Descrizione generale
Il torrione è intitolato a Giacomo Fiorelli, la nota guida alpina della Val Masino, che ne compì la prima salita con Pietro Mentasti
il 16 ottobre del 1904 lungo un itinerario ormai in disuso.
La via Bramani è di fatto l'unione di due varianti aperte in anni diversi e da diversi alpinisti. Il camino iniziale fu infatti vinto da Erminio Dones con Angelo Vassalli e Luigi Bollani il 24 agosto del 1912. A Vitale Bramani e Manlio Castiglioni il 13 giugno 1926 toccò la seconda parte del tracciato creando così una via indipendente dalla Normale. Bramani e Castiglioni dedicarono il nuovo itinerario ad Arturo Scarazzini che era morto arrampicando sul torrione nel 1921. Attualmente è una linea abbastanza ripetuta ed è rientrata nel progetto di riattrezzatura delle Grigne del 2002, anno internazionale della montagna.
Avvicinamento, descrizione della via
Raggiungere i Piani Resinelli (1278 Mt.). Dal grande parcheggio
salire mediante la strada carrozzabile (via Carlo Mauri) sino al termine dell'asfalto (in prossimità del
rifugio Soldanella 1354 Mt.). Proseguire lungo la strada sterrata per circa 200 metri sino a quando sulla sinistra si nota una traccia di sentiero con delle paline. Qui parcheggiare al lato della strada (diverse possibilità) ed imboccare il sentiero n. 1 che sale in direzione della Cresta Sinigaglia. Oltrepassare il
Canalone Porta (ove sale il sentiero n. 2) e proseguire per una traccia che ora diviene più ripida sino ad incontrare uno sperone con una lapide commemorativa. Qui abbandonare il sentiero principale e proseguire per una ripida traccia che sale in direzione del sovrastante Torrione della Grotta (palina in loco); traversare poi a destra (attenzione!) sino a raggiungere il Torrione Fiorelli. La via attacca in corrispondenza dell'evidente camino che separa il torrione vero e proprio dall'avancorpo. Un fittone alla base darà la certezza del giusto attacco.
1° tiro:
salire lungo il camino passando in un buco formato da un masso incastrato. Proseguire poi per terreno semplice sino alla sella tra il torrione e l'avancorpo dove si trova la sosta (2 fittoni con catena ed anello di calata+1 fittone) in comune con la via Normale.
25 Mt., IV+, III, 1 fittone, 1 chiodo, 1 fix, 1 cordone su masso incastrato.
2° tiro:
non proseguire lungo il camino (via Normale) ma girare lo spigolo a destra e salire subito per uno strapiombino. Ignorare la sosta, traversare a destra, indi superare un pilastrino oltre il quale si obliqua a destra fino alla sosta (1 fittone+1 fix+1 chiodo).
30 Mt., IV+, II, IV, 2 fittoni, 1 clessidra con cordone, 1 sosta intermedia
(2 fittoni e 2 chiodi).
3° tiro:
risalire brevemente la placchetta spostandosi leggermente a destra sino a 2 vecchi chiodi. Qui spostarsi un metro a destra e salire in verticale sfruttando delle lamette. Obliquare a destra superando una lama leggermente strapiombante e poi, per terreno elementare, raggiungere la cima del torrione. Si sosta (2 fittoni) alla base della croce. 35 Mt., IV, III+, II, 3 chiodi (di cui 2 vicini), 1 fittone.
Discesa
La discesa avviene con 3 calate in corda doppia da 25 Mt.
seguendo la via Normale sul versante Est, opposto a quello di salita.
1a. calata: in verticale per circa 15 Mt. e poi obliquare a destra (viso
a monte) sino al terrazzino con la sosta (2 fittoni+catena+anello);
2a. calata: obliquare a destra (viso a monte) ed entrare in un caminetto che conduce alla
S1;
3a. calata: nel diedro lungo la parete est sino alla base del torrione.
Volendo è possibile effettuare la 2a. calata, anziché verso destra a prendere la S1, dritti direttamente a terra (35-40 Mt.).
Tornare al parcheggio percorrendo a ritroso il sentiero dell'avvicinamento.
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