Cima Grem, Cima Foppazzi e Cima Camplano

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Loc. Passo di Zambla - Oltre il Colle (BG)
Quota partenza 1250 Mt. Quota di arrivo 2049 Mt. Cima di Grem
2097 Mt. Cima Foppazzi
2054 Mt. Cima Camplano
Dislivello totale 1200 Mt. compresi i saliscendi Sentieri utilizzati n. 223, 263, 238
Ore di salita 2 h. per il Grem altri
40' per la Cima Foppazzi e
1 h. 15' per la Cima Camplano
Ore di discesa 2 h. 30'
Data di uscita 30/12/2019 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE. F per la salita a Cima di Camplano
Condizioni climatiche e dei sentieri

Giornata come ne capitano poche con le ideali condizioni di temperatura e neve con cieli tersi. Neve a partire dai 1500 metri con manto che in quota, oltre i 2000 metri, ha superato il metro e mezzo di altezza. Sentieri ben segnalati ed ampiamente battuti dalla partenza fino alla vetta della Cima di Grem. Da qui in poi mancano, i segnali e le indicazioni, ma la traccia è risultata battuta da un paio di escursionisti fino alla vetta della Cima Foppazzi. Da questa vetta, lungo la discesa verso la Baita Camplano, non vi era la minima traccia di passaggio e non esistono indicazioni, per cui occorre procedere con intuito e logica. Dalla Baita Camplano si sale alla cima omonima lungo una evidente e ripida cresta che è risultata battuta da un escursionista fino a metà percorso. Oltre tale punto il manto nevoso era vergine. Durante il ritorno, dalla Baita Camplano lungo il n. 238, la via era abbastanza battuta e dal bosco in poi i segnali sono ben evidenti e abbondanti.

Eventuali pericoli
La cresta della Cima Camplano è piuttosto ripida e sottile, specialmente nella seconda parte. Si raggiungono pendenze attorno ai 40 gradi in un breve tratto a metà salita, per cui tale salita richiede un minimo di attenzione.
Presenza di acqua
Tutto è risultato coperto dalla neve e ghiacciato, per cui difficilmente troverete acqua in inverno.
Punti di appoggio
Lungo la salita della Cima di Grem si superano un paio di belle baite che offrono ottimo riparo. Con alcune deviazioni, più o meno lunghe e faticose dal percorso è possibile giungere ai vicini rifugi e bivacchi della zona (Baita Golla e bivacco Mistri).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Ramponi sicuramente necessari. Una piccozza risulta utile, se non indispensabile, per la salita alla Cima Camplano.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
La zona del Grem è sicuramente una delle più visitate nel periodo invernale, grazie ad una serie di condizioni favorevoli all'escursionismo con neve: belle e facili creste spesso battute, cornici affascinanti, conche innevate, quote abbastanza basse e panorami ampissimi. La maggior parte degli escursionisti però si limita alla salita della Cima Grem e del vicino Monte Golla. Qualche salita viene fatta anche alla Cima Foppazzi, mentre la Cima Camplano (nome non ufficiale ma legato alla presenza della baita omonima sotto di essa), anche a seguito della leggermente maggior difficoltà, raramente vede escursionisti sulla sua vetta. Noi abbiamo unito queste tre vette in una sola logica camminata ad anello ed il risultato è stato sicuramente appagante.
Descrizione percorso
Giunti al Passo di Zambla, salendo da poco oltre Zogno in Val Brembana o da Ponte Nossa in Val Seriana, lasciamo l'auto nell'ampio spiazzo posto sulla sinistra (salendo dalla Val Brembana) nei pressi del valico. Qui prendiamo la strada asfaltata che prosegue oltre lo spiazzo e poco dopo perde quota. Superiamo un bivio dove si trova un santella (località "La Santella" a 1251 metri di quota; palina con indicazioni) ed andiamo a destra. Ora la strada è sterrata. Arrivati ad alcune case, procediamo in falsopiano fino ad una improvvisa discesa che seguiamo sempre su ampia sterrata. In fondo alla discesa la strada riprende a salire, ma subito a destra si stacca un sentiero indicato da un a palina: attenzione a non seguire il primo sentiero dopo la discesa, ma il secondo. Sulla palina vi è riportato il sentiero n. 223. Proseguiamo ora in un bosco su sentiero a mezzacosta pianeggiante. Superiamo un grosso masso con dipinti i bolli del sentiero n. 223 e 238. Giunti ad un poco evidente bivio, prendiamo il sentiero basso (n. 223), lasciando quello che sale per il ritorno (n. 238). Superiamo una baita isolata. Ora affrontiamo, sempre nel bosco, una serie di tornantini che ci fanno rapidamente guadagnare quota. Entriamo in una zona sopra la quale si innalzano alcune forre rocciose; ne attraversiamo una dalla quale è facile sia scesa una valanga. Poco oltre usciamo dal bosco e ci troviamo in un ampio prato che tagliamo in mezzacosta fino ad arrivare nei pressi di una palina posta su un costone. Andiamo ora a sinistra, salendo lungo il costone erboso. Arriviamo ad una prima baita e proseguiamo, sempre per ampi prati e pascoli fino ad una seconda baita. Da qui, possiamo proseguire su percorso libero puntando alla evidente crestona verso sinistra e poi seguirla verso l'alto. Oppure salire dritti lungo i ripidi pendii oltre la baita per poi prendere la cresta più in alto secondo il nostro piacere. Comunque sia, una volta giunti sulla facile cresta della Cima di Grem, non ci resta che seguirla fedelmente fino alla sua sommità, facendo attenzione alla presenza di ampie cornici aggettanti verso sinistra. Sulla cima della montagna si trova una bella croce in ferro. Dalla Cima di Grem, dopo aver goduto della bellissima vista sull'Arera e sulla cime circostanti, tra cui la nostra prossima meta, ossia la Cima Foppazzi verso nord-est, riprendiamo la marcia scendendo la ripida ma bonaria dorsale che scende verso la Bocchetta di Grem (1976 metri di quota). Saliamo ora molto ripidamente lungo il sentiero n. 263 per la Cima di Foppazzi, come da indicazione della palina. anche se un sentiero non c'è in caso di neve. Le pendenze della salita sono abbastanza significative e divengono ripide a circa metà percorso, per poi ridursi verso l'antecima e la successiva vetta che si raggiunge con un ultimo tratto quasi pianeggiante. Sulla sommità un mucchio si pietre indica la cima. Da qui è possibile vedere verso nord-est la prossima vetta da raggiungere: la Cima di Camplano ben visibile e dalla forma triangolare davanti a noi e con una evidente cresta di salita. Scendiamo quindi lungo il versante opposto della Cima di Foppazzi. La discesa, inizialmente agevole e poco ripida, diviene  in breve molto ripida, prima lungo la cresta e poi per ampi pendii che conducono ad una evidente conca sottostante sul versante settentrionale. Possiamo restare sempre in cresta e scendere poi verso la conca, una volta giunti ad una evidente selletta. Giunti nella conca, con percorso libero a seconda delle condizioni nevose, proseguiamo in mezzacosta verso destra aggirando una tondeggiante sommità davanti a noi (Il Cimetto). Arrivati sul versante che ci consente di vedere la Baita Camplano, scegliamo il percorso migliore per discendere i ripidi pendii sotto di noi, facendo attenzione ad evitare salti e improvvisi muri verticali. Spostandosi leggermente verso destra sarà possibile individuare un comodo anche se ripido scivolo lungo il quale giungere nel pianoro sottostante e da qui risalire in pochi minuti alla baita. Dalla baita proseguiamo oltre fino ad una palina poco più in alto e da questa andiamo decisamente verso destra portandoci ai piedi della Cima Camplano che ci apprestiamo a salire seguendone l'evidente cresta. Saliamo prima lo zoccolo che man mano aumenta di pendenza. Giunti sulla cresta la seguiamo fedelmente. Questa aumenta di pendenza man mano la si risale, per raggiungere la massima pendenza in una zona con alcune pietre affioranti e dove spesso la neve viene a mancare. Qui occorre attenzione, ma oltre questo tratto di circa 20 metri piuttosto ripidi (40 gradi), le difficoltà si riducono ed in breve si giunge sul quasi pianeggiante tratto finale della salita. Dalla cima si ha un bel panorama sul gruppo dell'Arera e della Cima del Fop.
Discesa
Senza farsi ingolosire dalla invitante e più abbordabile cresta nord della Cima di Camplano, torniamo sui nostri passi e con attenzione scendiamo fino alla palina sopra la Baita Camplano. Da qui, andiamo verso destra scendendo lungo il sentiero n. 238 che ci porta in una conca sotto di noi, dove, al centro, corre un torrentello. Proseguiamo stando sul lato sinistro del successivo vallone dove scorre il torrentello. Rimanendo a mezzacosta sopra il profondo valloncello, perdiamo lentamente quota tra cespugli e pini mughi. Più avanti inizia una serie di tornantini che aumenta la velocità di discesa. Seguono alcuni rapidi saliscendi che ci conducono all'interno di un bosco. Da qui i segnali divengono più evidenti e non ci resta che seguire il tracciato nel bosco, a tratti ripido ma sempre ben camminabile. Affrontiamo una salitella che ci porta ad una specie di forcella dalla quale cambiamo versante della montagna e riprendiamo a scendere fino ad un vallone ricco di cespugli e lamponi. Attraversiamo il vallone e riprendiamo a salire fino ad una piccola santella con croce in ferro e Madonnina. Qui si trova anche una tettoia in legno. Proseguiamo ed eccoci in un canalone ampio e con probabile presenza di neve slavinata dall'alto. Lo attraversiamo facendo attenzione alla presenza di ghiaccio e blocchi di neve dura. Giungiamo poi in un punto dove si vedono due o tre curiosi ometti di pietra piuttosto alti. Usciamo poi dal bosco per trovarci in ampi pascoli e conche erbose. Superiamo un bel faggio solitario ed un capanno da caccia poco più in basso. Ecco ora una pozza d'acqua poco discosta dal sentiero sulla destra. Arrivati ad una casera che in estate vende formaggi, proseguiamo l'evidente discesa su sentiero tra i prati. Non ci resta altro che seguire il sentiero ben indicato (n. 238). Ad un certo punto questo taglia nei prati verso un piccolo muretto a secco, per poi piegare verso sinistra e scendere sassoso verso il bosco sottostante, fino ad incrociare nuovamente il sentiero n. 223 seguito all'andata. Da qui andiamo a destra e ripercorriamo il tracciato già fatto fino all'auto.

Note
La Cima Camplano non è nominata sulle carte e su alcune di esse compare solo la sua quota, il nome, non ufficiale, deriva dalla vicinanza con la Baita Camplano posta ai suoi piedi. Per altre foto e info, vedi la relazione del 20 gennaio 2018.
Commenti vari
Un saluto ai due simpatici escursionisti bresciani incontrati sulla Cima Foppazzi.
   

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La classica foto della cresta del Grem
con la Foppazzi sulla destra

Croce in vetta alla Cima di Grem e il versante di salita
alla Cima Foppazzi a destra

   

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Dalla cima del Grem uno sguardo alla cresta appena percorsa

Sulla cima Foppazzi con i due simpatici bresciani

   

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Dalla Foppazzi vista sulla piramidale Cima Camplano

L'evidente via di salita alla Cima Camplano
con la Baita da cui il nome in basso a sinistra

   

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Intonsa neve sulla crestina della Camplano

In vetta alla Cima Camplano
sguardo a ritroso verso la Cima Foppazzi