Gran Sasso/Corno Piccolo/Prima Spalla
Via Saludos Amigos

Zona montuosa Appennino Centrale - Gruppo del Gran Sasso Località di partenza Loc. Prati di Tivo - Pietracamela (TE)
Quota partenza 1450 Mt. Quota di arrivo 2585 Mt. circa
Dislivello totale

+565 Mt. per "La Madonnina" (fattibili in funivia)
+233 Mt. da "La Madonnina" all'attacco
+337 Mt. la via (385 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. 3, 3D (sentiero Ventricini)
Ore di salita

1 h. 30' dal parcheggio all'attacco
5 h. la via

Ore di discesa 45' dalla vetta al sentiero Ventricini
50' dal sentiero al parcheggio
Esposizione Nord Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 22/07/2022 Difficoltà V+, VI+
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Mauro e Lorenzo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata soleggiata e molto calda, ideale per arrampicare sul versante Nord. L'avvicinamento è evidente tranne l'ultimo tratto dove si sale in direzione della parete; qui si seguono delle deboli tracce. Esistono due possibilità di discesa: una in corda doppia e una lungo un canalone con qualche passo d'arrampicata dove il tracciato non è sempre evidente (soluzione da noi adottata). La roccia in via è buona, a tratti ottima.

Eventuali pericoli
Soliti d'arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Il bar in località "La Madonnina", accanto alla stazione a monte della seggiovia.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale dotazione alpinistica. Indispensabile una serie di friends (da 0.3 a 3 Camalot).
Descrizione dell'arrampicata

Descrizione generale
Il Gran Sasso con i suoi 50 km. di lunghezza, 15 Km. di larghezza ed i 2912 Mt. della vetta occidentale del Corno Grande, è il più vasto ed alto gruppo montuoso della catena appenninica. Il Vallone delle Cornacchie, poco sopra il rifugio Franchetti, conserva i resti del Calderone, ossia il ghiacciaio più meridionale d'Europa. Tra i vari monti che fanno parte del gruppo quelli di maggiore interesse alpinistico sono il Corno Grande, il Corno Piccolo ed il Pizzo d'Intermesoli.
Il Corno Piccolo si presenta, verso ovest, con una lunga cresta che si salda a tre grandi speroni che in sequenza scendono verso la val Maone. Questi speroni sono oggi considerati come delle cime distinte e vengono denominate "Le Spalle".
La Prima Spalla è il primo risalto della cresta Ovest del Corno Piccolo ed è la più alta. Il suo versante Nord si presenta come un muro compatto che si affaccia sui Prati di Tivo.
La via Saludos Amigos è stata aperta il 21 settembre 1991 da Mario Cotichelli, Massimo Mosca e Piefrancesco Renzi. L'itinerario sale con una linea diretta al centro della parete Nord. L'arrampicata è varia: nella prima parte si superano diedri, fessure e placche mentre nella seconda parte un muro verticale rappresenta il tiro chiave della via. Le protezioni non mancano ma è necessario integrare.
Attacco, descrizione della via

Raggiungere in macchina il grande piazzale di Prati di Tivo, situato alcuni chilometri dopo il comune di Pietracamela, e parcheggiare.
Per salire a "La Madonnina" -un piccolo pianoro posto alle pendici rocciose del Corno Piccolo dove veglia una statua della Madonna e dov'è presente anche la stazione a monte della funivia a 2015 Mt.- ci sono due possibilità. O con la funivia (9 € A/R) oppure a piedi seguendo la cresta dell'Arapietra. In quest'ultimo caso conviene, dalla grossa rotonda nel piazzale dei Prati di Tivo, prendere la strada sulla sinistra che dopo poco diviene sterrata ma ben percorribile. Seguirla sino al suo termine e parcheggiare. Si guadagnano così circa un centinaio di metri di quota. Incamminarsi ora verso destra sino un dosso erboso con un grande crocefisso dal quale si ha un'ottima vista sul Gran Sasso, in particolar modo sul Paretone. Da qui è anche ben visibile "L'albergo diruto" situato sulla cresta dell'Arapietra. Puntare a destra alla base della cresta che, passando per "L'albergo diruto", porta a "La Madonnina". Poco oltre il sentiero si biforca: verso destra si stacca il Sentiero Ventricini mentre proseguendo diritto, in breve, si raggiunge il Passo delle Scalette che immette nel Vallone delle Cornacchie.
Imboccare il Sentiero Ventricini e seguirlo lungamente in piano fino a quando questo scende nel Vallone dell'Inferno. Qui imboccare le deboli tracce che salgono lungo il crinale per poi abbandonarle per obliquare verso destra in direzione della parete. La traccia termina sotto la verticale di un pilastro a forma di mezzaluna (alla sua destra corre la via Umberto Cattani). Qui conviene legarsi. La nostra via attacca nel canale a destra di un caratteristico pinnacolo giallo situato più o meno a metà parete (in comune con la via Fantoni Modena). A sinistra del pinnacolo attacca invece la via Pamela.

1° tiro:
dalla base delle rocce percorrere la rampa ascendente verso destra che conduce a un diedro fessurato. Superarlo e piegare, lungo facili rocce a destra, in direzione dell'evidente pinnacolo giallo al centro della parete. Risalire per pochi metri il canalino alla sua destra e in corrispondenza di un masso incastrato, alla base di una fessura-diedro sulla sinistra, attrezzare la sosta.
60-70 Mt., II, III, un paio di passi di IV.

2° tiro:
salire il diedro giallastro a sinistra del canale ed evitare uno strapiombino passando alla sua destra; continuare in verticale sfruttando un sistema di fessure sino alla sosta (1 chiodo+clessidra con cordone). 50 Mt., V, V+, IV+, 2 chiodi, 1 clessidra con cordone.

3° tiro:
alzarsi leggermente sopra la sosta e traversare delicatamente verso sinistra. Poco prima di raggiungere il diedro salire lungo la placca superando alcuni passi delicati fino a raggiungere la sosta (2 chiodi+clessidre). 50 Mt., V, V+, passi di VI, 3 chiodi.

4° tiro:
portarsi al punto di minor resistenza e superare il piccolo strapiombo. Traversare a destra ed entrare in un canalino; risalirlo e raggiunto un tetto spostarsi a destra in placca. Risalire le facili rocce sino a raggiungere la cengia di metà parete dove si sosta (2 chiodi).
45 Mt., V, IV+.

5° tiro:
alzarsi a sinistra della sosta e spostarsi a destra in direzione della prima protezione (chiodo). Qui proseguire dritti seguendo una fessurina. Raggiunto il primo fix, spostarsi a destra e riprendere a salire in verticale. All'altezza del terzo fix traversare delicatamente a sinistra. Una facile sequenza consente poi di guadagnare la sosta (fix+chiodo) alla base del diedro. La lunghezza è ben protetta anche se i fix sono abbastanza vetusti. 25 Mt., VI+ (forse qualche passo di VII-), 3 fix, 2 clessidre con cordone, 4-5 chiodi.

6° tiro:
salire lungo il diedro per poi superare una piccola strozzatura. Continuare lungo la fessura sino al suo termine. La sosta (clessidra+cordone) si trova pochi metri a sinistra, alla base della grande placconata.
55 Mt., V, passi di V+, 1 clessidra con cordone, 1 chiodo.

7° tiro:
alzarsi in verticale lungo la placca (visibile grande clessidra con cordone) fino a raggiungere un salto inciso da due spaccature verticali che danno origine a due canali. Portarsi a quella di sinistra e sostare (clessidra con cordone). 40 Mt., IV, IV-, 1 clessidra con cordone.

8°-9°-10° tiro:
alzarsi a destra della sosta e rimontare le placche verticali tendendo leggermente a destra. Poco prima della sommità imboccare una rampa che sale in obliquo verso sinistra e che termina in prossimità della cresta. Qui sostare (2 fix+catena+anello). 120 Mt. circa, percorso non obbligato, III+, passi di IV-, qualche clessidra da cercare.
Discesa
Ci sono due possibilità di discesa:
a) in corda doppia lungo la via Attenti alle Clessidre. Dalla sosta attrezzata di fine via è possibile scendere in corda doppia (4 calate da 60 Mt. - l'ultima sosta di calata è su clessidra). L'ultima calata deposita nel fondo del canale Sivitilli. Da qui abbassarsi velocemente sino al sentiero Ventricini.
b) a piedi (soluzione da noi adottata). Dal termine della via percorrere l'esposta cresta in direzione del Corno Piccolo sino a raggiungere un intaglio. Qui
abbassarsi a sinistra (viso a monte) entrando in una grande comba ghiaiosa. Abbassandosi si notano delle tracce di passaggio e più in basso qualche raro ometto. Man mano che ci si abbassa tendere a sinistra entrando in un profondo canale che costeggia un grosso sperone roccioso. Abbassarsi fino a quando è possibile uscirne a sinistra (viso a valle). Costeggiare la parete perdendo leggermente quota fino a ricongiungersi al sentiero di avvicinamento e per questo all'auto. Lungo il canale il percorso non è sempre evidente; prestare attenzione, specie in presenza di nebbia.

Note
La parete è piuttosto fredda. Affrontare la salita nelle calde giornate estive.
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Lorenzo sul secondo tiro Mauro su L2
   
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Lorenzo all'inizio del terzo tiro Will quasi alla S4
   
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Will e Mauro in sosta Will all'inizio del quinto tiro
   
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Quinto tiro Mauro sul sesto tiro
   
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In vetta alla prima Spalla: Emanuele, Will, Marco, Gilberto, Daniele, Denis, Lorenzo e Mauro Will sulla cresta di discesa
   
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XXXXIII Corso INA La via