Dente del Sassolungo - Via Normale

 
Zona montuosa Dolomiti - Gruppo del Sassolungo Località di partenza Passo Sella (TN)
Quota partenza 2240 Mt. Quota di arrivo 3001 Mt. circa
Dislivello totale +388 Mt. circa per l'imbocco del canale
+150/-7 Mt. dal canale all'attacco
+230 Mt. la via (255 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 2 h. per l'attacco
2 h. 30' la via
Ore di discesa 1 h. 30' dalla vetta all'attacco
1 h. 30' fino al parcheggio
Esposizione Sud, ovest Giudizio sull'ascensione Discreta
Data di uscita 25/07/2020 Difficoltà III+, IV
Sass Balòss presenti
Bertoldo.
Amici presenti
Anita, Diego.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata abbastanza soleggiata e tiepida. La traccia fino all'imbocco del canalone Sud è evidente; da qui si prosegue per sfasciumi e un nevaio (presente fino a estate inoltrata) fino alla Forcella Orientale del Sassopiatto.

Eventuali pericoli
Prestare attenzione al nevaio che conduce alla forcella: durante la mattinata la neve è molto dura. Attenzione anche al terreno sfasciumoso del canale.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Rifugio Maria Flora (2244 Mt.), rifugio Carlo Valentini (2218 Mt.), rifugio Salei (2222 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito d'arrampicata. Portare cordini e friend per integrare. Il canalone Sud (accesso da noi seguito) presenta una lingua di neve anche a fine stagione pertanto risulta quasi fondamentali avere con sé piccozza e ramponi.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Dalla guida "Sassolungo e Sella" di Luca Vicentini, edita da Athesia:
E’ una delle più belle cime non solo del Gruppo del Sassolungo ma di tutta la regione dolomitica. Il suo profilo arditissimo caratterizza lo sfondo dell’abitato di Campitello, in Val di Fassa. Su questo versante cade con uno spigolo assolutamente verticale e spesso strapiombante. Si eleva tra la Torre Innerkofler e il massiccio del Sassopiatto ed è separato da quest’ultimo da una serie di grossi spuntoni chiamati Torri del Dente. E’ delimitato dalla Forcella del Dente a Est e dalla Forcella Orientale del Sassopiatto a Ovest. Anche a Nord (versante gardenese) il suo profilo è caratteristico e ben distinto dalle altre cime del gruppo, occupando lo sfondo dell’ampia Conca nevosa e detritica del Sassopiatto. Fu salito per la prima volta da Luigi Bernard il 28 giugno 1889. Per la bella parete Nord-Est sale un difficile itinerario di VI grado aperto da Gino Soldà e Franco Bertoldi nel 1934. Il Dente è abbastanza trascurato dagli alpinisti ma offre ascensioni piacevoli in ambiente severo e solitario. Come si può desumere dal libro di vetta, poche cordate vi salgono ogni anno e questo non fa certo onore a una certa categoria di alpinisti, i quali, come la grande massa degli escursionisti, sono attratti dai soliti e affollati itinerari alla moda (le Torri del Sella e il Ciavazes per i primi, le “vie ferrate” per gli altri). I percorsi più selvaggi e remunerativi, le cime più appartate e grandiose, vengono così inspiegabilmente trascurate. La via Normale al Dente del Sassolungo rientra tra questa categoria di ascensioni. E’ una salita corta e abbastanza sicura. L’orientamento è semplice e la discesa veloce, con le corde doppie già attrezzate. Si tratta di un’ascensione non difficile ma richiede comunque una buona preparazione alpinistica. Si svolge lungo la parete Ovest, la meno inclinata tra tutte e, dopo un primo tratto per una facile gola rocciosa, segue grosso modo la linea di cresta. L’intero itinerario si può osservare con comodo dalla vetta meridionale del Sassopiatto, che si eleva proprio dirimpetto. Da questa posizione, la parete appare incredibilmente verticale, ma è solo un effetto ottico poiché la stessa, vista invece dal rifugio Vicenza, mostra l’evidente inclinazione.
Come indicato nelle parole di Visentini, la prima salita alla vetta fu compiuta da Luigi Bernard in solitaria il 28 giugno 1889, ma è bene evidenziare che il Bernard, ripeté la via a distanza di poche ore con Johann Niederwieser "Stabeler" e Ludwig Darmstädter.
L'itinerario qui descritto, che da tempo ha assunto il ruolo di via Normale, venne salito da Max Schlesinger con le guide Giorgio e Luigi Bernard il 16 giugno 1890. La via del primo salitore è stata completamente abbandonata per le formazioni di ghiaccio e per le difficoltà maggiori.
L'arrampicata vera e propria ha inizio dalla Forcella Orientale del Sassopiatto che si può raggiungere, come abbiamo fatto noi, mediante il canalone Sud, oppure dal versante Nord, partendo dal rifugio Vicenza (2253 Mt.).
In entrambi i casi si dovrà quasi certamente superare uno o più tratti innevati. In assenza di neve il terreno è particolarmente sfasciumoso e pericoloso nel caso fossero presenti più cordate. Per questi motivi potrebbe essere meglio affrontare la salita a inizio estate con una maggiore presenza di neve nei canali di accesso.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere Passo Sella e parcheggiare. Imboccare la strada che dal passo scende in val Gardena per abbandonarla dopo poco seguendo, verso sinistra, la stradina che conduce al rifugio Valentini (2218 Mt. - possibilità di parcheggio a pagamento). Continuare lungo la strada sterrata (sbarra) in direzione del Col Rodella e poi abbandonarla per salire verso destra, lungo le piste da sci, puntando alla più alta delle due stazioni di arrivo delle seggiovie. Una traccia consente di portarsi sul crinale a tratti erboso e a tratti terroso (è possibile giungere fin qui continuando a seguire la sterrata e poi piegando a destra sull'evidente crinale). Risalirlo fino al suo termine in corrispondenza della Punta Grohmann (spigolo Sud-Est) e, poco prima di raggiungere le rocce, traversare verso sinistra (ovest) lungo una traccia evidente. Costeggiare la Punta Grohmann e la successiva Torre Innerkofler sino a raggiungere le rocce basali del Dente del Sassolungo. Oltrepassare la sua parete Sud fino a giungere all'imbocco di uno stretto canalino roccioso; risalirlo ed entrare nel canale che sale in direzione della Forcella Orientale del Sassopiatto. Proseguire lungo una traccia che risale il ghiaione fino a una strozzatura chiusa da un grosso masso incastrato. Superarlo sulla sinistra lungo un tetro caminetto (8 Mt., III+, sosta 2 chiodi+cordini+maglia rapida) e continuare fino a raggiungere il nevaio soprastante, risalirlo e proseguire per traccia molto friabile lungo sfasciumi e roccette sino a raggiungere la forcella (lungo il canale, sulla destra orografica, sono presenti alcune soste a chiodi). Risalire un avancorpo roccioso sulla destra per circa una 25 metri (II) e abbassarsi sul suo lato opposto sino a un intaglio (2 Mt.), spostarsi e riabbassarsi nuovamente fino a un intaglio più ampio (5 Mt., II). Qui si trova l'attacco.

1° tiro:
risalire la parete in obliquo verso destra fino a imboccare un canale nascosto che sale in obliquo verso sinistra. Proseguire fino a raggiungere la sosta (2 chiodi+cordini+maglia rapida) sulla sinistra. 25 Mt., II, III.

2° tiro:
continuare lungo il canale fino a raggiungere uno sperone che lo divide in due. Proseguire lungo il canale di destra e sostare (clessidra+cordone+maglia rapida) poco dopo, sempre sulla destra. 60 Mt., I, II, 1 sosta intermedia sulla sinistra (clessidra+cordini+maglia rapida).

3° tiro:
riportarsi a sinistra e salire una paretina superando un passo delicato in strapiombo (roccia da verificare). Riportarsi a destra e salire il caminetto/canale in direzione della forcella, dove si trova la sosta (spuntone+cordino+maglia rapida).
25 Mt., IV, III+, 1 sasso incastrato con cordone, 1 chiodo.

4° tiro:
salire la paretina tendendo a sinistra e puntando all'intaglio oltre il quale si trova la sosta (chiodo+spuntone+cordini+maglia rapida).
30 Mt., IV.

5° tiro:
proseguire in obliquo verso destra attraversando l'ampia conca, fino a raggiungere una paretina. Proseguire in verticale sino a uscire in cresta. Qui si trova la sosta (spuntone+cordini+chiodo+maglia rapida). 55 Mt., I, II, III.

6° tiro:
spostarsi a destra, salire lungo un canalino e riportarsi in cresta a sinistra. La sosta è da attrezzare (spuntone). 60 Mt., II.

In breve si guadagna la vetta.
Discesa
La discesa avviene lungo l'itinerario di salita.
Riabbassarsi (valutare se procedere in conserva) fino alla S5 e compiere una sequenza di calate in corda doppia:
1a. calata: 60 Mt., dalla S5 alla S4;
2a. calata: 25 Mt., dalla S4 alla S3;
3a. calata: 25 Mt., dalla S3 alla S2;
4a. calata: 60 Mt., dalla S2 alla S1 (facoltativa);
5a. calata: 20 Mt., dalla S1 all'attacco.
Dal termine delle calate ritornare alla Forcella Orientale del Sassopiatto salendo i vari risalti e poi riabbassandosi (passi di II).
Raggiunta la forcella, scendere lungo il canale percorso in salita, effettuando, se necessario, alcune calate in corda doppia fino alla sosta situata sopra il grande masso incastrato. Una breve calata consente di riportarsi nel comodo ghiaione sottostante. Ora per facile traccia scendere fino alla base del Dente, da dove, percorrendo a ritroso l'itinerario di avvicinamento si ritorna al Passo Sella.

   

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Dente del Sassolungo, Torre Innerkofler, Punta Grohmann

La traccia che conduce al canalone Sud del Dente

   

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Anita e Matto all'imbocco del canalone

Dove non c'è neve il terreno è sfasciumoso

   

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In direzione della Forcella Orientale del Sassopiatto

Il tratto in discesa per raggiungere l'attacco

   

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Will sulla terza lunghezza...

... e qui sulla quarta

   

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Quinto tiro

La vetta del Sassopiatto

   

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Will in vetta

Diego, Anita e i loro sogni

   

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Anita sulla quarta calata

L'ultima calata, quella che riporta all'attacco

   

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La lingua di neve lungo il canalone Sud

Il Dente del Sassolungo con la via Normale di salita
(fotografato dalla vetta del Sassopiatto)