Valle del Giongo

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Frazione Bruntino - Villa d'Almè (BG)
Quota partenza 471 Mt. circa Quota di arrivo 300 Mt. circa
Dislivello totale

+200 Mt. circa compresi i saliscendi

Data di uscita 19/10/2013
Ore di salita 1 h. 30' Ore di discesa 1 h. 30'
Sentieri utilizzati

Non numerati

Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri
Mattinata con leggera pioggia e nubi basse. Sentieri evidenti anche se non segnalati fino al ponte sul fondo della valle dal quale si devia lungo il torrente. Poi si segue semplicemente il corso dell'acqua, senza tracce ne bolli. Ovviamente terreno bagnato e scivoloso.
Eventuali pericoli
Molta attenzione ad alcuni passaggi per discendere i tratti in cui il torrente forma delle piccole cascatelle ed altri in cui si cammina sopra a rocce levigate dal passaggio dell'acqua.
Presenza di acqua
Ovunque... ma quella potabile la trovate dopo il secondo bivio verso sinistra, arrivati a livello del torrente; si risale il corso del torrente per poche decine di metri fino ad un tubicino in rame che fuoriesce direttamente dalla roccia verticale sul lato destro orografico della valle.
Punti di appoggio

Dopo circa 20 minuti, nei pressi della prima cascatella trovate un ampio edificio ristrutturato in una radura erbosa. Più in profondità nella valle, abbandonando il corso del torrente, potete arrivare in località Cascine del Giongo , dove un paio di cascine possono offrire riparo. Poco prima del finire del percorso odierno, sulla destra scendendo, vedrete una specie di casello rialzato e mimetizzato che può essere utile in caso di pioggia.

Materiale necessario oltre al tradizionale
Non fatevi tentare dall'idea di calzare degli stivali in gomma per affrontare i passaggi sull'acqua: mettereste a rischio caviglie e chiappe. Molto meglio un normale paio di scarponcini impermeabili. Portatevi assolutamente una pila per illuminare la grotta a metà percorso.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione Generale
Avventurosa escursione che permette di seguire un tratto del corso del torrente Giongo che scorre nell'omonima valle partendo dalle pendici del Canto Alto fino al fiume Brembo. La parte alta viene descritta nell'escursione del 2 dicembre 2013. Il punto di partenza è lo stesso ma di seguito descriviamo il percorso che da Bruntino scende fino a Botta di Sedrina, scoprendo un angolo selvaggio ed incantato a pochi km. dalla città. Il corso d'acqua ci sorprende con cascatelle, pozze limpide e popolate da pesci, toboga scavati nella roccia e tratti più semplici e tranquilli, nonché una misteriosa grande grotta a metà percorso; il tutto pare essere lontano anni luce dai percorsi battuti e frequentati dalla gente, ma in realtà questi si trovano a poche decine di metri sopra le nostre teste.
Descrizione Percorso
Arrivati a Bruntino, frazione posta sopra Villa d'Almè, si supera la piccola chiesa di San Mauro e si procede fino ad una evidente santella posta poco prima di un tornante. Qui si parcheggia e si prende la strada sterrata che si inoltra pianeggiante nel bosco (seguite l'indicazione di una palina che segna Zappel d'erba). Dopo pochi metri pianeggianti, la strada scende, ignorate una evidente deviazione a destra preceduta da una bacheca di legno su cui vi è un disegno di un percorso didattico. Continuate a scendere lungo l'ampia sterrata che in breve diviene cementata e piuttosto ripida fin sul fondo di un valloncello. Qui sarete davanti ad un bivio: a destra il sentiero che porta ad un altere votivo con tanto di angioletti lungo il percorso; noi procediamo invece verso sinistra sempre su sterrata. Al successivo bivio, si segue sempre in discesa verso sinistra per trovarci dopo pochi metri a livello del torrente Giongo che, da qui, senza attraversarlo, seguiremo lungo il suo corso verso sinistra. Dopo pochi minuti ci imbattiamo subito nella prima delle numerose cascatelle (3-4 Mt. d'altezza) che il torrente ci regala, siamo molto vicini ad una costruzione da poco ristrutturata. Proseguiamo ora camminando ai margini dell'acqua che scorre placida ed in alveo ampio. In breve si arriva ad punto in cui il fiumicello ha scavato profondamente la roccia creando numerose pozze, un piccolissimo canyon dalle lisce pareti e varie vasche ricche di pesci. Più a valle il percorso si fa più agevole, ma è solo un'illusione poiché dopo alcuni saltelli tra pietre e bosco arriviamo nel punto più stretto e profondo del corso d'acqua (tra le due paretine di roccia rimangono appena 2 Mt.). Qui occorre un poco di attenzione per superare alcuni tratti a picco sul torrente salendo leggermente lungo il ripido fianco destro (per chi scende) del bosco. Si continua a camminare saltellando da una sponda all'altra del torrente. Quando il corso d'acqua si placca e la valle si apre, guardando verso sinistra scendendo si vedrà una grossa cavità buia una decina di metri più in alto del fondo valle. Si tratta di una grande grotta, profonda una decina di metri ed alta 5-6 metri. Al suo interno ci sono due grandi camere separate ed uno stretto cunicolo dal quale fuoriesce dell'aria gelida. Proseguiamo il cammino, ora più agevole, verso valle. Qui pare esserci addirittura una leggera traccia di passeggio (forse tracce di cacciatori di cinghiali). Superiamo un paio di cartelli che indicano la caccia al cinghiale. Arrivati sopra ad una salto d'acqua (4-5 Mt.), ci dobbiamo spostare sul lato destro (scendendo) del torrente e abbassarci lungo un tratto gradonato di rocce coperte da muschio e scivolose. La pozza e la cascatella generate dal salto sono davvero affascinanti. Sul lato destro del bosco troviamo anche i resti di quello che sembra un antico muro di pietre che pare chiudesse il ripido e stretto valloncello posto sopra di esso. Subito dopo ci imbattiamo in un'altra mini cascatella con relativa pozza d'acqua limpidissima. A questa segue un tratto pianeggiante e tranquillo. Si supera sulla destra una specie di casello da caccia montato su una palafitta pochi metri in alto nel rado bosco, per giungere all'ennesima piscina tranquilla. Ancora qualche metro e arriviamo all'ultima cascatella. Per proseguire oltre questa occorre discenderne le rocce gradinate e bagnate, sul lato destro (scendendo). Scesi alla pozza sottostante la cascatella possiamo considerare terminato il nostro percorso e tornare verso monte. Proseguendo oltre si arriva ad una grande casa posta qualche decina di metri sopra il corso del torrente.
Discesa
Percorrere a ritroso il percorso seguito in salita.

Note
Ideale, e fattibile, sarebbe unire questa escursione con quella della parte alta del Giongo ed anche con quella della Grotta dei Laghetti.
Le quote ed i dislivelli che ho riportato sono da considerarsi piuttosto approssimativi.
Commenti vari
La camminata odierna era cominciata come una passeggiata per raccogliere castagne, ma, incuriosito dallo scorrere del torrente, ho iniziato a seguirne il percorso rimanendo affascinato da quello che vedevo man mano proseguivo e ho mandato a ramengo la raccolta dei gustosi frutti, con conseguente rimprovero al mio ritorno a casa...
   
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La prima cascatella che s'incontra
Un bel salto del corso d'acqua
   
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Una limpida pozza
Cascatella vista dall'alto
   
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Salti spumeggianti del Giongo
Strettoia
   
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Omar e la grande grotta del Giongo
Colori autunnali nella valle
   
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