Cima Ezendola

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Loc. Grumello - Schilpario (BG)
Quota partenza 1160 Mt. Quota di arrivo 2174 Mt.
Dislivello totale 1150 Mt. con i saliscendi Data di uscita 18/08/2018
Ore di salita 2 h. 30' Ore di discesa 2 h.
Sentieri utilizzati n. 422, 419, 421 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà E
Condizioni climatiche e dei sentieri

Soleggiato e caldo fino al primo pomeriggio, poi qualche nebbia si è affacciata sulle cime attorno, seguita da scuri nuvoloni che hanno portato un bel temporale quando ormai ero in vista dell'auto. Sentieri ben segnalati da paline e bolli fino al Passo di Ezendola, da qui fino alla cima i bolli divengono più rari e spesso nascosti dall'erba alta ed il sentiero, ben evidente fino ad allora, si riduce ad una traccia spesso invisibile, ma ormai la metà è a portata di mano e solo in caso di nebbia, potremmo avere difficoltà ad individuare il tracciato giusto.

Eventuali pericoli
Nessuno.
Presenza di acqua
Non ne ho trovata. Al parcheggio e presente comunque una bella fontana sotto ad un piccolo atrio di una casa. Nelle immediate vicinanze del rudere di Baita Ezendola, è segnalato un fontanino, ma io non ne ho trovato traccia.
Punti di appoggio
Dopo pochi minuti dalla partenza, lungo il bordo delle piste da sci di Schilpario si trova una bella baita alla nostra sinistra. Più in alto, dopo circa 50 minuti di cammino dal parcheggio arriviamo alla Malga Epolo dove troveremo ottimo riparo sotto la grande terrazza. Baita Ezendola, praticamente un rudere posto 40 minuti dopo la Malga Epolo, offre ben poco ma in caso di pioggia torrenziale può essere utile.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Questa bellissima zona della affascinante Valle di Scalve, ossia il gruppo del Pizzo Camino e del Monte Sossino, offre panorami più dolomitici che orobici. Le chiare rocce di queste montagne e le fitte abetaie ai loro piedi, possono regalarci scorci incantevoli. La cima Ezendola è forse la meno attraente di questo gruppo, ma è in grado di regalarci ampi panorami sul resto del massiccio e ciò basta a ripagarci della comunque ridotta fatica necessaria a raggiungerne la vetta. La parte più bella della facile camminata è sicuramente quella che si svolge poco prima di arrivare al Passo di Ezendola, quando la severa e rocciosa parete Ovest del Monte Sossino ci sovrasta alzandosi da un bellissimo vallone detritico.
Descrizione percorso
Dal Passo della Presolana, scendere verso la Valle di Scalve e poco prima di aver raggiunto il centro di Schilpario, deviare a destra seguendo inizialmente l'indicazione per le miniere e poco oltre per la località Pradella ed Azzone. Subito dopo il bivio per Pradella, sulla vostra sinistra vedrete un grande parcheggio. Deviamo a sinistra e prendiamo via Paradiso. Saliamo lungo la strada asfaltata, lasciando alla nostra sinistra un campo da tennis e poi lo Chalet Paradis a destra. Proseguiamo fino al termine dell'asfalto dove un ampio spiazzo sterrato sulla destra ci permette di lasciare l'auto, anche se un grosso cartello indica che il parcheggio è riservato ai clienti degli impianti di risalita delle piste da sci. Qui, infatti, partono gli impianti di risalita delle ripide piste da sci di Schilpario e anche il piccolo skilift per bambini. Siamo in località Grumello. Una freccia di legno nei pressi di una cabina dell'Enel, ci indica il Pizzo Camino. Seguiamo questa freccia e poco dopo, camminando su una ampia strada sassosa, ecco un cartello che segnala la il sentiero n. 422 per la Malga Epolo ed il Passo di Varicla. Saliamo decisi lungo la strada sassosa che in breve va a costeggiare le piste da sci alla nostra destra. Poco più avanti ignoriamo un bivio che porta ad un ponticello di legno. Camminiamo con pendenze che tendono ad aumentare man mano saliamo. Davanti a noi ecco ergersi i contrafforti del Pizzo Camino, la cui vista è rovinata dai piloni della seggiovia. Superiamo una bella baita alla nostra sinistra e procediamo verso l'alto. Alle nostre spalle l'abitato di Schilpario si distende placido tra abeti e prati. Alla nostra sinistra scorre un torrente regimato da salti e cascatelle. Dopo meno di trenta minuti dalla partenza, la ripida strada sterrata diviene ancora più ripida ed il fondo ora è cementato. Le pendenze sono decisamente elevate, ma la fatica durerà ancora poco. Davanti a noi il Pizzo Camino ci osserva severo. Al termine del cemento eccoci arrivare alla grande Malga Epolo, chiusa nel periodo estivo, forse apre per il servizio ristoro degli sciatori. La conca ai piedi del Camino è molto bella, il contrasto tra le grigie pareti rocciose ed il verde dei prati è piacevolissimo, peccato per la presenza di alcuni tralicci abbandonati. Sono passati circa 45-50 minuti dalla partenza anche se la palina ad inizio sentiero parlava di 1 ora e mezza per arrivare fin qui, decisamente troppo. Una palina nei pressi della malga ci indica di seguire il sentiero n. 419 per la Baita Ezendola, distante 2,2 km e 50 minuti. Seguiamo il sentiero che in breve perde qualche metro di quota, dopo essere rientrato in un bel bosco di misto. Procediamo su evidente e comodo percorso in mezzacosta con alcuni saliscendi molto rilassanti. Attraversiamo un paio di ampi valloni dai quali possiamo vedere il fondovalle per poi riprendere decisamente a salire con alcuni ripidi tornantini, fino ad una bellissima radura erbosa punteggiata da alti abeti. Arrivati sulla dorsale che separa la valle appena percorsa da quella sul lato opposto che guarda verso la strada del Passo del Vivione, la seguiamo fino al suo culmine, nei pressi di un poco visibile rudere alla nostra destra. Da qui, siamo a quota 1685 metri, dobbiamo scendere su comodo sentiero boscoso fino ad un'altra radura, preceduta da una piccola pozza d'abbeverata e seguita poi da una ampissima conca con numerosi massi sparsi, specialmente verso destra. Una evidente traccia nell'erba bassa ci conduce con una dolce salita ai ruderi della Baita Ezendola, dove una palina ci indica il Passo di Ezendola verso destra. Nei pressi del rudere si trova anche una piccola indicazione per una fonte distante 20 metri, ma che io ho trovato asciutta. Siamo ora a 1605 metri di quota ed è trascorsa circa 1 ora e mezza dalla partenza (non 2 ore e 20 minuti come dalla cartellonistica). Dalla baita prendiamo il sentiero n. 421. L'indicazione è che il passo dista 1 ora e 15 minuti, ma servirà molto meno tempo, non oltre i 45-50 minuti. Saliamo inizialmente su labile traccia nell'erba per poi procedere su sentiero ben segnalato ed evidente tra piccole pietraie, larici e mughi. Alcune frecce in legno ci indicano la direzione. Il passo da raggiungere è ben visibile verso sinistra, mentre verso destra si innalza il roccioso Monte Sossino. Man mano si sale, la pendenza aumenta, ma l'ambiente circostante ripaga tutte le fatiche. Ad un certo punto, ormai in vista del passo, ecco comparire la bellissima pietrosa conca ai piedi del Sossino, con anche un piccolo nevaio che in annate particolarmente nevose, resiste fino a tarda estate. L'ambiente è quasi dolomitico, tipico di questa zona della Valle di Scalve, severo ma anche dolce ed affascinante. Nell'ultimo tratto di salita, il sentiero sembra percorrere una specie di trincea naturale per poi sbucare tra i verdi prati dove si trova la sella che mette in comunicazione il versante bergamasco con quello bresciano. Dal passo, andiamo verso sinistra ed ecco che troviamo una piccola frecce metallica indicante il Monte Ezendola (anziché cima Ezendola, ma si tratta della medesima montagna). Seguiamo la freccia e saliamo nell'erba alta stando vicini alla dorsale. Camminiamo ora in territorio camuno. Poco più in alto conviene abbassarsi verso destra per prendere l'evidente traccia erbosa che conduce ad uno breve salto in discesa e poi ad una evidente palina in legno poco più avanti. In pratica aggiriamo in mezzacosta la ripida dorsale che sale verso la cima direttamente dal passo, per andare a prendere il fianco erboso della montagna che guarda verso la Valle Camonica e da qui risaliamo tra labili tracce e qualche bollo nascosto dall'erba verso la croce di metallo sulla vetta della Cima Ezendola. La salita si svolge su elevate pendenze e terreno molto aperto ed erboso ed anche se si tratta di soli 200 metri di dislivello, risulteranno piuttosto faticosi e persino noiosi. Dalla cima lo sguardo può spaziare su parte della Val di Scalve, dal Bagozza al Sossino, dalla Presolana al Ferrante; in basso, circa 1100 metri più giù, è possibile vedere anche il punto di partenza della camminata.
Discesa
Ripercorriamo a ritroso la via della salita.

Note
Piuttosto che salire direttamente il ripido fianco della Cima Ezendola, possiamo seguire la traccia che attraversa l'intera base di questo versante sud fino ad incrociare la lunga cresta che unisce l'Ezendola al Dosso Bì e al Passo di Lifretto, per poi deviare verso sinistra e risalire fino alla croce. Tale percorso è suggerito anche per la discesa, continuando poi fino al Lifretto e da qui per un sentiero poco evidente è possibile tornare verso la località Fondi di Schilpario, ma prima di raggiungerla, occorre deviare verso sinistra per tornare alla Baita d'Ezendola e da qui rientrare all'auto; in tal modo si allunga decisamente il ritorno, ma si effettua un completo giro ad anello.
Commenti vari
Era mia intenzione salire il Monte Sossino dal pochissimo frequentato (e ho capito a mie spese il perché...) versante Nord, partendo dal Passo d'Ezendola, ma l'incertezza del percorso, l'assenza quasi totale di bolli (ne ho trovati 2 nei pressi del passo che mi hanno vagamente indirizzato ad un punto alla base delle rocce ed 1 dopo quasi 100 metri di salita), la natura instabile della roccia, l'elevata esposizione e pendenza del terreno, e tante altre scuse inutili, mi hanno fatto desistere dopo un centinaio di metri di dislivello dal passo. Ritornato al Passo di Ezendola ho ripiegato mestamente verso la ben più dolce cima omonima, con la speranza di tornare un giorno ed individuare l'itinerario corretto per il Sossino. Un caloroso saluto alla travolgente Daniela Perilli ("Come Ferilli ma con la P"...), istruttrice di varie attività sportive, amante dei monti e dei cani, innamorata del silenzio e della solitudine, appassionata di libri e della Valle di Scalve; a lei va il mio consiglio spassionato: vai piano!!
   

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La mole del Pizzo Camino vista da Malga Epolo

Tra abeti e cime dolomitiche

   

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Nei pressi di Baita Ezendola

Il bellissimo vallone poco prima del Passo di Ezendola
con la parete del Monte Sossino

   

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Dal Passo di Ezendola verso la Cima Ezendola

Croce di vetta della Cima Ezendola

   

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Panorama verso Dosso Bì il Passo Lifretto

Il misero tentativo dal Passo di Ezendola verso il Sossino