dato a 2 ore di cammino). Il sentiero sale, inizialmente con dolcezza e poi più ripidamente, sempre immerso nel fitto bosco di conifere facendo bene attenzione a seguire i bolli bianchi e rossi dipinti sui tronchi degli alberi. Giunti ad un certo punto il sentiero scende lungo una breve discesa per poi attraversare una radura tra gli abeti. Eccoci ora in località Pozzai a 1470 metri d'altezza. Qui, nei pressi di una baita in ristrutturazione una palina ci segnala il Lago del Grillo ad 1 ora e mezza verso destra. Sempre la palina ci indica verso sinistra il Bivacco Scarlazoo per un eventuale ritorno ad Uschione lungo un sentiero alternativo che passerebbe dall'Alpe Pesceda. Saliamo verso destra per il laghetto. Il sentiero ora procede ripido e meno evidente. Alcuni segnali dipinti su rocce o alberi ci indicano il nome nel dialetto locale delle località attraversate. Eccoci infatti al Rocol, poi a Tigiola dove si trova una casetta di sassi. Qui occorre prestare attenzione al percorso che tende ad essere poco visibile. In realtà non si deve raggiungere la casetta e nemmeno entrare nella radura che la circonda, ma restare sul bordo sinistra di questa e salire restando nel bosco fino a ritrovare i bolli poco più in alto. Tenendo bene d'occhio i bolli procediamo nel bosco fino alla località Mot di Fringuei. Da qui saliamo in un ripido valloncello verso sinistra. Giunti in alto nel valloncello andiamo verso destra raggiungendo località Cort dove un ampia radura aperta ci permette una fugace vista sul Pizzo di Prada tra i larici. Dopo la radura ecco che iniziamo una salita in mezzacosta tra bellissimi larici. Segue poi un lungo tratto in mezzacosta piuttosto ripido lungo un vertiginoso a tratti lievemente esposto) fianco misto di rari larici ed abeti fino ad uscire nei pressi dell'Alpe Mottaccio, alternando tratti con tornantini molto stretti a traversi più pianeggianti. Lungo questo tratto, prima di arrivare all'alpe, possiamo apprezzare delle splendide viste sulla rocciosa e verticale parete Nord del Pizzo di Prada. Un ultimo strappo piuttosto ripido ci conduce alla sommità della dorsale che verso sinistra porta alla Cima del Mottaccio. Usciti dal tratto ripido ecco davanti a noi la Baita dell'Alpe Mottaccio (1910 metri di quota). Da qui una palina ci invita a proseguire dritti verso il Lago del Grillo che ormai dista solamente una ventina di minuti. Saliamo restando poco discosti dalla dorsale, seguendo il percorso migliore (noi non abbiamo più trovato bolli, probabilmente sepolti nella neve). Giunti ad una sommità boscosa, sulla sinistra scende un canaletto che passa tra due rocce e ci porta in un valloncello sul versante opposto a quello appena risalito. Pochi metri di discesa e cominciamo un traverso pianeggiante verso destra fino ad una spianata dove si trova un recinto di sassi e pietre. Da qui, dobbiamo scendere ulteriormente tenendo la destra fino ad arrivare sul fondo di una bella conca ricca di larici dove si trova il piccolo Lago del Grillo.
Discesa
A ritroso mediante il percorso seguito in salita.

Note
Il Lago del Grillo su alcune mappe è indicato come Lago del Mottaccio, dal nome dell'alpeggio e del monte nelle vicinanze del laghetto stesso.
Commenti vari

Teoricamente avremmo dovuto scendere lungo un altro sentiero che dal Lago del Grillo ci avrebbe portato verso il citato Bivacco Scarlazoo e da qui all'Alpe Pesceda e poi ad Uschione. Purtroppo la grande quantità di neve, oltre ad averci spompato a dovere, ci ha fatto desistere dal percorrere un itinerario completamente all'ombra, sicuramente molto innevato. Abbiamo preferito quindi ripercorrere il tracciato della salita che già conoscevamo e che abbiamo battuto con tanta fatica all'andata. Da menzionare e ricordare, durante il ritorno, l'acrobatico volo del distratto Omar che, ormai in vista dell'auto, lungo un tratto asfaltato completamente coperto di ghiaccio, si è esibito in una caduta che ha fatto impallidire la rovesciata di Pelè nel film "Fuga per la vittoria", tra le risate sbeffeggianti del perfido Golem; risultato: dolore straziante e mega livido in zona osso sacro per oltre due settimane…

La lunghezza totale del percorso è di 12,6 Km. La nostra velocità media (comprese le soste) è stata di 1,7 Km/h.

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Omar sul Pizzo Damino

Omar all'Alpe Mottaccio

   

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Guly si incammina oltre l'Alpe Mottaccio verso il lago del Grillo

Sguardo verso nord

   

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Guly sopra la conca che ospita il laghetto del Grillo

La severa parete Nord del Pizzo di Prata

   

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Scendendo all'Alpe Mottaccio

Scorcio su Uschione al ritorno

   

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