Eremo di San Glisente dal Monte Dasdana

 
Zona montuosa Prealpi Bresciane Località di partenza Ex S.S. 345, tornante sotto il Monte Dasdana (BS)
Quota partenza 2050 Mt. Quota di arrivo 1957 Mt.
Dislivello totale +700 Mt. con i saliscendi Data di uscita 25/07/2015
Ore di salita 3 h. Ore di discesa 2 h. 30'
Sentieri utilizzati 3V (var. bassa), 80 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar, Gölem Difficoltà E
Condizioni climatiche e dei sentieri

Giornata nuvolosa, con alcune scarse precipitazioni nella prima mattinata. Sentieri evidenti e sempre ben camminabili.

Eventuali pericoli
Nessuno.
Presenza di acqua

Ci sono alcuni piccoli corsi d'acqua che attraversano la strada che passa sotto il Monte Colombine, ma è meglio portarsela da casa.

Punti di appoggio
Lungo il percorso si transita nei pressi di ben 3 bivacchi (oltre il bivacco di San Glisente, dove arriva questa escursione): bivacco Grazzini, bivacco Bassi e bivacco Fop de Cadì. Tutti e tre sono raggiungibili con pochi minuti in discesa, abbandonando il percorso qui descritto.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nessuno.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Interessante e semplice escursione che si snoda per circa 12 km (solo andata) rimanendo ad una quota quasi sempre costante, spesso al di sopra dei 2000 metri di quota. È una bella cavalcata panoramica lungo le brughiere della lunga e desolata dorsale che dal Passo Maniva (e quindi dal versante della Val Trompia) porta ai monti che dominano la bassa Valle Camonica.
Descrizione percorso
Dalla città di Brescia imboccare la strada trafficata che risale la Val Trompia, seguirla fino oltre Collio, e poi raggiungere il suo termine, ossia il Passo del Maniva (1660 Mt.). Qui giunti, invece di scendere verso il paese di Bagolino e la Valle del Caffaro, seguire verso sinistra la strada 345 che prosegue verso il Passo di Croce Domini. Si tratta di una bellissima strada carrozzabile di alta quota (in gran parte sterrata), che attraverso bellissimi ed ampi panorami conduce al suddetto passo, da dove è possibile “svallare” in Val Camonica o in alta Val del Caffaro. Noi ne percorreremo solo pochi chilometri (tutti asfaltati) oltrepassando alcune case vacanze, il Rifugio Bonardi, e arrivando ad un evidentissimo tornante verso destra
(quota Mt. 2050) sotto il Monte Dasdana (ben prima della strada sterrata che si stacca a destra verso il laghetto Dasdana, con ristoro e pesca sportiva), all'interno del quale è possibile parcheggiare l'auto.
Si prende e camminare lungo l'evidentissima strada sterrata (indicazioni per il Passo delle Sette Crocette e Bivacco San Glisente) che si stacca in leggere discesa proprio in corrispondenza del tornante. Si transita subito sopra ai ruderi del “Casermone” antico edificio militare posto sopra al pian delle Baste, poi si prosegue sempre lungo la strada (che è la variante bassa del sentiero 3V; quella alta passa lungo le sovrastanti creste dei monti Dasdana e Colombine). Il paesaggio è aspro e spesso costellato di guglie rocciose, ad un certo punto si passa sotto ad una fascia di roccia verticale sulla quale sono tracciate alcune vie di arrampicata. Seguendo ancora la strada si giunge al Goletto di Clodona (2030 Mt.), dove ci si ricongiunge alla variante superiore del sentiero 3V che scende dal Monte Colombine, e dal quale prendendo a destra un piccolo sentierino è possibile raggiungere il Bivacco Giovanni Grazzini per trovare riparo (già visibile ad occhio nudo in lontananza). Proseguire ancora lungo il 3V, ora avente più le sembianze di un sentiero che non di una strada, e dopo un lungo tratto pianeggiante si arriva all'ampio valico del Passo delle Sette Crocette (2041 Mt., 1 h. dalla partenza), antica via di comunicazione tra la Val Trompia e la Valle del Grigna / Valle Camonica, dove sorge un arcaico e misterioso muretto di pietre a secco sul quale sono infisse sette piccole croci di ferro, con a fianco un cippo in pietra che reca la data “1668”; qui siamo quasi a metà strada. Dal passo proseguire ancora verso Nord-Ovest lungo il sentiero 80 (indicazioni per San Glisente), dopo pochi passi si trova a sinistra l'indicazione “Monte Crestoso - per esperti”. La seguiamo abbandonando il sentiero 80, la traccia (in realtà molto semplice) sale molto ripida tra rocce rotte e pendii erbosi, fino ad arrivare sulla cresta (a tratti affilata, ma elementare) e successivamente alla cima del Monte Crestoso (2207 Mt., 1 h. 30' dalla partenza), punto molto panoramico, il più elevato di questa escursione, dove si trova un ometto di sassi con una croce.
Dalla cima proseguire ancora lungo la cresta verso Nord-Ovest, per poi abbandonarla e scendere ripidamente, senza percorso obbligato, lungo le zolle erbose e i cespugli di rododendro fino ad andare a riprendere il sottostante sentiero 80, dove si distacca del pendio Nord del Monte Crestoso per andare a Nord, verso il pendio Sud del Monte Colombino. Qui il sentiero riprende la direzione verso Nord-Ovest, ma perde in discesa varie decine di metri di quota, arrivando ad un'altro valico, caratterizzato da estesi tratti di pietra levigata, dal quale si nota la curiosa formazione rocciosa chiamata “Nicchia di San Glisente”,
posta proprio lungo la dorsale. Dal passo posto sotto la nicchia è possibile portarsi al vicino Bivacco Marino Bassi, visibile in lontananza (dispone di 12 posti letto, luce e acqua corrente). Il nostro sentiero prosegue passando appena a destra della nicchia (1990 Mt., 1 h. 50' dalla partenza), facendosi d'improvviso ripido e accidentato, poi si rimonta sul filo della cresta e si cammina ancora per un lungo tratto lungo la dorsale in leggera salita, arrivando quasi in cima al suo culmine, che è poi il Monte Fra (2130 Mt.). Da questo punto (la vera cima del monte, un poco più alta, rimane più a Ovest) seguire ancora il sentiero verso Nord-Ovest (scendendo a sinistra è possibile raggiungere il Bivacco Fop de Cadì, ben visibile in basso nella vallata sottostante), e dopo alcuni brevi tratti in salita ed altri in discesa si giunge sul punto più alto di questa dorsale, chiamato “Colma di San Glisente” (2146 Mt., 2 h. 40' dalla partenza), dove sorge un grosso ometto di sassi. Dalla cima della Colma di San Glisente scendere lungo la dorsale, fino ad incontrare i primi rari cespugli che precedono la fine dei pascoli e l'inizio del bosco di alta quota. Il Bivacco San Glisente (ben attrezzato con cucina, camino, luce, e 6 posti letto) è già visibile più in basso; in pochi minuti lo si raggiunge. La chiesa e la sottostante cripta sono sul retro, affacciati sulla bassa Val Camonica, che da qui si domina in un unico colpo d'occhio.
Discesa
Percorrere a ritroso lo stesso itinerario fatto in salita; è possibile evitare la salita al Monte Crestoso rimanendo bassi, seguendo l'evidentissimo sentiero 80.

Commenti vari
Abbiamo optato per questa escursione a causa delle sconfortanti previsioni meteo. Si è rivelata comunque un'escursione interessante e abbastanza remunerativa, a causa degli ampi panorami che si attraversano e della solitudine quasi da “higlands scozzesi” che caratterizza queste zone elevate e ventose.
Note

È davvero degna di interesse la magnifica cripta sotto la chiesetta di San Glisente: si tratta di un antichissimo (XI-XIV secolo) tempio romanico ipogeo, al quale si accede dopo avere percorso uno stretto tunnel sotterraneo. Al suo interno fanno mostra di sè quattro semplici colonne di granito sormontate da capitelli, due minuscole navate laterali ad affiancare quella centrale, un piccolo altare in pietra, il sepolcro dove venne deposto il corpo del santo, delle piccole monofore da cui filtra la luce (che hanno la particolarità di essere allineate astronomicamente con i punti dove sorge e tramonta il sole ai solstizi): è un ambiente davvero suggestivo e quasi unico sui monti della zona, sorto probabilmente su un sito di preesistenti culti pagani.
Interesanti anche le numerose leggende su San Glisente (collegate anche a quelle degli altri due santi eremiti Fermo e Cristina, che secondo la tradizione camuna erano suoi fratelli). Secondo la più diffusa Glisente era un valente soldato di Carlo Magno, che pentitosi della sua vita poco devota, si fece eremita (al pari della sorella Cristina – che si ritirò sulle rupi sopra Lozio, dall'alto versante della valle – e del fratello Fermo – salito a pregare e meditare sopra Borno –) fuggendo dalla mondanità sui monti sopra Esine, nel luogo dove oggi sorge l'eremo, e qui morendo il 6 agosto 796, dopo una vita di stenti e contemplazione. Il suo corpo venne rinvenuto da alcuni pastori incuriositi da una colomba che portava ramoscelli nel luogo dove si trovava. Qui lo seppellirono, all'interno della grotta dove aveva vissuto l'ultima parte della sua vita. Ma gli abitanti della confinante Val Trompia, invidiosi e desiderosi di accaparrarsi le spoglie del santo, trafugarono il corpo portandolo verso la loro valle, nella località “Nicchia di San Glisente”. Ma a causa del loro gesto sacrilego furono puniti e colpiti da cecità, e solo dopo un sincero pentimento e la restituzione della reliquia poterono riacquistare l'uso della vista.
Caso più unico che raro: la destinazione di arrivo di questa escursione si trova a una quota più bassa di quella della partenza.
La lunghezza totale del nostro percorso è stata di circa 24 Km. Il percorso nel tracciato GPS scaricabile qui sotto è incompleto, e riguarda solo l'andata, fino in cima alla Colma di San Glisente (manca quindi l'ultimo pezzo della discesa dalla Colma San Glisente all'Eremo).

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Il Casermone, sotto il Monte Dasdana

Omar al Passo delle Sette Crocette

   

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In cima al Monte Crestoso

La Nicchia di San Glisente

   

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Percorrendo la lunga dorsale

In cima alla Colma di San Glisente

   

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Il bivacco di San Glisente

L'interno della bellissima cripta romanica

   

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Rilievi GPS

 

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