Pizzo di Gino (o Menone)

 
Zona montuosa Alpi Retiche Località di partenza

Loc. Tecchio - San Nazzaro Val Cavargna (CO)

Quota partenza 1330 Mt. Quota di arrivo 2245 Mt.
Dislivello totale +915 Mt. Data di uscita 14/05/2005
Ore di salita 3 h. 30' Ore di discesa 2 h. 30'
Sentieri utilizzati Non numerati Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar, Gölem Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri

Giornata con cielo coperto e precipitazioni continue, con nevicata nei pressi della cima.

La prima parte del percorso si svolge su una strada sterrata evidente, poi la parte che segue la cresta segue delle tracce a volte un po' esposte ed accidentate, con un paio di tratti attrezzati con corda fissa.

Eventuali pericoli
Prestare particolare attenzione in caso di bagnato, le rocce a placche sembrano insaponate...
Presenza di acqua
Ci sono delle fontane nei pressi dei due alpeggi lungo il percorso, che tuttavia abbiamo rinvenuto chiuse. 
Punti di appoggio
Alpeggio Croce di Campo (1739 Mt.), Alpe di Piazza Vacchera (1744 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nessuno.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Bella escursione circolare in una zona pochissimo frequentata dagli escursionisti.

L'ascensione attraversa pascoli, lande desolate, brughiere, valloni e creste rocciose, è poco faticosa ed è molto godibile.

Descrizione percorso
Occorre innanzitutto raggiungere la cittadina di Menaggio, sulla sponda occientale del lago di Como, da li prendere la SS 340 che va verso Porlezza e il lago di Lugano, addentrandosi in Val Solda. Si prosegue poi per Carlazzo e Cusino, raggiungendo infine San Nazzaro. Subito dopo la minuscola piazza di San Nazzaro si esce dall'abitato, e poco prima prendere la stradina asfaltata che sale a destra guadagnando quota con alcuni tornanti, costeggiando una simpatica chiesetta e poi addentrandosi in un bel bosco di larici. Si parcheggia in uno slargo poco prima delle case di Tecchio, e di un nuovo campeggio con 5 graziosi bungalow in legno.

Si inizia a piedi a seguire la strada che prosegue sterrata, uscendo subito dal bosco e iniziando a salire con ampi tornanti nei pascoli costellati di ginestra.

La vista si allarga tra le tondeggianti e verdissime montagne circostanti, ma fa già capolino a nord la piramide del Pizzo di Gino e la sua cresta rocciosa.

In alto è visibile un enorme caseggiato che si raggiungerà seguendo la mulattiera in poco più di un ora di cammino: Croce di campo.

Poco prima di raggiungere Croce di Campo si trova un bivio: ignorare la strada pianeggiante che va a sinistra (sarà la via di ritorno) e raggiungere in pochi passi il grande edificio.

Dalla Croce di Campo iniziare a seguire l'ampia dorsale che sale dolce verso la cresta (visibilissima) del Pizzo di Gino, si segue una labilissima traccia di passaggio, passando qua e la su rocce stratificate che emergono dal prato. La dorsale dopo un poco si stringe e sale con alcuni strappi più ripidi fino alla sommità di un dosso chiamato Cima Pianchette (2158 Mt., 1 h. 45'). Qui prestare attenzione: in caso di nebbia traversare a sinistra poco prima di raggiungerne la cima, e seguire il sentierino (bolli) che prosegue verso NO in direzione del Pizzo di Gino, altrimenti è facile sbagliare e dalla cima proseguire lungo la cresta E.

La traccia diventa in breve parecchio accidentata, si passa da una stretta insellatura (indicazioni oltre la bocchetta per il Rifugio Sommafiume in 1 h. e 15') e rimanendo sul versante Sud si ridiscende di qualche metro attraversando delle placche rocciose e delle zolle insidiose in caso di bagnato. Si supera un tratto attrezzato e qualche facile roccetta, poi la traccia diventa più facile e segue la cresta, ora erbosa.

Ad un certo punto la traccia si distacca dalle prossimità del filo di cresta e inizia ad attraversare in orizzontale la scoscesa parete Sud del Pizzo di Gino, superando canaloni impervi e pendii ripidi, con alcuni tratti un po' esposti, su rocce lisce o cenge sospese su rocce verticali.

L'ultimo tratto della traversata è poco logico, la traccia pare sparire, oramai si è quasi giunti alla cresta SO, al cima è visibilmente vicina (circa 45-50 metri più in alto). Occorre salire lungo 3-4 metri di un facile camino poi raggiungere una cengia erbosa e si ritrovano le tracce di passaggio verso sinistra, la cresta è raggiunta. Da qui in meno di 10 minuti si è in vetta.
Discesa

La discesa avviene lungo la cresta SO, facile ed erbosa, seguirla lungo il margine che dà sul precipizio, poi appena si rinviene un sentiero seguirlo verso sinistra. Si scorgono le due malghe componenti l'Alpe di Piazza Vecchia (una delle due servita da teleferica), si abbandona il sentiero sulla loro verticale e le si raggiunge.

Da qui basta seguire la strada sterrata che in 20-25 minuti porta al bivio sotto la Croce di Campo, da dove si era transitati all'andata.

Note
In caso di maltempo è preferibile salire dalla erbosa cresta SO (qui seguita in discesa), più facilmente percorribile e senza difficoltà alcuna, anche se decisamente meno interessante.
Commenti vari
L'escursione in sé non presenta difficoltà particolari, tuttavia alcuni tratti della traversata sotto la cima della montagna sono esposti, parecchio scivolosi ed insidiosi in caso di bagnato, inoltre tutta le seconda parte della salita non è percorsa da veri sentieri, ma solo da rare tracce di passaggio, ometti e rarissimi bolli.
   
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Pizzo di Gino
Inizia la cresta
   
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Nebbia in cresta
Spudorato azzeramento su placca
   
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Passaggio in cengia

Labile traccia

   
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Una parte della cresta

Croce di vetta

   

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