Gran Paradiso - Via Normale dal Rif. Chabod

 
Zona montuosa Alpi Graie - Gruppo Gran Paradiso Località di partenza Alp Pravieux, Valsavarenche (AO)
Quota partenza 1834 Mt. Quota di arrivo 4061 Mt.
Dislivello totale +916 Mt. dal parcheggio al rifugio
+1311 Mt. dal rifugio alla vetta
Data di uscita 06-07/07/2002
Ore di salita 2 h. 10' dal parcheggio al rifugio
4 h. 30' dal rifugio alla vetta
Ore di discesa 3 h. dalla vetta al rifugio
1 h. 30' dal rifugio al parcheggio
Sentieri utilizzati Non numerati Giudizio sull'ascensione Molto bella
Sass Balòss presenti Omar, Gölem Difficoltà PD
Condizioni climatiche, dei sentieri e del ghiaccio
Giornata pienamente estiva, tiepida e soleggiata, ottimo e ben percorribile il sentiero che sale al rif. Chabod, evidente il tratto sulla morena che porta al ghiacciaio, sempre logica e frequentata (in estate) la traccia che risale il ghiacciaio.
Eventuali pericoli
Sprofondamento nei crepacci (il ghiacciaio nella parte è alta è molto ripido e abbastanza tormentato di crepe), inoltre i 20 metri finali di cresta che conducono in vetta sono molto esposti e abbastanza impressionanti, è comunque possibile assicurarsi per il breve tratto di arrampicata (II grado) grazie a dei fix infissi nella roccia.
Presenza di acqua
Quasi dappertutto, alla partenza, lungo il sentiero e poi al rifugio. Acqua di fusione sul ghiacciaio.
Punti di appoggio
Rifugio Chabot (2750 Mt., base di partenza anche per la Parete Nord del Gran Paradiso).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Corda, imbraco, casco, ramponi, ghette, piccozza, occhiali da sole, utili delle viti da ghiaccio in caso di ghiaccio vivo, moschettoni, 3 rinvii.
Descrizione dell'ascensione

Occorre innanzitutto portarsi in Val Savarenche, valle laterale della valle d'Aosta. Provenendo dall'autostrada uscire ad Aosta Ovest, seguire le indicazione per Saint- Pierre, svoltare a sinistra sulla statale 26, si passa l'abitato di Villeneuve svoltando poi a destra (strada n. 23) per Valsavarenche (indicazioni). Attraversare Introd, poi, dopo alcuni tornanti, seguire la deviazione a sinistra per la Valsavarenche che si segue fino alla località Pravieux (1834 Mt.), dove si trova un ampio parcheggio e un pannello di legno che segna la partenza del sentiero.
Attraversare il ponte sul tumultuoso torrente passando subito dopo nei pressi dell'alpe di Pravieux, la comoda mulattiera inizia a salire nel bel bosco di larici, che diviene sempre più rado mentre si guadagna quota con degli stretti e faticosi tornanti, dopo alcuni tratti rettilinei si sbuca, in circa 45 minuti dalla partenza, l'alpeggio di Lavassey, a quota 2194 Mt..
Al bivio vicino all'alpe procedere sul sentiero di destra e proseguire a salire, meno ripidamente, su terreno ora molto più aperto, è possibile gettare una bella occhiata verso il Gran Paradiso, mentre risalendo i pascoli lungo un costone ci si avvicina al rifugio Chabod (2750 Mt.), che si raggiunge dopo poco più di due ore di cammino.
Il mattino di buonora ci si incammina: poco dopo il rifugio invernale (utilizzato anche in estate per accogliere i numerosissimi alpinisti), a destra si imbocca una traccia pianeggiante che porta in breve all'attacco dell'acquedotto del rifugio.
Si prosegue dritto attraversando un rigagnolo d'acqua, arrivando a montare ad un certo punto sul margine detritico della morena, che si segue sul filo di cresta fino ad arrivare al limite del ghiacciaio del Laveciau (3200 Mt. circa).
Calzati i ramponi e legati si inizia a risalire il ghiacciaio puntando la parete Nord del Gran Paradiso, andando quasi a raggiungere la cresta che scende dalla cima, poi, circa a quota 3300, piegare in diagonale verso destra andando più o meno nel centro del vallone, risalirlo (ripido!) mantenendo la destra evitando i numerosi crepacci. La pendenza dopo un inizio duro si fa più accessibile e si sbuca su un vasto pianoro glaciale: la "schiena d'asino" (3700 Mt.), dove confluisce anche l'itinerario (molto più frequentato) che sale da destra (Rifugio Vittorio Emanuele), da qui in avanti si cammina in un fiume di gente.
Si prosegue in mezzacosta attraversando il ghiacciaio verso sinistra verso il colle di Montcorvè, si supera senza problemi la terminale del ghiacciaio, raggiungendo in breve le prime roccette. Si seguono in salita le rocce con alcuni tratti di facile arrampicata, non esposta, poi, già in vista della madonnina posta sulla vetta (presunta), si presentano davanti gli ultimi 20 metri di cresta, affilatissima e rocciosa, molto esposta. Conviene qui fare sicura e traversare facendo attenzione arrivando così in vetta al Gran Paradiso (4061 Mt., 4 h 30').
Discesa
La discesa avviene per la medesima via, in poco più di 3 h. fino al rifugio Chabod (attenzione ai ponti sui crepacci che col caldo possono cedere), e in un'altra ora e mezza fino al parcheggio giù in Val Savarenche.

Note

Il Gran Paradiso è l'unico "4000" completamente italiano (gli altri sono sul confine), e si trova nell'omonimo Parco Nazionale, in un pregiato ambiente alpino ricco di fauna e di montagne bellissime.
Esiste una seconda via di salita (tra quelle più facili e frequentate), quella dal Rifugio Vittorio Emanuele: è un po' più facile (PD-) in quanto il ghiacciaio è meno crepacciato, anche se più lunga e molto più trafficata di alpinisti.

Commenti vari

Ci siamo finalmente decisi a provare la salita di una montagna che si fregia di superare i 4.000 metri, anche per vedere un po' l'effetto che fa.Tutto abbastanza bello, ma più che l'altimetro e la mappa, la cartina al tornasole che rivela la nobile quota raggiunta è il numero impressionante di alpinisti che ti camminano in parte, sotto, sulla testa per guadagnare la tanto agognata vetta. Noi non siamo arrivati a fare a botte, abbiamo solo un po' sgomitato e avuto tanta fortuna per giungere alla Madonnina, constatando che forse è altrettanto bella una montagna un po' meno elevata sul livello del mare e un po' meno trafficata.
Da vedere la ragazza del sugo che lavora al rif. Chabod (affacciatevi in cucina).

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Il tratto che precede la cresta rocciosa finale

Un'affollata foto di vetta

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Ridiscendendo verso la schiena d'asino, vista sul Ciarforon

Omar in posa nei pressi di un crepaccio

   
Il contenuto di questo sito (testo, elementi grafici, immagini, ecc.) così come il modo in cui i contenuti sono presentati e formati è di esclusiva proprietà del gruppo SassBalòss ed è protetto dalle leggi italiane ed internazionali in particolare da quelle in materie di copyright. E' consentita la consultazione. Sarà concessa la duplicazione, anche parziale, solo dopo esplicita richiesta; in tal caso dovrà essere espressamente indicata, sulle copie realizzate, la provenienza della fonte ossia il sito internet www.sassbaloss.com. Ogni utilizzazione diversa da quelle sopra previste quindi (indicativamente: la distribuzione a terzi e/o la pubblicazione a scopo di lucro, la modificazione, l'elaborazione in qualunque forma e modo) deve considerarsi abusiva e sarà perseguita a norma delle vigenti leggi.