Monte Croce di Muggiò

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Località Sanico - Vendrogno (LC)
Quota partenza 910 Mt. Quota di arrivo 1799 Mt.
Dislivello totale 900 Mt. Sentieri utilizzati n. 7, 13, 12
Ore di salita 2 h. 45' Ore di discesa 2 h. 30'
Data di uscita 04/03/2023 Giudizio sull'escursione Discreta
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà E
Condizioni climatiche e dei sentieri

Limpidissima giornata. Sentieri ben segnalati ed evidenti fino al rifugio di Camaggiore. Da qui alla cima la traccia diviene meno evidente e spesso confusa. Dalla cima, durante il ritorno, il percorso torna ben segnalato fino panchina gigante dell'Alpe Chiaro, per poi perdersi un poco nella parte successiva, dove occorre aguzzare la vista, fino all'Alpe Tudoldo. Da qui in poi tutto torna evidente.

Eventuali pericoli
Nessuno.
Presenza di acqua
Troverete acqua presso il rifugio in località Alpe Camaggiore, nonchè poco prima del rifugio stesso tra le case del borgo e poi durante il ritorno, poco prima della panchina gigante, in località Alpe Chiaro dove si trova una bella fonte. Oltre la panchina gigante, dopo meno di 20' di cammino, ecco una fonte posta accanto ad una Madonnina e più in basso ancora, una rande fontanella, poco prima dell'Alpe Tudoldo.
Punti di appoggio
Durante tutto il tracciato ci imbatteremo in borghi, alpi, baite, chiesette, e quant'altro possa offrire rifugio.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale
Le montagne dell'alto Lario sono caratterizzate da panorami mozzafiato, tra le cime e le acque del lago. Anche il Monte Croce di Muggiò non sfugge a questa regola e dalla sua panoramica cima si può godere di una vista emozionante, unita ad una facilità di salita, che rende questa escursione adatta a chiunque abbia un discreto allenamento. Le distanze da percorrere, il dislivello e le pendenze, sono alla portata di ogni escursionista che frequenti spesso la montagna e non è richiesta alcuna specifica capacità, se non quella di un minimo di senso dell'orientamento. Durante la camminata si attraversano gli ambienti più diversi: dai fitti abeti di aghifoglie a quelli più luminosi di betulle, dalla costa erbosa e panoramica, alla strada sterrata pianeggiante e rilassante. Oltre al panorama, altri aspetti che rendono questa camminata interessante, sono sicuramente l'attraversamento di numerosi borghi abitati tutti posizionati in ambienti idilliaci ed ameni, nonché la presenza di chiesette isolate di indubbio pregio.
Descrizione percorso
Percorriamo la statale SS36, che da Lecco sale a Colico. Giunti all'altezza di Bellano, usciamo e saliamo al paese di Vendrogno. Superiamo il centro abitato e proseguiamo verso la graziosa frazione di Sanico. Poco prima del borgo vediamo sulla sinistra un'ampio spiazzo sterrato, in corrispondenza di un ampio tornante destrorso. Lasciamo l'auto qui e saliamo delle evidenti scale in cemento, seguendo le indicazioni per il vicino oratorio di San Grato. In pochi minuti raggiungiamo un pianoro boscoso e da qui saliamo a sinistra fino alla chiesetta, dalla quale si gode di un bellissimo panorama sul lago di Como. Troviano anche una grande croce in ferro. Torniamo alla spianata boscosa e troviamo una evidente palina che ci indica la direzione per Camaggiore. Saliamo quindi con modesta pendenza tra belle piante. In breve la salitella lascia il posto ad un'ampia sterrata pianeggiante che seguiamo senza possibilità di errore. Superiamo una cappelletta votiva. Sbuchiamo presso un tornante della strada che abbiamo abbandonato quando abbiamo parcheggiato l'auto. Seguiamo la strada asfaltata in salita. Superiamo il parcheggio a pagamento di Sanico e lasciamo il borgo abitato alla nostra destra. Proseguiamo su asfalto. Ignoriamo una deviazione sterrata sulla sinistra per Busè, in prossimità di una santella sulla destra. Sempre stando sulla strada arriviamo comunque alla località Busè (cartello e bacheca in legno). Saliamo ancora lasciando alla nostra destra alcuni garage. Ad un tornante verso destra, abbandoniamo la strada sfaltata per imboccare un pochissimo evidente sentierino che si inoltra nel bosco e subito perde quota fino ad incrociare una mulattiera che proviene da Busè, alla nostra sinistra. Qui vediamo un piccolo edificio dell'acquedotto. Saliamo dritti lungo il sentiero davanti a noi caratterizzato da un lungo muretto a secco sulla sinistra. Dopo una breve salita su pavimento selciato, entriamo in un bellissimo bosco di abeti. Qui il tracciato diviene pianeggiante. Superiamo un piccolo rigagnolo d'acqua. Arriviamo ad una cappelletta votiva alta sopra il sentiero, a destra. Eccoci poi ad un grosso masso erratico. Attraversiamo poi una valletta con un piccolo corso d'acqua che scende dall'alto. Ora saliamo in un bosco misto. Superiamo un'altra valletta con relativo rigagnolo. Ad un certo punto il sentiero è costeggiato da un canale d'acqua costruito in lamiera, decisamente poco integrato nel bel bosco di latifoglie. Attraversiamo il canale sopra un ponticello di legno. In breve eccoci a Camaggiore, dove rinveniamo numerose baite ed un ristoro-rifugio. Bella la vista verso il lago sulla sinistra. Dopo il rifugio, usciamo dal borgo e ci dirigiamo verso la chiesetta di San Girolamo, preceduta da un parco giochi per bambini ed una bella zona pic-nic. L'antica chiesetta è posta in posizione idilliaca, con ampissima vista sul lago di Como. Nelle immediate vicinanze della chiesa è stata eretta una grande croce di ferro, dedicata ai caduti di Noceno. Proseguiamo oltre, sempre lungo l'ampia sterrata semi pianeggiante. Poco dopo eccoci ad una palina che ci indica l'Alpe Giumello verso destra, ma anche proseguendo dritti. La prima opzione ci farebbe passare da una panchina gigante e poi dall'Alpe Chiaro. Noi optiamo per proseguire dritti ed allungare la camminata, salendo da un versante diverso da quello più praticato. Seguiamo quindi la sterrata fino a quando questa svolta verso destra aggirando un ampio e dolce costone erboso. Qui vediamo una panchina con alcune scritte. La vista spazia dal lago al Legnone con il vicino Legnoncino ed una bellissima conca boscosa sotto di noi. Senza dirigerci oltre sulla sterrata, la abbandoniamo per salire verso destra seguendo la vaga dorsale erbosa che si innalza graduatamente verso il Monte Croce di Muggiò. Qui le indicazioni non sono chiare, ma è abbastanza seguire l'andamento logico della costa erbosa. Superiamo un abbeveratoio di cemento. Davanti a noi abbiamo il nostro percorso ben evidente tra prati e qualche cespuglio, mentre alle spalle una bella vista sul Lago di Como. Man mano saliamo la vegetazione, già scarna, tende a ridursi. Giunti ad un grande ripetitore quadrato, siamo in località Bolscino, a 1530 metri di quota. Qui una palina ci indica l'anello che gira attorno alla cima del Monte Croce di Muggiò. Noi invece procediamo dritti oltre il ripetitore fino ad incontrare una seconda palina con la direzione della vetta, data ad un ora di cammino. Saliamo molto ripidamente per balze erbose. Superiamo una piccola e vecchia croce di ferro a ricordo di un defunto. Le pendenze sono molte elevate e la fatica si fa sentire. Dopo la croce troviamo un'altra palina che indica la vetta a 50'. Man mano saliamo, il panorama alle nostre spalle si fa via via più bello ed ampio. Finalmente, dopo quasi mezz'ora di fatica, le pendenze si riducono. Il pendio si trasforma in facile cresta che ci conduce ad una piccola e fatiscente costruzione in cemento: si tratta della Baita Comolli. Qui l'ennesima palina ci indica la vetta a 30' di cammino, ma ne basteranno non più di 15. Scendiamo ripidamente lungo il versante opposto a quello di salita, seguendo il facile crinale. Ignoriamo una palina al termine della breve discesa, dove troviamo un'ampia sella erbosa. Riprendiamo a salire, sempre su comoda dorsale, fino alla grande croce in ferro con basamento in cemento, sulla cima della nostra montagna. Panorama da ricordare.
Discesa
Torniamo alla sella erbosa. Qui andiamo a sinistra per ripidi prati sconnessi. Seguiamo un lungo traverso discendente che ci conduce verso una macchia boscosa. Sotto di noi è ben evidente la sterrata che più tardi andremo a prendere e che ci condurrà all'Alpe Chiaro. Ripassiamo sotto la verticale della vetta e poi entriamo nel bosco di abeti. Qui il tracciato è poco evidente, ma ci basta scendere tendendo verso destra. Quando avvistiamo una chiesetta (Santa Maria della Neve al Giumello) ci dirigiamo verso di essa, nei cui pressi si innalzano alcune brutte antenne. Scendiamo la scalinata che parte dalla chiesa e sbuchiamo sulla sterrata che verso destra ci porterà all'Alpe Chiaro. Verso sinistra, invece, si andrebbe in breve all'Alpe Giumello. Andiamo a destra quindi, seguendo anche delle frecce per una panchina gigante, lungo la comoda e pianeggiante sterrata che in pochi rilassanti minuti ci conduce tra le baite dell'Alpe Chiaro (1533 Mt.), dove una fresca fonte ci attende. Poco oltre, sul muro di una lunga stalla sono riportate le indicazioni per alcune direzioni. Noi seguiamo quella per Tudoldo e Vendrogno. Una vicina palina segnala la panchina gigante e tra altre direzioni, quella per Vendrogno, che seguiamo verso sinistra, lasciando poco sopra di noi verso destra la vicina panchina gigante. Poco più avanti, la nostra traccia devia verso sinistra e scende con decisa pendenza verso una ampia e ben visibile sella boscosa sotto di noi. Bella vista sul lago di Como. Il sentiero diviene poco visibile ed accidentato, ma la direzione è evidente. Superiamo una Madonnina bianca nei cui pressi si trova anche una fontanella. Qui, ora il sentiero si confonde. Noi dobbiamo piegare a destra, lungo un sentierino in discesa che in breve ci conduce all'interno di una bella abetaia. Nel bosco la traccia divene evidente ed una freccia di metallo ci segnala che siamo sull'itinerario n. 12 (Tour degli Alpeggi), proveniente dall'Alpe Chiaro. Usciamo dal bosco ed eccoci in una bella radura con vari cespugli e betulle, nonchè una forte presenza di eriche. Qui si trova anche una bella fontana di pietra. Facendo attenzione ai bolli boanchi e rossi, scendiamo fino ad un capanno di caccia sulla cima di una specie di torretta di legno. Poi attraversiamo un pittoresco bosco di betulle. prima di entrare nel boschetto di betulle, volgendo lo sguardo alle nostre spalle, è possibile vedere la vetta del Monte Croce di Muggiò. Proseguiamo tra numerosi ginepri, aguzzando la vista per scorgere frecce e bolli. Arriviamo così a Tudoldo, ennesimo borgo di belle casette e baite, con tanto di chiesetta e sede degli alpini di Vendrogno. Usciti dalle case eccoci in una bella radura con un'altra fontana ed alcuni tavoli da pic nic. Andiamo dritti verso un capanno di caccia, che raggiungiamo dopo aver attraversato un ampio prato pianeggiante. Rientriamo ora nel bosco misto, seguendo una traccia incerta. Arriviamo ad una cascinetta nel bosco e poco più in basso incrociamo una sterrata che seguiamo verso destra, ugnorndo le inidcazioni per Mornico. La sterrata è ampia e tranquilla. Superiamo una azienda agricola con vendita di prodotti propri. Ora saliamo uno strappo su fondo cementato, fino ad incrociare la strada asfaltata che da Vendrogno, sale all'Alpe Giumello. Noi la seguiamo verso sinistra in leggera discesa. Al primo tornante sinistrorso, abbandoniamo l'asfalto e scendiamo un sentierino sconnesso. Arriviamo così al piccolo acquedotto che avevamo incontrato all'andata. Anzichè proseguire dritti in salita, come fatto all'andata, deviamo verso sinistra ed in breve eccoci tra le case di Busè che sueriamo in poche decine di metri. Oltre le case, proseguiamo su sterrata fino a incrociare nuovamente la strada asfaltata che prendiamo verso destra. Qualche centinaio di metri dopo, possiamo proseguire dritti sulla strada, oppure andare a sinistra e visitare il bellissimo borgo abitato di Sanico, tra viuzze, antiche scritte e dipinti sui muri, portoni borchiati ed angoli pittoreschi. Usciamo dal borgo nei pressi di un parcheggio a pagamento e riprendiamo l'asfalto per dirigerci nuovamente verso l'oratorio di San Grato e da qui in breve all'auto.

Note
Dalla croce di vetta è possibile scendere direttamente al parcheggio in zona Alpe Giumello e da qui dirigersi verso la panchina gigante, per proseguire con il percorso descritto. Addirittura, in auto è possibile arrivare in località Alpe Giumello, dove si trovano gli impianti di sci e da qui in meno di 30' salire alla croce, con evidente scarsa soddisfazione. Il parcheggio alla frazione di Sanico costa 3 euro al giorno; 6 euro per chi volesse salire in auto fino all'Alpe Giumello. Vi suggerisco di concedervi una bella mezz'ora per passeggiare tra le viuzze del borgo antico di Sanico, ricco di angoli suggestivi e dettagli affascinanti, nonché della bella chiesa di San Giacomo.
Commenti vari
Durante questa camminata si incontrano tre grandi croci di ferro: quella appena partiti, nei pressi dell'Oratorio di San Grato, quella in località Camaggiore, accanto alla chiesa di San Girolamo, e quella sulla cima del Monte Croce di Muggiò; le tre croci sono praticamente identiche! Un pensiero anche all'ennesima panchina gigante che si rinviene poco oltre l'Alpe Chiaro: lungo l'intera della camminata ho incontrato 4 o 5 persone, mentre attorno alla panchina ho potuto contare più di una trentina di escursionisti urlanti; segno che questo tipo di installazioni “artistiche” hanno ancora il loro potere attrattivo, nonostante ormai se ne contino a decine, sparse nei luoghi più diversi.
   

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La croce in località Camaggiore

Panorama verso il Legnone

   

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La lunga costa da risalire con il ripetitore

Strappo finale per la vetta

   

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Omar accanto alla croce di vetta

L'affollatissima panchina gigante

   

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Scendendo dopo Alpe Chiaro

L'affascinante borgo di Sanico