Descrizione generale
Le
montagne dell'alto Lario sono caratterizzate da panorami mozzafiato,
tra le cime e le acque del lago. Anche il Monte Croce di Muggiò non
sfugge a questa regola e dalla sua panoramica cima si può godere di una
vista emozionante, unita ad una facilità di salita, che rende questa
escursione adatta a chiunque abbia un discreto allenamento. Le distanze
da percorrere, il dislivello e le pendenze, sono alla portata di ogni
escursionista che frequenti spesso la montagna e non è richiesta alcuna
specifica capacità, se non quella di un minimo di senso
dell'orientamento. Durante la camminata si attraversano gli ambienti
più diversi: dai fitti abeti di aghifoglie a quelli più luminosi di
betulle, dalla costa erbosa e panoramica, alla strada sterrata
pianeggiante e rilassante. Oltre al panorama, altri aspetti che rendono
questa camminata interessante, sono sicuramente l'attraversamento di
numerosi borghi abitati tutti posizionati in ambienti idilliaci ed
ameni, nonché la presenza di chiesette isolate di indubbio pregio.
Descrizione percorso
Percorriamo
la statale SS36, che da Lecco sale a Colico. Giunti all'altezza di
Bellano, usciamo e saliamo al paese di Vendrogno. Superiamo il centro
abitato e proseguiamo verso la graziosa frazione di Sanico. Poco prima
del borgo vediamo sulla sinistra un'ampio spiazzo sterrato, in
corrispondenza di un ampio tornante destrorso. Lasciamo l'auto qui e
saliamo delle evidenti scale in cemento, seguendo le indicazioni per il vicino oratorio
di San Grato. In pochi minuti raggiungiamo un pianoro boscoso e da qui
saliamo a sinistra fino alla chiesetta, dalla quale si gode di un
bellissimo panorama sul lago di Como. Troviano anche una grande croce
in ferro. Torniamo alla spianata boscosa e troviamo una evidente
palina che ci indica la direzione per Camaggiore. Saliamo
quindi con modesta pendenza tra belle piante. In breve la salitella
lascia il posto ad un'ampia sterrata pianeggiante che seguiamo senza
possibilità di errore. Superiamo una cappelletta votiva. Sbuchiamo
presso un tornante della strada che abbiamo abbandonato quando abbiamo
parcheggiato l'auto. Seguiamo la strada asfaltata in salita. Superiamo
il parcheggio a pagamento di Sanico e lasciamo il borgo abitato alla
nostra destra. Proseguiamo su asfalto. Ignoriamo una deviazione
sterrata sulla sinistra per Busè, in prossimità di una santella sulla
destra. Sempre stando sulla strada arriviamo comunque alla località
Busè (cartello e bacheca in legno). Saliamo ancora lasciando alla
nostra destra alcuni garage. Ad un tornante verso destra, abbandoniamo
la strada sfaltata per imboccare un pochissimo evidente sentierino che
si inoltra nel bosco e subito perde quota fino ad incrociare una
mulattiera che proviene da Busè, alla nostra sinistra. Qui vediamo un
piccolo edificio dell'acquedotto. Saliamo dritti lungo il sentiero
davanti a noi caratterizzato da un lungo muretto a secco sulla
sinistra. Dopo una breve salita su pavimento selciato, entriamo in un
bellissimo bosco di abeti. Qui il tracciato diviene pianeggiante.
Superiamo un piccolo rigagnolo d'acqua. Arriviamo ad una cappelletta
votiva alta sopra il sentiero, a destra. Eccoci poi ad un grosso masso
erratico. Attraversiamo poi una valletta con un piccolo corso d'acqua
che scende dall'alto. Ora saliamo in un bosco misto. Superiamo un'altra
valletta con relativo rigagnolo. Ad un certo punto il sentiero è
costeggiato da un canale d'acqua costruito in lamiera, decisamente poco
integrato nel bel bosco di latifoglie. Attraversiamo il canale sopra un
ponticello di legno. In breve eccoci a Camaggiore, dove rinveniamo
numerose baite ed un ristoro-rifugio. Bella la vista verso il lago
sulla sinistra. Dopo il rifugio, usciamo dal borgo e ci dirigiamo verso
la chiesetta di San Girolamo, preceduta da un parco giochi per bambini
ed una bella zona pic-nic. L'antica chiesetta è posta in posizione
idilliaca, con ampissima vista sul lago di Como. Nelle immediate
vicinanze della chiesa è stata eretta una grande croce di ferro,
dedicata ai caduti di Noceno. Proseguiamo oltre, sempre lungo l'ampia
sterrata semi pianeggiante. Poco dopo eccoci ad una palina che ci
indica l'Alpe Giumello verso destra, ma anche proseguendo dritti. La
prima opzione ci farebbe passare da una panchina gigante e poi
dall'Alpe Chiaro. Noi optiamo per proseguire dritti ed allungare la
camminata, salendo da un versante diverso da quello più praticato.
Seguiamo quindi la sterrata fino a quando questa svolta verso destra
aggirando un ampio e dolce costone erboso. Qui vediamo una panchina con
alcune scritte. La vista spazia dal lago al Legnone con il vicino
Legnoncino ed una bellissima conca boscosa sotto di noi. Senza
dirigerci oltre sulla sterrata, la abbandoniamo per salire verso destra
seguendo la vaga dorsale erbosa che si innalza graduatamente verso il
Monte Croce di Muggiò. Qui le indicazioni non sono chiare, ma è
abbastanza seguire l'andamento logico della costa erbosa. Superiamo un
abbeveratoio di cemento. Davanti a noi abbiamo il nostro percorso ben
evidente tra prati e qualche cespuglio, mentre alle spalle una bella
vista sul Lago di Como. Man mano saliamo la vegetazione, già scarna,
tende a ridursi. Giunti ad un grande ripetitore quadrato, siamo in
località Bolscino, a 1530 metri di quota. Qui una palina ci indica
l'anello che gira attorno alla cima del Monte Croce di Muggiò. Noi
invece procediamo dritti oltre il ripetitore fino ad incontrare una
seconda palina con la direzione della vetta, data ad un ora di cammino.
Saliamo molto ripidamente per balze erbose. Superiamo una piccola e
vecchia croce di ferro a ricordo di un defunto. Le pendenze sono molte
elevate e la fatica si fa sentire. Dopo la croce troviamo un'altra
palina che indica la vetta a 50'. Man mano saliamo, il panorama alle nostre
spalle si fa via via più bello ed ampio. Finalmente, dopo quasi
mezz'ora di fatica, le pendenze si riducono. Il pendio si trasforma in
facile cresta che ci conduce ad una piccola e fatiscente costruzione in
cemento: si tratta della Baita Comolli. Qui l'ennesima palina ci indica
la vetta a 30' di cammino, ma ne basteranno non più di 15. Scendiamo
ripidamente lungo il versante opposto a quello di salita, seguendo il
facile crinale. Ignoriamo una palina al termine della breve discesa,
dove troviamo un'ampia sella erbosa. Riprendiamo a salire, sempre su
comoda dorsale, fino alla grande croce in ferro con basamento in
cemento, sulla cima della nostra montagna. Panorama da ricordare.
Discesa
Torniamo
alla sella erbosa. Qui andiamo a sinistra per ripidi prati sconnessi.
Seguiamo un lungo traverso discendente che ci conduce verso una macchia
boscosa. Sotto di noi è ben evidente la sterrata che più tardi andremo
a prendere e che ci condurrà all'Alpe Chiaro. Ripassiamo sotto la
verticale della vetta e poi entriamo nel bosco di abeti. Qui il
tracciato è poco evidente, ma ci basta scendere tendendo verso destra.
Quando avvistiamo una chiesetta (Santa Maria della Neve al Giumello) ci
dirigiamo verso di essa, nei cui pressi si innalzano alcune brutte
antenne. Scendiamo
la scalinata che parte dalla chiesa e sbuchiamo sulla sterrata che
verso destra ci porterà all'Alpe Chiaro. Verso sinistra, invece, si
andrebbe in breve all'Alpe Giumello. Andiamo a destra quindi, seguendo
anche delle frecce per una panchina gigante, lungo la comoda e
pianeggiante sterrata che in pochi rilassanti minuti ci conduce tra le
baite dell'Alpe Chiaro (1533 Mt.), dove una fresca fonte ci
attende. Poco oltre, sul muro di una lunga stalla sono riportate le
indicazioni per alcune direzioni. Noi seguiamo quella per Tudoldo e
Vendrogno. Una vicina palina segnala la panchina gigante e tra altre
direzioni, quella per Vendrogno, che seguiamo verso sinistra, lasciando
poco sopra di noi verso destra la vicina panchina gigante. Poco più
avanti, la nostra traccia devia verso sinistra e scende con decisa
pendenza verso una ampia e ben visibile sella boscosa sotto di noi.
Bella vista sul lago di Como. Il sentiero diviene poco visibile ed
accidentato, ma la direzione è evidente. Superiamo una Madonnina bianca
nei cui pressi si trova anche una fontanella. Qui, ora il sentiero si
confonde. Noi dobbiamo piegare a destra, lungo un sentierino in discesa
che in breve ci conduce all'interno di una bella abetaia. Nel bosco la
traccia divene evidente ed una freccia di metallo ci segnala che siamo
sull'itinerario n. 12 (Tour degli Alpeggi), proveniente dall'Alpe
Chiaro. Usciamo dal bosco ed eccoci in una bella radura con vari
cespugli e betulle, nonchè una forte presenza di eriche. Qui si trova
anche una bella fontana di pietra. Facendo attenzione ai bolli boanchi
e rossi, scendiamo fino ad un capanno di caccia sulla cima di una
specie di torretta di legno. Poi attraversiamo un pittoresco bosco di
betulle. prima di entrare nel boschetto di betulle, volgendo lo sguardo
alle nostre spalle, è possibile vedere la vetta del Monte Croce di
Muggiò. Proseguiamo tra numerosi ginepri, aguzzando la vista per
scorgere frecce e bolli. Arriviamo così a Tudoldo, ennesimo borgo di
belle casette e baite, con tanto di chiesetta e sede degli alpini di
Vendrogno. Usciti dalle case eccoci in una bella radura con un'altra
fontana ed alcuni tavoli da pic nic. Andiamo dritti verso un capanno di
caccia, che raggiungiamo dopo aver attraversato un ampio prato
pianeggiante. Rientriamo ora nel bosco misto, seguendo una traccia
incerta. Arriviamo ad una cascinetta nel bosco e poco più in basso
incrociamo una sterrata che seguiamo verso destra, ugnorndo le
inidcazioni per Mornico. La sterrata è ampia e tranquilla. Superiamo
una azienda agricola con vendita di prodotti propri. Ora saliamo uno
strappo su fondo cementato, fino ad incrociare la strada asfaltata che
da Vendrogno, sale all'Alpe Giumello. Noi la seguiamo verso sinistra in
leggera discesa. Al primo tornante sinistrorso, abbandoniamo l'asfalto
e scendiamo un sentierino sconnesso. Arriviamo così al piccolo
acquedotto che avevamo incontrato all'andata. Anzichè proseguire dritti
in salita, come fatto all'andata, deviamo verso sinistra ed in breve
eccoci tra le case di Busè che sueriamo in poche decine di metri. Oltre
le case, proseguiamo su sterrata fino a incrociare nuovamente la strada
asfaltata che prendiamo verso destra. Qualche centinaio di metri dopo,
possiamo proseguire dritti sulla strada, oppure andare a sinistra e
visitare il bellissimo borgo abitato di Sanico, tra viuzze, antiche
scritte e dipinti sui muri, portoni borchiati ed angoli pittoreschi.
Usciamo dal borgo nei pressi di un parcheggio a pagamento e riprendiamo
l'asfalto per dirigerci nuovamente verso l'oratorio di San Grato e da
qui in breve all'auto.
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