Descrizione
generale
Via aperta da Andrea Zanetti e Diego Filippi nel 2006.
Sfogliando il libro di via a quanto pare non siamo gli unici a ritenere questa via poco interessante.
Ha sicuramente dei pregi (facilità d'accesso, difficoltà contenute, abbondanza di protezioni) che portano gli arrampicatori meno esperti a tentare di vincere questa linea di salita
e purtroppo è presa d'assalto. Calcolando che la qualità
della roccia non è delle migliori e ci sono parecchi tratti
detritici; in presenza di così tante cordate dall'alto continua a cadere
di tutto: dai sassi, alla terra ai rami delle piante. Speriamo che
col tempo si ripulisca il necessario, quanto meno per non rischiare
troppo...
Attacco, Descrizione della via
Da Arco di Trento risalire tutta la Valle del Sarca fino ad arrivare a Sarche. Qui la strada si divide.
Prendere a sinistra in direzione di Madonna di Campiglio. Dopo pochi metri
svoltare a destra (indicazioni bocciodromo e ferrata Rino Pisetta) e
parcheggiare accanto al bocciodromo. Imboccare il sentiero che sale in direzione del bosco (indicazioni per la ferrata) sino a giungere vicino alla parete sud del Piccolo Dain. Qui un bivio verso destra porta alla ferrata mentre il sentiero di sinistra prosegue costeggiando la parete seppur ad una certa distanza. Dopo aver superato dei tratti attrezzati il sentiero sale in direzione dello spigolo. Poco dopo aver incrociato il bivio che arriva da sinistra dalla Parete del Limarò (discesa
delle vie Amazzonia,
Orizzonti Dolomitici,
Via il razzismo dal mondo,
Moonbears, ecc.) sulla destra si stacca una piccola traccia (bolli rossi e ometto, alcune corde fisse sul tracciato) che conduce ad una caratteristica ed espostissima cengia dalla quale attaccano numerose vie (John Coffey,
Valerio Fontana,
Direttissima Loss-Pilati, ecc). L'attacco de Le strane voglie di Amelie si trova dopo aver superato un tratto attrezzato con vecchie corde d'arrampicata; presente un fix. Poco sopra verso destra è identificabile il diedro verticale del primo tiro.
1° tiro:
rimontare le rocce e portarsi verso destra. Superata una paretina verticale ci si trova davanti ad un diedro verticale fessurato. Superarlo e
poi camminare verso destra su di una cengia sino alla sosta attrezzata. 35 Mt., 5b, 6 fix.
2° tiro:
sopra la sosta per qualche metro, poi spostarsi a sinistra rimontando un pilastro grigio al termine del quale sulla destra si trova la sosta. 20 Mt., 5a, 6 fix.
3° tiro:
dalla sosta traversare verso sinistra mediante alcune scaglie,
poi si sale obliquando a destra per diedro appoggiato ed infine si
traversa due metri a sinistra su placca liscia per raggiungere il
terrazzino di sosta.
40 Mt., 5a, 5b, 8 fix.
4° tiro:
salire l'evidente fessura svasata sino alla sosta. Fessura sporca e con roccia instabile. 35 Mt., 5b, 5c, 10 fix, 2 chiodi.
5° tiro:
a destra della sosta rimontare la spaccatura. Portarsi alla successiva placconata verticale e dopo averla vinta sostare su di una pianta.
20 Mt., 5a, 5c (passo chiave della via), 6 fix.
6° tiro:
girare lo spigolo a destra e traversare lungo la cengia. Dopo qualche metro sulla sinistra su di una placca si vede un fix argentato (fa parte della Via "John Coffey" aperta da Salvaterra) che va ignorato. Traversare ancora qualche metro sino ad un muro verticale. Salirlo sino al suo termine. Spostarsi a destra sino alla sosta (su albero - presente anche il libro di via). 40 Mt., 5b, 5c, 10 fix.
7° tiro:
traversare a destra sino alla base della placca. Si prosegue ora
sulla placca lavorata sempre obliquando a destra sino a raggiungere un piccolo pulpito (espostissimo) dove si sosta.
40 Mt., 5a, 10 fix.
8° tiro:
dopo i primi metri su roccia si prosegue su erba fino ad
incrociare il sentiero di discesa. 15 Mt., 4c, 2 fix.
Discesa
Seguire la traccia verso sinistra (viso a monte) che scende
sino a raccordarsi con il sentiero percorso durante l'avvicinamento
(tratti molto esposti che richiedono dei passi d'arrampicata). |