Zona montuosa |
Dolomiti - Gruppo del Catinaccio |
Località
di partenza |
Rifugio Gardeccia - Pera di Fassa (TN) |
Quota
partenza |
1949 Mt. |
Quota di
arrivo |
2790 Mt. |
Dislivello
totale |
+751 Mt.
per l'attacco
+90 Mt. la via (130 lo sviluppo) |
Sentieri utilizzati |
n. 546, 541,
542 |
Ore di
salita |
2 h. 15'
per l’attacco
2 h. 30' la via |
Ore di
discesa |
1 h. 15' le doppie
1 h. 30' il sentiero |
Esposizione |
Sud-ovest |
Giudizio sull'ascensione |
Molto bella |
Data di
uscita |
03/07/2004 |
Difficoltà |
IV, IV+ |
Sass Balòss
presenti |
Omar, Gölem. |
Condizioni
climatiche, dei sentieri e della roccia |
Giornata
fresca e nuvolosa con forte nebbia e rari sprazzi di sole.
I sentieri che si percorrono sono in ottimo stato e ben segnalati.
La roccia in via è ottima anche se eccessivamente levigata dalle innumerevoli ripetizioni.
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Eventuali pericoli |
In
caso di brutto tempo, sullo spigolo molto affilato, è altissimo
il rischio di caduta fulmini. |
Presenza di acqua |
Fontana al rifugio Gardeccia, sorgente al rifugio Re Alberto. |
Punti di appoggio |
Rifugio
Gardeccia (raggiungibile con un servizio di minibus
da Pera di Fassa), rifugi Preuss e Vajolet (dopo circa 1 ora di cammino),
infine il rifugio Re Alberto nei pressi dell’attacco. |
Materiale necessario oltre al tradizionale |
Normale materiale per arrampicata su roccia. Utili cordini e 1 friend medio. |
Caratteristiche dell'arrampicata |
Descrizione generale
Itinerario aperto da Tita Piaz con F. Jori e I. Glaser l’8 agosto del 1911. Lo spigolo, aereo e verticale, è fra i più noti e ripetuti dell’intero gruppo del Catinaccio. La roccia è sempre ottima, nonostante
le numerose ripetizioni. In via ci sono 1-2 chiodi per tiro (non
sempre facili da vedere) da integrare con qualche cordino in presenza
delle clessidre; le soste tutte buone e sicure su ancoraggi cementati.
Anche il percorso per arrivare all’attacco
merita le nostre lodi. Si tratta di una zona di rara bellezza,
anche se molto frequentata. I panorami cambiano di continuo: ora
rocce opprimenti e alte pareti pallide, ora ghiaioni ampissimi,
ora valli coperte da abeti.
Attacco, descrizione della via
I sentieri per l'avvicinamento partono dalla piccola contrada Gardeccia situata sopra Pera di Fassa. Purtroppo non è possibile raggiungere la frazione mediante macchina in quanto vige un divieto di circolazione durante tutto l'anno. E' possibile usufruire del servizio navetta
(€ 7 A/R) per evitare una lunga camminata su strada asfaltata.
La navetta parte a Pera di Fassa in corrispondenza di un parcheggio che s’incontra sulla destra salendo verso Canazei. C'è una seggiovia e un grosso cartello "Bus per Gardeccia". Le corse sono abbastanza frequenti.
La navetta vi lascerà in corrispondenza del rifugio Gardeccia. Da qui camminare lungo la strada sterrata (sentiero n. 546) che sale, costeggiando l'imponente parete Est del Catinaccio, al rifugio Vajolet. Imboccare ora il sentiero n. 542 che sale al rifugio Re Alberto (qualche breve tratto attrezzato). Dirigersi alla base delle Torri ed entrare nel canale che divide la piccola torre Piaz dalla torre Delago; risalirlo sino a raggiungere un terrazzino in corrispondenza della selletta tra le due torri dove si trova l’attacco della via (anello cementato, 40 m., I, II, 1 chiodo).
1° tiro:
salire in verticale sino a raggiungere una piccola nicchia, superarla sulla sinistra (chiodo), e proseguire lungo un tratto verticale di roccia biancastra (chiodo). Spostarsi a destra per qualche metro ed in seguito ritornare a sinistra sino a raggiungere il filo dello spigolo dove si sosta. 30 m., IV+, IV, IV-, 3 chiodi.
2° tiro:
l’attacco del tiro è a dir poco sublime, il punto
più bello della via. Dal terrazzino si aggira lo spigolo a sinistra affacciandosi in maniera impressionante sulla
valle sottostante. Si risale lo spigolo in verticale (chiodo) su appigli piccoli e un po' levigati e, dopo una decina di
metri, si torna a destra del filo dello spigolo. Per facili rocce si raggiunge un piccolo ballatoio e seguendo una fessura poco marcata sopra di esso si raggiunge la cengia dove si sosta. 30 Mt., IV, III, IV-, 3 chiodi
3° tiro:
salire il diedro stando appena a destra del filo dello spigolo
(2 chiodi vicini). Poi una rampa
appoggiata porta ad una piccola cengia dove si trova la sosta.
25 Mt., IV, III, 2 chiodi e numerose clessidre.
4° tiro:
obliquare a destra seguendo delle lame. Superare una placca biancastra e, mediante un caminetto, si raggiunge la facile cresta che conduce in vetta. E’ possibile dividere la lunghezza sostando poco oltre la placca biancastra. 50 Mt., IV, III, 1 chiodo, 1 sosta intermedia.
Discesa
La discesa avviene lungo il versante Nord Est mediante delle calate in corda doppia. Data la loro lunghezza è possibile accorparle.
1a calata: 33 Mt., in verticale nell’intaglio tra le torri Delago e Stabeler sino ad un enorme masso incastrato tra le due torri;
2a calata: 20 Mt., scendendo nel canale, doppia spettacolare con tratti nel vuoto, anello sulla Torre Delago;
3a calata: 20 Mt., calandosi ancora lungo lo stretto canale si trova un anello sulla Torre Stabeler;
4a calata: 20 Mt., ancora nel canale, avvicinandosi allo zoccolo basale della torre Stabeler, l’anello si trova su un comodo terrazzo.
5a calata: 30 Mt., sino a terra.
Da qui si torna al rifugio Gardeccia percorrendo a ritroso i sentieri d'avvicinamento. |
Note |
Tutto
molto bello. Per raggiungere il rif. Gardeccia si può prendere
la seggiovia (2 tratte) che sale da Pera oppure i pulmini che fanno
la spola su e giù per la Valle del Vajolet. Evitate di tornare dopo le 19.00 perché
non troverete il passaggio per il ritorno... infatti, noi ci siamo
fatti a piedi circa 8 km di discesa al buio... |
Commenti vari |
Dalle
relazioni in nostro possesso avremmo dovuto trovare tantissime cordate
lungo la torre, tanto da dover fare a botte… in realtà,
causa il maltempo che prometteva temporali, eravamo l’unica
cordata, fatta eccezione per 3 stranieri 3 tiri sotto di noi i quali
poi, lungo le doppie, ci hanno bombardato di sassi! Da provare assolutamente
il senso di esposizione totale durante l’attacco del 3°
tiro, quando si aggira lo spigolo per qualche metro, affacciandosi
sul precipizio a sinistra: davvero esaltante. |
Altre ripetizioni |
Luca e Claudia hanno ripetuto l'itinerario il 5 Luglio 2009. |
Pubblicazioni |
Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti nord-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Omar
sul terzo tiro |
Vista
sulla torre Piaz e sul rifugio Re Alberto |
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Al
rifugio dopo la discesa dalla Torre Delago |
Prati
di Gardeccia |
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Le Torri del Vajolet con i tracciati delle vie: Spigolo Piaz, Emmerich e Fehrmann |
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