Grigna Settentrionale (o Grignone)

 
Zona montuosa Gruppo delle Grigne Località di partenza Loc. Colle di Balisio - Ballabio (LC)
Quota partenza 800 Mt. Quota di arrivo 2409 Mt.
Dislivello totale 1600 Mt. Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 3 h. 30' Ore di discesa 2 h. 30'
Data di uscita 07/01/2020 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Perfetta giornata invernale: fredda ma non troppo e con un sole che ha regalato colori e panorami mozzafiato. Sentieri ben segnalati a partire dalla chiesetta del Sacro Cuore. Qualche indicazione andrebbe messa anche prima della chiesetta lungo la lunga stradina sterrata che si stacca nei pressi del Colle di Balisio, per favorire l'individuazione del sentiero da seguire. Il percorso è ben tracciato e dalla chiesetta in mancano paline, frecce, e anche bacheche con descrizione di luoghi di interesse e informazioni sulla zona. Lungo il tratto più impegnativo, ossia il famoso "muro", posto alle spalle del bivacco Riva Girani e che conduce fino alla cresta del Grignone, troverete numerose paline infisse nel terreno, a dare la giusta direzione anche in caso di maltempo e neve abbondante. Le stesse paline ed alcune corde (inutili, se non in caso di forte nebbia) sono posizionate anche lungo la cresta fino in vetta.

Eventuali pericoli
Il così detto "muro" è decisamente ripido e copre un dislivello di circa 500 metri: in caso di neve dura o peggio ghiacciata occorre prestare un minimo di attenzione nel percorrerlo, anche se non presenta nessuna difficoltà. Stesso discorso vale per la cresta finale che può avere enormi cornici aggettanti verso la nostra destra. In caso di neve fresca e non consolidata sarebbe opportuno rinunciare alla salita oltre il bivacco Riva viste le forti pendenze e l'esposizione al sole.
Presenza di acqua
Troverete una fontanella presso la chiesetta del Sacro Cuore presso il parcheggio al termine della sterrata percorribile in auto. Un'altra fontanella la troverete presso l'ultima baita oltre l'Agriturismo "I Lunghi e Grassi", circa 20 minuti dopo la chiesetta.
Punti di appoggio
Nella prima parte di salita si superano verie cascine ed un bel agriturismo. Poi non si rinviene più nulla fino alla località Alpe Cova (1 ora di cammino dalla chiesetta), dove sorgono tantissime baite ristrutturate, cascine, rifugi (tra cui il rifugio Pialeral), il tutto con una vista stupenda sulla Valsassina, il Pizzo Tre Signori e le cime che da esso si dipartono. Oltre l'Alpe Cova, dopo poco meno di un ora di strada, arriveremo al bivacco Riva Girani, in località Comolli, dotato di posti letto e necessario per cucinare. In fine, sulla cima del Grignone si trova il rifugio Brioschi, aperto tutti i fine settimana dell'anno, dotato anche di locale invernale. Oltre il rifugio, a poche decine di metri sul versante opposto si trova una piccola cappelletta con le pareti di vetro, utile in caso di maltempo.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Indispensabili i ramponi per affrontare in sicurezza il ripido pendio verso la cresta finale e la cresta stessa.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Classicissima salita invernale al super panoramico Grignone, o Grigna Settentrionale, dove la vista appare quasi infinita e passa dagli Appennini, alla pianura Padana, dal Monte Rosa, all'Adamello. La camminata qui descritta è sicuramente la più sicura ed agevole per raggiungere questo balcone naturale durante la stagione invernale e consente, con stabili condizioni di neve, di salire in quota senza alcuna difficoltà, anche se con una certa fatica. Il percorso è abbastanza lungo, il dislivello medio alto, ma la varietà degli ambienti attraversati (bosco, pascoli, pendii e creste), la possibilità di fare piacevoli pause lungo il cammino (presso rifugi intermedi con panorami bellissimi) e le viste ampissime, ripagano ampiamente della fatica richiesta.
Descrizione percorso
Da Lecco, risaliamo la Valsassina fino a poco prima della rotonda presso Colle Balisio. Qui si trova un distributore di benzina e qualche centinaio di metri prima, sulla sinistra si stacca una viuzza stretta (via Grassi). La imbocchiamo in auto. Il fondo è sterrato, a tratti molto sconnesso. Superiamo un piccolo edificio, passando sotto ad un fitto bosco e ignorando i divieti di transito che si riferiscono ad un tratto successivo. Proseguiamo anche se la strada diviene stretta e piuttosto impervia. Attraversiamo un ponticello, con un torrentello alla nostra sinistra, ricco di saltelli e pozze limpidissime. Giunti ad una chiesetta (chiesa del Sacro Cuore) lasciamo l'auto nello spiazzo successivo dove si trova anche una bella cartina della zona. Qui inizia il divieto di transito ai mezzi non autorizzati. Prendiamo il sentiero alla sinistra della bacheca con la cartina (un bollo sbiadito indica sentiero n. 35, ma non vi saranno atri riferimenti a questo numero). Saliamo seguendo le indicazioni per l'Agriturismo "Ai Grassi e Lunghi", che raggiungiamo in una quindicina di minuti camminando in una bella valletta costellata da cascine e radure erbose. Lasciamo l'agriturismo alla nostra destra e proseguiamo lungo l'evidente sterrata che man mano sale, diviene più stretta ed immersa tra gli alberi. Superiamo ancora un paio di cascine, l'ultima delle quali dotata di una bella fontanella con Madonnina. Il fondo della sterrata diviene sempre più accidentato ed in alcuni punti coperto da cemento per favorire il passaggio dei mezzi a 4 ruote motrici con permesso di accesso. Giunti ad un bivio, andiamo a destra seguendo le indicazioni per il rifugio Piareral, ignorando il sentiero di sinistra con la stessa meta, ma adatto alle biciclette e che si ricongiungerà più in alto. La strada sterrata ora diviene sentierino tortuoso, con vari tornantini. Saliamo in un bel bosco misto, con vari faggi. Più saliamo più il bosco diviene meno fitto e le betulle ed i faggi prendono il posto delle altre latifoglie. Dopo circa 1 ora abbondante arriviamo in località Alpe Cova, a 1301 metri di quota, fuori dal bosco. Qui una serie di indicazioni, tra cui quella per il rifugio Pialeral, ci aiutano nel proseguo del percorso. Meno di 10 minuti di cammino ed eccoci su una dorsale dalla quale si ammira il versante opposto a quello di salita, con la Valsassina in basso (Est), il Monte Due Mani verso la parte bassa della valle ed il Pizzo Tre Signori dalla parte opposta. Alla nostra sinistra (Ovest) si innalza la nostra metà: la Grigna Settentrionale, con la croce di vetta già visibile ma 1100 metri più in alto. Percorriamo la dorsale seguendo una bella staccionata di legno e superiamo varie baite e casette ristrutturate dotate di panorama mozzafiato. Superiamo anche il piccolo rifugio Pialeral, semi nascosto tra altre baitelle di pregevole fattura. Saliamo una breve scalinata ed abbandoniamo le ultime casette della zona. Ora ci troviamo davanti ad un ampio pendio erboso che risaliamo su un sentierino sassoso. Guadagnando quota abbiamo una bella vista sulla zona appena superata. Puntiamo dritti verso il ben visibile bivacco Riva Girani in località Comolli che raggiungiamo in circa 1 oretta dall'Alpe Cova. Prepariamoci ora ad affrontare il tratto più faticoso della salita: il muro. Si tratta di un pendio molto ripido ma bonario che ci porterà, dopo più di un ora di fatica alla bella ed affascinante cresta verso la cima del Grignone. Saliamo il pendio seguendo le numerose e poste a distanze regolari paline in metallo. Normalmente la traccia è ampiamente battuta ed evidente e il numero di escursionisti che la percorrono elevato. Le pendenze sono importanti e costanti, senza mai concedere un attimo di respiro. La traccia sale dritta verso la cresta. Giunti alla fine della salita ci troviamo su una bella cresta che sul versante opposto cade verticale e rocciosa, generando ampie cornici aggettanti. Seguiamo la cresta verso sinistra. Il percorso è segnato da varie paline metalliche ed in alcuni casi è presente anche un cavo metallico coperto da una guaina di gomma blu. La cresta non presenta difficoltà ma occorre non farsi distrarre dal bel panorama. In circa mezz'ora di saliscendi eccoci al cospetto della bella croce di ferro sulla vetta del Grignone (spesso incrostata di ghiaccio) ed al sottostante rifugio Brioschi.
Discesa
A ritroso lungo il medesimo itinerario.

Note
Come accennato, sarebbe utile porre delle indicazioni presso la strada che sale a Colle Balisio, nel punto in cui inizia la via Grassi per agevolare l'accesso in automobile fino alla chiesetta del Sacro Cuore, dove inizia il vero sentiero di salita. Tale indicazione toglierebbe i dubbi al povero escursionista che, percorrendo la via Grassi, dopo i primi metri sterrati e piuttosto accidentati, si facesse cogliere dal dubbio di aver preso la strada sbagliata. Qui infatti sono presenti vari cartelli di divieto di transito che inducono a tornare indietro, oppure ad abbandonare l'auto molto più a valle (come ho fatto io...) di quanto si dovrebbe o potrebbe fare in realtà. A scanso di equivoci posso confermare che la via Grassi è quella giusta e che, sebbene in alcuni tratti molto accidentata e stretta, consente il passaggio dell'auto fino al comodo ed ampio parcheggio nei pressi della chiesetta del Sacro Cuore, da dove inizia il divieto vero e proprio di transito. Suggerisco di partire molto presto al mattino, in modo di affrontare i tratti più ripidi (ed esposti al sole) e la successiva discesa con temperature non troppo elevate che causerebbero  un rammollimento della neve, con conseguente aumento della fatica.
Commenti vari
Leggendo alcune relazioni della salita lungo questo itinerario mi sono spesso imbattuto in descrizioni legate al pendio oltre il bivacco Riva come se questo fosse interminabile, ripidissimo, sfiancante. Ho pensato che tutti esagerassero (ho trovato anche qualcuno che parlava di pendenze attorno ai 40-45 gradi!). Quando poi sono arrivato ai piedi della erta nevosa e ne ho assaggiato la ripidezza, mi sono ricreduto e ho capito perché qualcuno lo indicasse come "muro del pianto". Senza raggiungere le pendenze che certi escursionisti hanno quantificato in 40-45 gradi (parliamo in realtà di punte attorno ai 30-35 gradi, affrontabilissimi senza l'uso di piccozza), questa parte della salita è sicuramente faticosissima e molto lunga, nonché monotona e senza mai un metro per rifiatare, ma la vista dalla cresta ripaga ampiamente dello sforzo compiuto.
   

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Panorama all'alba verso il Tre Signori dall'Alpe Cova

L'itinerario finale di salita al Grignone

   

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Il bivacco Riva Girani

Salendo lungo il "muro" con la Grignetta sullo sfondo

   

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In vista della cresta

Lungo la cresta, cornici e meringhe

   

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Ormai in vetta al Grignone con grandi accumuli nevosi

La croce incrostata di ghiaccio

   

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Vista dall'alto sulla cresta di Piancaformia Panorama verso il Monte Rosa