Monte Fogarolo e Montagnina

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Località San Lorenzo - Clusone (BG)
Quota partenza 588 Mt. Quota di arrivo 1598 Mt.
Dislivello totale 1120 Mt. circa Data di uscita 25/01/2014
Ore di salita 4 h. Ore di discesa 3 h. 15'
Sentieri utilizzati n. 508 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar, Gölem Difficoltà E
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata splendida. L'assenza quasi totale di nuvole ci ha regalato un panorama mozzafiato verso l'intero arco delle Orobie e persino verso gli Appennini. Neve abbondante (circa 1 Mt.) dai 1400 metri in su, ben assestata e dura. Brevi tratti ghiacciati nei versanti a nord. Sentieri ben segnalati e facili, privi di pericoli.

Eventuali pericoli
Nessuno. Durante la discesa dalla Forcella Larga verso San Lucio abbiamo superato numerosi canali dai quali sono scese alcune slavine. Prestare attenzione in caso di forti nevicate con neve non ancora assestata.
Presenza di acqua
Al parchetto nei pressi della partenza si trova una fontanella. Altra acqua la troverete al rifugio San Lucio.
Punti di appoggio
Il rifugio San Lucio (1027 Mt.), che si incontra durante la discesa, offre vitto durante tutto l'anno (chiuso il lunedì). Lungo tutto il percorso sono numerose le baite che si incontrano e possono dare riparo in caso di maltempo. Da segnalare l'Alpe Fogarolo, dopo circa 2 h. 40' dalla partenza. Una volta giunti sotto il Monte Fogarolo, è possibile abbandonare il percorso e scendere nella conca del Farno, dove si trova una lunga pista da fondo, e risalire al rifugio Parafulmini soprastante la conca sul versante opposto e qui trovare accoglienza anche in inverno.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nessuno. Utili i ramponi in caso di neve dura lungo la cresta che collega il Fogarolo alla Montagnina e da lì in discesa verso la Forcella Larga.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Bella e semplice escursione invernale ad anello in un ambiente facile e vario: si passa dalla zona prativa ricca di baite, all'abetaia fitta, fino alla semplice ma panoramica cresta innevata con continui saliscendi che unisce una serie di rilievi, i principali dei quali sono il Corno dell'Altare, il Monte Fogarolo e la Montagnina. Splendido il panorama verso la l' alta Val Seriana.
Descrizione percorso
Da Clusone prendere la strada che scende verso la Val Borlezza e il lago d'Iseo. Poco dopo la deviazione per San Lorenzo sulla sinistra, proseguiamo ancora qualche centinaio di metri fino ad incontrare sulla destra un parco giochi (parco Isola felice) con annesso un piccolo laghetto. Qui, lasciata l'auto, si inizia a camminare sulla evidente e ampia strada sterrata che, con una lunga serie di tornanti, risale verso l'Alpe Fogarolo. Una bella bacheca all'inizio del sentiero ci illustra il percorso da farsi. Il fondo della sterrata è piuttosto sconnesso. Al primo bivio si procede verso sinistra e poco dopo si incontra una cappella degli alpini. Con al tri tornanti si prosegue verso l'alto. Si supera una baita e dopo 10' una seconda poco distante dal sentiero e nei cui pressi si trova una specie di casello a forma di torre (1 h. dalla partenza). Si procede dritti nel bosco su un sentiero più stretto, ignorando una deviazione alla nostra sinistra che porta ad una baita privata (cartello per l'alpe Fogarolo con indicazioni di procedere dritti). Arrivati ad un bivio si procede verso sinistra (indicazione che mancano 50' all'Alpe), mentre poco prima abbiamo lasciato alla nostra destra una breve deviazione che porta ad un grande prato al cui centro si trova una bella baita. Dopo 10' si esce dal bosco per trovarsi in un ampia radura (baita a destra) che noi percorriamo restandone al centro tra due file di alberi. Al successivo bivio si segue per l'alpe verso sinistra, mentre a destra è riportata la direzione per Succo Martino e Pianone. Ignoriamo anche il sentiero per San Lucio (n. 508, 1 h. 40' dalla partenza). Dieci minuti dopo il bivio arriviamo alla bella baita Ramele, rientriamo in un fitto bosco di faggi e sbuchiamo ad un colletto dove troviamo una serie di deviazioni e numerose baite sparse nei pascoli. Noi andiamo a destra. Dopo un breve tratto tra faggi, sbuchiamo su ampi pascoli con alcuni abeti sparuti e splendida visione sulla Presolana. Il percorso è agevole e poco ripido, sempre su prati e abeti fino ad una bellissima baita al centro di una conca erbosa circondata da conifere (2 h. 15' dalla partenza). Poco più in alto, alla nostra sinistra è possibile vedere il lago d'Iseo. Ancora 20-25 minuti tra prati e arriviamo all'alpeggio Fogarolo (2 h. 40' dal parcheggio). Da qui si seguono le indicazioni di una palina per la Montagnina, scendendo poche decine di metri verso la sottostante conca prativa al cui inizio troviamo una palina (seguire per la Montagnina). Venti minuti di fatica, su terreno un poco ripido tra abeti ed un sentiero affossato nel terreno, e si arriva ad una sella. Qui una palina mostra la direzione per il Corno dell'Altare (così chiamato per via di alcuni piccoli pinnacoli rocciosi dalla sommità appiattita che si trovano nei pressi della cima, ma sulle mappe è chiamato Monte Fogarolo) che risaliamo verso sinistra per il facile costone erboso che in breve porta alla sua cima (1394 Mt.) sulla quale non vi è alcun simbolo ma un bel panorama (15' di facile salita). Ridiscesi alla sella, si prosegue verso la Montagnina lungo l'ampia dorsale, a tratti un poco ripida . In pochi minuti si arriva su una seconda sommità (1526 Mt.) per poi proseguire per comoda cresta che, con una serie di saliscendi da farsi sempre sul filo di cresta se le condizioni di neve lo consentono, in 20-25 minuti ci consente di arrivare sull'ultima sommità di oggi: la Montagnina (1598 Mt.).
Discesa
Scesi lungo la cresta per il versante opposto a quello di salita, in breve si arriva alla Forcella Larga che separa la Montagnina dal Pizzo Formico. Qui, nei pressi di uno steccato, si incontra una palina che indica le varie direzioni possibili: noi optiamo per la discesa verso San Lucio lungo il sentiero 508 (destra rispetto alla cresta appena scesa). Dopo un breve tratto su prati, entriamo in un luminoso boschetto misto. Il sentiero in mezzacosta è agevole e la scarsa pendenza non consente di perdere velocemente quota. Lungo il percorso si superano alcune vallette per arrivare dopo circa 45' nella parte alta di una grande radura erbosa al cui lato opposto si vede una grande costruzione (Capanna Giulio Romelli). Scendiamo nella conca erbosa rimanendo sul suo margine sinistro. Senza arrivare alla capanna di cui sopra, si tiene la sinistra (cartello con la scritta San Lucio sul tronco di un abete) e dopo aver dato un occhiata ad un paio di grosse doline, si torna in falsopiano per rientrare nel bosco. Seguendo l'evidente sentiero si cammina inizialmente tra piante miste per poi tornare tra gli abeti. Lungo la discesa alla nostra sinistra si vede in lontananza un curioso casello a forma di torre. Seguendo il comodo sentiero si giunge ad incrociare la strada sterrata che sale da Clusone e seguendola verso destra in pochi minuti si arriva al rifugio san Lucio (1 h. e 10' dalla Forcella). Superato il rifugio si passa oltre la chiesetta omonima e in seguito anche alcune baite. Al primo bivio si abbandona la salita per prendere verso sinistra un comodo falsopiano fiancheggiato da una staccionata che in breve ci conduce ad una cappelletta degli alpini. Da qui si torna a scendere in maniera decisa verso valle lasciando alla nostra destra un paio di belle baite, la seconda delle quali riporta su un muro la grossa scritta “baita”. Il fondo del sentierone è sconnesso e disagevole ed il bosco che attraversa piuttosto malmesso. Continuiamo a perdere quota velocemente ignorando le varie deviazioni che incontriamo. Nei pressi di una baita si piega a destra in falsopiano (la zona del parcheggio è ormai visibile) per poi ridiscendere lungo una ripida strada cementata che ci conduce dinanzi ad una sbarra. Superiamo la sbarra e ci troviamo sulla sterrata percorsa durante la salita a poche centinaia di metri dall'auto. Seguendo verso sinistra i tornanti della sterrata torniamo così in pochi minuti al punto di partenza.

Note
Durante la discesa passerete da San Lucio dove è presente l'omonimo rifugio, caratterizzato da una splendida terrazza dalla quale si può godere di una magnifica vista sull'altopiano di Clusone, sulla Presolana e buona parte dell'alta Valle Seriana. Raggiungibile anche da Clusone lungo una strada sterrata di 5 km percorribile da delle normali automobili (anche se il fondo è talvolta un po' troppo dissestato…), il rifugio è posto accanto alla bella e antica chiesetta di San Lucio. Eretta nel 1529 e ricostruita nel 1630, prende il nome dal protettore dei mandriani che la costruirono in segno di devozione. Dopo varie indagini su molte cartine abbiamo concluso che quello che viene indicato sulle mappe come Monte Fogarolo è anche localmente conosciuto come Corno dell'Altare.
Commenti vari
Gran parte del fascino di questa nostra escursione è legata all’innevamento perfetto, ed alla giornata soleggiata che abbiamo avuto la fortuna di trovare. Probabilmente in estate la camminata perde buona parte parte della sua bellezza e interesse. La lunghezza totale del nostro percorso è di 16,7 Km. La nostra velocità media (comprese le numerose soste) è risultata essere pari a 2,32 Km/h.

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Salendo nel bosco nei pressi della Baita Ramele

Lo spadone del Guli all'Alpe Fogarolo

   

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Omar e Guli alla sella per il Monte Fogarolo

Omar abbarbicato su un masso sotto il Monte Fogarolo

   

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Guli lungo la cresta

Sempre lungo la facile cresta tra Fogarolo e Montagnina

   

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Guli e Omar sulla Montagnina

Uno sguardo verso il Pizzo Formico

   

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Scendendo dalla Montagnina

Calano le ombre su Capanna Romelli

   

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Rilievi GPS

   

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